Inuyasha adorava stare sempre sugli alberi, ogni volta che il suo gruppo si fermava perché stanco, o perché semplicemente impietositi per i lamenti del piccolo Shippo, non perdeva l’occasione di salirci.
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Inuyasha, Kagome, Miroku
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Inuyasha adorava stare sempre sugli alberi, ogni volta che il suo gruppo si fermava perché stanco, o perché semplicemente impietositi per i lamenti del piccolo Shippo, non perdeva l’occasione di salirci. Nessuno aveva mai dato peso a questa cosa, Miroku a volte domandava:
<< Inuyasha non preferiresti accamparti vicino al fuoco? >>
<< Tsk! Non ne ho bisogno, sono un mezzo demone mica un umano. >>
E poi via sempre sul primo albero abbastanza alto che lo avrebbe ospitato per tutta la notte. Augurava una buonanotte degna del suo essere e poi, dopo essersi congedato dai suoi amici, correva verso la sua meta, spiccava un enorme balzo, e arrivato sul ramo più alto, contemplava la luna e poi dormiva. Faceva sempre così e la cosa più strana è che non voleva essere disturbato da nessuno, ne permetteva a nessuno di fargli compagnia; solo Kagome poteva, ma a debita distanza. Varie volte aveva provato a stargli vicino come voleva lei, ma puntualmente quando la ragazza si scopriva troppo il mezzo demone la mandava via:
<< Dai Inuyasha che ti costa se salgo anche io. >>
<< Ho detto di no! Voglio stare per i fatti miei. >>
<< Uffa perché devi essere sempre così scorbutico? >>
<< E tu perché devi rompere sempre? >>
<< Cosa hai detto? >> - << Inuyasha? >>
<< Che vuoi? >>
<< A cuccia!!!!!!!!! >>
E il povero mezzo demone fece una caduta degna di una supernova.
Questa volta sarebbe stato diverso; quella sera era una notte di luna nuova. Inuyasha si era allontanato dal suo gruppo e prima di trasformarsi era salito come sempre su un albero. Kagome quella sera aveva deciso di scoprire perché Inuyasha compiva sempre quel gesto e così salutati gli altri per la notte raggiunse l’hanyou. Quest’ultimo essendo diventato umano non l’aveva sentita arrivare, ma essendo comunque Inuyasha non aveva perso il suo carattere scontroso e quindi cercò di mandarla via.
<< Kagome che vuoi? Ho detto che o voglio che tu salga. >>
<< Oh ma sta un po’ zitto, che male c’è ad avere qualcuno accanto? >>
<< Nessuno. Però non voglio punto e basta. >>
<< e a me non interessa. >> E detto ciò si arrampicò fino a dove giaceva il mezzo demone. Arrivata sul ramo si sedette vicino a Inuyasha.
<< Vedi? Non ti senti meglio adesso con qualcuno vicino? >>
<< Tsk! >> sbuffò, ma in cuor suo era felice che Kagome gli stesse vicino.
Guardavano il cielo senza luna, erano rapiti dalla sua bellezza, e l'assenza del satellite sembrava non intaccarla . All’improvviso Kagome parlò:
<< Guarda Inu, che bello il cielo stasera. >>
<< Già. >> disse solamente.
<< Inuyasha? >>
<< Che c’è? >>
<< Perché Sali sempre sugli alberi invece di stare con noi? >>
<< Perché … >> Inuyasha prese attimi, quella domanda lo infastidiva perché gli ricordava un po’ il suo passato, ma a Kagome lo poteva dire, si fidava di lei.
<< Kagome, io salgo sugli alberi per stare vicino alla luna, e la luna è l’ultimo ricordo che ho di mia madre, e soprattutto di mio padre. Lui morì nella notte combattendo, così mi disse mia madre. >>
<< Inuyasha. >> Kagome era spiazzata, era per questo che saliva sugli alberi? Ora si sentiva come triste per Inuyasha e come se volesse fargli dimenticare tutti i suoi ricordi lo abbracciò poggiando la sua testa sulla spalla di lui.
Inuyasha a quel contatto era imbarazzato, ma anche felice. E così sotto la luna nuova si addormentarono tutti e due: Kagome con la speranza di dare felicità ad Inuyasha, Inuyasha con la consapevolezza che se sarebbe salito di nuovo su un albero, avrebbe avuto un altro motivo per farlo.