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Autore: RedDragon    21/09/2007    12 recensioni
Accarezzo il disordine che regna sovrano nel salone con uno sguardo lucido, questa volta non credevo che l’avrei rivisto... Quello che è potuto accadere al ritorno a casa dei due sweeper dopo l'episodio della radura. Un piccolo omaggio al maestro Tsukasa Hojo. Spero sia di vostro gardimento.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kaori/Greta, Ryo Saeba/Hunter
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La porta si apre lenta lasciando

La porta si apre lenta lasciando entrare due figure.

Accarezzo il disordine che regna sovrano nel salone con uno sguardo lucido, questa volta non credevo che l’avrei rivisto.

Questa volta c’eravamo andati vicini.

Ma ancora una volta l’oscuro mantello della notte ha dovuto lasciare il posto ai raggi del sole che fanno capolino dal grigiore del nostro cielo, per illuminare il nostro cammino.

Sembra quasi che la nostra esistenza a stretto contatto con la morte ci aiuti a esorcizzarla, l’abbiamo sfidata tante di quelle volte che ormai abbiamo imparato ad affrontarla, e a accettarla senza rimpianti.

Ma il mio cuore non è d’accordo, e sa che l’unico rimpianto che avrò sempre è una figura che come un’ombra ha sempre fatto parte di me, perderlo sarebbe come perdere me stessa.

La mia filosofia ottimista perde ogni suo valore quando penso ad una vita senza lui, ma i pensieri tristi svaniscono al confronto con la gioia che un solo attimo insieme mi procura.

Alzo lo sguardo appannato e lo vedo.

Serio, gli occhi neri persi in chissà quale mondo, bellissimo.

Volta la testa per incontrare i miei occhi.

Mi sorride, e io mi sento in paradiso.

«Kaori?» sussurra appena avvicinandosi impercettibilmente al mio volto.

Io non ho la forza di dire nulla, quasi non riesco a respirare.

«Si?»

«Io vado a letto. È tardi.»

Rimango pietrificata dalla delusione.

Tutto qui?

No, questa volta non glielo permetterò. Devo sapere. Deve dirmelo chiaro e tondo.

Rigiro tra le dita il piccolo fiore sopravvissuto dal bouquet di Miki.

Non potrei sopportare che ritrattasse tutto, ancora.

«Ryo?»

Si blocca a metà della scala. Sento che è teso e nervoso. Ormai lo conosco, fin troppo bene purtroppo.

Non parla, non emette un singolo suono, si limita a voltare la testa.

Ingoio a fatica un groppo di saliva, devo fare appello a tutto il mio coraggio.

Mi sentirei più a mio agio circondata da guerriglieri nel bel mezzo di una battaglia.

Quagli occhi così maledettamente scuri mi trapassano e mi fanno sentire vulnerabile.

«Che cosa è successo?»

Lui sembra non capire. «Quando?»

«Prima, in quella radura. Ryo che cosa è successo esattamente?»

Vedo un lampo attraversarlo, deglutisce pesantemente e scende le scale lentamente. Ogni passo studiato per diminuire la distanza tra noi nel massimo tempo possibile.

I nostri occhi non si separano neanche per un istante.

Sono le nostre anime che si reclamano, noi non possiamo nulla.

È troppo potente, trascende dalle nostre possibilità e dalla nostra volontà.

Noi ci apparteniamo. E basta.

È una cosa così semplice che mi spaventa. Ed è proprio questa semplicità che complica ulteriormente le cose.

«Tu cosa pensi che sia successo?» mi chiede con la voce tremante una volta arrivato davanti a me. Sta cercando di prendere la cosa alla larga, di rigirarci intorno. Mai una volta che rendesse le cose facili. Mai!

«Basta Ryo con i giochetti. Non sono più una bambina.» sospiro esasperata.

Il tono della mia voce calmo e pacato e il mio sguardo lo hanno colpito più di un pugno nello stomaco.

Lo so, lo leggo nei suoi occhi sbarrati dalla sorpresa, e forse dalla paura di doversi finalmente aprire.

«Kaori, la mia vita sarà sempre così. Folli che spuntano da ogni angolo che vogliono uccidermi, e che coinvolgeranno te.»

Le mie labbra si distendono in un sorriso dolce, mentre tu corrughi la fronte.

«Lo so. Sono otto anni che viviamo insieme, sono otto anni che pazzi maniaci mi rapisco per un motivo o per un altro, e penso di aver imparato a difendermi abbastanza bene.»

«Il problema non è questo.»

«Allora qual è? Dimmi Ryo che cos’è che ti blocca ancora, dopo otto anni di convivenza?»

Abbassa lo sguardo per un attimo, quando lo rialza è lucido e triste, il cuore mi si stringe in una morsa dolorosa.

«Tu meriti molto di più. Tu meriti il meglio, e io non lo sono.»

Sento una lacrima solcarmi una guancia, sento la sua colpa, sento il suo dolore, e piango alla sua testardaggine di non volerlo condividere con me.

«Io non ho mai conosciuto un uomo migliore di te.»

Mi lancia uno sguardo dubbioso, ma io continuo imperterrita.

«Ryo tu sei la salvezza di molte persone, lotti per quello in cui credi, senza esitazione. Sei la mia salvezza.

«Kaori…»

«No, ascolta. Tu non hai mai avuto paura, non ti sei mai tirato indietro davanti a niente. Hai avuto una vita difficile, sei caduto molte volte, ma ti sei sempre rialzato. Perché adesso stai scappando?»

«Io non scappo. Solo che non voglio tenerti imprigionata in questa vita.»

Le lacrime ormai scendono copiose e incontrollate.

«Ma questa è la vita che ho scelto1 io continuerò ad essere City Hunter, continuerò a stare al tuo fianco, qualunque cosa accada. È questo che sono. E tu non puoi farci nulla.»

Lo vedo irrigidirsi, so che lentamente, mattone dopo mattone, sto facendo crollare il muro che anni di odio e rancore hanno eretto attorno al suo cuore.

Per qualche minuto cala il silenzio, rotto solo dai nostri respiri leggeri. La luna fa capolino dalla finestra e ci illumina, il suo profilo argentato è spettacolare, quasi mi toglie il fiato.

Lo vedo sciogliersi, sto per lanciare la mia ultima freccia, la più potente, e speriamo che abbia l’effetto sperato.

«Ti amo Ryo. Lasciami entrare nel tuo cuore.»

Vedo definitivamente tutte le barriere crollare, posso quasi sentire il rumore dei pezzi che si frantumano e del battito sicuro del suo cuore più forte e veloce del normale.

Con due sole falcate colma lo spazio tra noi e mi avvolge nell’abbraccio più dolce che avrei mai potuto desiderare.

«Kaori, tu sei già nel mio cuore.»

Comincio a singhiozzare come una bambina, aggrappando a lui come ad un ancora di salvezza.

«Ryo…»

«Shhh, non piangere.»

Mi accarezza delicatamente la testa e la schiena, ha un effetto rilassante.

Sorrido contro il suo torace muscoloso, ho sempre desiderato affondarci il viso per scoprire cosa si prova, sentire il calore della sua pelle sotto i miei palmi, inebriarmi del suo profumo così maschio.

Mi sento felice e appagata.

«Ryo?»

«Dimmi.» la sua voce mi solletica i capelli.

«Da stasera cambierà tutto vero?»

Sembro una bambina. Lo sento sorridere per poi staccarsi leggermente per potermi guardare negli occhi.

Forse per la prima volta da quando lo conosco li vedo limpidi, allegri e sereni.

Mi commuove pensare che sia io la causa.

«Kaori è già cambiato tutto. Tu hai sconvolto il mio mondo, mi hai ridato la speranza, la gioia e hai fatto nascere in me sentimenti che non avrei mai ritenuto possibili.»

Fa una pausa come per prendere fiato. «Ti amo.»

Non avrei mai immaginato di potermi sentire così, ero completa, in quel momento, tra le sue braccia persa in quelle pozze scure mi sentivo finalmente libera. È stato strano, ho provato mille emozioni diverse tutte insieme, e mi sono sentita travolgere.

Ero letteralmente incredula.

«Dillo ancora.»

Volevo avere la conferma che non era stato tutto un sogno, un parto della mia mente.

Lo vedo sorridermi. E in quel momento ho la conferma che cercavo ancora prima che parlasse.

«Ti amo Kaori Makimura. Ti ho sempre amato e ti amerò per sempre.»

«E io amo te Ryo Saeba.»

Si china veloce sulle mie labbra e il mondo svanisce.

Il mio primo vero bacio, dato dall’amore della mia vita, dalla mia anima gemella. Non ci sono parole per descriverlo.

Quando ci stacchiamo poggia la fronte sulla mia respirando affannosamente. È sconvolto anche lui.

«Da domani sarai la donna più invidiata del mondo.»

Io lo guardo senza capire. «Perché?»

Nella mia mente si fa strada una certa idea. Infondo lui è sempre il solito Ryo.

«Stasera avrai il privilegio di conoscere lo Stallone di Shinjuku.» i suoi occhi brillano di divertimento ed eccitazione.

Io rimango un po’ colpita da quell’affermazione.

«Sarà meglio che lo Stallone si limiti a questa puledra.»

«Sei sempre stata l’unica che abbia mai voluto. E adesso che sei mia non ho motivo di volere le altre donne.»

Il suo tono serio mi fa perdere un battito.

Mi chiedo come faccia a colpirmi sempre così nel profondo.

«Ma ricordati che anche tu sei mio.»

Si china nuovamente sulle mie labbra, ma prima che si incontrano sussurra lievemente: «Sempre.»

Mi sollevi tra le braccia e mi fissi, sei un po’ preoccupato.

«Kaori, io non voglio forzarti.»

Scuoto la testa. «Io lo voglio.»

«Sicura?»

Annuisco convinta.

I tuoi occhi si scuriscono dalla passione.

Questa notte ho finalmente trovato la mia anima, il mio cuore è diventato un intero e ora batte finalmente in tutta la sua magnificenza, unendosi ai battiti di un altro cuore.

So che ci saranno ancora martellate, litigi, sparatorie.

Ma infondo è questo quello che siamo, e io non sono mai stata più felice di esserlo.

Noi siamo City Hunter.

.

Solo nella vera essenza dell’amore l’unione di due spiriti sarà completa e indissolubile.

Il sole di un nuovo giorno aprirà la strada alla vita vera,

unico testimone, sommo giudice e sola guida per gli uomini che avranno il coraggio di affrontare il loro destino. Piegarlo al loro volere, erigerlo sulle basi delle loro convinzioni.

E in questa nuova luce che due diventano uno, inscindibili. Come il giorno e la notte, divisi in apparenza, ma complementari e sempre uniti.

Gli uomini sono i soli padroni di loro stessi, e come tali suggellano le loro promesse, conducono il cammino che hanno scelto, vivono la loro vita.

L’amore è la verità, la forza e la grandezza dell’anima.

.

Corro veloce non preoccupandomi minimamente della pioggia che cade battente, l’ombrello mi ripara dall’acqua ma rallenta la mia andatura.

Sono felice, euforica. Vorrei gridare a tutto il mondo la mia gioia.

Non avrei mai creduto che questo giorno sarebbe arrivato.

Il mio matrimonio. È pazzesco.

Sorrido divertita pensandolo con lo smoking, non era affatto entusiasta dell’idea di indossarlo, ma aveva deciso di farlo, per me, perché questo giorno sia perfetto.

Peccato per la pioggia.

Sono in ritardo, probabilmente si sarà già cambiato.

Eccomi sono arrivata.

Un lampo attraversa il cielo, il mio sguardo viaggia lungo la strada e la vede.

Quella bambina, il camion.

In un secondo volo letteralmente sopra di lei, la spingo via.

Non ho avuto nemmeno il tempo di pensarci, il mio corpo si è mosso seguendo l’istinto del mio cuore.

I fari del camion mi abbagliano.

L’urto è violento.

Sono a terra. Sento grida confuse e passi veloci.

Sento l’acqua che mi bagna. No, non la sento, ma so che c’è.

Non sento più niente, solo un dolore che parte dal cuore, mentre la consapevolezza che sto per morire mi soffoca.

No… Ryo…

Muovo una mano in avanti che viene afferrata da un’altra.

Quella mano la conosco. È forte, calda. Ryo!

Alzo a fatica lo sguardo, e ti vedo. Hai lo smoking.

Non ho la forza di parlare.

Piangi. Perché piangi?

Io non ti lascerò mai.

Ma non posso restare, sto morendo.

Mi abbracci urlandomi di resistere, ma io non posso.

Non voglio morire, io voglio vivere, per te, con te.

«Qualunque cosa accada io starò sempre al tuo fianco.»

«No…» la tua voce è un urlo silenzioso che si eleva contro il destino.

«Ti amo Ryo.»

Mi carezzi la guancia delicatamente. «Ti amo Kaori. Per sempre.»

Nel tu abbraccio disperato sento tutto l’amore che provi, ed in quello che io vivrò per sempre.

.

The End

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