Al Jeffersonian la giornata era iniziata presto, sui tavoli autoptici c’erano già due cadaveri in avanzato stato di decomposizione e tutta l’equipe vi stava lavorando su.  Finn entrò correndo, era in leggero ritardo e si stava ancora sistemando il camice.

    “ Buongiorno cari colleghi” Disse il giovane esibendo il migliore dei suoi sorrisi.

      Hodgins e Angela lo guardarono perplessi.

     “ Che ti succede amico? Vanno bene gli affari?” Chiese Hodgins ridendo.

    “ No signor Hodgins, credo che il signor Abernathy sia così felice perché è da oltre due mesi che Michelle vive nel suo appartamento e sicuramente in questo lasso di tempo avrà avuto modo di sedare i suoi istinti sessuali così adesso si sente appagato!”

       Brennan come al solito aveva dato la sua personale visione dei fatti e Finn era diventato rosso come un peperone. La notte precedente aveva fatto l’amore con Michelle e quel discorso lo aveva imbarazzato parecchio; voleva bene ai suoi colleghi ma la sua vita privata era sua e basta, non voleva condividere certe cose con loro, specie con Cam che adesso, altrettanto imbarazzata cercava di rimettere insieme dei tessuti semi carbonizzati.

     “ Si è accoppiato con Michelle stanotte per caso? Perché sa, signor Abernathy, mi sembra davvero troppo felice per avere in corpo tutti gli ormoni tipici di un giovane uomo come lei.”

      La dottoressa Brennan insisteva ancora, quando si fissava su qualcosa voleva avere ragione a tutti i costi, non le importava se metteva in imbarazzo qualcuno e poi forse lei nemmeno capiva cosa significasse esser in imbarazzo, per lei fare sesso era solo “pensare alla perpetuazione della specie”, non era certo uno degli atti d’amore più intimi che potessero esistere.

    “ Dottoressa, gradirei che si cambiasse discorso dato che stiamo parlando di mia figlia, se non le dispiace” Intervenne Cam.

      Finn ringraziò mentalmente il suo capo per l’intervento, sperava che la Brennan si stesse zitta dopo il palese invito della Saroyan invece, anche questa volta, dovette ammettere di essersi sbagliato.

      “ Ma Cam cosa c’è di male scusa? Tua figlia vive con lui, sono in età fertile, è normale che si accoppino, credi forse che guardino le figurine dopo cena? In questo caso non credo che il dottor Abernathy sarebbe così rilassato la mattina!”

         “Ma cosa c’entra… io dico solo che….” Cam cercò di intervenire ma non ne ebbe il tempo.

      "Dottoressa Brennan io non mi ACCOPPIO con Michelle e non guardiamo nemmeno le figurine la sera, capita che io e lei facciamo l’amore, L’AMORE dottoressa Brennan, si dice l’amore, due persone che stanno insieme fanno l’amore non si accoppiano, quella è prerogativa degli animali e poi le dispiacerebbe non parlare di certi argomenti in presenza di tutti i nostri colleghi?” Finn sbottò come mai aveva fatto da quando era stato assunto al Jeffersonian, per un attimo gli sembrò di esser tornato il teppistello di qualche anno prima.

     “ Allora lei ammette di aver avuto dei rapporti sessuali con Michelle questa notte?” Continuò la Brennan con il suo solito tono calmo, incurante dello stato d’animo e  dell’umore del suo interlocutore.
     
      “Sì, sì signora, ho fatto l’amore con la mia ragazza, è forse un reato?”

     I presenti tacquero e fissarono Finn con visi sorpresi e divertiti. Ognuno di loro si era trovato in situazioni imbarazzanti, ambigue o poco piacevoli per colpa di Bones tuttavia questa le batteva davvero tutte.

    Finn si rese subito conto di quel che aveva detto e di come lo guardassero i suoi colleghi, Cam in particolare sembrava interdetta, certo, poteva capirla, sapere così d’improvviso che la sua bambina faceva sesso non doveva esser stato molto piacevole ma lui non l’aveva fatto apposta, il discorso della Brennan l’aveva infastidito, veniva da una famiglia dove sua madre era stata violentata per anni dal suo patrigno e non sopportava il termine “accoppiare”, gli ricordava  le notti passate ad udire le urla di sua madre e i gemiti di piacere di quel porco.

     Per lui Michelle era sacra, era tutto quello che di bello aveva nella propria vita e voleva che anche agli altri fosse chiaro che lui la rispettava, che lui era un uomo diverso dal suo patrigno, che lui era un uomo contrariamente a quel maiale.

     Ancora immerso nei suoi pensieri Finn si aggiustò il cappellino e prese  a sezionare delle ossa.

    “ Da domani mattina non vi saluto più!”