Ultimo capitolo…
Buona lettura!
Decimo capitolo: Parlare
“… Addio.” Brittany
non riuscì a dire o fare niente, quando aveva incontrato Santana nell’atrio di
casa sua aveva creduto che finalmente il destino le favorisse. E invece quello:
un addio. Santana aveva parlato con una freddezza che l’aveva lasciata senza
parole, prima che lei avesse potuto riprendersi per protestare, per chiedere
spiegazioni la giovane era già scomparsa.
Doveva seguirla! Brittany sentiva che se non le avesse parlato subito
l’avrebbe persa per sempre, sapeva quanto poteva essere impulsiva, poteva già
essere in direzione delle stalle per montare a cavallo ed andarsene da Bath.
“Miss Brittany!”
Si voltò e incontrò gli occhi sorridenti di Mr Evans
e allora capì, come se si fosse acceso un lume, le parole e l’atteggiamento di
Santana acquisirono un senso.
“Cosa avete fatto?!” Il ragazzo la
guardò stupito,
“Perdonatemi?” Chiese,
“Cosa avete detto al Capitano
Lopez?”
“Io… vostro padre era così felice
per il nostro matrimonio che ha dovuto dirlo al Capitano…”.
Dovete ormai aver capito che Brittany era una ragazza dall’animo incline al perdono e
alla gentilezza, non aveva mai portato rancore a Lady Emma per averla persuasa
a lasciare Santana e neanche aveva mai giudicato con la giusta severità,
neppure nel silenzio del suo cuore, l’atteggiamento della sua famiglia ma ora,
ora che quell’uomo aveva forse per sempre pregiudicato la sua futura felicità
fu avvolta dalla rabbia.
“Voi! Io non vi sposerò mai!”
“Ma… io vi rendo felice…”
“Felice? Voi avete appena
distrutto la mia unica possibilità di essere felice! Sposarvi, stare con voi
non sarebbe altro che un triste ripiego, un accontentarsi di una mediocrità
quando ormai ho conosciuto cosa può essere davvero l’amore! Solo in un mondo
governato da un dio crudele e pelato una cosa simile sarebbe possibile!”
“Brittany!”
Il richiamo severo del padre che li aveva raggiunti attirato dalla sua voce
alterata la fece infuriare ancora di più,
“Padre, io non sposerò quest’uomo
e nessun altro. Solo una persona ha il mio cuore e ora andrò a prendermela, se
sono ancora in tempo.” Si voltò e sparì prima che uno dei due uomini avesse il
tempo di parlare.
Santana non poteva essere lontana,
Brittany si tese sulle scale cercando nella via, ebbe
un tuffo al cuore quando la riconobbe poco lontana, era appoggiata alla parete
di una casa. La raggiunse correndo.
“Santana!” La donna si voltò, sul
suo viso scivolavano le lacrime. Mai Brittany l’aveva
vista piangere, mai l’aveva vista così fragile e disperata,
“Vai via!” Le intimò lei mentre
cercava di nascondere il volto. Brittany scosse la
testa, non le importava dei passanti, non le importava di cosa avrebbero
pensato, invece strinse i pugni,
“Stolta, orgogliosa e sciocca!”
vide comparire lo stupore sul volto di Santana e continuò, la rabbia di prima
che l’avvolgeva ancora, “Come hai potuto credere che potessi sposare Mr Evans? Io ti amo!” Prese un respiro mentre sentiva le
lacrime iniziare a scenderle lungo il volto, aveva avuto così paura, ma ora
doveva parlare, doveva dirle tutto. “Non ho mai smesso di amarti, neppure per
un istante, neppure quando mi trattavi con freddezza, quando negavi il nostro
passato, quando avevi occhi solo per Quinn e Kurt. Mi hai fatto soffrire e io
ho continuato ad amarti e non ti permetterò di fuggire!” La guardò negli occhi,
“Non ti permetterò di odiarmi per averti lasciata ancora, ho fatto quel
terribile errore una volta e non lo ripeterò”.
Rimasero in silenzio guardandosi,
gli occhi lucidi di una persi in quelli dell’altra, poi dopo un tempo che parve
infinito Santana sorrise,
“Mi ami?” Chiese piano. Brittany arrossì ma annuì,
“Sì”,
“E non stai per sposare Mr Evans?”
“No, mai.”
“Posso… posso sperare… posso avere
l’ardire di chiedere ancora una volta la vostra mano?” La voce di Santana aveva
tentennato, sopraffatta dall’emozione ma il magnifico sorriso che si aprì sul
volto di Brittany era una risposta ben più che
sufficiente,
“Sì, mille volte sì”
“E… e questa volta non ci sarà
nulla che possa persuadervi a…”
“No, nulla potrà mai farmi
cambiare idea, perché non è la mia mente che possedete, ma il mio cuore”.
Santana lasciò che quelle parole scivolassero lentamente dentro di lei
riscaldandole l’anima, guarendo il suo cuore affranto,
“Vi amo Miss Brittany
e voglio che siate mia moglie!” Disse ora con forza tendendole la mano. Brittany ignorò quella mano tesa ed invece si gettò al suo
collo avvolgendola con le braccia per poi posare le labbra sulle sue.
Non è difficile immaginare lo
spettacolo che si svolse davanti agli esterrefatti passanti. Due fanciulle
allacciate in un bacio, perse tra le braccia una dell’altra, senza il minimo
pudore, senza la minima preoccupazione. Ci fu chi distolse lo sguardo in
imbarazzo ma la maggior parte sorrisero, perché era impossibile non vedere la
luce che pervadeva le due donne, la luce che solo un accecante amore può
emettere.
Superato il primo momento di
intensa emozione le due ragazze ripresero l’uso della ragione e del buonsenso e
contennero la loro gioia limitando almeno le manifestazioni esteriori,
“Credete che se andassi ora da
vostro padre…”
“Forse è meglio aspettare ancora
un po’… ero arrabbiata e ho usato un tono poco appropriato tra una figlia e suo
padre.” Brittany si morse un labbro e Santana
sorrise,
“Non importa, ho aspettato
numerosi anni, ora che sono sicura dei vostri sentimenti posso attendere ancora
qualche giorno.”
Passeggiavano lungo la strada le
mani allacciate, gli occhi che si cercavano in continuazione, i sorrisi che si
rincorrevano sui loro volti,
“Ho pensato di scrivervi... alcuni
mesi dopo che mi avete lasciata, ero tornata a Londra con un ingente bottino e
ho pensato che forse la mia posizione ai vostri occhi poteva essere mutata…”
“Pensate che sia stato per il
vostro patrimonio? Non nego che era parte delle argomentazioni di chi mi ha
persuaso… ma non era quello che mi aveva vinto, quanto la paura di non
bastarvi… voi eravate così coraggiosa, forte, bella… mentre io…”, Santana si
voltò a guardarla turbata,
“Voi siete ben più di quello che merito!
Mi avreste dunque risposto? Avreste risposto ad un semplice tenente di marina
che legava la sua fortuna all’infido mare oppure che avrebbe potuto non tornare
mai?”
“Avrei risposto con la gioia nel
cuore, con la felicità di essere stata, forse, perdonata” Santana scosse la
testa per poi rimanere in silenzio a lungo prima di voltarsi e guardarla,
“Non permetterò mai più che il mio
orgoglio si metta tra di noi, voi siete stata capace di mostrarmi il mio errore
e io vi ringrazio di aver perdonato la mia debolezza.”
Dimenticarono i loro impegni,
troppo intente a valutare le loro mosse e i loro errori, parlando per la prima
volta, entrambe si resero conto di quanto dolore si sarebbero potute evitare se
solo una delle due avesse avuto il coraggio e la forza di farlo prima.
Brittany scoprì
che la partenza improvvisa di Santana da Lyme era
stata causata dalla conversazione tra il Capitano Puckerman,
Rachel e Finn,
conversazione nella quale era stata sollevata la questione del certo interesse
di Santana per uno dei due figli minori dei Signori Hudson, Quinn e Kurt.
Quella notizia subito riportata a Santana l’aveva sorpresa e sconvolta, solo
allora si era resa conto di come il suo atteggiamento aveva potuto essere
frainteso. L’unica soluzione le era parsa la fuga e così aveva fatto.
Brittany le aveva
poi chiesto quando aveva capito di non aver dimenticato il sentimento che le
legava. Santana aveva sorriso chiedendole di essere più precisa nella sua
domanda, perché il suo cuore aveva sempre saputo di amarla anche se il suo
orgoglio nascondeva quella verità alla sua mente. Il Capitano Lopez aveva poi
ammesso che aveva iniziato a sospettare i suoi sentimenti quando Brittany aveva difeso il loro passato assieme, durante la
cena a Lyme.
Vinte dal tempo si separarono a malincuore
ma con la promessa di vedersi ancora quella stessa sera entrambe rassicurate
dell’affetto dell’altra si lasciarono con la felicità nel cuore.
Rientrata a casa Brittany era pronta a corazzarsi della sua felicità contro
gli attacchi del padre, ma l’uomo le lanciò solo uno sguardo offeso,
lasciandola libera di andarsene in camera sua a leggere e rileggere la lettera
di Santana e a ripensare a quel pomeriggio che era meraviglioso come solo un
sogno può essere eppure così vero da farle accelerare ancora il cuore al solo
ricordo.
Quella sera gli Hudson avevano
organizzato un piccolo ricevimento e lì Brittany
avrebbe rivisto Santana così fu la prima ad essere pronta, spinta
dall’impazienza. Dovette però attendere suo padre e sua sorella che ci misero
troppo, almeno ai suoi occhi.
Quando infine raggiunsero la casa
dei loro ospiti Brittany si separò subito dalla
famiglia scambiando solo veloci frasi con gli Hudson per poi raggiungere
Santana che l’aveva vista non appena era entrata e la aspettava elegante nel
suo completo scuro, la camicia bianca e il gilet color panna.
“Miss Brittany…”
Santana chinò la testa ma Brittany le tese solo la
mano,
“Sono otto anni e mezzo che
aspetto questo momento.” Le disse. Santana sorrise mentre comprendeva il suo
desiderio. La musica risuonava nella stanza ma nessun ballerino era ancora
impegnato nella danza, essendo l’ora troppo presta.
Santana intrecciò la mano con la
sua poi la accompagnò al centro. I musici si interruppero per un istante, le
due ragazze si guardarono sorridendo, poi le note ripresero e loro incominciarono
a danzare.
Nella mente di entrambe c’era solo
l’altra e compresero una cosa molto semplice e che eppure avevano messo così
tanto tempo a capire: quella era la felicità.
Note
E questo era l’ultimo capitolo! Tutto è tornato al posto
giusto, Brittany ha sistemato, con mia somma gioia,
Sam e anche suo padre, per poi correre da Santana e riprendersela!
Insomma, non ci resta che l’epilogo, piccolissimo, in cui
tirare le somme! ;-)
Grazie mille a tutte, chi segue, legge e soprattutto chi
prende un attimo per dirmi cosa ne pensa! Grazie grazie!
All’epilogo!
Ciao ciao