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Autore: Michelle92    06/03/2013    2 recensioni
"Io e Yoko siamo sempre così, a volte capitano questi episodi di “leggera litigata” e ci sfottiamo anche per ore, ma non abbiamo mai avuto bisticci pesanti …ci vogliamo un gran bene, ci veniamo sempre incontro e ci consideriamo sorelle separate alla nascita; Senza di lei sarei persa."
"Vederlo tra le braccia di un'altra mi faceva star male, era come se un pugnale mi colpisse al petto:ma perché? che sentimento stavo provando? forse la risposta mi era abbastanza chiara ma non volevo vederla"
"Pregavo con tutta me stessa, non so a chi, ma continuavo imperterrita a chiedere pietà e aiuto perché il dolore mi stava soffocando : non ero pronta a perdere il mio amico che camminava in bilico tra la vita e la morte, non poteva lasciarci così; Paul, Yoko e io ci stringemmo in un abbraccio perché il dolore ci stava sgretolando..non eravamo forti abbastanza"
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Quasi tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Salve carissime :)
Ed ecco qua il terzo capitolo! Spero vi piaccia e spero soprattutto che la mia storiella non vi stia annoiando; come vedete ho aggiornato presto...perciò buona lettura!
Vi mando bacio <3




Era stata una dormita a dir poco snervante: il divano si era rivelato scomodissimo per dormire e quell’esaltata di Yoko mi svegliava ogni dieci minuti con i suoi blaterare senza senso che bofonchiava mentre dormiva; le avrei voluto tappare quella boccaccia con del nastro adesivo ma ero troppo stordita per andare a cercarlo.
 
Adesso che ero completamente sveglia e lucida avevo deciso di vendicarmi, così mi avvicinai al suo orecchio e cominciai a strillare
-Yooookoooooo, Yooooooookooooooo svegliaaaa!-
Non fu una buona idea perché mi arrivò una sberla in faccia, ma ne era valsa la pena farla incazzare un po’
-Ma perché sei così rompipalle Michelle?-
-Stai zitta, per colpa tua ho dormito malissimo…non hai chiuso il becco per un minuto-
-Ahhh lasciami in pace-  girò la faccia  e si mise un cuscino sopra la testa e riprese a dormire
-Sei la solita sfaticata Yoko, abbiamo dormito per circa sedici ore, non ti basta? accidenti a te!-
Mi dileguai verso il bagno prima che alla mia amica non venisse l’idea di uccidermi
 
Avevo deciso di fare un bagno caldo, ne avevo davvero bisogno e così mi rilassai, forse troppo perché nel frattempo la mia amica dormigliona si era svegliata
-Ehi, guarda che serve anche a me il bagno! Sbrigati!-
-Datti una calmata, 10 minuti e son fuori. E non bussare così prepotentemente la porta altrimenti la butti giù!-
-Muoviti Michelle dai!-
 
Una volta uscita dalla vasca mi asciugai velocemente, misi la biancheria intima e mi guardai allo specchio, la mattina mi imbambolavo molto facilmente: osservai il mio viso a forma di cuore che conteneva i miei grandi occhi grigio-blu, il mio nasino alla francese, le mie labbra carnose tendenti al rosso, il tutto incorniciato dai miei capelli castano-chiaro con dei riflessi biondo naturale che erano più visibili alla luce del sole
 
-Michelle ma che diavolo stai facendo?- che rompipalle che era Yoko quando ci si metteva
-Sto uscendo, un attimo- presi la mia roba sporca e aprì la porta
-Non sei un bello spettacolo dopo il risveglio-
e cominciai a sghignazzare, perché era davvero buffa: i suoi lunghi capelli nero corvino che gli arrivavano fin sotto il seno  erano tutti arruffati e scarmigliati, mentre i suoi occhi orientali a forma di mandorla erano quasi chiusi da quanto erano gonfi. A dire la verità era bella lo stesso ma avevo voglia di prenderla in giro
-Senti chi parla, ma ti sei vista tu? Hai visto i tuoi occhi? Non è che hai delle borse, hai direttamente delle valigie; e adesso levati che tocca a me!- mi liquidò e sparì dietro la porta del bagno
 
Stavo finendo di vestirmi quando dei suoni e delle voci attirarono la mia attenzione, provenivano  dal balcone della mia camera o almeno così sembrava: uscì fuori, ma non c’era niente...mi affacciai per vedere meglio e notai nel giardino di fianco al nostro quattro ragazzi con degli strumenti musicali che suonavano
-Michelle, mi presti la tua camicetta?-
-Shhh non urlare- mi affacciai in camera e le feci cenno di seguirmi in balcone
-Che c’è ora?-
-Guarda laggiù Yoko-
-Ma quei due non sono John e…come si chiamava l’altro?-
-Paul, si chiama Paul…vedo che ti ricordi solo quello che ti fa comodo ricordare, ma non era quello il punto comunque. Vedi che stanno suonando?-
 
-Buongiorno ragazze!- quella era la voce di John accompagnata da ben otto occhi puntati sopra di noi
-Che vergogna, ora penseranno che gli stavamo spiando- Yoko bofonchiò queste parole al mio orecchio cercando di non farsi notare
-Fregatene-
-Ehm, buongiorno a voi- dissi io sorridendo e mostrandomi sicura mentre Yoko cercava di nascondersi il più che poteva dietro la mia schiena: perché toccava a me sostenere questa situazione imbarazzante? Accidenti
-Ma siete le due ragazze che abbiamo investito ieri mattina?-  A parlare ora era Paul

Quando si girò verso di me e il suo sguardo cadde nei miei occhi, persi completamente il senso della realtà; era incredibile quanto era bello quel ragazzo; in quei momenti nella mia mente c’eravamo  solo io e lui, tutto quello che ci circondava non aveva più importanza e la mia sicurezza solitamente invulnerabile cedette e mi sciolsi completamente, sentivo le mie guance rosse come due fragole; i ragazzi non mi avevano mai fatto quest’effetto…Ma Paul, anche se era solo la terza volta che lo vedevo era riuscito a sconvolgermi completamente

-Avete investito? Che avete combinato ragazzi?- Una voce mi svegliò dal sogno ad occhi aperti; parlò un ragazzo che non avevo mai visto in vita mia: aveva dei bellissimi occhi azzurri come il cielo 
-Paul è sempre il solito esagerato; stavamo correndo e ci siamo scontrati le ragazze, tutto qua!-
-Bè John, però le abbiamo messe proprio sotto eh- ribattè Paul
-A momenti ci facevate fuori- Ecco Yoko che usciva allo scoperto
 
Il quarto ragazzo che ancora non aveva aperto bocca si limitò a scuotere la testa e a massaggiarsi le tempie, poi si espresse con tutta la calma che era possibile avere –Siete sempre i soliti, quando la finirete di combinare guai?-
-Su George, non essere polemico andiamo! Poi sono tutte belle e intere non vedi?-
-Per una volta concordo con John- Paul mi fece l’occhiolino accompagnato da un sorriso che mi tolse il fiato, io mi limitai a sorridere timidamente di ricambio…e ad arrossire ovviamente
La cosa stava degenerando, le mie guance rischiavano di scoppiare a causa del sangue che ci stava circolando per colpa di Paul
 
-Yoko, è tardi dobbiamo andare- presi la mia amica per il braccio e feci per trascinarla dentro
-Ciao ragazzi, a presto-
-Bè, allora ciao ragazzi-  anche Yoko salutò ed entrammo in camera
 
-Ma che ti prende Michelle? Non ci hanno fatto niente ora!-
Era difficile mentire alla mia amica perché mi conosceva come le sue tasche, ma non volevo dirgli che il motivo della mia fuga era stato quel ragazzo dagli occhi verdi
-Ho una gran fame, usciamo a mangiare qualcosa?-
-Bè…anch’io ho la pancia vuota, mi vesto e andiamo?-
Perfetto, l’aveva bevuta…o almeno sembrava.
 
-Per me sausages and mash-
- Io invece prenderò fish and chips-  Era ovvio che Yoko ordinasse questo piatto, era il suo preferito
Avevamo trovato un ristorantino abbastanza carino a circa venti minuti a piedi  da casa
 
-Yoko, che hai da guardare tanto?- bè, mi stava fissando con un sorriso da ebete …Sicuramente stava tramando qualcosa oppure era impazzita
-No, no niente…e che secondo me prima non sei fuggita via per la fame-
Ecco, lo sapevo io…non le sfugge proprio niente
-E sentiamo, perché avrei avuto tanta premura allora?-
-Paul- e scoppiò a ridermi in faccia
-Ti avevo solo detto che era carino, adesso non è che per questo tutto deve ricondursi a lui-
-Si si, guarda che ti conosco più di quanto tu conosca te stessa! Secondo me ti stai prendendo una bella cotta-
Avevo un asso nella manica per deviare il discorso adesso che ci pensavo…
-Ha parlato quella che  ha sbavato davanti alla finestra mentre passava quel biondino di John; e poi oggi quando ci hanno beccato nel balcone perché ti sei nascosta dietro di me, eh?- le feci un sorriso malizioso, adesso avevo io il coltello dalla parte del manico…
Yoko era una ragazza abbastanza cazzuta, ma quando si trattava di ragazzi crollava …
-S-smettila Michelle! Come puoi pensare che…-
-Ecco qua le vostre ordinazioni- il cameriere era arrivato con i nostri piatti
-Buon appetito Michelle-
-Altrettanto, Yoko-

Avevamo una gran fame, quindi per tutto il pasto ne io ne lei avevamo aperto più bocca per parlare.
Era ovvio però: cercavamo di nasconderci le cose a vicenda, non volevamo accettare che ci fossimo sciolte come neve al sole davanti a quei due ragazzi che a malapena conoscevamo.
  
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