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Autore: _PinkGirl_    22/09/2007    8 recensioni
[...] Ryan. Ho pronunciato un’altra volta il tuo nome. [...]
Genere: Generale, Romantico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Gabriella Montez, Ryan Evans
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ryan. Perché quando ti chiamo fai finta di nulla? Perché quando ti parlo non mi ascolti? Ogni volta che ti rivolgo la parola, non dono le mie parole a te, ma le dono vento che certe volte è l’unica cosa che non mi fa sentire sola. Sola. Penserai che è una parola stupida detta da me, che ora, sono circondata da amici. Ma ogni volta che sono in mezzo a loro mi sento trasparente, se tu non sei con me chi mi colora lo spirito?

Ryan. Ho pronunciato un’altra volta il tuo nome. Ma tu ti alzi da quella panchina nel parco e te ne vai via facendo finta di nulla. Ryan, ti sto chiamando ancora. Niente. Io non mi sento trasparente, sono trasparente.

Ryan. Pronuncio di nuovo il tuo nome, accompagnato dalle lacrime, dai miei singhiozzi. Ti volti e mi guardi. Non con lo sguardo che mi darebbe chiunque, ma il tuo. Il tuo sguardo che non ha solo un significato è: dolce, ingenuo, sciocco, bello… incredibilmente bello.

<< Gabriella >> pronunci con un filo di voce.

Con una mano mi strofino gli occhi. Un grande errore. Ora il trucco è perfettamente rovinato.

<< Devo combinarmi così, per sentire pronunciare il mio nome da te? >>

Qualche metro ci separa. Tento un passo, per avvicinarmi. Però qualcosa dentro di me, mi blocca.

Il vento si alza. Fa svolazzare la mia sciarpa e i miei capelli. E la sento. Sento la voce del vento che mi sussurra alcune parole. E’ la canzone, la canzone del vento.

Parlami come il vento fra gli alberi

Il vento passa più in là e fa muovere i rami degli alberi, facendo cadere le foglie ormai ingiallite sul suolo. E’ un indicazione, come un cartello stradale, mi dici di andare da te.

Faccio un passo avanti, ma tu ne fai subito uno indietro.

Parlami come il cielo con la sua terra

Poi, però, ti correggi subito e insicuro fai alcuni passi avanti. Poi mi rivolgi uno sguardo come dire “E’ il tuo turno”.

Non ho difese ma
Ho scelto di essere libera
Adesso è la verità
L'unica cosa che conta

Pian piano ognuno fa il proprio passo. Il passo che dobbiamo per completarci, di nuovo. Noi siamo anime gemelle e quando le due anime si incontrano non riescono a dividersi. I corpi si, ma le anime no. E forse per una volta ho fatto una cosa giusta: che certe volte non si deve utilizzare solo il cervello. Tu hai provato a spiegarmelo, io non capivo. E’ difficile dire ”Smetti di ragionare” ad una ragazza patita della della scienza, come me.

Dimmi se farai qualcosa
Se mi stai sentendo

Avrai cura di tutto quello che ti ho dato

<< Io… >> cerco di dirti qualcosa e tu mi blocci. Alzi l’indici, lo posi sulle tue morbide labbra.

<< Shh, non servono le parole >> pronunci con dolcezza, la stessa dolcezza che usano le mamme quando cantano la ninna nanna al proprio figlio.

Dimmi

Ora siamo vicini, ma non insieme.

Ti avvicini al mio orecchio destro, pronunciando ancora << Non servono le parole >> sentire la tua voce così vicina, dopo tanto tempo, mi provoca un brivido di piacere.

<< Invece si che servono, ho bisogno della tua voce e di te. Ti prego, io non parlerò ma tu fallo >> dico sussurrando, con un tono disperato.

<< No. Non servono. Se no sarà più difficile. Ho sentito già troppo la mancanza di te, ora non mi puoi ingannare di nuovo, illudermi, per poi sfuggirmi dalle braccia >>

I suoi occhi sono diversi. Sono più chiari, più lucidi, più disperati… sta piangendo anche lui. Non ti mai visto piangere. I tuoi singhiozzi sono silenziosi, le lacrime scendono ad un ritmo preciso. 1, 2, 3, 4 ed ecco partire una goccia. Sono affascinata dalle tue lacrime. Sono come luce che cade dagli occhi.

Siamo nella stessa lacrima, come un sole e una stella

Luce che cade dagli occhi, sui tramonti della mia terra
Su nuovi giorni

Guardo verso il basso. Non voglio metterti a disagio continuando a fissarti.

1, 2, 3, 4 una sua goccia. Ed ecco subito dopo la mia. Finiscono a terra, una sopra l’altra.

Siamo nella stessa lacrima.

Ascoltami

<< Non volevo >> dico rialzando il volto. Guardando i tuoi occhi, che ho potuto studiare ogni volta che ci accarezzavamo, ci baciavamo, ti guardavo… sono belli. Quando piangi, o hai appena finito di farlo, i tuoi occhi sono verde acqua. Dovrò annotarlo. Insieme agli occhi che hai appena ti svegli, di quando sei assonnato, di quando sei felice, d’inverno e d’estate…

Ora so piangere
So che ho bisogno di te
Non ho mai saputo fingere

<< Non volevi cosa? >>

<< Farti tutto questo. Illuderti, farti soffri re, farti piangere… tutto questo è colpa mia. Mi perdonerai mai, Ryan? >>

Porti una mano avanti. E mi prendi una ciocca. Inizi a giocarci, arricciarla. Lo facevi sempre. Poso la mia mano sulla tua, la sposto lievemente dai miei capelli e la porta alla mia guancia. Dopo pochi secondi te la lascio libera e tu di spontanea volontà mi accarezzi, mi sfiori appena. Quasi non ti sento.

E poi risvegliato dal momento la scosti velocemente, contrastando con il dolce e il lento momento.

<< No >> dico con un filo di voce. Togliendo le distanze, i pochi centimetri che ci lasciavano separati, e mettendomi in punta di piedi. In modo che la mia boccia sia parallela alla tua.

<< No >> ripeti.

Sento il tuo respiro accarezzarmi il volto.

Ti sento vicino
Il respiro non mente
In tanto dolore
Niente di sbagliato
Niente, niente...

Lascio socchiuse le labbra. Baciami. Ti prego. Baciami.

Avvicini le labbra alle mie. Ma appena si toccano, ti volti e fai un passo indietro. Mi lasci sola.

Siamo nella stessa lacrima, come un sole e una stella
Luce che cade dagli occhi, sui tramonti della mia terra
Su nuovi giorni in una lacrima
Come un sole e una stella
Luce che cade dagli occhi sui tramonti della mia terra su nuovi giorni

<< Devo andare, si è fatto tardi e… , Ciao >> dice rivolgendomi la schiena e iniziare ad incamminarsi in una direzione che non porta nulla a lui conosciuto.

Ryan. Sto urlando il tuo nome. Mi stai ascoltando? Si. E’ la tua riposta. Ma allora perché non mi fai più vedere il tuo volto? Perché non mi vuoi più? Io ho rinunciato ad altro, per riaverti. Ho sbagliato all’inizio, è vero, ma tutti hanno quasi sempre bisogno di una possibilità.

Ryan. Ti chiamo più forte che posso. Sei troppo lontano. Un metro sembra che sia un un kilometro. Un giorno senza te e come un anno pieno di noia. Il tempo non passa mai e come se ad un tratto tutti gli orologi del mondo smettessero di funzionare, di far sentire il loro “Tic & Tac”.

Il sole mi parla di te... mi stai ascoltando?
Ora la luna mi parla di te... avrò cura di tutto quello che mi hai dato...
Anche se dentro una lacrima, come un sole e una stella
Luce che cade dagli occhi sui tramonti della mia terra
Su nuovi giorni in una lacrima come un sole e una stella
Siamo luce che cade dagli occhi sui tramonti della mia terra
Su nuovi giorni

Ryan, ripeto continuamente.

Finalmente ti fermi. E da lontano mi lanci lo stesso sguardo di prima. Il tuo sguardo con multi significato.

Ascoltami, ti prego.

Sono cinque passi da te.

Ascoltami

Sono a quattro passi da te, corri se non mi ami più.

Ascoltami

Sono a tre passi da te, se inizi a correre non ti cercherò più. Il mio cuore non batterà mai più per nessun altro, oltre a te.

Ascoltami

Sono a due passi da te. Non preoccuparti, ascolta il tuo cuore. Io farò finta di non soffrite e sarà più facile sapendo che tu sei felice.

Ascoltami

Sono ad un passo da te. Non ti sei ancora mosso. Forse vuoi illudermi, come ho fatto una volta io, per poi scappare e lasciarmi il cuore a pezzi in questo parco.

Ascoltami

Non ho più passi da fare.

Ascoltami

Poso le mani e il viso sul tuo torace. Le sue mani e braccia non mi racchiudono nella loro morsa. Mi lasciano sull’orlo di un precipizio, mi lasciano al freddo.

Ascoltati

Pian piano sento qualcosa avvolgermi. Sono le tue braccia fredde.

E le tue mani ghiacciate si posano sulla mia schiena.

Sembrerà strano, ma questo è l’abbraccio più caldo che io abbia mai ricevuto.

~ ♥ ~ ♥ ~
E' passato tanto tempo dalla mia ultima fanfiction. Ora riesco solo a scrivere one-shot. Spero vi piacciano lo stesso :D
La canzone utilizzata è LUCE di Elisa.
  
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