Il Trono di Spade/Game of Thrones, 'Che la madre possa avere misericordia di noi' di Balla sulle nuvole su EFP Fanfiction

N.d.a: Questa è la mia prima fan fiction sul Trono di spade, perciò spero vivamente di non aver combinato qualche casino con la caratterizzazione dei personaggi ecc.. se così fosse ditemelo pure che le critiche sono sempre ben accette se servono a migliorare.
Ok, dopo aver finito di leggere Tempesta di spade non ho resistito alla tentazione di scrivere una Davos/Melisandre, una delle mie otp.
Non è nulla di che, solamente un dialogo fra i due dopo la morte di Robb, che come sappiamo è stato ucciso dai Frey ma Melisandre aveva promesso la sua morte a Stannis... perciò ho fantasticato un po' sull'accaduto.

Buona lettura,

Mary

Che la madre possa avere misericordia di noi:

Melisandre era inginocchiata davanti al focolare, le mani strette intorno al vistoso zaffiro che portava al collo e le labbra dischiuse in una muta preghiera.
Di tanto in tanto la testa le dondolava avanti e indietro, permettendo ai capelli di ondeggiare lievemente in sincronia con le fiamme scoppiettanti.
Appoggiato allo stipite della porta principale, Davos la osservava in silenzio, le dita della mano destra strette intorno al manico della spada.
“Robb Stark è morto” ringhiò fra i denti, non appena la donna ebbe finito di processare il suo rito di devozione, “che malevola stregoneria hai usato questa volta, Magi?”
La sacerdotessa sorrise, voltando il capo per poterlo osservare dritto negli occhi, un contatto che da sempre metteva l’ex contrabbandiere in soggezione; “non sono una Magi cavaliere delle cipolle e non è certo per merito mio se il Re del nord è fuori dai giochi”.
“Chi è stato allora?”
“Sei più ottuso di quel che credevo, Davos” lo scherni la donna alzandosi, stando ben attenta a mostrare le sue grazie nascoste sotto la seta vermiglia, “ mi stupisce che tu non abbia ancora capito che solo R’ hllor può liberare la strada al nostro Re, solamente lui può tanto”.
Davos si incupì all’istante, portando a vuoto la mano sinistra al collo, dove un tempo c’era la sua fortuna.
La Madre e il Padre erano i suoi Dei, così come lo Straniero, il Guerriero, la Vergine, il Fabbro e la Vecchia, quel Dio fatto di fiamme e sotterfugi non centrava nulla con le sue preghiere.
“ Eppure, il nostro Re è ancora ben lontano dal trono di spade” commentò con durezza, soffocando l’impulso di strangolarla o, come oramai sognava ogni notte, d’infilzarla con l’acciaio.
Melisandre non gli era mai piaciuta.
Non solo il suo culto e le sue false promesse avevano avvelenato la mente del suo Re, portando quattro dei suoi figli alla morte ma, come se non bastasse, il suo corpo lo tentava costantemente.
La sacerdotessa era divenuta, col passare del tempo, la sua più grande ossessione, ucciderla era stato l’unico motivo che l’aveva strappato alla morte su quel maledetto artiglio di granito.
La donna rise, arrivandogli a pochi centimetri dal viso, poteva sentire il suo respiro caldo sul collo scoperto, “ Stannis Baratheon sarà Re prima che tu te ne accorga Primo cavaliere e questo avverrà solamente perché è il Dio della Luce a volerlo ”.
“Le guerre si vincono con gli uomini, questo Stannis lo sa’ ” le rispose per le rime il cavaliere, senza allontanarsi, “ e le tue ombre non possono arrivare ovunque”.
“ Intanto sono arrivate al nord”.
Davos sgranò gli occhi, sfiorando con una mano il ventre della donna, l’incubatrice delle tenebre, “che la madre possa avere misericordia di noi” .