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Autore: Forbidden Colors    06/03/2013    4 recensioni
Reira,una giovane ragazza in cerca di vendetta.
Reira,pronta a tutto pur di ottenerla,anche di uccidere Ziva David.
Ma è veramente l'unica a cercare giustizia? E soprattutto cosa vuole dai David?
Una storia scritta di getto su Ncis e su Tony/Ziva. Spero vi piaccia :)
Genere: Drammatico, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anthony DiNozzo, Un po' tutti, Ziva David
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1:Fantasmi dal passato

Sei mesi dopo

Ziva si lasciò cadere sulla sedia davanti alla scrivania:era esausta.
Avevano appena terminato di lavorare ad un complicato caso di omicidio e,per lavorare assiduamente,intendeva non riuscire a dormire da giorni e giorni.
Gibbs faceva fare loro i lavori forzati." Persino quando ero al Mossad non lavoravo così tanto!"-penso' Ziva sorridendo tra se'.
"Perché ridi da sola occhioni belli? Non starai mica diventando pazza?"- L'agente super speciale Anthony DiNozzo era appena uscito dall'ascensore e aveva già iniziato-anzi,ricominciato-a stuzzicarla.
"Sono stanca Tony,lasciami in pace. E poi se proprio vuoi saperlo stavo pensando che Gibbs ultimamente..."
"Che Gibbs cosa David?"

Si alzarono di scatto entrambi.
Un Leroy Jethro Gibbs sempre piu' nervoso avanzava verso di loro.
“Niente capo,Ziva stava solo constatando che…” Tony fu subito zittito dall'occhiataccia della sua collega,capace di incenerire qualsiasi cosa le si fosse parata davanti in quel momento.
Fortunatamente Gibbs quel giorno,forse per la stanchezza che anche lui iniziava a sentire,lascio’ cadere il discorso e li superò con l’intenzione di portare ad Abby un grande bicchierone di Caf-Pow.

"Per poco..eppure Zee dovresti saperlo che il capo ha occhi ed orecchie ovunque. "
"Prova a parlare ancora una volta Tony e giuro che ti uccido solo grazie all'ausilio di una matita!"
Ora era lei a provocarlo. Lo squadroom piombò nel silenzio più assoluto. Ma fu un silenzio che durò solo pochi minuti.
"Ehi ... ti va di andare a mangiare qualcosa fuori questa sera Mossad? Sono quasi le otto,fra poco abbiamo finito"-disse Tony,che nel frattempo,si era alzato e si stava adagiando comodamente sulla scrivania di McGee.
"Non riesci proprio a tacere per un po'! Te l'ho già detto prima DiNozzo sono molto stanca,possibile che tu abbia ancora energie?"
"Mi meraviglio di te,una combattente del tuo calibro non dovrebbe mai essere stanca,né tantomeno aver voglia di tornare a casa così presto! Dai Zee andiamo a vedere un film! Oppure facciamo uno scherzo a McTonto. Insomma qualsiasi cosa che non sia scrivere rapporti o lavorare! Non ne posso più! E poi scusa il caso e' chiuso,avremmo diritto ad un po' di sano divertimento..-riprese Tony giocando con i preziosi marchingegni tecnologici a lui ignoti che Tim aveva usato durante l'ultima missione.
"E va bene Tony,vengo contento? Sennò andresti avanti per tutta la prossima ora a cercare di convincermi,ti conosco troppo bene DiNozzo"
Gli occhi del collega brillarono.
"Magnifico mia dolce ninja. Adesso chiamo il ristorante e prenoto un tavolo per due alle dieci"-disse lui afferrando la cornetta del telefono.
"Ehi Tony...guarda che ti ho detto che sarei venuta ma solo se inviti anche McGee e Abby"-rispose Ziva non riuscendo a trattenere una risata.
In meno di un secondo il viso di DiNozzo cambio' colore,passando dal rosa al rosso peperone e ,mentre parlava con la signorina del locale,mando' alla collega continue frecciatine.
Ziva non era pronta ad uscire da sola con lui,o almeno non ancora.


Respiro' a pieni polmoni l'aria fresca. Era una bellissima serata ed era felice di essere uscita dall'ufficio. Stava camminando insieme a Tony, Abby e McGee per raggiungere la macchina di quest'ultimo,erano le nove e finalmente avevano finito di lavorare con le ultime scartoffie.
Non ne poteva più e continuava insistentemente a domandarsi come facesse Gibbs a passare tutto il suo tempo lí dentro..aveva persino declinato l'invito di Abby ad unirsi a loro quella sera!
Sorrise stringendosi nel cappotto. "Non lo capirò' mai" -penso' tra sé.


Erano in macchina da circa venti minuti. Abbs e Tim erano seduti nei sedili posteriori quasi abbracciati per il freddo e chiacchieravano amabilmente,Tony stava guidando e rifiutava di accendere il riscaldamento continuando a ripetere che lui non sentiva freddo mentre Ziva -anche meno freddolosa del collega-aveva aperto il suo finestrino e,con la testa per metà fuori,lasciava che il vento le scompigliasse i suoi lunghi e bellissimi capelli.
"Quando hai intenzione di dirglielo?!"-Tony continuava a sentire quella voce persistente dentro di sè ed era tutto il viaggio che guardava senza farsi notare Ziva che,immersa nei suoi pensieri,era seduta vicino a lui. Era così bella..
"Troverò il coraggio prima o poi" rispose silenziosamente alla vocina,riuscendo finalmente a zittirla mentre si accingeva a parcheggiare.


Per tutta la durata della cena Ziva continuò a prendere in giro Tony che,con la sua guida da bradipo,li aveva fatti arrivare in ritardo di ben venti minuti. La serata passo' veloce e il clima era un clima disteso,erano tutti e quattro tranquilli come non mai ma,proprio mentre stavano per ordinare il dolce,il telefono di Ziva squillò.
Guardò lo schermo.
Per una frazione di secondo rimase paralizzata,colta dal panico,senza sapere cosa fare;poi si alzò scusandosi con tutti ed uscì.
Respira Ziva,respira. Aprì il telefono e rispose
"Abba?!"
"Shalom mia cara,è da un po' che non ci sentiamo,come stai?"
"Salta i convenevoli papà,mi chiami solo quando succede qualcosa,cosa vuoi?"
"Perché figlia devi sempre dare per scontato che io non ti voglia solo sentire?"
"Perché non sei mai cambiato papà"

Stava diventando nervosa,non riusciva a calmarsi,sapeva che era successo qualcosa,lo sentiva dentro di sè.
"Ascolta Ziva,ho poco tempo,qualcuno potrebbe rintracciare la chiamata. Promettimi che ora,ovunque tu sia,tornerai a casa e starai attenta a qualsiasi rumore sospetto o altro. Stai sveglia e tieni una pistola vicino a te. Avrei già chiesto aiuto se non sapessi quanto sei brava a difenderti e a badare a te stessa. Domani mattina prima di lavorare,appena arrivi all'Ncis,corri in sala conferenze,faremo una video chiamata nella quale ti spiegherò tutto. Ho già avvisato Vance e mi ha autorizzato anche se lui è all'oscuro del vero motivo della chiamata. Fidati di tuo padre,almeno per una volta. Shalom".
"Abba aspetta non puoi..."

Troppo tardi. Eli David aveva riattaccato lasciando suo figlia in preda a dubbi infiniti e al silenzio più totale.
L'aveva lasciata di nuovo da sola,o meglio,con i suoi fantasmi.
Non aveva mai avuto una chiamata del genere con lui,nemmeno dopo le più aspre litigate.
Ziva tremava ma non riusciva a capirne il motivo;gli agenti del Mossad non hanno paura,non sanno neanche cosa sia,la paura. Eppure quei sei anni all'Ncis la stavano cambiando più di quanto immaginasse. Si,forse la sua non era paura,era semplice e puro terrore.
E' capitato qualcosa-penso'-e non da poco,per aver avvisato persino Vance. E poi da quando il direttore del Mossad chiede una video conferenza con la figlia?

Nel buoi della notte,persa dai suoi pensieri,Ziva non si era accorta né che Abby e Tim erano risaliti in macchina né che Tony era vicino a lei.
Un Tony molto preoccupato,intento a fissarla dall'inizio della chiamata. Amorevolmente DiNozzo le posò una mano sulla spalla,riscuotendola e facendola leggermente-ma solo leggermente-sobbalzare.
"Zee.."
"Tony! Da quanto sei qui? Io..scusa..è tardi,vi ho fatto aspettare e.."

"È successo qualcosa?"
Oh si,Tony lo sapeva. Aveva imparato a conoscerla ormai.
Sapeva che quando c'era qualcosa che non andava la sua piccola ninja innalzava una barriera invisibile,capace di non lasciar trasparire nessun sentimento. Era successo molte volte eppure dopo sei anni che lavoravano assieme doveva averlo capito anche lei che ormai era inutile nascordergli le cose.
A loro ormai bastava un'occhiata.

"Dimmelo Zee,ti prego"
"Non è successo niente Tony,era mio padre"
"Questo l'avevo capito"
"Vuole che facciamo una video conferenza domani..be' non so..insomma è strano,non mi ha mai chiamata per...Scusami Tony,ti spiace se vado? Sono esausta e non so davvero cosa pensare"

Si sentiva una stupida,aveva abbassato le difese,era bastato che lui la guardasse negli occhi.
Perché succedeva sempre così? Perché quando si guardavano intensamente le tremavano le gambe?
Si sentì afferrare per un braccio proprio quando si stava incamminando verso casa
"Ti porto a casa io Zee,non vorrai prenderti un bel raffreddore con il freddo che fa no?! E poi devi salutare Abbs e McTonto,non penso che sarebbero felici se.."
Tony non riuscì a concludere la frase.

Successe tutto in pochi secondi: Tony e Ziva furono investiti da un vento fortissimo che li costrinse a buttarsi per terra. Ziva fece appena in tempo a capire che si trattava di una bomba,scoppiata poco lontano,e a vedere Tony che le copriva la testa per proteggerla stringendola forte a sè.
Poi,più niente.



Angolo dell'autrice
Alloraaa?? ^^ Cosa ne pensate?
Vi ho messo un po' d'ansia?
Ahaha che cattiva che sono
Come al solito spero vi sia piaciuto il capitolo.
Grazie a tutti quelli che hanno letto e commentato il Prologo e che faranno la stessa cosa con questo capitolo.
Spero di aggiornare presto ma ripeto,ripeto e ripeto non ho la più pallida idea di come si evolverà la storia..lascio libero spazio alla mia fantasia (e non so quanto giovi questa cosa)  xD
A presto :)
Baci
La vostra Ale
 

  
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