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Autore: Fiery    22/09/2007    13 recensioni
Troy si voltò verso di lei, i loro visi erano vicinissimi. Gabriella sorrise maliziosamente, posando le sue labbra su quelle di lui. Troy sentì le labbra zuccherose di lei, chiudendo gli occhi. Si separarono, guardandosi negli occhi. Il piede di Troy pestò l’acceleratore sempre di più. I loro occhi rimasero incatenati, mentre l’auto sfrecciava sempre più veloce sull’asfalto. Ad un certo punto Troy guardò finalmente la strada e svoltò a destra, superando la macchina di Zeke. Gabriella rise salutando Sharpay, che li guardava scioccata. Superarono anche Chad e Ryan, fino ad arrivare in prima posizione. Troy cambiò marcia, accelerò sempre di più, per poi frenare lateralmente dopo la riga bianca disegnata con la bomboletta. Nello stesso punto da cui erano partiti.
Nuova one-shot. Un po' fuori dai miei ideali di solito. Buona lettura ^^
Genere: Romantico, Song-fic, Sportivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Gabriella Montez, Troy Bolton
Note: OOC, What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Nota iniziale: La canzone è “Shut up and drive” di Rhianna

Nota iniziale: La canzone è “Shut up and drive” di Rhianna.

 

Zitto e guida

 

-Questo è ciò che mancava alla lista delle cose da fare nella mia vita.-

Chad si voltò, -Quanto la fai lunga, Troy.- sbottò infilandosi le mani nella tasca dei jeans, sopra indossava una canottiera bianca stracciata, che lasciava vedere i suoi pettorali scolpiti dal basket. Chad Danforth frequentava il college grazie alla borsa di studio per il basket, insieme al suo migliore amico Troy Bolton.

-Chad, frequentiamo il college!- gli ricordò Troy, -Secondo te è prudente frequentare delle gare clandestine?- chiese incrociando le braccia al petto. Lui invece indossava una camicia a maniche corte nera, slacciata nei primi quattro bottoni, e un paio di jeans chiari.

-Amico, non fare il vecchio!- gli assestò una pacca sulla spalla, -Vieni, raggiungiamo gli altri.-

I due si incamminarono in mezzo alla gente, la strada era completamente piena di macchine elaborate. Le gare stavano per cominciare e Troy si stava chiedendo come diavolo era finito in quella situazione. Se l’avessero beccato probabilmente avrebbe dovuto rinunciare alla sua borsa di studio per il basket. Ed era l’ultima cosa che desiderava in quel momento.

-Ehi, finalmente siete arrivati!- Ryan salutò i due amici, indosso una paio di jeans al ginocchio e una maglietta gialla con disegnata una moto, -Sono ore che vi aspettiamo.- replicò Zeke, che aveva optato per un paio di jeans stracciati in fondo e una canottiera rossa. Ryan Evans e Zeke Baylor erano i loro amici da sempre. Il primo frequentava il conservatorio di musica, il secondo il college con Chad e Troy.

-Scusate, ma Troy aveva qualche problema nel venire qui.- ribatté Chad sarcasticamente.

-Ma la vuoi finire?- gli intimò Troy dandogli un leggero pugno sul braccio, -Mai visto qualcuno di più irritante di te! E sei anche il mio miglior amico!-

-Dai, smettetela! Fra poco si inizia.- Ryan passò ai due ragazzi due bottiglie di birra, -Avete preparato le macchine?-

-Io sì, Troy invece ha preferito lasciare intatta la sua.- Chad rivolse un’occhiata in tralice all’amico.

-Cavolo, Chad! Se mio padre scopre che gli metto un motore falso come minimo mi ammazza.-

-Per questo ci abbiamo pensato noi.- Zeke inarcò un sopraciglio.

-In che senso?- si accigliò Troy.

-Seguici.- Ryan lo prese per un braccio e lo trascinò in mezzo alla folla, -Ecco qui la tua macchina per le gare clandestine.- rise mostrando con una mano una macchina parcheggiata vicino a quella sua, di Chad e di Jason. Era nera metallizzata, con disegnato sul cofano un leone bianco. Le ruote da corsa, un motore perfetto per correre e tutto il necessario di cui aveva bisogno.

-Ragazzi, voi siete pazzi!- esclamò prendendo al volo le chiavi che gli lanciò Chad, -Ma come diavolo avete fatto?-

-Meglio che tu non lo sappia.- scherzò Zeke prendendo un sorso della sua birra, -Su, andiamoci ad iscrivere.- gli amici annuirono e si avviarono verso un tavolo poco distante, dove stava seduto un ragazzo dalla pelle abbronzata e con i rasta.

-Sono venti dollari a testa.- precedette la loro domanda.

I ragazzi pagarono, quando ad un certo punto qualcuno prese per mano Ryan, che si voltò accigliato, -Ciao, Ryan.-

-Kelsi.- sorrise Ryan, -Sei bellissima.- si congratulò facendola arrossire. Kelsi Nielsen era forse una delle ragazze più famose al conservatorio di musica di New York, che Ryan frequentava insieme alla sorella e a lei. Aveva dei boccoli castani che creavano dei riflessi dorati con la luce del sole, indosso un paio di jeans neri che risaltavano le sue forme, una maglietta bianca slacciata dietro e dei tacchi bianchi aperti sul davanti, -Come mai non mi hai detto che venivi?- in fondo era la sua ragazza e gli dava fastidio non sapere che cosa stesse facendo.

-Io e Sharpay abbiamo deciso all’ultimo momento, dovevamo incontrarci con delle ragazze che abbiamo conosciuto l’altra sera ad una festa.- lo informò Kelsi ricambiando il lieve bacio con cui la salutò.

-Sharpay dov’è?- chiese Zeke, ormai fidanzato con la sorella dell’amico da almeno un anno.

-Con le altre.- i ragazzi la seguirono, soffermandosi alcune volte sugli stereo delle macchine, -Eccole.- indicò tre ragazze appoggiate a delle macchine.

Le raggiunsero, Zeke abbracciò da dietro Sharpay, -Amore mio, sei sempre la solita. Potevi anche avvertirmi che saresti venuta.- le sussurrò all’orecchio.

Sharpay Evans si voltò verso di lui, baciandolo con passione. Era la sorella di Ryan, nonché la migliore amica di Kelsi. Poteva vantare di avere una voce bellissima e una grazia che nessuno aveva. I capelli biondi lisci fino a metà schiena, con delle ciocche colorate di arancione per l’occasione. Aveva indossato per l’occasione un paio di pinocchietto bianchi, una canottiera a spalline piccole arancione e dei tacchi alla schiava.

-Volevo farti una sorpresa.- sorrise per voi voltarsi verso gli altri ragazzi, -Come va?- ricevette diversi Bene, -Vi presento Gabriella e Taylor. Loro sono mio fratello Ryan, il mio ragazzo Zeke e i nostri amici Chad e Troy.- fece le presentazioni indicando ognuno dei ragazzi.

Taylor McKessie si voltò subito verso Chad, sorridendogli. Aveva capelli castani ricci, contenuti da una coda alta, e indosso un paio di jeans al ginocchio con sopra una canottiera rossa con un fiocchetto in mezzo. Ai polsi numerosi braccialetti e ai piedi dei tacchi rossi.

-Frequentano un college di danza e canto. Gabriella frequenta solo i corsi pomeridiani, in realtà studia psicologia.- Kelsi sorrise vedendo Chad che fissava Taylor, -Troy, tutto bene?- tutti si voltarono verso di lui, che era rimasto con gli occhi sbarrati.

Verso di lui si voltò anche Gabriella Montez, facendo ondeggiare i suoi lunghi boccoli neri. Indossava un paio di shorts neri, una giacchetta di jeans blu e degli stivali al ginocchio col tacco neri. Le mani, strette intorno una bottiglia di birra, erano coperte da dei guanti neri a rete corti, Gabriella inarcò un sopraciglio, notando lo sguardo di Troy su di sé, -Mi stai fissando le gambe?- domandò facendo ridere tutti.

Troy si riscosse, arrossendo per essere colpito in pieno, -Ehm… no, io…-

-Guidi anche tu?- lo interruppe Gabriella.

-Sì, purtroppo sì…- rispose alzando gli occhi al cielo.

-Se non ti piace correre perché sei qui?- si informò Taylor alzando le sopraciglia.

-Perché l’abbiamo costretto.- rispose Chad per l’amico, fissando il suo sguardo in quello di Taylor, -E’ una gara a coppie. Vuoi correre con me?- rispose dandole un foulard nero.

Taylor sorrise afferrando il foulard e mettendoselo al collo, -Certo.- il foulard, per quel giorno, era il segno della gara.

-Tu corri con me, vero?- Ryan si rivolse a Kelsi, che per risposta gli mostrò il foulard rosso legato alla caviglia.

-Io corro solo con il mio Zeke.- Sharpay sorrise, mentre Zeke le avvolgeva un foulard giallo intorno al polso.

Gabriella e Troy si guardarono, -Io non posso correre.- disse lei prima che il ragazzo potesse dire qualcosa, -Devo dare il via alla gara.- prese un fischietto dalla sua macchina bianca e fischiò. Immediatamente tutti accesero i propri stereo, diffondendo la musica per le strade isolate dalla città.

 

I've been looking for a driver who's qualified

So if you think that you're the one step into my ride

I'm a fine-tuned supersonic speed machine

With a sunroof top and a gangster lean

 

Troy la fissò incredulo. Gabriella stava cantando. La sua voce era altissima, dolce e forte nello stesso tempo. Tutti applaudirono, mentre Gabriella si muoveva al tempo della musica. Prese uno straccio e si avviò verso il cofano della macchina di Sharpay, aperto cosicché mostrasse il motore. Lo chiuse con uno scatto, nello stesso momento in cui i guidatori chiusero i cofani delle loro macchine.

 

So if you feel me let me know, know, know

Come on now what you waiting for, for, for

My engine's ready to explode, explode, explode

So start me up and watch me go, go, go, go

 

Alcune ragazze improvvisarono un balletto, altre si baciarono col proprio partner. Chad prese per mano Taylor, che sorrise mentre si allontanavano insieme verso la macchina di lui. Zeke e Ryan fecero lo stesso con Sharpay e Kelsi. Troy si guardò in giro, tutti stavano correndo da una parte all’altra, per salire a bordo delle proprie macchine e per creare le coppie.

 

Got you where you wanna go if you know what i mean

Got a ride that smoother than a limosine

Can you handle the curves? Can you run all the lights?

If you can baby boy then we can go all night

Cos I'm 0 to 60 in three point five

Baby you got the keys-

 

Gabriella mostrò un mazzo di chiavi, per poi lanciarle alle sue spalle. Portò un dito alle labbra rosse, facendo finta di zittire. Volse il suo sguardo a Troy.

 

Now shut up and drive

(drive, drive, drive)

Shut up and drive

(drive, drive, drive)

 

Troy rimase immobile, mentre la mora si avvicinava a lui sorridendo maliziosamente. Il cuore che gli batteva forte senza un motivo preciso.

 

I got class like a 57 cadillac

Got all the drive but a whole lot of boom in the back

You look like you can handle whats under my hood

You keep saying that you will boy I wish you would

 

Gli fece un cenno con la testa, superandolo e avviandosi tranquillamente in mezzo ai giovani che facevano avanti e indietro dalle macchine. Troy faticò a seguirla, nonostante per lei sembrava tutto normale. Camminava dritta e fiera, la voce stupenda, mentre lui doveva deviare tutte le persone per starle dietro.

 

So if you feel me let me know, know, know

Come on now what you waiting for, for, for

My engine's ready to explode, explode, explode

So start me up and watch me go, go, go, go

 

Gabriella si fermò, voltandosi poi verso Troy. Gli si avvicinò con le mani sui fianchi. Sorrise, mentre i loro visi erano a pochi centimetri di distanza. Troy rimase immobile, mentre Gabriella cercava nella tasca dei suoi jeans qualcosa. Infatti si ritrovò tra le mani un foulard blu.

 

Got you where you wanna go if you know what i mean

Got a ride that smoother than a limosine

Can you handle the curves? Can you run all the lights?

If you can baby boy then we can go all night

 

Cercò nell’altra tasca, ed ecco che in mano aveva invece un paio di chiavi. Quelle della macchina che Troy aveva appena ricevuto dagli amici. Gabriella fece ciondolare davanti a lei il portachiavi a forma di chitarra, seria in volto.

 

Cos I'm 0 to 60 in three point five

Baby you got the keys-

 

Lo guardò negli occhi, mettendogli le chiavi in mano.

 

Now shut up and drive

(drive, drive, drive)

Shut up and drive

(drive, drive, drive)

 

Troy annuì, mentre andava verso la sua auto. Entrò in macchina, accorgendosi che il suo stereo suonava. A quanto pare qualcuno l’aveva acceso per lui. Vide da lontano Gabriella, che aveva allacciato in vita il suo foulard blu. Si chiese come facesse a sapere che aveva un foulard in tasca.

 

Cos you play the game, got what I got (Get it Get it)

Don't Stop It's a sure shot

Aint no ferrari huh boy I'm sorry

I ain't even worried

So step inside and ride

(ride, ride, ride, ride, ride...)

 

Gabriella girò su sé stessa, il foulard blu che gironzolava accanto ai suoi shorts neri. Salutò con una mano Sharpay, Kelsi e Taylor. Tutte e tre sedute accanto ai ragazzi. Si voltò poi indietro, dove una macchina nera faceva la sua presenza. Incontrò lo sguardo confuso di Troy. Sorrise mentre camminava per le strade ormai deserte di gente, dato che erano tutti nelle loro macchine.

 

So if you feel me let me know, know, know

Come on now what you waiting for, for, for

My engine's ready to explode, explode, explode

So start me up and watch me go, go, go, go

 

Si voltò verso il ragazzo con i rasta che si occupava delle gare. Quello gli sorrise, lanciandole un bacio con la mano. Gabriella rispose con una risata, alzando gli occhi al cielo.

 

Got you where you wanna go if you know what i mean

Got a ride that smoother than a limosine

Can you handle the curves? Can you run all the lights?

If you can baby boy then we can go all night

Cos I'm 0 to 60 in three point five

Baby you got the keys-

 

Prese il foulard, portandolo al cielo. Guardò negli occhi ogni guidatore, accompagnato da una ragazza. Rimase in mezzo alla strada, con la mano alzata al cielo.

 

Now shut up and drive

(drive, drive, drive)

Shut up and drive

(drive, drive, drive)

 

I motori si accesero, tutti gridarono entusiasti. Aspettavano tutti il suo via.

 

Now shut up and drive

(drive, drive, drive)

 

La sua mano col foulard scattò giù, dando il via. Le macchine partirono, Gabriella si chinò a terra sostenendosi davanti con le braccia.

 

Shut up and drive

(drive, drive, drive)

 

Si alzò in piedi di scatto, cominciando a correre in mezzo alle macchine che erano appena partite. Salì a bordo della macchina di Troy, allacciandosi la cintura di sicurezza.

-Non avevi detto che non correvi?- le domandò lui sarcasticamente.

Gabriella sorrise, -Zitto e guida.- Troy non se lo fece ripetere due volte, mettendo in moto.

Le macchine sfrecciavano sulle strade, alcune andarono a finire contro altre macchine, altre decisero di abbandonare la gara e tornare indietro. Altre ancora andarono a sbattere contro gli alberi.

-Vuoi accelerare?- Gabriella tirò su il finestrino, ravvivandosi i capelli.

-Sei un po’ troppo pericolosa, Gabriella.- dichiarò Troy svoltando a destra.

-E tu sei troppo noioso.- Gabriella posò la sua mano su quella di Troy che stava sulla marcia, -Metto io le marce.-

-Sei impazzita? È pericoloso!- si accigliò Troy.

La ragazza sbuffò, -Smettila! Hai vent’anni, cerca di divertirti!- si avvicinò al suo viso, -Se io ora ti baciassi cosa faresti?-

Troy si voltò verso di lei, i loro visi erano vicinissimi. Gabriella sorrise maliziosamente, posando le sue labbra su quelle di lui. Troy sentì le labbra zuccherose di lei, chiudendo gli occhi. Si separarono, guardandosi negli occhi. Il piede di Troy pestò l’acceleratore sempre di più. I loro occhi rimasero incatenati, mentre l’auto sfrecciava sempre più veloce sull’asfalto. Ad un certo punto Troy guardò finalmente la strada e svoltò a destra, superando la macchina di Zeke. Gabriella rise salutando Sharpay, che li guardava scioccata. Superarono anche Chad e Ryan, fino ad arrivare in prima posizione. Troy cambiò marcia, accelerò sempre di più, per poi frenare lateralmente dopo la riga bianca disegnata con la bomboletta. Nello stesso punto da cui erano partiti.

Gabriella scese dall’auto, Troy fece lo stesso, -Abbiamo vinto!- saltò in braccio al ragazzo entusiasta, circondandogli la vita con le gambe, -Sei un grande, Troy!- le macchine frenarono una dopo l’altra, il ragazzo con i rasta si avvicinò a loro.

-Ecco qui! Hai vinto ben trecentocinquanta dollari, amico.- gli diede i soldi, -Brava, sorellina.- si rivolse questa volta a Gabriella.

-Grazie, Paolo.- rise dandogli un bacio sulla guancia, -Ma il merito va a Troy. È lui il campione.- sorrise a Troy, per poi allontanarsi correndo in mezzo alla folla.

Troy cercò di rincorrerla, ma i suoi amici gli vennero subito incontro congratulandosi. Solo mezz’ora dopo vide Gabriella appoggiata alla portiera della macchina di Taylor. Aveva in mano una bottiglia di birra e rideva per qualcosa che le aveva appena detto l’amica.

-Ehi.- Troy apparve davanti a Gabriella, che sorrise ancora di più.

-Ciao, Troy. A quanto pare Taylor ha fatto colpo su Chad.- lo informò ridendo, -Escono insieme stasera.-

-E tu che fai stasera?-

Gabriella rimase immobile, Taylor scosse la testa, -Vi lascio soli.- disse allontanandosi verso Chad, che chiacchierava tranquillo a poca distanza con gli altri.

I due rimasero a guardarsi, -Stasera avevo intenzione di andare al cinema.- rispose la mora passandogli la bottiglia di birra.

Troy ne prese un sorso, -Se vuoi ti tengo compagnia.- propose ripassandole la bottiglia.

-Mi farebbe piacere.- si avvicinò a lui, i tacchi degli stivali che la slanciavano, -Ma ti taglio le mani se ci provi.-

Troy per tutta risposta si chinò sulle sue labbra, Gabriella gli cinse il collo con le braccia. Rimasero a baciarsi a lungo, per poi staccarsi col respiro corto. Gabriella fece per dire qualcosa, quando una sirena si fece sentire. Tutti montarono sulle proprie auto, Troy prese per mano Gabriella (dopo che quest’ultima ebbe preso uno zainetto azzurro) e i due raggiunsero la macchina di lui. Salirono a bordo.

-Pronta, baby?- domandò Troy mettendo in moto.

-Zitto e guida.- rise lei.

Le macchine sfrecciarono veloci, separandosi per le strade affollate della città.

-Accelera, se mi prendono sono fritta!- esclamò Gabriella afferrando lo zaino che aveva posato sulle gambe.

-Chissà perché non mi stupisco.- la schernì lui girando l’angolo.

Gabriella non rispose, andando nei sedili posteriori.

-Ma che fai?- le domandò accigliato Troy.

-Mi cambio.- rispose semplicemente coprendo i finestrini con dei teli neri, -Non sbirciare.-

-Tranquilla, sono troppo occupato a non farmi beccare dalla polizia.- Troy girò un altro angolo, la volante della polizia che li inseguiva senza sosta, -Cavolo, se mi beccano mi tolgono la borsa di studio.- imprecò ad alta voce.

Gabriella si tolse gli stivali, appoggiandoli sul sedile, -Quale borsa di studio?- domandò tranquillamente mentre si toglieva gli shorts neri.

Troy fu tentato di guardarla, ma resistette, -Basket.- rispose guardando dallo specchietto laterale, -Oh, cazzo!- imprecò battendo le mani sul volante, -Si sono raddoppiate.-

La ragazza si mise un paio di jeans a vita bassa, per poi togliersi la giacchetta blu. Troy lanciò uno sguardo allo specchietto centrale, notando Gabriella con il reggiseno di pizzo nero. Sorrise, -Ti avevo detto di non guardare.- si riscosse tornando a guardare la strada. Si mise una camicia bianca, infilandoci sopra una maglia leggera a maniche lunghe azzurra, -Devia a sinistra.- disse tornando davanti.

Troy obbedì, -E’ un vicolo cieco, Gabriella!- le fece notare fermandosi.

Gabriella prese un mazzo di chiavi dallo zaino, pigiando un tasto. Una saracinesca venne su, -Entra, dai!- lo incitò ritirando le chiavi. Troy entrò dentro, la saracinesca si abbassò di colpo.

-Per un pelo.- sospirò accasciandosi sul sedile.

Gabriella prese una pinza e raccolse i capelli sulla nuca, per poi infilarsi delle ballerine col tacchetto bianche, il tutto sotto lo sguardo incantato di Troy, -Allora, come mi sta il reggiseno? È nuovo.- si voltò verso di lui, Troy arrossì impercettibilmente.

-Ecco… io…- Gabriella si avvicinò a lui baciandolo intensamente, -Zitto…- sussurrò scendendo dalla macchina.

-Ma che posto è questo?- Troy si guardò intorno, era pieno di auto truccate.

-Il garage di mio fratello. Queste macchine sono nostre.- prese il cellulare dalla tasca e compose un numero, -Tay? Tutto a posto? Sì, ce l’abbiamo fatta per un pelo. Sì, siamo al garage. Ok, ci vediamo stasera al dormitorio.- riattaccò, -Chad e Taylor si sono rintanati nel garage di lui.-

-E gli altri?-

-Hanno detto che stanno bene e di non preoccuparci.- ripose il cellulare su un tavolino poco distante.

-Accidenti, questa è una ferrari!- Troy si avvicinò alla macchina in questione, sfiorando la sua vernice rossa, -Come diavolo fai ad averla?-

-Alcune macchine erano dei miei genitori, sono convinti di averle date dentro per la demolizione.- gli passò una bomboletta, -Forza, dobbiamo mascherare la tua auto.-

-Come, scusa?- Troy afferrò la bomboletta spray di vernice arancione.

Qualcuno fece capolino nel garage, a bordo di una macchina gialla e rossa, -Gabriella, tutto bene?- Paolo abbracciò la sorella preoccupato.

-Tranquillo, sto bene.- rise Gabriella, -Ti dispiace se teniamo l’auto di Troy in garage per qualche giorno? Non è prudente farla ricomparire subito.- i due si separarono.

-Certo, nessun problema.- Paolo sorrise, -Ma dovete mascherarla, altrimenti i poliziotti potrebbero riconoscerla.- si voltò verso Troy, -Tu sei quello che ha vinto la gara! Bella prova! Scusate, ma devo tornare all’università. Piacere di averti conosciuto, Troy.- diede un veloce bacio sulla guancia della sorella e corse via.

Troy e Gabriella si guardarono un momento, -Forza, al lavoro.- i due cominciarono a verniciare l’auto, Troy si pentì un po’. In fondo i suoi amici gliela avevano appena regalata. Mentre stava pulendo uno specchietto sentì qualcosa colpirlo all’altezza del viso, qualcosa di gassoso. Si portò una mano alla guancia, scoprendo che era piena di vernice bianca. Si voltò verso Gabriella, che se la stava ridendo appoggiata al tavolo. Prese una bomboletta nera e gliela spruzzò sui vestiti. I due cominciarono una lotta a suon di spray, ridendo. Ad un certo punto Gabriella scivolò su un po’ di vernice, il ragazzo cercò di prenderla per una mano, ma cadette sopra di lei.

-Scusa.- rise tenendo le mani all’altezza del suo viso.

Gabriella sorrise, scotendo la testa, -Beh, ho iniziato io.- sussurrò mordendosi il labbro inferiore. Solo in quel momento Troy si accorse della posizione in cui erano. Lui sopra di lei, su un pavimento lucido bianco, cosparsi di vernice da capo a piedi. Gabriella deglutì, -E’ meglio che mi vada a cambiare.- lui annuì, aiutandola a rialzarsi. I due camminarono in mezzo alle macchine, spente e senza vita. Superarono una porta, per poi salire delle lunghe scale. Troy si stupì non poco quando si ritrovarono in un salotto dai colori caldi e lussuoso. Fece per aprire bocca, ma Gabriella lo prese per mano, -Vieni.- i due salirono delle scale dallo scorrimano elegante, -Questa è casa mia. Cioè, ormai ci vivo solo durante le vacanze.- aprì la porta di una stanza.

Troy sorrise, -Camera tua?-

-Già. Aspetta qui.- uscì dalla camera, per poi tornare con in mano alcuni vestiti, -Questi sono dei vestiti di mio fratello, non si arrabbierà se te li presto.- gli porse la maglietta rossa e i jeans, -Puoi cambiarti in bagno se vuoi.- Troy annuì, andando in bagno. Si vestì velocemente cogli abiti di Paolo, per poi lavarsi il viso sporco di vernice. Si guardò allo specchio un attimo, spettinandosi un po’ i capelli castano dorato e aprì la porta del bagno. Arrossì non appena vide Gabriella solo con una maglia a maniche tre quarti rosa. La ragazza se ne accorse, arrossendo a sua volta. Prese in fretta la gonna al ginocchio bianca e se la mise.

-Scusa, non volevo.- cercò di giustificarsi lui. Anche se lo trovava strano. In macchina gli era sembrata più spavalda.

-No, tranquillo. Nessun problema.- la mora sorrise, infilandosi le ballerine col tacchetto bianche, -Vado a darmi una sciacquata al viso.- entrò nel bagno.

Troy studiò con calma le foto attaccate con dello scoach vicino al letto, -Siete tu e Taylor?- domandò dopo qualche minuto.

La ragazza uscì dal bagno con i capelli raccolti in una coda alta, non più impiastrati di vernice, -Sì, l’abbiamo scattata l’anno scorso al mio compleanno.- si avvicinò a lui, -Su questa parete ci sono tutti i miei ricordi.- sospirò osservando con attenzione le foto, -Tutta la mia vita.-

Troy la guardò intensamente, studiandone ogni tratto, -Che è abbastanza incasinata, direi.- scherzò sedendosi sul letto.

Gabriella sorrise, sedendosi accanto a lui, -Già.-

-Alla gara sembravi una dura, spavalda e molto maliziosa.- lei abbassò lo sguardo, -Mentre ora sembri una studentessa qualunque, priva di malizia e dolcissima.- le portò dietro all’orecchio un boccolo nero sfuggito alla pinza, -E devo dire che sei bellissima.-

Gabriella alzò lo sguardo, incontrando quello celeste del ragazzo, -Sono la figlia di una delle più importanti famiglie di New York. Come credi che prenderebbero una mia predisposizione per le corse?- si alzò dal letto, -E per la danza e il canto?-

-Non sanno che studi danza e canto, vero?-

-Frequento la facoltà di psicologia.- rispose alla sua domanda, -Ma nello stesso tempo studio danza e canto. La scuola che frequento ha i dormitori in comune con quelli di musica, quindi sono nella stessa stanza di Taylor.- spiegò sospirando.

-Non capirebbero?- Troy si alzò mettendosi davanti a lei.

-Non riuscirebbero a capire.- sussurrò, gli occhi pericolosamente lucidi, -Ora è meglio che andiamo, ti do un passaggio con la mia macchina.- disse prendendo una borsa.

Troy la fermò per un braccio, posandole la mano libera sulla guancia destra. La guardò intensamente, per poi baciarla con dolcezza. Gabriella rispose subito al bacio, per poi staccarsi col fiato corto.

-Questo cosa vorrebbe dire?- domandò lei arrossendo.

-Che tu mi piaci in tutte e due le tue versioni.- la baciò un’altra volta, -Andiamo, altrimenti chi li sente i miei professori.- le prese una mano e i due uscirono dalla camera.

-Aspetta.- Gabriella gli cinse il collo con le braccia, -Mi piaci anche tu.- lo baciò, Troy la strinse a sé, ma un tonfo li fece separare, -Oh, no…- bisbigliò preoccupata.

-Che succede?- Troy si voltò verso l’ingresso, da cui avevano sentito i cardini della porta girare, -Oh, oh…- mormorò notando solo in quel momento due persone. Una donna elegante nel suo tailleur bianco e un uomo con indosso uno smoking nero.

-Gabriella, che ci fai a casa?- domandò il signor Montez con tono autoritario.

-Sono passata a prendere dei libri. Vi presento Troy.- indicò con una mano il ragazzo accanto a sé.

Troy sbarrò gli occhi, notando solo in quel momento che Gabriella indossava ancora i guanti di rete. Le prese una mano e la girò verso di lui, -Mi dai un passaggio allora?- domandò lanciando un’occhiata ai genitori della ragazza.

-Certo, devo solo…-

-E ricordati i guanti.-

-I guanti?- Gabriella si guardò le mani, sbarrando gli occhi. Si voltò rapidamente verso i genitori, nascondendo le mani dietro alla schiena, -Noi dobbiamo andare, devo dare un passaggio a Troy fino all’università.- si contorse le mani vestite dai guanti, se l’avessero beccata sarebbe stata un tragedia.

Troy sospirò piano, prendendole le mani, -Già, i miei professori sono molto ferrei per quanto riguarda il coprifuoco.- le tolse delicatamente i guanti, per poi nasconderli nelle tasche dei jeans, -Andiamo?- domandò prendendole una mano, -Piacere di avervi conosciuto, signori Montez.-

Gabriella sorrise riconoscente, -Ok.- sussurrò, salutò i genitori e i due uscirono di casa, -Grazie!- i due salirono nella macchina di lei.

-Di niente. Sono un esperto nel nascondere le cose.- la mora lo guardò confusa, -Niente domande.- rise ridandole i guanti.

Dieci minuti dopo Gabriella parcheggiò davanti ad un’università, -Bella scuola.- si congratulò osservando il maestoso edificio in cui studiava il ragazzo.

-Se lo dici tu.- mormorò, ma lei lo sentì lo stesso.

-Offri te i pop-corn, vero?-

Troy si voltò accigliato, -Di cosa stai parlando?-

Gabriella alzò le sopraciglia, -Cinema, stasera. Ti ricorda qualcosa?-

-Oh…- ricordò improvvisamente lui, -Certo. Allora passo a prenderti con l’altra macchina alle otto.- non ci aveva sperato più di tanto, in effetti. Pensava che lei scherzasse poco prima.

-Ok, ciao.- Gabriella lo salutò con un mano, ma Troy non scese, -Che c’è?-

Troy sorrise avvicinandosi a lei e baciandola, -Stiamo insieme, vero?-

La ragazza lo guardò un po’ divertita, -Sarebbe la mia prima storia seria.- lo baciò un’altra volta, -A stasera, Troy.-

-A stasera, Gabriella.- scese dalla macchina, lei gli rivolse un segno di saluto con la mano prima di avviarsi verso la sua università.

-Finalmente sei tornata!- Taylor uscì dal bagno con indosso un accappatoio bianco non appena l’amica entrò in camera, -Ti devo chiedere un favore: stasera viene Chad e mi servirebbe la camera.-

Gabriella la guardò divertita, -Non voglio sapere niente. Comunque non c’è problema, tanto io stasera esco Troy.- si guardò il polso accigliata, -Ci siamo messi insieme.-

-Ti sei messa con Troy?- sbarrò gli occhi stupita, -Voglio i dettagli.-

Gabriella non rispose, -Questo è il foulard di Troy.- constatò slacciando il nodo, -L’avevo perso durante la gara.-

-C’è scritto qualcosa.- l’amica le si avvicinò.

Una scrittura bianca si formava sul foulard blu, -Zitto e guida.- lesse ridendo.

-Non è il titolo della tua canzone?- Taylor la guardò confusa.

-No, Taylor.- Gabriella lesse di nuovo la scritta col sorriso sulle labbra, -E’ qualcosa di più.-

 

_The End_

 

************

Mi sono sempre immaginata una Gabriella con due maschere: una dolce e studiosa e l’altra spavalda e forte. E siccome la canzone di Rhianna è fantastica, ho voluto approfittarne per scrivere questa one-shot. Me lo lasciate un commento? Anche solo per dire che fa schifo! XD Se fa schifo potete tirarmi i pomodori dietro, tranquilli. Non mi offenderò ^^

Baci a volontà e grazie per aver anche solo letto questa one-shot

Titty90 ^^

 

  
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