Perfetto... come al solito mi ero svegliata tardi. La sveglia che avevo programmato con "Who Says" ovviamente non aveva funzionato. Mi alzai di fretta e scesi. Presi un pezzo di pane della sera prima e lo ingoiai. Poi mi lavai (per quanto ci si possa lavare in 30 secondi) e corsi a vestirmi. Indossai i jeans che erano, come al solito, appoggiati malamente su una sedia e mi infilai una maglietta a caso. Speravo di essere minimamente presentabile... Misi un filo di matita, come se avesse potuto nascondere le enormi occhiaie che erano sempre presenti sotto ai miei occhi. Scesi e presi la cartella, e mentre stavo per aprire la porta sentii "Emmaaa!!!" Perfetto, era arrivata. Uscii e Marcella, la mia migliore amica, o meglio l'unica persona a cui voglio davvero bene e di cui mi fido, mi saltò di fronte urlando "Morning!!!!" Ma come faceva ad avere tutta quella energia? Risi e cominciammo a camminare. Seguendo il solito rituale, però, quando arrivammo all'angolo lei si fermò e mi disse "Si è sbavata la matita?" Io la guardai e con un sorriso le risposi di no. Lei, soddisfatta, riprese a camminare. Lei era perfetta secondo me. Era sempre bella, allegra... Come faceva? Era l'unica che riusciva a trasmettermi allegria... Camminavamo con calma, parlando delle nostre solite pazzie, quando tirai fuori il telefono, per togliere la suoneria. "Maki... Sono le 8.12!!!" Lei mi guardò, sperando che scherzassi e le mostrai il telefono. Lei, senza proferir parola, mi prese la mano e si mise a correre, trascinandomi. 

Erano le 8.19 quando entrammo, correndo come matte, a scuola. Dall'ingresso, che per fortuna era vicino alla nostra classe, vidi Meg guardare preoccupata l'orologio, mentre la prof già sbraitava, per chissà quale motivo stavolta. Entrammo in classe e andammo a sbattere contro il banco  di Federico, che ci guardò semplicemente con un'aria spaventata. Ci allontanammo scusandoci e andammo ai nostri posti. Per fortuna c'erano due banchi in fondo alla classe. Ci sedemmo subito, mentre Maki faceva segno con le mani a tutti di voltarsi.

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Per fortuna la giornata era finita. Maki era da me ed eravamo sedute nel giardinetto davanti casa mia ascoltando "Going Nowhere" che mi suonò il telefono  'Mamma?' 'Emma ascolta, sai il viaggio a Londra di cui vi abbiamo parlato?' 'Eh?' 'Bene... è tutto pronto... partite domani!'

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Così, da un momento all'altro, la nostra vita si stava sconvolgendo. Solo poche ore dopo saremmo state su un aereo diretto a Londra. I genitori di Maki sapevano tutto, saremmo andate insieme... Avremmo frequentato un college insieme e... e poi? 'Sarà tutta un'avventura, sarà bellissimo!!!' mi disse lei, saltando per il letto. 'Ma non sappiamo ancora nulla...' risposi, cercando di mettere insieme qualche maglietta. 'E' così che iniziano le avventure, Em!' 'Bah... se lo dici tu...' dissi buttandola giù dal letto 'Ma ora fai le valigie, genio!' aggiunsi ridendo.