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Autore: Werewolf1991    06/03/2013    3 recensioni
LadyDevimon era sicura che sarebbe morta di noia. Piedmon, il suo padrone, le aveva assegnato un'area apparentemente deserta. La dark lady dovette ricredersi, però, quando scorse in lontananza la figura della prescelta della luce. Avvicinatasi con l'intanto di divertirsi un po' alle spalle della malcapitata, si troverà inaspettatamente coinvolta in tutt'altro genere dì situazione.
Finalmente ce l'ho fatta! Adesso il testo è più leggibile! Scusate ancora!
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Gatomon, Hikari Yagami/Kari Kamiya
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Questione di Rivalità

 

Sembrava una di quelle giornate in cui non succede mai nulla.

Neanche il più piccolo segno di attività spiccava nel paesaggio ingrigito che caratterizzava quell’area di Digiworld.

LadyDevimon sospirò, annoiata. Di tutte le cose che le erano state ordinate quella era senz’altro la più noiosa.

Da quando Piedmon era tornato, la dark lady aveva ripreso a servirlo regolarmente. Era sempre lui, il solito eccentrico malvagio e infernale clown, ma qualcosa in lui era cambiato, da quando era tornato in vita.

Gli altri suoi servitori attribuivano la cosa ad una modifica avvenuta nei suoi dati durante la riconfigurazione, ma in realtà, LadyDevimon sapeva che la reale motivazione era un’altra.

Dopo la sconfitta subita da MagnaAngemon, lui era diventato ancora più vendicativo.

Così, la Digimon si era insospettita subito quando il suo padrone l’aveva spedita a sorvegliare la zona ovest del suo palazzo.

Non succedeva mai nulla d’interessante lì.

-Sicuramente sta tramando qualcosa- si disse mentre tornava a far vagare lo sguardo sul paesaggio circostante.

Dopo un paio d’ore passate in assoluta noia, all’improvviso, LadyDevimon sentì un suono.

Un suono che alle orecchie della demone suonava melodioso come il canto di un angelo.

Era un suono di pianto.

Si voltò in cerca della sua fonte, con un ghigno satanico dipinto sulle labbra, e, con sua grande sorpresa, e con un' immensa dose di piacere, vide che suddetto pianto era stato prodotto dalla Digi-Prescelta della Luce, Kari Kamiya.

-Quale insperato colpo di fortuna!- Si disse lei, un piano malefico già pronto per essere attuato.

-La piccola prescelta della luce nella zona oscura, tutta sola, e neanche una traccia della Biondina, questo dev’essere il mio giorno fortunato!- Aggiunse, con tono maligno, già pregustando di assaporare le sofferenze della ragazza.

-Chissà per quale motivo starà piangendo.- Proseguì poi – Beh, di qualsiasi cosa si tratti, ci penserà zia Lady a porvi rimedio!- Concluse, aggiungendo una risata malvagia e inquietante, che si perse riecheggiando nell’aria.

Nel mentre, Kari Kamiya, era inginocchiata sulla nuda terra, stringendosi le mani al petto. Il suo corpo era percorso da forti tremori e calde lacrime scendevano copiosamente dalle sue guance.

Si portò il dorso di una mano al viso, per asciugarle e prese a osservare ciò che teneva stretto delicatamente tra le dita.

-S-Scusami…- Balbettò, in tono mortificato. – è stata tutta colpa mia!-

Quello che stringeva tra le mani sembrava essere un porta-chiavi dalla forma piuttosto particolare.

-Mi dispiace.- Aggiunse, avvicinando l’oggetto al volto, e strofinandosi affettuosamente contro di esso. – Me l’avevi detto che era pericoloso, ma io non ti ho dato retta!-

-Sono proprio una testona! Sto diventando peggio di mio fratello!-  E detto questo le scappò una lieve risata.

-Comunque non preoccuparti, ok? Troverò un modo per farti tornare normale, promesso!- Affermò poi, sempre rivolta al porta-chiavi. – Certo, sarà difficile senza l’aiuto di MagnaAngemon, ma sono sicura che ne usciremo, in qualche modo!-  Aggiunse, cercando di suonare ottimista.

-Dai, non fare quella faccia! Non è il caso di essere pessimisti, vedrai che andrà tutto bene!- Continuò, per poi alzarsi da terra. 

-Forza e coraggio, Angewomon! Non è il caso di restare qui ancora per molto. Lui potrebbe tornare!- Asserì con convinzione, poi si accorse di quella che sembrava essere una lacrima, situata sotto all’elmo della sua Digimon, come se stesse soffrendo anche lei.

-Dai, non piangere! Se fai così fai piangere anche me!-Gemette la ragazza, con la voce incrinata dal pianto.

-Ecco, hai visto? Adesso sto piangendo un’altra volta!-Singhiozzò, cercando di fermare le lacrime che avevano ripreso a scorrerle sulle guance. Tutto inutile.

Il senso di colpa per quello che era successo ad Angewomon era troppo forte, e la consapevolezza di averle causato dolore la faceva morire dentro.

Sentiva di essere una pessima partner, in tutti i sensi.

Se solo avesse ascoltato Angewomon quando le aveva detto che non era sicuro scattare foto in quella zona, così vicina a dove viveva Piedmon, se solo non si fosse allontanata senza dire nulla, se solo avesse avvisato qualcuno, questo non sarebbe successo!

 

Oltretutto, in quella particolare zona di Digiworld, era impossibile comunicare con il mondo reale, a causa dell’interferenza causata dalla massiccia concentrazione di energia negativa, che ostruiva il passaggio del segnale del Digivice.

 

In altre parole, Kari e Angewomon erano completamente isolate dal resto del gruppo.

 

-Bene bene bene, guarda un po’ chi abbiamo qui!- La voce alle sue spalle la fece trasalire.

 

Si voltò, incredula, trovandosi faccia a faccia con LadyDevimon, la servitrice di Piedmon.

 

-T-Tu…?- Balbettò, incredula, mentre la Digimon si limitò a sorridere malignamente, per poi fare un profondo inchino, e dire:

 

-LadyDevimon, in persona, al tuo servizio!- Poi, rimettendosi dritta, scoppiò in una profonda risata al vedere l’espressione basita dell’umana.

 

La ragazza, ripresasi parzialmente dallo stupore, indietreggiò, stringendo al petto il porta-chiavi, e fissando la Digimon demoniaca con espressione furente.

 

-Che cosa vuoi?- La apostrofò malamente, al che l’altra sogghignò.

 

Davvero quella mocciosa credeva di poterla trattare in quel modo e passarla liscia? Adesso gliele avrebbe cantate chiare.

 

-Scusa, mia cara Prescelta-Iniziò a dire con scherno la dark lady. – Ma si da il caso, che io lavori per il potente Piedmon, o l’hai dimenticato, forse?-

 

-Come se potessi scordarmene!- Rispose l’altra, al che la Digimon riprese dicendo:

 

-Dunque, suppongo saprai che ti trovi nel suo territorio, e che io sono la sua seconda in comando, e, da quanto vedo, e da quanto ho sentito poco fa, mi sembra che tu sia qui da sola, o sbaglio?- Aveva usato un tono di voce piuttosto sarcastico, cosa che venne notata da Kari.

 

La ragazza non poteva fare a meno di darle ragione, per quanto ciò la facesse infuriare.

 

-Ragione per cui, ti dirò questo: sei completamente sola in un territorio nemico, e hai di fronte a te una dei Digimon più forti della zona,  e non hai possibilità di difenderti…- Questo lo aveva detto con fredda calma.

 

-Visti questi presupposti, comprenderai che la situazione per te non è delle migliori, giusto?-

 

Kari annui, continuando a fissare gelidamente l’altra.

 

-E dunque, credi forse di poterti permettere di parlarmi a quella maniera? Chi credi di essere, per osare rivolgerti a me con quel tono da saputella, e soprattutto, e cerca di essere convincente, dammi una sola valida ragione per la quale non dovrei farti a pezzi per questo affronto!-

LadyDevimon urlò fissando minacciosamente la ragazza, che, spaventata dall’improvviso tono di voce della Digimon, sbiancò e indietreggiò di qualche passo, finendo per cadere a terra, senza smettere di fissarla, terrorizzata.

 

-Allora?! Sto aspettando una risposta!- Urlò l’altra, godendo nell’istillare terrore nella giovane umana di fronte a lei. Oh, come amava il suo mestiere!

 

Kari rimase spiazzata per qualche minuto, pietrificata dalla paura e da qualcos’altro. LadyDevimon, per quanto le costasse ammetterlo, aveva perfettamente ragione. Non avrebbe dovuto reagire in quel modo, considerata la sua situazione attuale. Come ne sarebbe uscita? Non lo sapeva, tanto più che non le riusciva di trovare neanche una sola ragione plausibile per la quale la dark lady non avesse dovuto farla a pezzi, dato che era stata la ragazza ad alzare la voce per prima.

 

-Sto cominciando ad innervosirmi, mocciosa…- Avvertì la Digimon, in realtà divertendosi a veder sbiancare l’umana, già terrorizzata, e soprattutto gustandosi il suo tremare, e la sua espressione di assoluta colpevolezza.

 

A quel punto, Kari decise che doveva fare qualcosa. Non voleva certo essere fatta a pezzi!

 

-LadyDevimon, io…- Cominciò, prendendo un respiro profondo.

 

-Si, umana?- Domandò l’altra, chinandosi per guardarla in viso.

 

-Mi dispiace di averti parlato in quel modo.-  Mormorò, mortificata seppur a fatica Kari, senza riuscire a staccare gli occhi dal terreno.

 

L’altra, che francamente sperava di divertirsi ancora un po’, rimase spiazzata dalle parole della ragazza.

-Stai dicendo sul serio?- Domandò, a metà tra l’incredulo e il minaccioso.

 

L’altra annuì, sconsolata.

 

-Mmhh…- Fece Lady, fingendosi pensierosa. –Sai, non so se accetto le tue scuse…- Detto questo, allungò la mano artigliata verso la ragazza, afferrandola per il colletto della maglia.

 

-Dopotutto, sei una mia nemica, e, cosa ancora più importante, sei nemica del mio padrone, e, soprattutto, sei la partner della mia rivale.- Il suo tono trasudava malignità, cosa che fece sudare freddo Kari. In particolare, lo sguardo a dir poco diabolico che le stava dando, le fece venire forti brividi lungo la schiena.

 

-Oltretutto, sei completamente sola, condizione che mi consentirebbe, se lo volessi, di eliminarti senza neanche dover battere ciglio!- L’eccitazione di Lady a quel pensiero era evidente nel suo tono di voce.

 

Kari ebbe paura allora. Paura che non aveva mai provato prima. Non le era mai accaduto prima di quel giorno di trovarsi completamente sola in balia di un nemico. Non contando quella volta con Myotismon, naturalmente. Ma quella situazione era completamente diversa.

 

-Uccidendoti, toglierei un grosso ostacolo ai piani di conquista del mio grande padrone, e, soprattutto, causerei un immenso dolore nei tuoi compagni, che ci permetterebbe di sconfiggerli facilmente!-    

 

 Concluse, e, senza aggiungere altro, sollevò la mano artigliata, tenendo Kari con l’altra, preparandosi a colpirla.

 

La ragazza chiuse gli occhi, allora, certa che fosse arrivata la sua fine.

 

Per lunghi, interminabili secondi rimase immobile attendendo di sentire gli artigli dell’altra penetrare le sue carni. Si chiese se sarebbe stato doloroso. Chiese scusa a tutti i suoi amici, ai suoi genitori, a suo fratello e, soprattutto, ad Angewomon, perché li avrebbe lasciati.

 

Finito ciò, attese.

 

L’unica cosa che sentì, per sua grandissima sorpresa, e altrettanto grande sollievo, fu un forte pizzico sulla guancia.

 

Si sentì confusa allora.

 

Aprì lentamente gli occhi, e sbatté le palpebre, incredula.

 

LadyDevimon la fissava con espressione divertita, che si trasformò in una forte risata.

 

Kari alzò un sopracciglio. Che significava?

 

-Paura, eh?- La schernì Lady, dopo aver finito di ridere.

 

-Ma come, tu…?- Fu tutto quello che la sconcertata Prescelta riuscì a dire.

 

-Sciocca umana, sei troppo ingenua. Volevo solo divertirmi un po’!- Le disse Lady, alzandosi da terra.

 

-Oggi mi stavo annoiando a morte, e, quando ti ho vista in lacrime, non ho saputo resistere alla tentazione di venire ad infierire un po’!- Annunciò  la demone, sorridendo sorniona.

 

-Quindi…non hai intenzione di uccidermi?- Domandò Kari sospettosa. L’altra annuì.

 

-Ma adesso, esigo che tu mi dica immediatamente che cosa ti è successo e dov’è la Biondina!- Ordinò poi Lady, fissando torva Kari, che si accinse a raccontarle tutto.

 

-Angewomon è qui.- Le spiegò, mostrandole il porta-chiavi che aveva sempre stretto al petto. –Poco tempo dopo che siamo venute qui, Piedmon ci ha trovate e ha trasformato Angewomon in un porta-chiavi, per vendicarsi della sconfitta subita tempo fa. Ha detto che non ci sarebbe stato bisogno di uccidermi, in quanto il veder soffrire la mia Digimon sarebbe stato più che sufficiente. – Proseguì, per poi riprendere fiato, cercando di ricacciare giù il nodo in gola che aveva al solo pensarci.

 

-E che accidenti sei venuta a fare qui, se posso chiederlo?- Chiese allora Lady, non comprendendo minimamente per quale motivo la prescelta avesse voluto rischiare così tanto, considerando che sarebbe potuto accadere ciò che poi era avvenuto.  

 

-Ero venuta per fare delle foto!- Rivelò la giovane, rattristata.

 

-Sei veramente un’incosciente! Hai visto cos’è successo? E tu dovresti essere la Prescelta della Luce? Ma fammi il piacere.- Iniziò Lady, con tono di rimprovero.

 

La ragazza abbassò la testa, sentendosi completamente mortificata. La sua nemica aveva ragione, su tutto.

 

-Quale persona sana di mente metterebbe in pericolo se stessa e la propria partner solo per delle stupide foto?!- A questo punto Kari aveva cominciato a desiderare di divenire piccola piccola.

 

-Vorrei tanto sapere che cos’avevi in testa, quando hai deciso di venire qui! E, soprattutto, vorrei poter prendere a  schiaffi quella testa vuota della mia rivale, per averti permesso di fare di testa tua!-

 

Ogni parola era per Kari una pugnalata. Le fitte che sentiva minacciavano di farla scoppiare a piangere di nuovo, di fronte a LadyDevimon. Che figura ci avrebbe fatto?

 

-Parlando di lei…quanto dev’essersi rammollita! Non posso davvero pensare che ti abbia lasciato fare! Se l’è meritato, quello che le è successo!- Concluse Lady, non nascondendo la soddisfazione per aver scoperto di essere molto più sveglia dell’angelo.

 

-Non ti permettere di darle della rammollita! Lei ha cercato di convincermi in tutti i modi, è stata solo colpa mia quello che è successo, e se c’è qualcuno qui che meriterebbe di essere trasformata in porta-chiavi beh, quella…sono io!- Affermò Kari, dapprima con voce alterata, per finire in un sussurro mortificato.

 

-Comunque…- Riprese LadyDevimon, meditabonda. – Per quanto io disprezzi quella Digimon, devo ammettere che stavolta il mio padrone ha esagerato.- Queste parole stupirono fortemente Kari, tanto che le chiese:

 

-Che cosa intendi dire?-

 

-Che, se la Biondina non dovesse più tornare normale, io non potrei più combatterla! Perciò, stavolta Piedmon si è intromesso in qualcosa di personale!- Affermò decisa Lady.

 

-E quindi?- domandò Kari, ancora piuttosto confusa.

 

-Quindi…- Esclamò Lady, trovando incredibile il fatto di stare per pronunciare quelle parole

 

–Io ti aiuterò a farla tornare normale!- Sentenziò trionfante.

 

Il mento di Kari cadde a terra per la sorpresa.

 

-Stai dicendo sul serio?-Domandò, incapace di comprendere che cosa spingesse la rivale della sua partner a volerla aiutare.

 

-Non sono mai stata così seria!- Affermò la Digimon.

 

-E per quale motivo vorresti aiutarmi?- Chiese Kari, cercando di capirci qualcosa.

 

-Mi sembra ovvio, ragazzina. È una questione di rivalità.- Rispose la Digimon con ovvietà. – L’unica che può mettere fuori gioco la Biondina qui sono io, pertanto non tollero che qualcuno s’intrometta. Neanche il mio padrone.- Asserì convinta.

 

Kari annuì, ancora incerta.

-Bene, allora ascoltami, umana: se vogliamo salvare la tua partner, dovrai fidarti di me.- A queste parole Kari apparve incerta. E se fosse stata tutta una trappola?

 

-Ehi, non fare quella faccia! Io ti sto solo offrendo il mio aiuto, anche perché, se non ricordo male hai detto di essere sola, giusto?- Insistette l’altra, al che Kari annuì.

 

-Allora stammi a sentire: hai due possibilità; o mi dai retta e ti fidi di me, seguendomi e facendo esattamente come ti dico, e allora riavrai la tua partner in poco tempo, o non ti fidi e ti metti alla ricerca ci qualcuno che possa aiutarti da sola, con la possibilità di non trovarlo mai, e di dover di conseguenza rassegnarti a non rivederla mai più!-    

 

La parole lapidarie della Lady fecero riflettere Kari. La Digimon aveva ragione. Era in un posto sconosciuto, sola, probabilmente circondata di Digimon ostili, senza neanche una vaga idea di come orientarsi e di come trovare qualcuno disposto ad aiutarla.

 

La Digimon intanto aveva cominciato a camminare senza aggiungere altro. Considerando velocemente la sua situazione, si rese conto di non avere altra scelta.

 

A malincuore, pertanto, s’affrettò a seguire la dark lady. La Digimon apparve compiaciuta dalla cosa.

 

-Bene. Forza sbrigati. Abbiamo moltissima strada da fare e non ho intenzione di perdere tempo!- Sbottò ostentando insofferenza.

 

Kari annuì, ancora troppo sconvolta dalla situazione.

 

Anche LadyDevimon era confusa, comunque. Di tutte le cose assurde che le erano capitate, mai nella sua vita si sarebbe aspettata di trovarsi a dover aiutare quella svampita senza speranza della sua rivale.

 

Eppure, per quanto l’idea che stesse soffrendo le provocasse piacere, il pensiero che non avrebbe più potuto combattere contro di lei, la inquietava non poco. Quasi quasi, quella sensazione che provava a tale pensiero era dannatamente simile, ora che si soffermava a rifletterci, alla paura.

 

Naturalmente questo non era possibile! Eppure, la sensazione era proprio quella.

 

-Quanto ci vorrà ad arrivare?- Domandò Kari, all’improvviso, interrompendo i suoi pensieri.

 

-Meno parli e meno tempo ci vorrà!- Le rispose secca Lady.

 

Passò qualche ora. LadyDevimon e Kari rimasero in silenzio per buona parte del tragitto. La ragazza pensava a quello che avrebbe dovuto fare per scusarsi con la sua Digimon, una volta che tutta questa storia fosse finita, la Digimon, invece, pensava a quello che il suo padrone avrebbe pensato di lei, visto che non sarebbe tornata prima di qualche giorno, almeno.

 

Scese la notte e le due si accamparono.

 

Lady accese il fuoco nel frattempo osservando l’umana con più attenzione. Sembrava esausta.

 

-Certo che voi umani siete proprio deboli!- Costatò, schernendola.

 

La ragazza annuì distrattamente, nel mentre accarezzando con le dita il porta-chiavi che stringeva con cura.

 

-Graawhhh!-

 

-Cos’è stato?- Quasi urlò Kari saltando in piedi dallo spavento.

 

-E che ne so io?- Sbottò Lady, con noncuranza.

 

-Graaaaaaaaaaawwwwwwhhhhh!-

 

-Di nuovo! Stavolta era più vicino o sbaglio?- Riprese Kari, avvicinandosi inconsciamente all’altra.

 

-Si.- Mormorò meditabonda Lady. Poi, squadrando con disappunto la ragazza le gridò: –Non starmi così appiccicata, mocciosa! Non intendo farti da baby-sitter, è chiaro?- Al che Kari indietreggiò, intimorita.

 

-E adesso vediamo un po’.- Confabulò poi Lady, sfregandosi le mani con aria di cospirazione. –Chi sarà mai lo scocciatore al quale toccherà in sorte di subire la mia ira?-

 

-GRRRAAAAAAWWWWWHHHH!- Con un ultimò ruggito, un DarkTyrannomon si avventò su di loro, con le fauci spalancate pronto ad aggredirle.

 

Kari rimase immobile, sorpresa dalla grandezza del Digimon, mentre Lady si preparò ad attaccarlo con studiata calma, data da anni di esperienza contro avversari di gran lunga più feroci.

 

Stava per lanciarsi contro di lui, quando, in un improvviso barlume di genialità mista ad un piacere perverso, decise di aspettare ancora.

 

Il bestione intanto, costatando di avere, apparentemente, campo libero, si avvicinava lentamente alle due. Puntò i suoi occhiacci su Kari, e, pregustando mentalmente il sapore della morbida carne dell’umana che si apprestava ad assaporare, si leccò il muso, snudando poi i denti aguzzi, intrisi di rivoli di saliva.

 

La povera ragazza, nel mentre, era sconcertata. LadyDevimon sembrava più interessata a studiarsi le unghie che ad affrontare il bestione che si avvicinava sempre più, con il preciso intento di divorarla, costatò amaramente la ragazza, osservando la soddisfazione con cui il Digimon si leccava il muso. Il pensiero che, di lì a poco, sarebbe divenuta il pasto di quella belva, l’atterrì e le causò una orribile sensazione strisciante alla base dello stomaco.

Intanto, la dark lady osservava con maligno compiacimento la scena che aveva di fronte. L’espressione assolutamente terrorizzata della ragazza, unita al suo tremore, la facevano sentire estremamente eccitata.

 

Attese pazientemente che il bestione arrivasse dritto di fronte a lei e ,  proprio quando il Digimon ebbe aperto le fauci, pronto a fare un sol boccone della ragazza, si materializzò alle sue spalle e lo passò da parte a parte con la mano artigliata, opportunamente tramutata in lancia.

 

Una volta che il mostro si fu dissolto, lo spettacolo che accolse la dark lady fu, dal suo punto di vista, assolutamente esilarante.

 

Kari aveva osservato con crescente terrore l’avanzata inesorabile del mostro verso di loro. Ogni passo del mostro faceva tremare il terreno e a poverina si trovò incapace di muoversi, dal terrore, che la fece ammutolire.

 

Dunque, muta e paralizzata aveva assistito impotente all’avanzata del suo nemico che aveva poi chinato la sua enorme testa verso di lei. Aveva sentito il suo fiato disgustoso sul volto, e per poco non era svenuta. Quando poi egli aveva dischiuso la bocca, scoprendo del tutto i suoi scintillanti denti aguzzi, Kari aveva trattenuto il respiro.   

 

Subito dopo, però, si era accorta che il mostro non l’aveva divorata. Era completamente immobile e dal suo petto sbucava qualcosa di appuntito di un color rosso acceso.

 

La ragazza ci mise un po’ a rendersi conto di quanto fosse avvenuto, e, quando avvenne, ciò che l’accolse fu l’espressione compiaciuta e estremamente divertita di LadyDevimon.

 

La ragazza avrebbe voluto dirgliene quattro, ma era troppo sconvolta.

 

E la dark lady non poté  far altro che scoppiare a ridere di fronte all’espressione inebetita dell’umana.

 

-Ahahahahahahahahahahah!- Rise, contorcendosi la Digimon oscura. – Oh,cielo!- E detto questo, si batté una mano sulle gambe. –Sei…uno spettacolo! Ahahahahaha!- Rise ancora, per poi asciugarsi le lacrime che aveva versato per il troppo ridere e dire, stavolta in tono lievemente più serio.

 

-Ok. Sarà il caso che tu ti metta a dormire, no? Non voglio perdere tempo solo perché tu sei troppo stanca per continuare. Ci alzeremo all’ alba. Ci aspetta un’altra giornata lunga e stancante.- E, proferite queste parole, la Digimon si sdraiò accanto al fuoco e si addormentò profondamente.

 

Kari rimase immobile per diverso tempo, incapace di comprendere appieno il comportamento della Digimon. Poi, vinta dalla stanchezza, si sdraiò su un fianco e, ripromettendosi di chiarire la questione l’indomani, si addormentò.

 

All’alba del giorno dopo, LadyDevimon prese a calci, letteralmente, la ragazza, fino a svegliarla. Poi, senza aprire bocca si rimise in cammino.

 

Kari, ancora risentita per quello che era avvenuto la notte precedente, e irritata dal suo comportamento, stava quasi per esplodere, fregandosene altamente di essere sola ed indifesa.

 

-Senti tu…- Iniziò, per poi essere interrotta bruscamente da un gesto della Digimon.

 

-Hai fame?- Domandò la dark lady, al che la ragazza si bloccò. Poi, ricordando che non toccava cibo dal giorno prima, come la informò il suo stomaco, disse semplicemente di sì.

Lady fece un cenno d’assenso col capo e spiccò il volo. Kari non sapeva che cosa aspettarsi.

 

Dopo qualche minuto la Digimon tornò con le braccia cariche di ogni sorta di cibarie.

 

-Ma…- Iniziò la ragazza, incredula. –Dove…?- Domandò, non capendo da dove LadyDevimon avesse preso tutto quel cibo.

 

-Sorpresa, vero?- Pronunciò con un pizzico di divertimento lei, per poi fare l’occhiolino. – Casa mia è qui vicino. Non la uso mai, dato che per la maggior parte del tempo vivo nella fortezza di Piedmon, ma ci lascio grosse scorte di cibo, caso mai dovessi viaggiare.- Spiegò seria, osservando l’espressione dell’umana farsi interrogativa.

 

-Tu hai una casa?- Fu la domanda stupita di Kari.

 

-Certo. Mi serve un po’ per sentirmi indipendente, un po’ perché, forse…- Iniziò Lady, poi si bloccò e riprese, con tono secco:-Non farmi perdere tempo! Mangia, e sbrigati, così possiamo ripartire!-        

 

Kari notò che aveva cambiato tono all’ improvviso, come se temesse di rivelare troppo. Non volendo innervosirla ulteriormente, le diede le spalle e si concentrò sul cibo.

 

Finito il pasto le due ripresero il cammino in silenzio. Kari avrebbe voluto sapere di più su Lady, ma si astenne dal fare domande. Le uniche volte che ci aveva provato aveva ricevuto occhiatacce assassine da parte sua.

 

 

Scese nuovamente la sera.

 

LadyDevimon era accanto al fuoco, sembrava pensierosa.

 

Kari era tentata di domandarle cosa avesse, ma il ricordo della reazione della sua compagna di viaggio la bloccò.

 

 

 -Sei fortunata, lo sai?- Proferì improvvisamente la dark lady, rompendo il silenzio che c’era fra loro.

 

Kari stava per domandarle a cosa si riferisse ma la Digimon riprese a parlare dicendo:

 

-Tu non devi più sottostare alle regole di un tiranno che non ha un minimo di rispetto per te, e che se potesse ti rimpiazzerebbe all’istante.-

      

Kari aveva creduto che la Digimon si stesse riferendo a lei, ma, ascoltando le ultime parole, comprese che in realtà si stava riferendo a qualcun altro.

 

-No, tu hai una partner. Sei libera di andare e venire per Digiworld come più ti pare e piace. Hai tanti amici e pochissime preoccupazioni. Io, invece, che cos’ ho? Prima, almeno, avevo te, Biondina, e potevo combattere contro di te per riempire il vuoto!-

 

Kari rimase allibita dal discorso della Digimon oscura e dal tono malinconico e rabbioso con cui la stessa aveva pronunciato quelle parole. Si sentì triste per lei, in un certo senso.

 

-Adesso, invece…non ho nulla. Tranne il mio desiderio…anche se, probabilmente resterà tale.- Mormorò, scuotendo la testa LadyDevimon.

 

Kari, commossa, mosse la mano inconsciamente per toccare la sua Digimon, ma, inaspettatamente, non la trovò.  Si sentì invadere dal panico allora ma, subito dopo, uno scintillio attirò la sua attenzione,causandole un’ondata di sollievo e un pizzico d’irritazione.

 

Angewomon era tenuta quasi teneramente da LadyDevimon, che la fissava distrattamente, passando di tanto in tanto, il pollice sulla superficie liscia che la componeva.

 

Vedere la sua nemica con quell’ espressione triste in volto, fece scattare qualcosa in Kari. Si avvicinò, silenziosa, a LadyDevimon, e, cercando di non farsi notare, allungò una mano verso quella artigliata dell’altra, e, una volta arrivata abbastanza vicino, la strinse.

 

L’altra sobbalzò, s’irrigidì e si volto con aria interrogativa verso l’umana. A giudicare dalla sua espressione, doveva aver sentito tutto. Seppur imbarazzata dall’accaduto, Lady non poté fare a meno di sentire una sorta di gratitudine per il gesto dell’umana. Ricambio, senza pensiero, poi scosse la testa e ritrasse la mano.

 

-Mettiti a dormire- Ordinò, con tono finto minaccioso. –Non vorrai certo che decida di cambiare idea, vero?-  Proferì per poi studiare la reazione dell’altra.

 

La ragazza annui e si sistemò meglio sul terreno, per poi chiudere gli occhi e addormentarsi.

 

La dark lady osservò soddisfatta la ragazza addormentata, poi procedette ad un’ispezione dei dintorni, per assicurarsi che non ci fosse nulla di ostile nei paraggi, ed infine si coricò, stringendo saldamente il porta-chiavi che era divenuta la sua rivale.

 

I successivi due giorni proseguirono sempre allo stesso modo, salvo le occasionali soste per rifocillarsi e riposare.

 

Finalmente, il quinto giorno, la dark lady annunciò soddisfatta che erano arrivate.

 

-Fiuu!-  Sospirò di sollievo Kari, esausta – Non ce la facevo più!- Poi, cautamente, domandò all’altra: –Credi che potrei riavere la mia partner, adesso?-

 

Avevano avuto un’accesa discussione in merito, in quei due giorni, ma la dark lady si era dimostrata irremovibile.

 

-Ancora con questa storia, Kari? Ti ho già detto che intendo portarla io. Discorso chiuso!- Insistette cocciutamente Lady.

 

-Ah, adesso mi chiami anche per nome?- Fece Kari, a voce bassa, meditando. L’altra, in quei giorni aveva mostrato un comportamento strano nei riguardi della ragazza, arrivando addirittura a dormirle accanto, la notte precedente.

 

-Fa troppo freddo per te! Se ti ammalassi la Biondina non me lo perdonerebbe mai!- Kari aveva trovato quell’atteggiamento insolito ma, ricordandosi il discorso che la Digimon aveva fatto al riguardo, non aveva fatto commenti e l’aveva accontentata.

 

-Bene. Come vuoi- Aveva risposto, e le due avevano proseguito in silenzio fino ad  arrivare a casa di colui il quale Lady riteneva essere in grado di aiutarle. Era uno Cherrymon piuttosto grande, che, avendo esperienza con questo genere di trasformazioni, si mostrò ben disposto ad aiutarle.

 

-Come potrei rifiutare qualcosa a due graziose signorine come voi!- Gongolò, e le due si scambiarono un’occhiata disgustata.

 

-Lady…- Iniziò Kari, mentre attendevano che Cherrymon sistemasse la questione – Senti…riguardo al discorso che hai fatto, qualche sera fa…-

 

-Che cosa?- Domandò guardinga la Digimon.

 

-La tua vita è davvero così vuota?- Le chiese la ragazza, sperando di non essere troppo invadente.

 

-Si…- Ammise Lady, dopo un momento d’incertezza. Tanto ormai, aveva sentito, quindi a che pro nasconderlo? E poi, si consolò la Digimon, Kari sembrava fin troppo compassionevole, per ridere di lei.

 

-Hai anche parlato di un desiderio…- Proseguì Kari, dopo aver riflettuto sulla risposta e sul tono dell’altra.

 

-Mhmh…- Rispose Lady, ripensandoci. Non sapeva cosa la spingesse a farlo, ma desiderava fortemente che arrivasse…si bloccò, scuotendo la testa. Sapeva perfettamente che la cosa fosse impossibile.

 

Kari stava per aggiungere qualcosa, quando, da dietro di loro Cherrymon esclamò –Eureka! – Soddisfatto.

 

Lady e Kari si guardarono un momento, poi si avviarono verso casa del Digimon albero.

 

Una volta entrate, Kari si catapultò letteralmente addosso al Digimon albero, e lui, con un sorriso compiaciuto e malizioso, le indicò un letto, su cui era distesa la forma dormiente di…

 

-ANGEWOMON!- Urlò a squarciagola Kari, balzando addosso alla poverina, che, senza avere il tempo di capire, si ritrovò la ragazza addosso.

 

-Biondina, era ora! È da tanto che non ci vediamo!- La salutò “cordialmente” LadyDevimon, beandosi dell’espressione stupefatta della bionda.

 

Una volta che Kari   ebbe ripreso un po’ di contegno, lei e LadyDevimon si accinsero a spiegarle la situazione.

 

Dopo essersi ripresa dallo sconcerto, dunque, la bionda dovette ringraziare a malincuore l’altra per l’aiuto dato alla sua partner e, senza ulteriori indugi stava andandosene con Kari quando, con loro grande sorpresa, Lady le bloccò.

 

 

 

-Non crederai di andartene così, vero?- La apostrofò maligna la dark lady. Nei giorni trascorsi con Kari, difatti, la Digimon aveva deciso che, visto che il suo desiderio non si realizzava convenzionalmente, avrebbe fatto in modo lei stessa che ciò avvenisse.

 

-Credi forse che ti permetterò di andare via insieme a Kari senza combattere?- La sfidò, sogghignando al vedere l’incupirsi dell’espressione dell’altra.

 

-Se è una lotta che vuoi, d’accordo! Accetto!- Proclamò la bionda, sicura di se.

 

A quel punto, LadyDevimon sorrise malignamente e ribatté, con tono di trionfo.

 

-Brava! Sono lieta che tu abbia capito!- Poi, con fare misterioso aggiunse:- Che ne diresti di rendere la cosa più interessante?-

 

Al che, la Digimon angelica e la ragazza si guardarono senza capire.

 

-Che cosa vuoi dire?- Domandò infine Angewomon.

 

-Semplice, Biondina!- Iniziò convinta Lady. Si sentì terribilmente eccitata. Il grande momento era vicino!

 

-Chi vincerà questa sfida, avrà diritto di avere Kari come partner!- Annunciò Lady, osservando le facce delle due. Angewomon sbiancò, mentre Kari ebbe un sussulto, ed i suoi occhi si accesero di comprensione. Dunque, era quello il desiderio di LadyDevimon!

 

-Cos’è, vuoi tirarti indietro?- Domandò provocatoria l’altra, osservando che la sua contendente sembrava essersi irrigidita.

 

Quella scosse la testa e si preparò a dare il tutto per tutto.

 

La battaglia andò avanti per diverse ore ed entrambe le avversarie diedero il loro meglio. O peggio, a seconda dei punti di vista.

 

Tuttavia, quando Angewomon stava per dare il colpo decisivo, inaspettatamente, le forze le vennero meno e, in un attimo di terrore, si ritrovò con la schiena a terra e la lancia della sua avversaria che le premeva la gola.

 

Kari aveva osservato con crescente orrore il susseguirsi degli eventi. Un’intensa ondata di gelo l’avvolse, quando vide che la sua Digimon era stata sconfitta.

 

All’inizio non poté crederci, ma, col passare dei secondi, si rese conto che ciò che aveva di fronte era la realtà.

 

Angewomon aveva perso.

 

Kari, prendendo un respiro profondo, si avvicinò alle due, pronta, seppur a malincuore, a seguire LadyDevimon.

-Ce l’ho fatta!- Esultò la dark lady, che non ricordava di essere mai stata più felice in vita sua.

 

Una volta che Kari le si fu avvicinata, la Digimon sentì qualcosa crescere in lei. Era un misto di gioia, trionfo e…qualcos’altro d’indecifrabile. Si sentiva…completa. Si, decise, quella era la parola giusta.

 

-Lady…- Iniziò incerta la ragazza, non sapendo bene cosa dire. Ciò che la preoccupava maggiormente era che ne sarebbe stato di Angewomon e come avrebbe spiegato tutto ai suoi compagni.

 

La dark lady le si avvicinò e le disse, con tono lieto –Si, dimmi!- E sorrise.

 

Kari , vedendola sorridere, pensò che, dopotutto, non poteva essere male avere lei come partner.

 

-Ecco…mi chiedevo…Cominciò lei, ricacciando giù il nodo che le si era formato, al pensiero che da quel momento in poi la sua partner non sarebbe stata più Angewomon ma Ladydevimon. Tutta quella situazione le risultava anomala e sconvolgente.

 

-Che ne sarà della Biondina?- Completò LadyDevimon  con un sorriso comprensivo. La ragazza annui.

 

-Beh, suppongo che se intercedessi con Piedmon, il mio grande padrone sarebbe sicuramente disposto a chiudere un occhio.- Asserì furbescamente la dark lady.

 

Kari emise un sospiro di sollievo, anche se non era del tutto convinta delle parole della Digimon. Non la conosceva affatto, quindi non sapeva se poteva fidarsi o meno.

 

-Senti, Lady…-Riprese incerta la ragazza. Si avvicinò e le prese le mani. La Digimon parve sorpresa dal gesto inaspettato.

 

-Mi concederesti qualche minuto per salutare Angewomon?-  Nel domandarlo la ragazza rivolse alla Digimon uno sguardo implorante. A quel punto la dark lady rispose con noncuranza, alzando le spalle –Beh, fa pure. Io sarò qui, quando sarai pronta.-

 

Kari la ringrazio e si avvicinò ad Angewomon che aveva un’espressione tra l’addolorato e lo sconvolto, ed era intenta a massaggiarsi la testa dolorante.

 

-Angewomon…io…- Iniziò Kari, per poi scoppiare in lacrime e abbracciare l’angelo, che ricambiò comprensiva.

 

Entrambe avrebbero voluto dirsi molte cose, ma, in quei momenti, nessuna delle due sapeva come rompere il silenzio che si era creato.

 

-Ne abbiamo passate tante insieme, non è vero?- Mormorò infine Angewomon, rompendo il silenzio.

 

Kari annui, incapace di smettere di piangere.

 

-Non credevo che saremmo arrivate a questo punto.- Ammise poi, con una punta di rammarico.

 

-Mi dispiace tantissimo. È tutta colpa mia!- Mormorò tristemente la ragazza. Era accaduto tutto a causa di alcune stupide foto.

 

-Via, adesso non esagerare.- Cercò di calmarla Angewomon. –Non potevamo sapere che cosa avesse in mente Lady!- Asserì la bionda, ancora piuttosto sconvolta.

 

-Già.- Fece la ragazza, asciugandosi le lacrime. Rimasero ancora per qualche minuto in silenzio.

 

Poi, con riluttanza, Kari iniziò ad allontanarsi e sussurrò, tristemente:

 

-Beh…suppongo che questo sia…un addio.-  E stavolta, aggiunse mentalmente, era definitivo.

 

La bionda sembrò avere lo stesso pensiero.

 

La prima volta che si erano lasciate, il distacco aveva avuto un sapore amaro, certo, ma mitigato dalla consapevolezza che si sarebbero riviste, un giorno.

 

Questo, invece, era  più pesante e più lapidario. Un peso enorme pareva schiacciarle e nessuna delle due sapeva come disfarsene.

 

-A-Addio!- Boccheggiò Angewomon, sull' orlo del pianto.

 

Kari a quel punto si voltò e chiamò LadyDevimon. Il suo nome suonava estraneo alla sua bocca, ma avrebbe dovuto abituarcisi. In fondo erano ufficiosamente diventate partner.

 

Era strano pensare a LadyDevimon come sua partner.

 

La dark lady si avvicinò e sorrise soddisfatta.

 

-Per me possiamo andare!- Disse semplicemente Kari. L’altra annui.

 

Mentre si allontanavano, Angewomon ammonì in tono provocatorio:

 

-Vedi di prenderti cura di lei come si deve, capito, megera?-

 

L’altra, per tutta risposta ribatté:

 

-Tranquilla, cara! Vedrai che non ti rimpiangerà!- Detto questo, lei e Kari si allontanarono insieme.

 

La bionda si sentì pervadere da un profondo senso di vuoto, e, a poco a poco, cominciò a scivolare verso il terreno, piangendo, disperatamente.

 

Non pensava di aver mai subito una sconfitta più grande in vita sua.

 

Il sole calò su Digiworld. Era iniziata la notte.

 

La notte è il preludio del giorno, pensava l’angelo.

 

Un giorno in cui non sarebbe stata più Angewomon, partner di Kari Kamimya, ma semplicemente un’Angewomon qualsiasi, uguale a qualsiasi altra Angewomon presente nel Mondo Digitale.

 

La notte non le era mai parsa così fredda.

 

-Bene bene bene. Guarda un po’ chi c’è.-

 

Sibilò una voce sensuale e sinistra alle sue spalle.

 

La bionda si voltò di scatto, e si trovò d’innanzi l’essere  che più aveva detestato nel corso della sua intera esistenza.

 

Egli rise, godendo evidentemente delle sue sofferenze.

 

In un altro momento, la bionda si sarebbe avventata contro di lui, e l’avrebbe distrutto.

 

Ma in quel momento, l’apatia prese il sopravvento e l’angelo non si mosse.

 

L’altro dunque, ghignando compiaciuto, attaccò la bionda.

 

Lei rimase immobile, attendendo rassegnata la fine. Che motivi aveva per vivere? Nessuno.

 

E, quando l’attacco del nemico la raggiunse, lei rivolse un ultimo pensiero alla sua Kari. Poi, tutto divenne nero.

 

 

 

Si aspettava di essere morta, la bionda, quando riaprii gli occhi. La debole luce data dalla finestra semiaperta, non permise all’angelo stordito di riconoscere il luogo in cui si trovava. Voltò la testa, incontrando alla sua destra, la forma dormiente di…Kari!

 

Si batté una mano sulla fronte, mentre i ricordi la colpirono improvvisi come un temporale in pieno Agosto.

 

In realtà, lo scontro, c’era stato, ma l’esito era stato molto differente.

 

 Ricordò le parole che lei e la sua rivale si erano scambiate subito dopo.

 

-Biondina, rilassati. In realtà la tua partner non m’interessa. - Le aveva rivelato Lady, fissando un punto lontano. L’altra l’aveva guardata confusa.

 

-Io sto davvero aspettando qualcuno! - Le aveva confidato poi, senza voltarsi.

 

-Ma, quando ho incontrato la tua partner, ho sentito qualcosa…- Aveva proseguito, voltandosi. Angewomon notò uno strano luccichio negli occhi scarlatti della dark lady.

 

-E ho pensato che…forse lei poteva essere la risposta…- Aveva continuato, trattenendo a stento le lacrime.

 

-Ma, alla fine, mi sono resa conto che…lei non è adatta a me. – E, a quel punto una lacrima era scivolata lungo la sua guancia.

 

-Se dovrò avere una partner, sono sicura che le assomiglierà…ma sono anche certa che non sarà così sdolcinata! - Aveva concluso, per poi allontanarsi.

 

-Buona fortuna!- Le aveva augurato la bionda, quasi inconsapevolmente. Non capiva perché, ma sentiva che quella era la cosa giusta da fare al momento.

 

-Grazie!- Le aveva risposto l’altra per poi aggiungere: –Mi raccomando, bada che non ricapiti!- riferendosi alla situazione in cui si erano trovate. Lei aveva annuito allora ed erano rientrate a casa, dove Kari era stata rimproverata aspramente sia da lei, che da tutti gli altri.

 

La bionda emise un lieve sospiro di sollievo, allora. Era stato solo un incubo.

 

-Chissà se hai trovato la persona che cercavi? - Chiese nel silenzio della stanza, rivolta all’angelo caduto.

 

Poi si voltò nuovamente verso la sua protetta e, dopo un respiro profondo per calmarsi dall’incubo (Tra l’altro non capiva cosa centrasse il vampiro digitale in tutto quello, visto che di lui non c’era stata traccia da un pezzo.) si rigirò e, abbracciata Kari, si addormentò profondamente.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Nota dell’autrice:

 

Sera. Innanzitutto, volevo scusarmi con tutti quelli che mi seguono per questo periodo di prolungata assenza dal sito, ma l’università mi ha tolto la pelle. Come se non fosse stato abbastanza, ho avuto un lutto in famiglia proprio pochi giorni fa. Vogliate scusarmi, dunque, se la voglia di scrivere mi aveva un po’ abbandonata.

  
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