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Autore: shinichi e ran amore    07/03/2013    6 recensioni
Vi è mai capitato di passare attraverso uno specchio? Una gatta sta per scoprire cosa c'è dall'altra parte.
Genere: Avventura, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Honey attraverso lo specchio
 

 
La mia vita viene delimitata in una casa piccolina, con un armadillo di nome Mighty che ogni tanto viene da me  a farmi compagnia.
 
Alle volte lo trovo molto strano, è sempre disponibile e questo mi fa piacere, ma ciò lo rende sospettoso.
 
Mi metto nella poltrona e inizio a leggere un libro intitolato “Alice attraverso lo specchio” con le gambe accavallate in modo sensuale sul vestito rosso che mi tenevo.
 
Dopo un paio d’ore lo finisco, ma mi rendo subito conto che la lettura mi diede mota curiosità, tanto da voler provare a fare ciò che Alice esegue nel testo, attraversare lo specchio.
 
Poso il libro nel comodino e fisso lo specchio poggiato sopra il comò e mi ci rifletto.
 
A vedermi sembravo una bella gatta gialla, con gli occhi ben curati, il vestito rosso e i fermagli attaccati sulle orecchie per tenermi i lunghi e lisci capelli neri.



La tensione in quel momento mi cresceva e qualcosa di inusuale mi parve davanti, la mia figura sulle specchio cambiò e mi vidi una gatta dai capelli gialli con la faccia rosa e il vestito azzurro.



 
Io mi sbalordii che caddi all’indietro.
 
La botta mi aveva dato un gran male al sedere, ma non ci diedi molta importanza.
 
Mi rialzai subito e riflettei su  ciò che avevo visto.
 
Che sia come quel libro che ho letto? Che dall’altra parte ci sia un modo misterioso? O è un altro mondo invece che al contrario come il testo?
 
Il coraggio non mi mancava e avrei tentato il tutto e per tutto pur di sapere cosa nascondeva quel fragile vetro ovale.
 
Mi spinsi oltre e accadde ciò che era stranissimo alle mie pupille.
 
La mia mano cominciava ad entrare dentro creando delle onde nello specchio che divenne grigio a ogni centimetro che la mia mano penetrava a fondo.
 
Ero nel panico più totale. Che cosa avrei trovato?
 
Volli vedere e mi ci immersi del tutto facendo un salto con i le scarpe rosse a tacchi che portavo.
 
Quello che mi si parò era davvero sbalorditivo.
 
Era completamente bianco il paesaggio, tranne per degli alberi di ciliegio che cadevano le foglioline rosella trascinate da un leggero vento.
 
Io ero ammirata da quel dolce clima, non accorgendomi che qualcuno dietro di me guardava dall’altra parte lo stesso paesaggio.



 
Il contatto fu imminente e mi accinsi a fissarla.
 
“Tu chi sei?” Mi domandò con gentilezza e garbo.
 
A quanto pare era educata e il sorriso faceva capire che quella gattina simile a me era molto aggraziata.
 
“Io sono Honey the Cat, piacere” Gli avvicinai la mano per farle intendere di dare la prima stretta, come segno di amicizia.
 
“Non è possibile, io sono Honey the Cat e di sicuro tu mi stai mentendo” Mi fece con un broncio.
 
“Ma no, perché mai dovrei?” Risposi con decisione.
 
“Per essere l’unica a voler rimanere in questo mondo ovvio” Dando aggressione a quella domanda che gli posi.
 
“Veramente io vengo dall’altra parte, sono passato attraverso uno specchio” Affermai dicendo ciò che di straordinario mi era capitato.
 
“Quindi tu sei…il mio riflesso, o meglio, una me di un altro mondo, oh no!” Fece per preoccuparsi lei.
 
“Che cosa c’è adesso?” Chiesi sentendomi tesa e molto turbata.
 
“Beh vedi, l’unico modo per tornare nel tuo mondo è andare sul polo nord, tra i ghiacci, li c’è uno specchio che può far tornare chiunque non è di questo mondo nel suo, ma bisogna stare attenti, la strada è tortuosa, se vuoi ti presto qualche cosa” Facendo uscire dalla gonnellina le cose più svariate e bizzarre, come un razzo o una gigantesca palla da biliardo nera con il numero 3 stampato sopra.



 
“Non c’è bisogno, ma se vuoi puoi farmi compagnia” Con un gesto delle mani in segno di fermarsi.
 
“Per me va bene, sembri simpatica Honey” Sorridendo teneramente.
 
Era socievole e lo si notava a ogni passo che facevamo.
 
Arrivammo dopo  una lunga camminata, tra impervie tempeste nel mare e corse mozzafiato fino al polo nord.
 
L’aria era gelida e il freddo si sentiva, con i brividi lungo la schiena che mi percorrevano da tutte le parti.
 
“Certo che non immaginavo che qui fosse tutto così difficoltoso, da noi ci stiamo poco a fare un viaggetto” Dissi riprendendo fiato mentre mi guardavo intorno notando il mio vestito cambiato in uno più corto, lastre di ghiaccio ed enormi iceberg mentre la luna piena ci rifletteva da dietro con i suoi raggi lunari.



 
“Devi considerare che questo è un posto diverso e la difficoltà aumenta di mondo in mondo” Mi spiegò con parole semplici.
 
Il gelo era perenne li e sicuramente faceva molto freddo, poi lo vidi, quello specchio che cercavamo da parecchio cammino era li, che era illuminato di diversi colori, ma qualcuno faceva la guardia.
 
La cosa che mi ha scioccato però è che non era una persona qualsiasi, era il mio migliore amico Mighty quello che ci parava davanti.
 
“Tu non dovresti essere qui, dovresti tornare con la tua amica al punto di partenza, non ti farò uscire” Dando lo sguardo arrogante che mi fece impazzire di rabbia insieme alla mia compagna.
 
“Come osi, io ho una vita davanti e di certo non sarai tu a darmi problemi” Ed iniziò la lotta.
 
Era molto abile più di quanto credessi, tanto che nemmeno il volo mi fece avvicinare al vetro, che lui mi prese per le gambe e mi faceva vorticare facendomi sbattere la testa su un blocco di ghiaccio.
 
“Ora ci penso io amica, mentre tu vai io lo distraggo” Disse lei facendo da diversivo e la cosa funzionò.
 
Ero a pochi centimetri dal vetro quando un vortice d’aria mi diede tepore, con mille immagini che riflettevano sui miei occhi.



 
Erano i momenti passati insieme insieme al mio amico armadillo ciò che si vedeva e la cosa mi fece sorridere, perché erano belli quei ricordi, come il mio compleanno, del quale mi diede come regalo una collanina con la lettera H  nel mezzo a forma di cuore.
 
Io ero imbarazzata in quel momento, ma l’avevo accettata molto volentieri, perché non volevo dargli tristezza e lo abbracciai fortissimo come segno di un grande affetto.
 
“Sveglia Honey, dobbiamo andare a fare una passeggiata” Sentii una voce vicino il mio orecchio.
 
Io mi alzai dal divano un po’ impietrita. Allora era solo un sogno quello che avevo visto, fonte di quel libro che mi aveva portato all’immaginazione.
 
“Sisi, arrivo Mighty” Mi alzai andando subito in bagno a lavarmi la faccia e mi avvicinai a lui.
 
“Hai dormito per 3 ore, pensavo che ci tenessi a fare una passeggiata” Domandò il mio amico.
 
“Certo che ci tengo” Chiudendo la porta alle spalle.
 
Dopo quella chiusura di porta vennero momenti magici.
 
Una pietra mi aveva fatto quasi cadere per terra, ma Mighty mi prese in tempo e i nostri sguardi si fissarono intensamente come mai prima d’ora.



 
La nostra non era un’amicizia, lo sentivo. Era diventata qualcosa di più, era amore e mi accaldava il petto.
 
Volevo dimostrargli che sentivo di essermi innamorata di lui, ma lui fece prima di me, mi baciò sulle labbra profondamente e passionatamente.



 
È un amore sincero, che di sicuro sarà sempre puro e cristallino…come uno specchio.
 
Fine
 
 
 
  
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