È mezzora che sono seduto in macchina cercando il coraggio di andare a suonare quel maledetto campanello e affrontarlo. E più aspetto, più la rabbia si impossessa di me. Sono furioso, deluso, questa notizia mi ha spiazzato, lasciato senza parola alcuna.  
Spinto dall’impulso scendo finalmente dalla macchina e a passo deciso mi avvio verso la porta, ad ogni passo il cuore batte sempre più forte, le gambe iniziano a diventare molli dall’agitazione; ma stringo i pugni e inizio a suonare il campanello incessantemente.
 
Dopo svariati secondi che parevano secoli eccolo che mi apre la porta; i suoi maledetti occhi color nocciola mi lasciano spiazzato per un momento; ma la rabbia è troppa e neanche quegli occhi che amo riusciranno a calmarmi.
 
“UN FIGLIO?? TU LURIDO FIGLIO DI PUTTANA PER TUTTI QUESTI MESI MI HAI OMESSO QUESTA PICCOLO DETTAGLIO?” Sono un fiume in piena di rabbia, sono furibondo.
Lui subito è troppo stupito per rispondermi,   io non sono così lo so pure io, di solito sono una persona ragionevole, non incline a questo tipo di scenate, ma questo è troppo anche per me.
 
“Jared fermati un secondo…posso spiegarti”
 
“Spiegarmi cosa e Colin? Stai per diventare padre cazzo non c’è molto da spiegare credo! O forse si…PER QUALE CAVOLO DI MOTIVO NON MI HAI MAI DETTO NIENTE EH?”
 
“I-io….i-io…avevo paura.” Cerca di giustificarsi, lo vedo nervoso, ma io non ce la faccio a starmene calmo…non questa volta.
 
“Paura di cosa? “ sbraito fissandolo dritto negli occhi mentre lo vedo abbassare lo sguardo.
 
“Cazzo Jared come fai a non capirlo? – sbuffa – Io non so come comportarmi cazzo…ho te, ma allo stesso tempo ho anche una donna che porta in grembo mio figlio, capisci che sto vivendo una situazione complicata…io sto bene con te ma allo stesso tempo voglio prendermi cura della creatura che nascerà fra qualche mese…”  mi lancia uno sguardo di supplica, lo vedo abbattuto, incapace di trovare una soluzione a questa situazione.
 
Io mi sento atterrito, pensavo egoisticamente che a lui non importasse affatto di quella donna e di averla messa incinta, speravo che come milioni di uomini nel mondo fanno, le avrebbe sganciato dei soldi e poi chi si è visto s’è visto…ma lui ovviamente non è uno di quegli uomini.
 
“Senti ti facilito io le cose Colin: finiamola qua. Sarebbe troppo imbarazzante sia per me che per te, e poi io sarei solo di peso in questo momento…voglio che tu sia felice Colin, e con me non riusciresti ad esserlo.”
 
“Perché dici così Jared? Lo sai benissimo che da sei mesi a questa parte sei la motivazione che mi fa alzare ogni mattina e affrontare ogni fottuta giornata della mia vita!”
 
“Sì certo, ma in questi sei mesi sei anche riuscito a tradirmi e mettere incinta una donna e nascondermi il tutto per quattro lunghissimi mesi. Non posso sorvolare semplicemente su questa cosa e fare finta che non sia successo niente. Non posso Colin, mi dispiace.”
 
Detto questo mi avvicino a lui per posare le mie labbra alle sue per un ultimo bacio. La consapevolezza che quello sarebbe stato il nostro ultimo bacio mi lascia senza fiato, con il cuore dilaniato, frantumato in migliaia di pezzi.
Lascio quella casa odiando intensamente me stesso, non c’è più la rabbia di qualche minuto prima, ora in me si è annidato il dubbio di aver commesso un terribile sbaglio e la consapevolezza di non poter rimediare in nessuna maniera.
Forse è stata una decisione presa troppo istintivamente, ma devo pensare anche per me stesso, io non ce la faccio ad affrontare tutto questo….non adesso almeno.
 
Ho bisogno di staccare il cervello, devo svagarmi in qualche modo…devo allontanarmi da questa casa, da tutti i ricordi, da Colin e forse anche da me stesso. Entro in macchina e velocemente mi lascio alle spalle il quartiere.
 
QUALCHE ORA DOPO…
 
Sono di nuovo di fronte ad una porta con il dito premuto su un campanello. No, non sono tornato da Colin, il mio orgoglio me lo impedisce. Non sono lucido, me ne sono andato in un pub a bere da solo come uno sfigato, e sinceramente non ho idea del perché io sia qui…
 
“Chi è?” chiede una voce impastata dal sonno.
 
“Gerard sono Jared fammi salire”
 
“Jared sono le 4 di mattina!”
 
“GERARD FAMMI SALIRE HO DETTO!” Sbraito al citofono. Pochi secondi dopo sento scattare la serratura del portone, salgo le scale a due a due per poi ritrovarmi la faccia di Gerard assonnata che sbuca dalla porta di casa sua.
 
“Che cazzo ci fai a quest’ora della notte qui?” mi chiede abbastanza seccato.
 
“Io e Colin abbiamo chiuso. - rispondo secco – Se mi butto sul divano posso dormire vestito? Sono ubriaco…credo.”
 
“Tu e Colin c-cosa?? – Gerard mi guarda incredulo – e comunque sì sei totalmente ubriaco Jared , ho sentito la puzza da scotch da kilometri” mi dice mentre io entro e mi fiondo sul divano.
 
“Ah giusto immagino che tu sia abbastanza sensibile dopo il tuo periodo di disintossicazione…comunque sei carino questa sera Gerard, mi piace la tua faccia da sonno” dico facendo l’occhiolino.
 
“E questo cosa mi starebbe a significare scusa?” mi chiede visibilmente imbarazzato.
 
“Niente…- dico alzandomi dal divano e avvicinandomi a lui -…o forse no.”
 
“Jared sei ubriaco e non hai avuto una bella giornata immagino…” ma ormai è troppo tardi, io ho già iniziato a baciarlo, subito lui cerca di respingermi, ma io non demordo, conosco Gerard, so che alla fine cederà.

E infatti.
 
“J-jared…Jared ne sei sicuro?” mi sussurra  Gerard.
 
“Mai stato più sicuro in vita mia.” Rispondo guardandolo dritto negli occhi.  Rassicurato dal mio sguardo Gerard mi prende il viso tra le mani e mi bacia con trasporto.
 
Non siamo nemmeno arrivati in camera da letto, per quella notte ci bastava il divano.







NdA: Ciao a tutti^^ questa è la mia prima FarreLeto cercate di essere clementi con me :D
ANna