Allora, allora,
allora. Non ho mai pubblicato così tante cose in così poco tempo, però lo faccio per una buona ragione. E questa
buona ragione si chiama Federica,
alias Rozen Kokoro.
Perché lei merita questo e altro, perché è il suo compleanno e perché le voglio
un bene dell’anima.
Questa
raccolta è composta da cinque storie Ikarishipping,
scritte mentre ascoltavo canzoni a caso del mio cellulare. Le ho composte entro
il tempo imposto dalle canzoni stesse, quindi non vi stupite se sono piuttosto
corte. Tuttavia, ci ho messo davvero il cuore. Sono ispirate a Cosmic
Love (Florence and the Machine), Apology (Alesana),
Awake and Alive (Skillet), Hall of Fame (The Script ft. Will.I.Am) e Firework (Katy Perry). Alcune storie sono
state scritte in base alla melodia delle canzoni, altri (come nel caso di Apology) per via del loro significato.
In
conclusione, volevo ancora fare gli auguri alla mia adorata Cognatuzza. Tesoro, ti voglio un
bene dell’anima! Spero che queste piccole storielle siano di tuo gradimento! ♥
Cosmic Love
Tastò
alla cieca il materasso, alla ricerca dell’uomo che, teoricamente, giaceva
sdraiato al suo fianco. Un sorriso raggiante accese il suo volto niveo, non
appena la sua mano si posò sul petto di Paul e percepì il battito del suo
cuore.
Lucinda
volse leggermente il capo verso di lui, affondando una guancia nel morbido
cuscino di piume, per potersi perdere nel viola magnifico dei suoi occhi.
Nonostante il buio avvolgesse l’intera camera, impedendo loro di riconoscere
nitidamente ciò che la arredava, la giovane coordinatrice riuscì a scorgere con
chiarezza i lineamenti del volto del suo amore.
Anche
nel buio, l’avrebbe trovato e riconosciuto per sempre, perché il loro amore era
così cosmico e brillava di luce propria.
Apology
Nelle
pareti di quella camera piccola e accogliente riecheggiavano gemiti e sospiri.
Quell’atmosfera, pregna di amore e lussuria, era a dir poco perfetta per
ospitare quelle due anime legate che consumavano il loro affetto.
Lucinda
si era spogliata con una certa urgenza, non appena aveva varcato la soglia
della porta, pronta per gettarsi sul letto assieme al suo amato Paul e
tramutare in realtà i suoi sogni un tempo considerati proibiti e
irrealizzabili. L’aveva accolto senza alcuna esitazione tra le sue braccia,
pronta a concedersi alle sue attenzioni, sicura che non si sarebbe mai e poi
mai pentita di aver donato il suo corpo a lui.
Era
pronta a condividere con lui ogni cosa, anche l’anima. E così aveva fatto,
cimentandosi con il suo amato in una danza passionale e amorosa, in esaltazione
del loro amore puro e sincero. Nonostante il dolore e il fastidio iniziali, non
poté fare a meno di ricambiare con audacia e piacere tutte le sensazioni
stupende che l’Allenatore le stava regalando.
Perché
lo amava con tutto il cuore. Con tutto il corpo. E anche con tutta l’anima.
Awake and Alive
Non
si sarebbe mai arreso. Per quanto fosse dura e crudele quella guerra, per
quanto fosse chiaramente impossibile uscirne vivi, sarebbe sopravvissuto e
avrebbe fatto ritorno a casa.
Non
avrebbe ceduto, nonostante l’immane dolore e la sua anima che accennava ad
abbandonare il suo corpo.
Non
sarebbe mai uscito da quella battaglia, perché glielo aveva promesso, perché
aveva giurato alla sua amata Lucinda che sarebbe tornato da lei vivo e vincitore.
«Amo stare con
la mia ragazza, ma proteggerla è più importante». Questo aveva
esclamato, prima di lasciare casa e unirsi a quel gruppo di soldati per la
difesa della patria. Eppure, in quell’istante critico, proprio nel momento in
cui la morte lo stava abbracciando, aveva paura.
Giaceva
a terra, sopraffatto dal dolore, incapace di fare alcunché. Tuttavia, nonostante
il tormento interiore, trovò la forza di rialzarsi e di riafferrare la sua
arma. Nella sua testa riecheggiava la voce di Lucinda, della sua amata, che
piangeva e lo implorava di vivere.
Sono sveglio.
Sono vivo. Sono qui.
E
si gettò nuovamente nella mischia, deciso a vincere per ritornare da lei.
Hall Of Fame
Entrambi
avevano un sogno da realizzare.
Entrambi
avevano combattuto fino allo stremo, pur di raggiungere il loro traguardo.
Nessuno
di loro si era arreso di fronte alle difficoltà, nonostante più volte la
tentazione di cedere fosse grande.
Avevano
percorso il loro cammino e si erano avvicinati alla fine del viaggio, ove ci
sarebbe stata la resa dei conti. Sarebbero stati degni di ammirare la
realizzazione del loro desiderio più grande? Avevano fatto abbastanza per
meritarlo?
Al
centro dell’arena di gara, Lucinda alzò lo sguardo verso il cielo. Al centro
del campo di lotta, Paul fece lo stesso.
Mentalmente,
entrambi si augurarono a vicenda di coronare il proprio sogno. Perché entrambi
se lo meritavano, erano davvero degni di raggiungere la gloria e di fare
ingresso nella cerchia dei vittoriosi. Assieme. Fianco a fianco, proprio come durante
il loro viaggio.
Firework
Gli
occhi di Lucinda presero a luccicare per l’emozione, non appena ammirò i fuochi
artificiali scoppiare nel cielo. Si beò delle loro luci e dei loro colori
sfavillanti, emozionandosi come una bambina e additando il cielo con certa
gioia. Sembrava quasi sul punto di saltellare, tanto grande era la sua
felicità.
«Hai
visto, Paul?» esclamò, strattonando il compagno che la stava affiancando. «Non
sono bellissimi?».
L’Allenatore
non la degnò di risposta. Si limitò semplicemente a volgere il capo verso di
lei, distogliendo lo sguardo dai botti per concentrarsi sulla sua esagitata
fidanzata.
«Chissà
se riuscirò a creare degli effetti così belli, nelle mie prossime gare…»
mormorò Lucinda tra sé e sé, non badando alla mancata risposta da parte del suo
ragazzo. Oramai, vi aveva fatto quasi l’abitudine, era inutile insistere per
ottenere una qualsiasi risposta da parte sua. «Ehi, Paul! Assisterai ai miei
allenamenti fino a quando non ci riuscirò!».
«Tutto
ciò è a dir poco patetico» commentò allora il ragazzo, atto a irritarla giocosamente,
sbuffando e mostrandosi seccato.
In
tutta risposta, vide le guance di Lucinda gonfiarsi e diventare rosse per la
rabbia e non poté fare a meno di soffocare una risata divertita.