Storie originali > Romantico
Ricorda la storia  |      
Autore: carly_0805    08/03/2013    1 recensioni
Davvero le stelle comete avverano i nostri desideri?
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
cometa

                                                                   LA STELLA COMETA

 

“Esprimi un desiderio!”

Dicono che quando si vede una stella cadente bisogna esprimere un desiderio e questo si avvererà.

Ma io non ci credo. Ci ho provato tantissime volte e nessun desiderio si è mai avverato.

Comunque, esprimo il mio desiderio anche se questa stella io non l’ho nemmeno vista.

Tutti urlano di gioia perché sono riusciti a vedere una stella cadente in piena estate. Cos’avrà mai questa stella di così speciale? È una stella come le altre. Eppure, si aspetta la notte di San Lorenzo proprio per vederne centinaia.

Credono che possono esprimere cento desideri che si avvereranno?

Si illudono. Io ho sempre desiderato la stessa cosa e non si è mai avverata.

Forse il mio più che un desiderio è un sogno. Un sogno impossibile: trovare il “principe azzurro”.

È il classico sogno delle ragazzine che sperano solo in quello.

Forse non si è mai avverato perché è un sogno troppo comune; magari non è realmente ciò che desidero.

“Hai visto che bella? Hai espresso il desiderio?”

Gli occhi di mia madre emanano gioia in tutte le direzioni e non ho intenzione di romperle quest’attimo di felicità, perciò annuisco con un sorriso leggermente amaro.

Mi avvicino pian piano alla riva della piscina mentre sento cantare “Tanti auguri a te, tanti auguri a te, tanti auguri a Manuela, tanti auguri a te!” e a seguire battiti di mani e urla di gioia.

Manuela è la mia cugina che oggi, 15 luglio, compie 18 anni e ha deciso di festeggiare nella piscina del suo grande comprensorio.

Dall’altra parte della piscina c’è il mare ma a piedi non ci si può arrivare, altrimenti quella è la prima cosa che ora farei.

Sento le voci dei miei parenti e amici che si congratulano con la mia cuginetta, ma le sento tutte in lontananza, come se facessero da sfondo in questa scena, tipica scena da film, in cui la ragazza si allontana dalla festa e se è un film horror viene rapita da qualche fantasma, perché no?

Mi siedo a bordo piscina e immergo entrambi i piedi nell’acqua; è così fredda che percepisco un brivido salire lungo la schiena. Alzo lo sguardo per guardare il cielo. Non le stelle. Il cielo.

È immenso e mi chiedo se lassù esista qualche altro essere vivente magari come me, magari diverso da me.

Ormai sono fuori dalla Terra, non appartengo più a questo mondo, forse non sono mai realmente appartenuta a questo.

Le voci in lontananza si fanno sempre più lontane e la mia mente si estrae sempre di più provocandomi un altro brivido lungo la schiena.

In questo momento, se vedessi una stella cadente esprimerei solo un desiderio, diverso dal solito: stare con il mio migliore amico. Ho bisogno di lui adesso.

Lui per me è più di un amico, è anche più di un fratello e nonostante ciò gli ho sempre criticato tante cose:

la sua insensibilità sui miei problemi, il suo scherzare sempre su qualsiasi argomento, il fatto che evita le discussioni, che la maggior parte delle volte ignora le mie parole, che si voglia sentire superiore, odio le sue critiche su ogni mio gesto.

Eppure, adesso, ho bisogno di lui. Ho bisogno della sua insensibilità, delle sue critiche, dei suoi scherzi e battute continue. Vorrei che ora si sentisse superiore a me aprendo così una competizione senza un esito finale e infine vorrei che mi ignorasse mentre tento di convincerlo che la vincitrice sono io.

Sono i difetti di una persona che ci fanno rendere conto di quanto quella persona possa essere importante per noi.

Lui doveva venire questa sera. Io lo avevo invitato e lui mi ha piantato all’ultimo momento.

“Allora come procede la serata?”

Mi sembra di aver sentito la sua voce. Mi volto ma non vedo nessuno. No, lui è accanto a me.

Inevitabilmente mi esce un largo sorriso. Lo guardo fisso negli occhi e poi ricordo di non aver risposto alla sua domanda quindi mi affretto a dire: “Adesso bene.”

“Sei contenta che sono qui?”

“Tu sei contento di essere qui?”
Rispondo tralasciando la sua domanda.

Mi lascia qualche secondo di esitazione e in quel secondo già mi vengono mille dubbi:

forse non voleva farlo, forse si sentiva solo in colpa, forse deve andare subito via, forse…

“Certo.” Interrompe il traffico di pensieri che si stavano affollando nella mia mente.

Sorride e si avvicina sempre di più a me immergendo i piedi nell’acqua.

Quando mi volto per vedere come procede la festa alle mie spalle mi sento degli schizzi d’acqua addosso.

Mi giro di scatto verso di lui guardandolo con aria minacciosa.

“Non sono stato io!”

Si affretta a discolparsi abbassando lo sguardo per paura delle mie azioni.

Ma rido. Dopo un suo sguardo sorpreso ride anche lui; alziamo gli occhi per guardare il cielo blu della notte immenso su di noi. Ci sentiamo tanto piccoli e indifesi come delle piccole formichine che camminano sotto  di noi.

All’improvviso vedo una luce nel cielo correre e lasciare una scia.

L’ho vista! Ho visto anche io stasera una stella cadente! Mi volto verso di lui per condividere questa gioia ma lui non c’è più. Mi guardo intorno stupita e non lo vedo da nessuna parte.

Ho paura.

Ho paura di essermi illusa ancora che lui fosse qui.

Ho paura di aver sognato tutto.

La gioia di aver visto la stella cometa viene subito frenata dalla consapevolezza dell’illusione.

Chiudo gli occhi e penso fermamente a lui mentre nella mia mente si fa di nuovo viva l’immagine della stella che passando lascia una scia. Quella scia è il mio desiderio che viaggia nell’universo e chissà se arriverà a destinazione o finirà sgretolato nel suo tragitto.

“Hai espresso un desiderio?”

“Si.” Rispondo secca e scocciata a questa solita domanda senza nemmeno badare a chi è che mi sta rivolgendo la parola.

Sono troppo occupata a pensare a lui da non accorgermi che lui è proprio davanti a me.

È fermo lì in piedi e mi guarda.

Non appena me ne accorgo mi alzo di scatto e gli tocco la mano per verificare che sia davvero realtà.

“Non è un sogno, vero?” chiedo con un filo di voce per paura che mi prenda per matta e continuo a guardarlo negli occhi. Occhi verdi contornati dalla frangia di capelli neri, scuri come la notte.

Mi guarda senza aprir bocca e a quel punto ho paura di aver fatto una figura imbarazzante.

Le mie guance arrossate dal sole si colorano ancora di più e lui percependo il mio imbarazzo mi tranquillizza: “Io sono qui, per quanto ne so. E tu? Stai bene?”
Sorride, e poi ride. Come sempre, ride di me.

Annuisco fregandomene dei suoi pensieri.

Gli prendo la mano e cominciamo a passeggiare, passo dopo passo, intorno al bordo della piscina.

Mi sembra ancora di non essere in questo mondo. Mi sono allontanata, questa volta con lui, magari su Marte, magari su Venere.

A quanto pare per far sì che la stella cometa fosse anche per me speciale, dovevo solo cambiare desiderio.

Ci sono vari tipi di desideri: quelli che non si avverano, quelli che possono avvicinarsi alla realtà ma non diventare parte di essa, e poi ci sono quei desideri, chiamati sogni, che sono troppo grandi e che le stelle non riescono a contenere;

passeggiamo ancora tutta la notte chiacchierando di tutto ciò che ci passa per la mente. Ecco, questo era il mio vero desiderio.

 

 

 

  
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: carly_0805