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Autore: Never Let Me Go    08/03/2013    3 recensioni
One-shot Delena, scritta in un momento di malinconia e voglia di vederli amarsi.
La ragazza rise di gusto, guardando Damon con uno sguardo che possiede solo chi ama troppo.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Damon Salvatore, Elena Gilbert | Coppie: Damon/Elena
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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It's everything you wanted.

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Quel giorno, Elena si alzò stranamente di buon umore.
Di certo, in un periodo differente da quello, non lo sarebbe stata dopo la recente rottura con Stefan. Il giorno prima, la neovampira decise finalmente di prendere il coraggio a due mani e di riuscire ad ammettere che ciò che provava per Stefan non fosse più amore.
Certo, gli voleva molto bene… ma aveva capito di non amare più il vampiro dagli occhi verdi già da un po’ di tempo; solo che non riusciva mai a lasciarsi il passato alle spalle.
Forse era questo il vero problema di Elena: il passato. Già, perché doveva farci i conti ogni giorno. Non la lasciava in pace e questa cosa le pesava come se sulla schiena avesse avuto un edificio.
Era troppo debole, troppo fragile per poter lasciarsi tutto indietro e non pensarci più ed andare incontro a ciò che realmente desiderava. Aveva paura di ciò che sarebbe successo; Elena era sempre stata così.
Ma essere un vampiro l’aveva cambiata, e non poco. Era diventata una donna e si sentiva diversa.
Sapeva che quel cambiamento fosse dovuto anche al fatto che i suoi sentimenti fossero cambiati. Ma, lo erano davvero? Elena sapeva benissimo che, anche da umana, provava dei sentimenti per Damon che adesso erano amplificati.
Di una cosa era certa: non sarebbe mai più stata l’Elena di prima.
Si specchiò, osservando la sua figura riflessa nello specchio appeso alla parete del muro di quella stanza che l’aveva vista crescere e che se avesse potuto parlare, avrebbe sicuramente urlato.
I suoi occhi erano ancora socchiusi, ma il suo sorriso era qualcosa di impagabile. Da quando la ragazza aveva ammesso a sé stessa i suoi sentimenti, era ancora più serena di prima.
Non poteva far altro se non pensare alle mani di Damon che accarezzavano le sue, come se avesse voluto tenerle con sé per sempre; ai loro sguardi colmi d’amore e alle belle parole che il vampiro le aveva detto.
Nonostante la amasse più della sua vita, aveva comunque messo in bella luce il fratello, perché voleva il bene della ragazza che amava.
Prese un paio di pantaloni ed una giacca blu dall’armadio, per poi avviarsi dritta in bagno e far scorrere il caldo getto d’acqua sul suo corpo ed eliminare tutti i brutti pensieri.
No, quello non sarebbe stato di certo un brutto giorno per Elena.
Aveva deciso che non aveva più senso stare a rimuginare e fare la tenebrosa; che era arrivato il momento di agire e di non starsene più con le mani in mano.
Uscì dalla doccia e guardò la piccola sveglia posizionata sul lavandino di quel bagno che segnava di quanto fosse in ritardo Elena: avrebbe dovuto aiutare la sua amica con gli ultimi preparativi ed aiutare April a scegliere quale fosse il look giusto per conquistare la giuria.
Asciugò velocemente i capelli e si vestì, portando con sé una busta contenente il suo ricambio e scese rapidamente le scale. Accanto al divano del grande soggiorno di casa Gilbert vi era Jeremy, che pensieroso guardava fuori dalla finestra. Elena gli fu accanto, posando una mano sulla sua spalla.
<< E’ tutto ok, Jeremy? A cosa pensi?>>
<< Ciao sorellina. Nulla, è solo che tutta questa storia del cacciatore mi preoccupa. Cioè, io sono quello nuovo ricordi? Ricordi che i cacciatori odiano i vampiri, che vogliono ucciderli?>> Si girò verso Elena, rivolgendole uno sguardo pieno di dolore. << Non voglio ferirti, Elena. So che adesso non voglio farti del male ma cosa farò se ciò dovesse improvvisamente cambiare? Non voglio perderti.>>
La vampira abbracciò forte il fratello e una lacrima le rigò il volto.
<< Senti, Jer… va tutto ok, so che non mi farai del male. Ma se ti farà stare più tranquillo, io potrei… stare da Damon per un po’.>> Jeremy la guardò con sguardo interrogativo.
<< Da Damon? Cosa?>>
<< Io e Stefan ci siamo lasciati. Non preoccuparti, va tutto bene. E’ una decisione che avrei dovuto prendere molto tempo fa e invece non l’ho fatto.>> Disse, sorridendo. << Ascolta, adesso devo andare a dare una mano a Caroline o mi ucciderà. Ti prometto che riusciremo a risolvere tutto. Ci vediamo lì.>>
Elena baciò Jeremy sulla guancia destra, avviandosi verso la porta in legno.
Se la chiuse alle spalle e si lanciò in macchina, andando incontro ad una giornata particolare.
 
Come Elena aveva già previsto, quel ritardo le costò parecchio. Caroline diede di matto, non solo per il ritardo dell’amica ma anche per la decisione che quest’ultima aveva preso il giorno precedente. Le andava contro, dicendole quanto stesse sbagliando, che il pensiero di lei e Damon insieme le faceva solo venir voglia di vomitare. La vampira non riusciva più a reggere la situazione ma cercò di ignorarla solo per non rovinare la giornata a quella dolce ragazza di April Young, che le osservava discutere mentre una parrucchiera le pettinava i capelli.
<< Allora, quale metto? Per favore, non litigate anche su questo, ok?>> Chiese ironicamente la ragazza alle due vampire.
<< Quello blu!>>
<< Oh, che bello! Almeno su una cosa siete di comune accordo. Ma non so, non mi convince molto.>>
<< Se proprio vuoi saperlo, fa schifo. Quello rosso, senza alcun dubbio.>> Quella voce fece trasalire Elena, che sapeva benissimo a chi appartenesse.
Damon fece la sua entrata armato del suo sensuale sorriso, al quale nessuna avrebbe mai saputo resistere.
<< Non ci interessa la tua opinione, vattene via!>> Caroline era evidentemente agitata e furiosa per la presenza di Damon.
<< A me importa!>> Disse April, catturando l’attenzione del vampiro.
<< Visto? Niente più discussioni. Quello rosso!>>
<< Cosa vuoi capirne tu? Hai vinto tu Miss Mystic Falls l’anno scorso?>>
<< Beh, nemmeno Elena ha vinto e lei aveva un vestito blu.>> Guardò Elena negli occhi e la ragazza, per un momento, pensò di star per cadere a terra di quanto forte le girava la testa. Questo era l’effetto che le faceva Damon, le faceva battere il cuore e quando era con lui tutto sembrava più bello.
<< Assolutamente, quello rosso. Vero, Elena?>>
<< Il rosso è carino.>> Damon sorrise.
<< E il mio lavoro qui è finito.>> Disse, arretrando di qualche passo e avviandosi verso la scalinata. Elena lo seguì con lo sguardo così intensamente che non diede nemmeno retta alla sfuriata di Caroline; così si incamminò verso la direzione che aveva preso il vampiro.
Lo vide scendere le scale, con quel passo sensuale che mandava la ragazza totalmente fuori di testa e lei richiamò la sua attenzione.
<< Damon.>> Il vampiro si girò, guardando Elena dritta negli occhi, trafiggendole il cuore, come era solito fare.
<< Sono qui.>> Elena scese le scale, verso la sua direzione.
<< Dobbiamo parlare.>>
<< Sì, Stefan mi ha detto che vi siete lasciati.>> La ragazza acconsentì con il capo.
<< Ti ha detto anche il perché?>>
<< No, ha iniziato a blaterare… perché non me lo dici tu?>> I due si rivolsero uno sguardo complice ed intenso ed Elena stava per prendere la parola, quando qualcuno li interruppe. La vampira fu molto infastidita e per un attimo fu colta dal forte desiderio di staccare la testa a chiunque fosse stato. Ma dovette tenere a bada i suoi istinti.
<< Damon, aspetta! Volevo chiederti se posso venire a stare da voi per un po’. Sai, tutto il fatto di Jer.>>
Il vampiro sorrise debolmente alla ragazza che amava.
<< Certo. Così magari puoi anche rispondermi a quella domanda.>>
 
In mezzo a quella folla, Elena non riusciva a stare tranquilla perché avrebbe voluto stare da tutt’altra parte tranne che in quel posto. Già da un po’ lei e Damon si stavano lanciando degli sguardi infuocati di desiderio e di certo non rendevano Elena più calma.
Le candidate di quell’anno iniziarono a ballare sulle note di una canzone che Elena adorava e quel ballo le fece ricordare quando, l’anno precedente si trovava al loro posto e danzava con Damon. Avrebbe voluto correre da lui e urlarglielo ma si limitò solo a richiamare nuovamente il suo sguardo e a sorridere dolcemente.
Ben presto, la vampira realizzò che non sarebbe più stata in grado di rimanere lì e così decise di incamminarsi verso casa prima che la situazione fosse degenerata.
Damon la fermò trattenendola per un braccio e per un secondo, ad Elena parve che quella parte in cui Damon aveva appoggiato la sua mano stesse andando a fuoco.
<< Dove vai? Non è nemmeno finita la cerimonia.>> Allentò piano la presa, accarezzando la guancia di Elena e mandandola completamente fuori di testa. La ragazza si sentì nuovamente senza forze e lottò con sé stessa al fine di reggere quella situazione elettrica.
<< Vado a casa, Damon. Preparo le cose da portare… e poi, credo sia meglio così.>> Damon capì all’istante ed annuì sorridendo.
<< A dopo.>>
 
Quando Elena arrivò a casa Salvatore vi era solo Stefan, che aprì la porta e fu sorpreso di vederla lì, ma soprattutto fu sorpreso da quelle valige che la ragazza portava con sé.
<< Cosa ci fai qui? Ci hai ripensato?>> Le chiese Stefan, con lo sguardo ancora carico di speranza. Quella speranza che ha chi ama e che non vuole lasciar andare la persona a cui tiene. Elena capì e cercò di rendere la situazione il meno pesante possibile per quel ragazzo che in passato le aveva donato la gioia di ritornare a vivere. Eppure, quei tempi le sembravano così lontani, come se fossero passati anni, o addirittura decenni. Sapeva quanto le cose fossero cambiate per lei ma non voleva ferire assolutamente i suoi sentimenti.
<< No, Stefan. Oggi ho parlato con Jeremy che mi ha chiesto di prendere qualche precauzione, per farmi stare al sicuro. Io ho pensato di venire qui e… l’ho chiesto a Damon, che mi ha detto che andava bene.>>
Lo sguardo del vampiro mutò e il dispiacere fu subito visibile.
<< Ah, hai chiesto a mio fratello. Beh, capisco.>> Alzò lo sguardo, che fino a poco prima era fisso sul pavimento, e guardò Elena. << Scegli una camera. Io andrò da qualche altra parte.>> Disse, chiudendosi la porta alle spalle.
Elena provò dispiacere, sapeva quanto male gli stesse recando. Ma non poteva continuare a stare con lui, continuare a mentirgli. Salì le scale, depositando le valige lì vicino, rimandando ad un altro momento la scelta della camera.
Scese nuovamente nel grande salone, accese il camino e si stese nel divano, fissando il fuoco ed il legno scoppiettare, fino a quando non si addormentò.
 
Quando Damon arrivò a casa era molto stanco e aveva solo voglia di vederla. Si chiese quando sarebbe arrivata e pensò che fine avesse fatto la macchina del fratello. Inserì la mano in tasca ed uscì le chiavi che inserì nella serratura. Si chiuse la porta alle spalle e finalmente la vide.
Distesa sul divano del salone c’era Elena, che dormiva beata. Damon si avvicinò piano alla sua esile figura per non svegliarla e sorrise automaticamente. Quant’era bella. Le accarezzò delicatamente la guancia e rimase lì ad ammirarla per quelle che gli sembrarono ore infinite. La prese in braccio e si avviò verso le scale. Ma non appena salì il primo gradino, gli occhi di Elena si aprirono e sussultò. Ma quando incrociò lo sguardo di Damon, la paura che ebbe provato per solo un secondo svanì e fece spazio alla gioia. Gli rivolse un sorriso che lui ricambiò.
<< Cosa stai facendo, Damon?>> Chiese, ridendo. << Non potevi svegliarmi?>>
Damon continuava a salire le scale, con l’aria di chi ha appena ritirato un premio e lo mostra felice a tutti gli altri.
<< No, dormivi così bene. Sembravi un angelo.>> La guardò intensamente negli occhi.
<< Ma non sono le spose a esser portate così?>> Disse la ragazza, ridendo e cercando di non sentirsi troppo in imbarazzo. Ma ben presto realizzò che con Damon non si sarebbe mai sentita in imbarazzo.
Arrivarono in cima alla scala e Damon la fece scendere delicatamente con i piedi a terra, malgrado non ce ne fosse bisogno. Il vampiro l’aveva sempre trattata come se la ragazza fosse stata una statuetta di cristallo; ogni carezza, ogni sguardo che le regalava era carico di amore e questo faceva sentire Elena la donna più fortunata al mondo. E forse, lo era davvero.
<< Prego, my lady>> Disse il ragazzo regalandole un dolce sorriso.
Damon afferrò le valige di Elena e si incamminò verso la sua stanza, un gesto che fece sorridere automaticamente Elena.
<< Beh? A cosa è dovuto questo sorriso?>>
<< Come hai fatto?>> Chiese Elena, evidentemente stupita.
<< Non sono un vampiro novellino>> Scherzò Damon, che si fece dare un piccolo schiaffetto da Elena sul collo.
<< Ridi, ridi… vecchione! Non so se hai più anni tu o Klaus!>>
<< Pensi che sia così vecchio? E poi, anche stesso… devo dire che i miei miliardi di anni li porto davvero molto bene. Modestie a parte.>>
La ragazza rise di gusto, guardando Damon con uno sguardo che possiede solo chi ama troppo.
<< Tu.>> Damon la guardò stranito, non capendo a cosa alludesse la ragazza.
<< Io cosa?>>
<< Sei tu il motivo per il quale ho lasciato Stefan.>>
Damon sorrise e le accarezzò una guancia lentamente. Poi, dolcemente, passò a ridefinire con un polpastrello il contorno delle sue labbra. Elena era entrata in trance, trasportata dalla magia del momento.
<< Sai, speravo tanto che prima o poi avresti detto qualcosa del genere. Ti va un bicchiere di bourbon?>>
La ragazza annuì ed entrambi, in meno di un secondo, si ritrovarono nell’immenso salone dove si erano incontrati per la seconda volta. O per la prima.
Elena non riusciva a rimanere ferma, la sua gamba tremava ininterrottamente ed era nervosa; così decise di sedersi nel divano. Damon le si avvicinò, porgendole un bicchiere.
<< E così a questa nuova Elena piace anche bere alcolici. Chi l’avrebbe mai detto.>> Disse il vampiro, sorseggiando il liquido ambrato che conteneva quel pregiato bicchiere di cristallo.
<< In realtà, prima di stare con Stefan ero molto più… spensierata. Facevo ciò che mi passava per la testa, sai per distrarmi da tutto il resto. Mi detestavo, proprio come adesso tutti gli altri detestano la nuova me. Stefan, Caroline… mi sento un peso, Damon.>>
<< Beh, devo dire che gli altri non ci capiscono proprio niente. Non ti ho mai vista più viva di adesso. Credo che essere una vampira ti doni molto. Sei molto più intelligente, intraprendente.. bella. Non hai paura di nulla, potresti prendere il mondo a calci in faccia. Sei cambiata tanto, ma in meglio.>> La ragazza fu lusingata e Damon riprese parola. << Ciò non toglie che ti ho sempre amata, e con il tempo questo sentimento non fa altro che crescere.>>
Elena credette che se fosse stata ancora umana, di certo le sue guance si sarebbero già colorate di un rosso scarlatto. Si alzò di scatto dal divano e passeggiò avanti e indietro per quasi due minuti, torturandosi le unghie ben curate e giocando con il bourbon nel bicchiere. Damon la fissava, avendo paura di aver sbagliato in qualcosa; di essere rifiutato ancora un’altra volta.
<< Elena, c’è qualcosa che non avrei dovuto dire? Scusa, io no….>>
<< Anche io ti amo, Damon.>>
Calò il silenzio.
Damon fece scivolare il bicchiere dalle sue mani, che si frantumò in mille pezzi.
<< Ecco. Finalmente ho trovato il coraggio di dirtelo, cazzo! Non hai idea da quanto tempo voglio dirti che ti amo, è un peso che mi porto dentro da troppo tempo. Da quando mi sono trasformata i miei sentimenti per te sono diventati più…  forti. Quel giorno in cui ci siamo baciati, ero cosciente di provare qualcosa per te. Ma sa qual è la verità? Che non ho mai avuto il coraggio di staccarmi dal passato e di andare incontro a quello che davvero desideravo e mi dispiace di averti fatto star male, ma sappi che non avrei mai voluto. Damon io ti amo e non voglio che tu vada via.>>
Il vampiro non dava segno di vita; era rimasto immobile, seduto sul confortabile divano nel salotto che fissava il focolare. Assomigliava tanto ad una statua cinquecentesca, di quelle che le guardi e non vi trovi nessun difetto ma solo dei pregi da mettere in luce per esaltarne la perfezione. Il suo sguardo si spostò sulla ragazza, che aveva ormai le lacrime agli occhi per la paura di aver sbagliato tutto.
In un attimo, Damon le fu davanti.
<< Io non andrò mai via da te, Elena. Mai.>>
Si baciarono, con il desiderio di chi non vuole che la sua metà scompaia dalla sua vita.
Erano le due parti della mela, Elena e Damon. Sapevano di essersi sempre appartenuti.









ANGOLO DELL'AUTRICE.
Hola a todas! Ieri una voglia di scrivere mi ha strattonata e mi ha fatto distogliere dal mio arduo compito di dover studiare spagnolo. Non va bene. So, ne è uscita una one-shot che parla della 4x07, un po' diversa da quella che Julie Plec ci ha presentato. Non molto, ma un po' personalizzata.. diciamo. Comunque, spero vivamente che vi sia piaciuta, siate clementi e non lanciatemi pomodori! ahah, scherzo potete farlo se fa schifo.
Spero recensirete perchè ci tengo molto!:)
Do un grosso bacio a chiunque abbia letto questa one-shot.
Valentina :)
  
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