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Autore: IanLaRossa    08/03/2013    3 recensioni
-Escuchame hijo, in questo Universo non succederà mai niente tra noi, non potrebbe mai e poi mai. E a me va bene così perché so che anche tu mi ami. Ami quel gran cretino di Sebastian che é la mia versione al maschile per cui saprò accontentarmi, saprò riciclare l'amore che provi per lui in quello che non proverai mai davvero per me. E mi va bene, ti giuro, più che bene. Volevo solo informarti che magari in un altro Universo, parallelo o che ne so io cosa, forse siamo una coppia etero schifosamente felice in una casa dove volano i piatti per i litigi e dove la sera i vicini hanno bisogno dei tappi alle le orecchie per i gemiti. ..-
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Kurt Hummel, Santana Lopez
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Checca ti devo parlare- lo prendo per il polso fermandolo sull'uscio.
Non mi degna di uno sguardo, prende le chiavi dallo svuota tasche sul tavolino vicino alla porta e tira il braccio per tentare di liberarsi -San, devo andare. Bastian mi aspettava da Starbucks per le cinque e sono già le sei meno un quarto. Non posso permettermi di ritardare ancora! Lui odia il ritardo ed io..-
-Smettila di farneticare Lady Hummel, ti devo parlare di una cosa seria.- mi rivolge uno sguardo leggermente più curioso ma corruccia le labbra come se volesse scoprire quello che ho da dire ma dall'altro lato vorrebbe solo correre in caffetteria.
-Si tratta di Brittany? Non ti devi preoccupare per Bocca Di Trota: lei ti ama ancora- mi viene un colpo al cuore quando nomina Britt ma deglutisco con forza, guardo a terra e abbasso le difese. É l'unico modo per ottenere qualcosa con lui, mostrersi vulnerabile.
-Nn-o, no, no. Non si tratta di... lei. Si tratta di... me. E anche di te.- la voce quasi mi manca mentre sento il suo sguardo perplesso su di me. Incontro le sue iridi cerulee alzando appena il capo e tento di dirgli con gli occhi quanto ho bisogno che lui mi ascolti e che resti. Soprattutto che resti.
Sbuffa e poi fa- Eh va bene, resto! Lasciami solo dire a Seb che l'appuntamento é annullato- prende il telefono dalla tasca e compone un messaggio, sicuramente di scuse, per il ragazzo. 
Quando mi ridegna di attenzione sbotta stizzito-Sarà meglio che la cosa di cui mi devi parlare sia abbastanza importante da farmi dimenticare il mio mancato appuntamento seguito da sesso sfrenato, con il mio fidanzato- batte il piede a terra e mi guarda in attesa reclamando risposte.
Oh fidati Kurt, ne varrà la pena.
 - E per tua informazione io non ti aiuto se hai una gravidanza indesiderata o che so io. Con Rachel é stato già abbastanza traumatico. Anzi sai che ti dico? Chiedi a lei, ne sa più di me sicuramente- sta già sclerando e la mano gli corre verso la tasca ad afferrare il telefono per un repentino cambiamento.
-Hummel calmati! Ma chi ha parlato di gravidanze?! Stai farneticando di nuovo, respira! E vai a sederti. Si, si, é meglio che ti siedi- mi giro verso il divano pronta a guidarlo.
-Voglio stare all'impiedi- stronzo. Me l'ero immaginata da seduti questa scena! 
Mastico con difficoltà le parole come se mi costasse. Ma che mi sono messa in testa? Ma che sto facendo? -Va bene- ritorno da lui e lo fisso dritto negli occhi.
-Ok, Hummel chiariamo una cosa. Io ora parlo e tu, per nessun motivo al mondo mi interrompi. Poi ti darò lo spazio commenti, ok?- lui annuisce per cui mi preparo.
D'improvviso non voglio più farlo, non voglio più dire niente, voglio tornare nella mia stanza, mangiare schifezze e guardare le foto di Britt. Di nuovo, che diavolo mi é saltato in testa? Ma a che cosa pensavo  quando ho deciso di dirgli queste cose?
Respira San, respira.
-Io ti amo Hummel- la dico così, di getto senza quasi pensare. Fuori uno.
Fa una faccia quasi disgustata ed é sconvolto, scioccato -COSA?!- é un urlo strozzato dato che la voce fatica ad uscire li di bocca.
Lo zittisco con uno schiaffetto sulla mano -Shh! Cosa ti avevo detto? Di stare zitto!- lo rimbecco.
-Ma... ma!- 
-No, niente ma!- uso il migliore dei miei sguardi ammonitori di quelli che presagiscono solo guai. -É ora lasciami continuare.- gli do un ultimo sguardo, assicurandomi che non parlerà.
-Ok, te l'ho già detto. Credo di amarti Hummel e credo che sia tutta colpa tua, perché un po' somigli a BrittBritt ma un po' perché sei il principe delle fiabe che ho sempre voluto ma che non ho mai ottenuto.
Mi svegli ogni mattina, anche se devi andare a scuola, e con dolcezza, anche se la mattina sono un mostro assassino in babydoll leopardato e capelli arruffati. I tuoi occhi azzurri sono la prima cosa che vedo ogni volta che apro i miei e se posso dirlo é uno dei migliori risvegli di questo mondo. Eh si, assicurati di registrare questa conversazione perché queste cose non le ripeto neppure sotto tortura.
Dicevamo... Ah si, sul tavolo c'é sempre la colazione per tutti e mi metti sempre la tovaglietta viola, la mia preferita, con il bicchiere arancione, il mio preferito, e mi lasci l'acqua calda per la doccia anche se la Berry l'ha usata quasi tutta per lo shower sex con il palestrato, e la dobbiamo dividere. E quando non puoi prepararla mi lasci un bigliettino di scuse. Fino ad oggi ne hai fatti sette. Li conservo tutti.
In più mi massaggi i piedi quando sono stressata, mi lasci il computer per parlare con Britt, non fai mai sesso in casa perché sai che mi da fastidio la voce di Smythe e limiti il blaterare su Vogue o su tutte le stronzatine della vostra scuola di danza in stile Paso Adelante. Non controbattere tanto lo sai che é vero.
Ma... più di tutte queste cose, tutte queste scemenze, io ti amo perché ti ho sempre amato almeno un po'. Ti ho sempre ricoperto di insulti, ho sempre fatto battutine sulla tua sessualità indecifrabile, perché in un certo senso ti ammiravo, ti trovavo la persona migliore a distanza di kilometri ed ero arrabbiata perché Santana Lopez non deve ammirare nessuno. Santana Lopez é la migliore.
Si, Hummel, la penso ancora così. Sono la migliore e su questo non si discute.
Per cui, per farla breve, io, Santana Diabla Lopez ti amo Kurt Elizabeth Hummel, oddio perché suona come una proposta mi matrimonio? ti prego non fraintendermi, perché tu mi fai sorridere ora che non c'é più la luce della mia vita e ti amo perché sei una persona meravigliosa da sempre e non ho mai avuto modo di dirtelo sul serio.-
Respiro affannosa mentre il silenzio scivola olioso su di noi. Lui é pietrificato nell'incarnazione della pallida statua greca che é.
É anche muto, senza parole, senza commenti. I suoi occhi mi scrutano ma sembrano quasi vuoti, come persi nei loro pensieri, troppo distratti per badare a me. Per un attimo ho quasi paura che lui non mi abbia ascoltato per tutto questo tempo e che sia stato solo fiato sprecato. Forse se me ne vado lentamente neppure se ne accorge...
Mi afferra il gomito avvicinandomi e avvicinandosi -Perché mi dici questo Santana? Lo sai che non potrà mai succedere niente tra di noi. Tu sei..-
-Io sono lesbica e tu sei gay quanto il quattro si luglio, lo so. Lo so. Io non voglio che succeda niente tra di noi: ti amo, ma non sono innamorata di te. Volevo solo dirtelo, é un grazie tra le righe per tutte le tue gentilezze.-
-Si ma io..-
-Escuchame hijo, in questo Universo non succederà mai niente tra noi, non potrebbe mai e poi mai. E a me va bene così perché so che anche tu mi ami. Ami quel gran cretino di Sebastian che é la mia versione al maschile per cui saprò accontentarmi, saprò riciclare l'amore che provi per lui in quello che non proverai mai davvero per me. E mi va bene, ti giuro, più che bene. Volevo solo informarti che magari in un altro Universo, parallelo o che ne so io cosa, forse siamo una coppia etero schifosamente felice in una casa dove volano i piatti per i litigi e dove la sera i vicini hanno bisogno dei tappi alle le orecchie per i gemiti. 
Voglio solo informarti che ti amo qui, in questo Universo e che ti amerò anche in un altro e che se avrai bisogno io ci sarò, almeno come amica, almeno come consigliera, almeno come madre, almeno come sorella, almeno come...- 
Le mie labbra sono chiuse a forza, tappate da una morbida pressione al sapore di menta e forse un po' di pesca. Una dolce lingua umida lecca il mio labbro inferiore per poi lasciarlo alla mercé di un bacio delicato ma intenso. 
Mi ha baciata.
Kurt Hummel mi ha baciata.
-Stai farneticando Lopez, respira- ridacchia impertinente lanciandomi uno sguardo divertito. 
Non ho niente da dire, sono troppo sconvolta dalle mie stesse parole, da tutto ciò che ho detto e dal suo bacio inaspettato.
Chissà se gli é piaciuto davvero il bacio? Devo ammettere che a me un po' si. Ci sa fare il ragazzo.
Faccio dietrofront e vado verso la mia stanza a passi misurati guardando a terra. Dov'é la Regina Selvaggia e indomabile? Dov'é l'ho abbandonata?
-Santana-
Mi giro -Si fatina glitterosa?-
Sorride amaro, conscio che il momento della dolcezza é terminato e che siamo tornati i vecchi Kurt e Santana, Faccia da Checca e Shaqueera, quelli che si insultano e che si divertono a fare gli stronzi.
-É sicuro quanto mi chiamo Kurt Hummel che ti amo.- i suoi occhi sono due fessure ma sono stupendi lo stesso e io non posso far altro che sorridergli perché si é riconfermato la persona fantastica che é sempre stato. E anche se lo sta dicendo magari solo per non farmi sentire una sfigata o una povera scema lo apprezzo. Anche se é una bugia per pararmi il culo, va bene.
Vado finalmente in camera e lui esce di casa pochi minuti dopo.


Esco dalla stanza che é già sera tardi. Della Berry, del suo fidanzato palestrato e di Kurt non c'é traccia. Entro in cucina accendendo la luce al neon con movimenti svogliati e lenti. Prendo l'aranciata e la bevo direttamente dal cartone facendo per uscire poco dopo quando noto che sul tavolo c'é qualcosa.
Mi avvicino e noto che al mio solito posto c'é la tovaglietta viola, la mia preferita, e il bicchiere arancione, il mio preferito. Al centro della tovaglietta c'é un biglietto, piegato a metà, come quelli per scusarsi al mattino, come quelli che conservo.

'Sarà per il prossimo Universo'
  
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