'Justin, vieni qui?' dissi facendogli spazzio sul divano.

'Non posso Amy, devo battere questo.' fece una pausa 'sai che fifa è importante.' 

Sbuffai, è tutto il giorno che cerca di battere qualcuno a quel maledettissimo gioco. Stufa mi alzai e d'impulso gli spensi la televisione. Mi guardava con la bocca aperta, prima di coprirsela con la mano.

'Ho bisogno di parlarti. Ma, tu sei impegnato in quel maledettissimo gioco.' dissi spingendolo. Lo vidi avvicinarsi verso di me, mi prese per il polso e mi portò in camera sbattendomi violentemente contro il letto, e facendomi inciampare. 

'Come cazzo ti sei permessa? Non dovevi.' cercai di alzarmi ma mi buttò ancora una volta a terra, avevo le mani che mi tremavano. Ero spaventatissima. Non l'avevo mai visto così. 

'E' solo un g-gioco.' balbettai.

'No, non è solo un gioco. E' quel gioco.' disse. Aveva gli occhi aperti, sembrava un eretico.

'Scusami.' balbettai, avevo paura. 

'Alzati!' urlò. Rimasi a terra, ma..

'Ho detto che devi alzarti!' urlò, sbatteno i pungi sul letto. Mi alzai, senza dire niente. 

'C-cosa vuoi farmi, Juss?' chiesi. Avevo gli occhi umidi.

'Adesso lo vedrai.' 'Stenditi.' mi stesi sul letto, e lui si mise a cavalcioni su di me, poggiando le sue mani sul cuscino. 

Mi alzò la maglietta e iniziò ad osservarmi, aveva una faccia compiaciuta. Come se quello che stesse guardando lo soddisfasse.

'Sei dannatamente sexy.' pronunciò, con un sorrisetto stampato in faccia. Iniziò a mordicchiarmi il lobo, per poi passare alle labbra. 

'Justin.' emisi un profondo sospiro, era dannatamente bravo a farmi perdere il controllo.

'Sssh.' disse.

Mi morse il labbro inferiore, e leccò il suo labbro superiore.

'Just..' volevo dirlo, ma iniziò a baciarmi il collo e persi totalmente il controllo.

'Voglio fare l'amore con te.'

'Justin, sono incinta.' finalmente riuscì a dirlo. Mi staccò di colpo. 

'C-cosa?' balbettò, sedendosi con le gambe incocrociate alla fine del letto.

'S-si, sono incinta.' gli accarezzai la guancia, e lui mise la sua mano sulla mia. 
'Dimmi che non stai scherzando!' disse.
'Non sto scherzando, è la verità.' sorrisi, asciugandomi una lacrima che rigò il mio volto per la gioia.
'Amy, è.. è la cosa più bella che potesse succedere.' sorrise, aveva un sorriso che poteva illuminare una città al buio.
'Sono contenta Juss, che tu sia felice.' dissi 'mi dispiace per prima.'
'Nono, Amy. Scusami tu. Non dovevo comportarmi così! Sono un coglione.' disse. 
'Bhè, forse.' Risi
Iniziò a farmi il solletico, sapeva che era il mio punto debole. 
'Fermo, basta.' Ridevo. Non riuscivo a fermarmi.
'Okay, mi arrendo.' disse appoggiandò la sua testa sulla pancia.