Lei era nata in prigione,
per qualche crimine che aveva commesso quando era qualcun'altro ,
in qualche altra vita.
Lei, non ricordava il crimine commesso e
questo la metteva a disagio in cioè che viveva,
perché non era suo.
Era rinchiusa nella sua dimora,
consumata dalle malvagità.
Lei,viveva nel presente,
amava il passato, tranne il suo.
Voleva essere libera.
Lei non sapeva reagire,
non veniva ascoltata.
Lei era la muta che urlava per il mondo,
e talvolta, desiderava essere anche sorda.
Lei era la sognatrice trascinata nella realtà frustante.
Lei era la vita,inprigionata nei suoi limiti.
Se li avrebbe superati,
sarebbe stata libera,
ma avrebbe dovuto oltrepassare il limite,morendo.