Autrice: KumaCla

Titolo: Ten moods

Raiting: giallo

Avvertimenti: drabble, raccolta, het, what if

Generi: malinconico, sentimentale, angst

Prompt: stati d'animo, Think Angst Challenge

Note: OMFG sono approdata anche in questo fandom! Ho visto solo l’anime (uno dei miei preferiti per inciso), ma ho voluto lo stesso tentare di scrivere qualcosa. Ci sono voluti anni e poi ecco queste drabble di cacca. Ambientate per lo più in un ipotetico futuro in cui uno dei due schiatta, non sono collegate tra loro (sebbene, volendo la 06 potrebbe essere vista come la vendetta di Rock inseguito alla 10, ma io le ho pensate separatamente). Vediamo se cogliete i riferimenti all’anime (due citazioni).

È il primo tentativo a cui ne seguiranno molti altri (spero migliori) per vostra disgrazia, sappiatelo :3

 

 

Ten moods

 

 

 

01 - Angoscia

Dove si sta perdendo Rock? Revy se lo chiede sempre più spesso, le dita tese sul grilletto o lo sguardo perso sul fondo di una bottiglia. Dove si sta smarrendo?

Una morsa fredda le stringe lo stomaco - è la consapevolezza che Rock è scivolato verso l’oscurità senza che lei potesse fare nulla per fermalo, per salvarlo.

Un brivido la scuote - è l’angoscia, l’angoscia crescente di sapere cosa ne sarà di lui, alla fine.

Gli uomini sono come i dadi, si gettano da soli verso la vita. Ma lui si è gettato verso la distruzione e Revy, Revy ha paura.
 

 

02 - Tristezza

Il colpo non va a segno e il rinculo lo coglie impreparato.

Revy non si aspettava niente di meglio, ma le circostanze (Rock, Rock con una pistola in mano!) le impediscono di esplodere in una sonora e poco femminile risata.

«Di nuovo» afferma il ragazzo, con decisione e riprova. Una volta, due volte, tre volte.

Ha uno sguardo, una luce folle e assassina negli occhi, che riempiono Revy di tristezza - una tristezza che non credeva sarebbe stata in grado di provare.

 

03 - Odio

Lo odia così tanto che neanche ci va alla messa che la Chiesa della Violenza ha organizzato per lui.

Una pallottola in fronte per aver parlato troppo. Che morte stupida. Una morte adatta a uno come lui.

Revy fuma con rabbia, le pistole che fremono nelle loro custodie. Parte un colpo, salta un neon.

Rock è insopportabile anche da cadavere, un pensiero fisso che le avvelena il sangue e le guasta l’umore.

«Non è che ti manca?»

«Non dire stronzate, Dutch, io odio quel colletto bianco».

Parte un altro colpo, poi un altro ancora. Sputa a terra, bestemmia, lo odia.

Lo odia così tanto che scappa una lacrima, ne scappano due. Alla fine Revy piange.

 

04 - Lussuria

Geme mentre Rock le stuzzica il clitoride, la lingua che lambisce la carne sensibile, e inarca la schiena, pervasa dal piacere.

Scaccia il passato (un tocco viscido tra le gambe, sperma e lacrime sulle labbra) e dimentica il futuro (un mezzogiorno torrido e un'imbarazzante goffaggine).

Rimane solo il presente, capelli soffici sotto i polpastrelli; preme il capo del ragazzo contro il suo inguine e chiede di più, vuole di più, si prende di più.

 

05 - Rancore

Alla fine l’ha fatto, Rock, se n’andato.

Una mattina lo aspettavano sulla barca, una sigaretta e un’imprecazione per quel ritardo, ma poi Dutch ha detto che il ragazzo non avrebbe più lavorato per la Lagoon Company.

E a Revy non è rimasto che il rancore, una malattia che non perdona. E sotto il rancore, forse, il dolore.

 

06 - Vendetta

Il fumo della sigaretta si perde nell'aria e si mescola all'odore del sangue.

È basta una frase, qualche parola, un sussurro, una voce, un mormorio per farli ammazzare tra di loro - la fine peggiore che potessero avere.

Fin troppo semplice, pensa con amarezza, fin troppo veloce e getta a terra il mozzicone.

Ora che la vendetta è compiuta, Rock si sente svuotato, un morto senza più uno scopo. Ora che la vendetta è compiuta, non rimane che una lapide sterile e il ricordo di una pistolera.

 

07 - Desiderio

Lo sente, tra le gambe, il desiderio pulsante di dimenticare ogni decenza e rotolarsi tra le lenzuola con lei (ma si accontenterebbe anche di un divano). La vede: il seno nudo, lo sguardo languido, le gote arrossate e la bocca dischiusa in un gemito di piacere.

Ma sono colleghi e non è opportuno fare certi pensieri, soprattutto non su Revy se ci tiene a restare vivo.

Ma il desiderio rimane lì, pulsante e doloroso, insoddisfatto.

 

08 - Malinconia

Stanno fumando, nudi, sulle lenzuola disfatte. Guardano il soffitto, la luce lattiginosa che li illumina dalle tapparelle.

La mano di Rock segue distrattamente le linee del tatuaggio; il tocco è delicato, gentile, caldo: è qualcosa di piacevole. Revy si chiede se qualcuno l’ha mai toccata in quel modo, prima del ragazzo. Sua madre, forse, ma non ne è certa (non ricorda neanche più il suo volto). Ricorda bene, invece, le mani di quel poliziotto.

«Dove sei?» le chiede Rock.

Revy scaccia i ricordi, che si disperdono come il fumo della sua sigaretta, e si china su di lui.

«Esattamente dove sono e da nessuna altra parte» risponde sulle sue labbra.

 

09 - Malessere

Ha bevuto più rum di quanto una persona normale possa ingerire, ha svuotato i caricatori (anche se dice che quando beve non spara un colpo), ha vomitato l'anima e la testa sembra voler esplodere. Ma non è quello il problema.

Il malessere, quella spiacevole sensazione di vuoto che la accompagna dal Giappone, non se ne va. Rimane dentro di lei, fastidioso e inopportuno.

È come una nausea, non le dà tregua.

Ed è colpa di Rock, è sempre colpa di Rock.

 

10 - Disperazione

Una fottuta pallottola e il mondo  di Rock crolla, mille frammenti di una vita allo sbando, schegge di un futuro che ferisce - un futuro in cui di Revy rimane solo il ricordo.

Ha le mani sporche del suo sangue e sul volto la disperazione di chi sa che sta per perdere tutto e non può fare nulla, se non pregare. Ma lo sa che in quel mondo marcio non c’è Dio ad ascoltare le suppliche di uno stolto, non c’è Dio a fare miracoli.

Revy sputa sangue e imprecazioni, poi il respiro si sfila e a Rock rimane solo la disperazione.