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Autore: Triz    10/03/2013    2 recensioni
Il Sommo strapazza troppo Kibitoshin: qualcuno, preoccupato per le sorti del ragazzo, decide di intervenire e dare una lezione molto speciale all'anziano Kaioshin.
Questa è la mia prima fanfiction ed è ispirata al Canto di Natale di Dickens (ma non è ambientata a Natale), accetto critiche e suggerimenti. Buona lettura
Dal capitolo 1
"Sono stato mandato da qualcuno che, a differenza tua, si preoccupa per quel Kibitoshin" disse Cell: "Tra poco alcune persone verranno qui per parlarti di quel ragazzo che ha avuto la sventura di doverti sopportare".
Genere: Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Kibitoshin, Nuovo personaggio, Rou Dai Kaiohshin
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 6

Il destino di Kibitoshin - Parte Seconda

Chi aveva parlato era alto, molto magro e vestito di nero, aveva i capelli lunghi e scuri, occhi color rubino e un ghigno malefico sul volto: "Q-quello è Xxi!" balbettò il Sommo in preda al panico.
"Ma guarda chi c'è? Un Kaioshin!" disse Xxi divertito alla vista di Kibitoshin: "Bene, bene, vorrà dire che mi divertirò un po' con te prima di passare ai Saiyan".
"Tu sei Xxi, quello che ha rinchiuso Kaioshin il Sommo dentro la spada Z" mormorò Kibitoshin pronto ad affrontare il rivale.
"E tu sei Kibitoshin, quello che ha abbandonato le comodità del mondo degli dei per stare con una terrestrucola qualunque e con quella lurida Mezzosangue di sua figlia" disse Xxi e iniziò a ridere: "Mayumi, così si chiamava la tua dolce mogliettina, o sbaglio?".
"STA' ZITTO!" urlò Kibitoshin imbestialito colpendolo con un potente attacco energetico. Xxi fu preso in pieno viso e scagliato contro un muro, che non resse il colpo e crollò insieme al resto dell'edificio: il Sommo, sospeso a mezz'aria con Kibitoshin e i due spiriti, non aveva mai visto il suo collega così infuriato nei dodici anni che lo aveva conosciuto, perciò rimase paralizzato dalla sorpresa mentre apparvero dal nulla Keito, Goku e i suoi amici.
"Niente male, davvero niente male!" gridò Xxi rialzandosi dalle macerie e Kibitoshin volò in picchiata verso di lui. La lotta favoriva ora uno ora l'altro, poi Xxi afferrò il dio per il collo: "Porrò fine alla tua miserabile razza una volta per tutte!" sibilò stringendo la presa sempre più forte.
Il Sommo non riuscì a trattenersi e, dimenticando che non poteva influire su ciò che stava vedendo, creò una sfera di energia per ogni mano, ma Keito lo precedette attaccando Xxi con una pedata in faccia e facendogli mollare la presa su Kibitoshin.
"Keito, scappa!" esclamò Kibitoshin massaggiandosi il collo e scattò in piedi, poi corse contro il demone: Xxi sogghignò beffardo e, prima ancora che la divinità potesse pensare di attaccare, colpì Kibitoshin con la mano in mezzo al petto, trapassandolo da parte a parte.
"NO!" urlarono all'unisono Keito, Gohan, Goku e il Sommo e Xxi ritrasse la mano: Kibitoshin fece una smorfia di dolore, poi si portò le mani al petto e cadde a terra con gli occhi spalancati e vitrei.
"Bene, bene" mormorò Xxi ridendo e pulendosi addosso la mano imbrattata del sangue violaceo di Kibitoshin: "Chi di voi vuole essere il prossimo?".
"MALEDETTO, ME LA PAGHERAI!" urlò Gohan trasformandosi in Super Saiyan di terzo livello e attaccò Xxi: Keito prese il corpo del padre e lo trascinò dentro un'altra casa in rovina. Diede un bacio a Kibitoshin sulla tempia, fece apparire dal nulla una spada e la impugnò, ma quando aprì la porta della casa si ritrovò di fronte a Xxi.
"Salutami il tuo paparino e i suoi amici quando li incontrerai" sussurrò Xxi in modo sinistro, poi uccise Keito con un'onda energetica talmente luminosa che accecò il Sommo.

"NO, KEITO NO!" gridò il Sommo alla cieca, poi riaprì gli occhi: si trovava in un immenso spazio bianco in cui, oltre a lui, c'erano solo i due spiriti. I pensieri dell'anziano dio andarono immediatamente a Kibitoshin e alla sua famiglia, tutti uccisi dal suo acerrimo nemico, e il Sommo sentì due lacrime rigargli le guance rugose.
"Osi piangere per lui, ora?" esclamò una voce femminile alle sue spalle. Il Sommo si voltò di scatto e vide che i due spiriti si erano tolti i mantelli: uno era un uomo dalla cresta e i baffi lilla con la pelle violetta, l'altra era una bellissima donna dai capelli lunghi e bianchi ed entrambi indossavano la divisa delle guardie infernali.
"Ma voi siete i genitori di Kaioshin!" gridò il Sommo stupito: "Non eravate stati uccisi otto milioni di anni fa?".
"Tsk, ti piacerebbe!" ruggì Kaioshade, poi Hina prese il vecchio per il bavero del vestito: "Apri bene le orecchie! Non ti azzardare anche solo a pensare di fare o dire qualsiasi cosa che possa ferire mio figlio, altrimenti te la vedrai con la sottoscritta, sono stata abbastanza chiara?" sibilò minacciosa.
"Va bene, se servirà a non far succedere ciò che ho visto, cambierò!" esclamò il Sommo tremante di paura e tutti e tre tornarono all'attuale pianeta dei Kaioshin: Hina gettò a terra l'anziano dio poi svanì nel nulla assieme al marito.
Il dio ci mise un bel po' prima di smettere di tremare: "Devo andare da Kibitoshin, adesso" si disse, poi localizzò l'aura del suo collega e si teletrasportò.
 

  
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