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Autore: Salice_    10/03/2013    5 recensioni
SEQUEL di "Il mio cuore è gelido come l'inverno."
Sono passati sei mesi dalla battaglia finale contro Deep Blue e, da quel giorno, Zakuro non ha mai più visto Kisshu, l'alieno del quale è perdutamente innamorata.
Ma il destino, burattinaio maldestro, li farà rincontrare, divertendosi a spezzare e riallacciare le vite dei due amanti.
Con un nuovo e potente nemico da fronteggiare, la storia d'amore tra la Mew Lupo e l'alieno dagli occhi dorati prosegue.
Kisshu sbatté violentemente la ragazza contro il muro, i suoi occhi dai tratti felini illuminati dalla rabbia e dal rancore.
- Come puoi far finta di nulla, Zakuro?! – urlò esasperato. – Sono sei mesi, sei fottutissimi mesi che non ci vediamo, sei sparita dalla mia vita, mi hai fatto star male come un cane e hai ancora il coraggio di guardarmi negli occhi dicendomi una cosa del genere?! Tu mi fai schifo! –
Zakuro, per tutta risposta, si sollevò dalla parete contro la quale era stata spinta, e assestò uno schiaffo secco sulla guancia dell’alieno; questo si portò una mano alla parte lesa, guardando Zakuro stupefatto.
- Sei solo un idiota, Kisshu. -
Genere: Drammatico, Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kisshu Ikisatashi/Ghish, Zakuro Fujiwara/Pam
Note: Lemon | Avvertimenti: Triangolo, Violenza
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Maschere e pioggia.'
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Una Ragione Per Vivere.

Un silenzio gelido calò all’interno del locale: l’aliena che si era appena palesata di fronte al gruppo era la madre di Kisshu.
“Non posso crederci.” Pensò Zakuro. “Questa donna è sua madre? Quella di cui lui mi aveva tanto parlato? E perché è qui?”
Ryan fu il primo a riprendersi dallo shock, avvicinandosi all’aliena e tendendole la mano.
- Buongiorno Leandra, io sono Ryan Shirogane, l’ideatore del Progetto Mew. Così è stata lei a contattarci? –
Leandra annuì, prima di rispondere: - Sì, sono stata io, anche se con molte difficoltà, devo ammetterlo. Mettersi in contatto con voi qui sulla Terra non è una cosa molto semplice! –
Kyle si era alzato a sua volta per presentarsi alla donna, mentre le ragazze non riuscivano a fare altro che stare immobili a fissare quell’aliena così simile a Kisshu, sia fisicamente che per il modo di fare.
Dopo aver parlato ancora un po’ con i due americani, Leandra rivolse la sua attenzione alle cinque ragazze.
- E voi invece dovete essere le Mew Mew. –
- Si, sono loro. – confermò Kyle, sorridendo.
Leandra alzò un sopracciglio. – Non sembrano così forti da essere riuscite a sconfiggere Deep Blue. Senza offesa! –
Ichigo si accigliò, ma lasciò correre, passando alle presentazioni.
- Molto piacere signora, io sono Ichigo e loro sono le mie compagne: Minto, Retasu, Purin e Zakuro! – fece la rossa indicando le sue amiche una volta pronunciato il loro nome.
Gli occhi grigi di Leandra si soffermarono in quelli blu di Zakuro, una volta udito il nome della giovane, che sostenne lo sguardo della donna.
Le labbra sottili dell’aliena si piegarono in un sorriso. – Così sei tu la famosa Zakuro. Mio figlio mi ha parlato molto di te. – disse facendo l’occhiolino alla modella.
Zakuro assorbì il significato di quelle parole, scioccata: così Kisshu aveva raccontato a sua madre di lei?
All’improvviso, le tornò alla mente quel giorno di pioggia durante il quale Kisshu aveva espresso la sua felicità al pensiero di far conoscere la madre a Zakuro. Alla ragazza venne da sorridere a quel ricordo, pensando a come, per assurdo, sei mesi dopo si fosse ritrovata in compagnia di quella donna.
Leandra continuò a scrutare Zakuro, ma la modella poté quasi giurare di aver visto un’ombra di tristezza attraversare gli occhi grigi della donna.
Ryan riprese le redini del discorso. – Bene Leandra, ci dica pure il motivo della sua presenza qui; immagino non si tratti di una visita di cortesia. –
L’aliena scosse il capo, facendo ondeggiare la sua lunga treccia, e rispose: - Certo che no. Io mi sono recata qui per chiedere il vostro aiuto: su Edren, il mio pianeta, la situazione è piuttosto critica. Dopo la disfatta di Deep Blue, i nostri tre soldati scelti, Kisshu, Pie e Taruto, sono tornati a casa convinti di essere accolti da eroi, ma così non è stato: il popolo ha sì accettato l’Acqua Mew per rendere florido il nostro pianeta, ma la morte di Deep Blue non è andata giù a molte persone. Il nostro nuovo capo, subentrato subito dopo la sconfitta di Deep Blue, ha convinto la maggior parte della popolazione del fatto che i tre ragazzi fossero dei traditori, responsabili della morte del loro leader e del fatto che la nostra gente non possa tornare sulla Terra. –
Il gruppo rimase a bocca aperta, senza fiatare, fino a che Minto non prese la parola.
- Ma come, alla vostra gente non basta il fatto di aver ricevuto l’Acqua Mew per poter rendere così vivibile Edren? Come fanno a pensare che siano dei traditori? –
Leandra, con voce rassegnata, continuò a spiegare. – Perché le persone si fidavano ciecamente di Deep Blue; in pochi credono che lui non abbia fatto altro che mentire per tutto il tempo e, di conseguenza, vogliono che sia resa giustizia al loro ex capo. In più la nuova leader, Cordelia, è una fidata seguace di Deep Blue, e purtroppo è lei a comandare e decidere le sorti dei nostri tre soldati. –
Ichigo la guardò confusa, domandando: - Il vostro nuovo capo è una donna? –
Leandra annuì, dicendo: - Sì, una donna spietata. Quando Kisshu, Pie e Taruto sono arrivati su Edren si è presa l’Acqua Cristallo in modo da risanare il pianeta e ha condotto loro nelle celle di sicurezza, con l’accusa di alto tradimento della patria. Non c’è stato verso di smuoverla dalla sua idea, e la maggior parte della nostra gente è d’accordo con lei, invocando giustizia. –
- Quindi, lei è qua per chiedere il nostro aiuto? Che cosa vuole che facciamo? – mormorò Ryan, rivolto all’aliena. Lei lo perforò con i suoi penetranti occhi grigi, rispondendo: - Vorrei che voi mi aiutaste a salvare mio figlio e gli altri due soldati da un destino ingiusto e crudele. –
Le ragazze si scambiarono uno sguardo confuso: come avrebbero fatto ad affrontare una missione del genere?
Mentre tutti si ponevano questo interrogativo, Zakuro si avvicinò a Leandra, domandando con voce ferma: - Non ci sta dicendo tutta la verità. –
L’aliena sbatté le palpebre un paio di volte, fissando gli occhi color zaffiro della modella, ma non rispose. Zakuro, interpretando il suo silenzio come un chiaro invito ad andare avanti, proseguì: - Che cosa stanno rischiando Kisshu, Pie e Taruto? Cosa
sta accadendo loro? Me lo dica, la prego. –
Al tono duro e che non ammetteva repliche di Zakuro, la facciata di determinazione di Leandra crollò, e la donna si sciolse in un pianto disperato, coprendosi il viso con le mani affusolate.
In prega ai singhiozzi, rispose: - Mio figlio, Pie e Taruto sono tenuti prigionieri da quando hanno fatto ritorno su Edren; li hanno torturati con ogni mezzo, senza che noi potessimo intervenire. C’è stata l’ultima udienza pochi giorni fa e la corte, comandata da Cordelia, li ha giudicati colpevoli. Verranno giustiziati. –
Con queste parole, Leandra concluse il suo discorso, abbandonandosi alle lacrime di una donna che non ha ormai più speranze.
Le ragazze si portarono le mani alla bocca, inorridite, e le lacrime resero lucidi anche i loro occhi; Ryan e Kyle ricevettero quella notizia con la stessa potenza di un pugno in pieno volto, che li destabilizzò completamente. Zakuro, invece, aveva avvertito qualcosa dentro di lei, all’altezza del suo petto, spezzarsi.
“No, non è possibile. Uccideranno Kisshu.”
Kyle fu il primo a riscuotersi e andò a consolare Leandra, per poi voltarsi verso le ex Mew Mew e chiedere: - La scelta sta a voi ragazze: che volete fare? –
Ichigo prese subito la parola. – Che domande sono? Andiamo su Edren a salvare Kisshu, Pie e Taruto! –
L’aliena sollevò gli occhi pieni di lacrime, guardando le ragazze con immensa gratitudine. – Vi ringrazio. Vi prego, salvate mio figlio! Vi prego! – dopodiché, la sua voce fu nuovamente spezzata dai singhiozzi.
Kyle fece sedere Leandra, offrendole del thé e provando a tranquillizzarla, mentre Ryan passò subito al lato pratico della situazione.
- Allora, adesso dobbiamo elaborare un piano. Per quando è prevista la condanna? –
Leandra, asciugandosi gli occhi, rispose: - Fra quattro giorni. –
Ryan si passò una mano sul mento, pensieroso. – E quanti giorni di viaggio ci vogliono per raggiungere Edren? –
- Due. –
- Come?! – sbottò Purin. – Ma abbiamo pochissimo tempo per agire! –
- Non sono potuta arrivare prima. – si giustificò sconsolata l’aliena. – Ho dovuto trovare il modo più sicuro per contattarvi, così da non essere scoperta, e ho avuto vari problemi a farmi prestare una navicella abbastanza grande per trasportare tutti sul mio pianeta: fortunatamente, fra le persone contrarie al regime di Cordelia ho delle buone conoscenze. –
Zakuro fece: - Quindi l’unica cosa da fare è partire questa notte; non abbiamo alternative. Dobbiamo assolutamente arrivare in tempo. –
- Si ragazze, ma c’è un problema. – fece Retasu inserendosi nella discussione. – Come facciamo ad affrontare questa missione senza i nostri poteri? È ormai dalla battaglia finale che non li possediamo più! –
Il silenzio calò nella sala, ma venne interrotto prontamente da Kyle.
- I geni degli Animali Codice Rosso sono resi inattivi, ma continuano a esistere all’interno del vostro codice genetico; in situazioni di pericolo dovrebbero risvegliarsi. –
- Dovrebbero? – ripeté Ichigo. – E se così non fosse? –
- In tal caso, li salveremo con o senza i nostri poteri. Lo faremo ad ogni costo, con qualunque mezzo. – decretò Zakuro con rabbia.
Le ragazze annuirono alle parole della Mew Lupo e Leandra posò nuovamente il suo sguardo su di lei, mormorandole: - Kisshu aveva proprio ragione quando mi diceva che tu eri una ragazza speciale. –
Nuovamente, Zakuro non rispose al riferimento della donna al figlio tenuto prigioniero, limitandosi a tacere.
Ryan riprese il discorso, dicendo: - Bene ragazze, allora partirete questa notte. Io e Kyle rimarremo qua sulla Terra per controllare la situazione: se ci fossero problemi, troveremo il modo di raggiungervi. Ora andate a casa a prepararvi, ci vediamo alle 22:00 qua. –
Dopo quelle parole, la squadra delle Mew Mew abbandonò il Caffè, ognuna persa nei suoi pensieri sull’inaspettata e imminente partenza per Edren.
 
Era ormai sera e Zakuro era intenta a preparare i bagagli: una piccola valigia con qualche vestito sarebbe stata sufficiente, di sicuro quella che si apprestavano ad affrontare non era una gita di piacere. Durante i preparativi, Zakuro continuava a ripetersi mentalmente, come un mantra, una preghiera: “Ti prego, fa che Kisshu si salvi. Ti prego, fa che vada tutto bene.”
La ragazza poi si diresse al piano inferiore per cercare le ultime cose da inserire nella valigia, quando la sua attenzione fu attirata da qualcosa di insolito: Leandra seduta compostamente sul divano bianco di Zakuro, intenta a guardarsi intorno con evidente curiosità.
La donna posò il suo sguardo sulla modella, in piedi sull’ultimo gradino della scalinata, e le sorrise. – Buonasera cara. Complimenti per la casa, è molto bella! –
Zakuro si avvicinò con tranquillità a Leandra e, accennando un sorriso, buttò lì: - Sa signora, la conosco da poche ore e noto già molte somiglianze tra lei e suo figlio. Anche lui aveva la bizzarra abitudine di teletrasportarsi in casa mia di nascosto. –
Leandra sorrise educatamente, in un misto di orgoglio e ironia, prima di dire: - Mi dispiace di essere piombata in questo modo in casa tua, ma avrei bisogno di parlare con te. –
- Va bene. – acconsentì Zakuro, sedendosi all’altro capo del divano. – Mi dica. –
- Oh, ti prego, dammi del tu Zakuro, mi fai sentire vecchia altrimenti! – fece Leandra per sdrammatizzare e la modella si aprì in un sorriso sincero, annuendo.
- Sai, - cominciò l’aliena tornando seria – mio figlio appena ha messo piede su Edren è stato portato in cella, ma a me, come ai genitori di Pie e Taruto, è stata data la possibilità di vederlo un’ora al giorno, da dietro le sbarre. Da sei mesi viene torturato senza sosta, in pubblica piazza: Cordelia è un’amante della violenza e desidera che i suoi prigionieri siano torturati di fronte agli occhi di tutto il popolo, in modo da rendere ciò un efficace deterrente. Giorno dopo giorno, durante quell’ora di colloquio, vedevo Kisshu fare ritorno nella sua cella sempre più mal ridotto, con ferite sempre più gravi; lo vedevo sputare sangue, vedevo i suoi occhi segnati dai lividi e dalle occhiaie, vedevo i suoi vestiti squarciati dalle frustate, ma mai, MAI, sono riuscita a leggere la rassegnazione nel suo sguardo. E sai perché? –
Zakuro, incapace di parlare, si limitò a fare un cenno di diniego con il capo.
- Perché l’amore che prova per te lo spinge ad andare avanti. Durante le mie brevi visite, oltre che dell’umiliazione subita ad essere torturato in pubblico, passando da eroe a prigioniero, mio figlio mi raccontava sempre qualcosa di te. Mi parlava della tua voce, ferma, rassicurante e soave, o dei tuoi capelli, così belli e morbidi. Poi mi parlava dei tuoi occhi, blu come zaffiri, fieri e penetranti, come mai ne aveva visti in vita sua. Mi diceva sempre che ti ama più della sua stessa vita, e che sei la ragione che lo spinge ogni giorno a sopportare le oppressioni dei potenti e le umiliazioni; vuole resistere per tornare sulla Terra e vederti di nuovo. –
Leandra terminò il suo discorso e continuò a fissare Zakuro, che però non parlava: era troppo scossa per poter proferire parola. Dopo alcuni minuti di silenzio, la donna si alzò con tutta l’intenzione di andarsene e lasciare la modella a riflettere in tutta tranquillità, quando la voce di Zakuro la raggiunse.
- Perché mi stai dicendo questo? Vuoi farmi sentire in colpa per non aver salutato per un’ultima volta Kisshu prima della sua partenza? È questo che vuoi? –
Leandra si voltò nuovamente verso la ragazza, sinceramente turbata.
- No Zakuro, non sto cercando di smuovere la tua coscienza: probabilmente, avrai avuto le tue buone ragioni per non voler dire addio a mio figlio. Ciò che voglio farti capire è l’amore che lui prova per te e come tu sia diventata l’unica ragione che lo tiene in vita. –
E, con queste ultime parole, Leandra si smaterializzò, lasciando Zakuro seduta sul suo divano bianco, in balia del sorriso di Kisshu che continuava a farsi spazio nella sua mente.


Ecco a voi un nuovo capitolo! Per favore, recensite in tanti!
Salice_

   
 
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