A distanza di un anno rieccomi con una fanfiction sulla mia coppia preferita. Scusate se mi gongolo per delle sciocchezze simili, ma fa sempre un certo effetto pubblicare i proprio scritti, non credete? :-P
Ho messo la storia all'interno della terza serie, ma la storia si colloca immediatamente dopo.
Avrei voluto aggiornare ogni settimana, al massimo ogni due, ma un cambio improvviso della trama avvenuto solo la settimana scorsa mi porta a dover porre scadenze più a lungo termine. Chiedo già perdono a coloro che decideranno di seguirmi.
Anche quest'anno offro in regalo a Maxiex5453 questa storia, nella viva speranza di non deluderla! ;-)


Prologo.

L'esercito del silenzio era stato sconfitto, Sailor Saturn si era sacrificata per salvare la vita al mondo intero e Hotaru Tomoe era rinata; Setsuna per aver infranto le regole di custode del tempo subì le conseguenze del suo reato e non era più con loro; l'essenza suprema si era finalmente manifestata in Sailor Moon e Sailor Uranus e Sailor Neptuno avevano portato a termine le loro missioni: trovare i talismani e individuare l'essenza suprema. Una meritata vacanza per queste ultime era il minimo, specie dopo aver sacrificato la vita per il raggiungimento della prima missione. Scelsero come meta di viaggio l'Europa, non erano mai state nel vecchio continente e un viaggio di qualche mese per le capitali europee era l'ideale per entrambe. Finalmente sole, in tranquillità e in quello che aveva la fama di essere la culla della civiltà occidentale e il continente più ricco di arte in tutte le sue forme.
-Non avranno bisogno del nostro aiuto?
-Sailor Moon è l'essenza suprema e le altre hanno la nostra stessa forza se messe tutte insieme e loro il significato di "gioco di squadra" lo conosco perfettamente- spiegò divertita Haruka a Michiru.


-Ascolta Michiru, io non credo che sia una buona idea- protestò Haruka caricando le valige in auto.
-Vedrai Haruka, andrà tutto bene
-Ne dubito assai. E perchè proprio prima del nostro viaggio?
-Perchè non ho avuto alternative e io ci tengo a farteli conoscere
-Ma io non ci tengo affatto a vedere i tuoi genitori! Non mi pare di averti costretta a venire a trovare i miei. - brontolò chiudendo il bagagliaio.
-Se è per quello non mi hanno nemmeno mai invitato.- ribattè l'altra rientrando nell'edificio.
-Ed è così che dovrebbe essere, ricordi? Io non dovevo avere nulla a che fare con la tua famiglia e tu idem con la mia.
-Ma Haruka ormai ho detto che ci sarai e non è stato semplice convincerli.
-Uff - sbuffò -Sentiamo un po' allora, io mi devo comportare da amica o da fidanzato? Cosa hai detto ai tuoi?
-Che siamo insieme. Dai, Haruka, non fare quella faccia. Lo sai che per me è molto importante. E poi comunque ho intenzione di dir loro come stanno realmente le cose
-Sì, nel giorno del mai. Sono due anni che lo ripeti, ma ogni volta hai una scusa buona per rimandare. Prima con la scusa dell'incertezza: "Non siamo precipitose, magari non arriviamo neanche a un anno"; poi c'è stata la scusa dell'appartamento: "Non ci arrivo da sola a prendermi l'appartamento in affitto e di sicuro non mi aiutano se dico loro che stiamo insieme"; il mese scorso stessa storia per le vacanze: "Mi serve il loro consenso e magari un piccolo aiutino con i soldi". Non avrai mai il coraggio di dir loro la verità.
-Hai ragione da sola non avrei mai il coraggio, ma ho intenzione di cogliere l'occasione al volo e visto che tu sarai con me mi è più semplice fare coming out con loro- rispose Michiru mandando indietro con grazia una ciocca di capelli e scendendo dall'ascensore.
-Ma tu credi veramente che i tuoi ti lascerebbero fare lo stesso questo viaggio una volta saputo che sono la tua ragazza?- seguendola e attendendo che aprisse la porta di casa.
-E perchè no?
-Uno perchè siamo due donne e loro ci tengono troppo all'etichetta; due perchè non credo che siano così scemi da credere che dormiremo tutta la notte e in due camere separate. Avanti Michiru- la supplicò la bionda improvvisamente molto agitata mentre entravano in casa- me l'hai sempre detto anche tu. Loro vogliono che tu arrivi casta al matrimonio con Hiroshi, il figlio di quel famoso notaio tanto amico di tuo padre, o comunque di qualche altro emergente giovane politico
-Non posso nascondermi per sempre. Inoltre mi hai tanto torturato per dir loro la verità e ora ti tiri indietro all'improvviso? E comunque.. per quanto riguarda il viaggio, mica glielo diciamo che è la nostra luna di miele!!- disse con un largo sorriso la violinista.
-Ehi, ehi calma!! - provò l'altra a fermare l'eccessivo entusiasmo della fidanzata -Abbiamo solo diciasette anni, mi sembra precipitoso parlare già di luna di miele!
-Vuoi forse dire che non mi ami quanto me?- il suo viso era profondamente addolorato
-Ma no... non è questo che intendevo dire- cercò di correggere la frase mentre sudava freddo per paura di peggiorare le cose: -Semplicemente... che formalmente... non siamo sposate, quindi tecnicamente non si può parlare di luna di miele
-Non importa! So bene che tu odi gli eccessivi romanticismi- le rispose di nuovo allegra mentre Haruka si rilassò e sorrise a sua volta- e sentirti troppo legata a me. Perciò non ti dispiacerà se ogni tanto mi farò fare compagnia da qualche bel ragazzo, vero?
L'espressione del pilota cambiò radicalmente: -Guai al primo che osa solo a stringerti la mano
-E alla prima? -chiese Michiru maliziosa
-Tu sei mia, non tollero nessun'intesa che non sia d'amicizia con qualcuno che non sia me
-Ahahah. Quanto mi piaci quando sei gelosa! -le disse Michiru accarezzandole il mento con l'indice.