FIRST
Camminavo sulle mattonelle del centro dirigendomi come tutte le mattine a scuola, andavo a passo lento, senza fretta, senza voglia di andarmi a rinchiudere in quella dannata struttura. Una canzone dei The Script mi rimbombava nelle orecchie a tutto volume
"Six degrees of separation"
La mia canzone preferita. Iniziarono a tornarmi in mente tutti i momenti vissuti prima che quella canzone divennisse parte di me. Il vento mi scompigliava i capelli, la mia pelle rabbrividì leggermente al contatto di quel vento che sembrava non si sarebbe calmato mai. I ricordi mi tornarono in mente all'improvviso, ricordi di una persona, ricordi che non dovevano nemmeno esserci nella mia testa, ma che purtroppo risiedevano nel mio cuore da mesi. Incominciai a maledire quei ricordi, non li volevo vedere, non li volevo rivivere. Quei maledetti ricordi mi facevano passare i peggiori momenti, ma allo stesso tempo i migliori momenti. E' difficile da spiegare come un ricordo possa farti piangere ma allo stesso tempo farti sorridere, sinceramente, come quando ti viene fatto un complimento inaspettato e non sai che rispondere: rimani senza parole con quel sorriso stampato in faccia, pensando a quanto eri felice nei tuoi ricordi. Il bello finisce prima o poi, quei bei ricordi si trasformano nel tuo odioso presente, quel bel sorriso che risiedeva sul tuo viso si trasforma in un'espressione turbata, vuota.
Continuando a camminare guardavo le persone in faccia, vedevo chi era pieno di vita, pronto ad affrontare una nuova giornata di primavera; vedevo chi invece era stanco, stanco di alzarsi ogni mattina e dirigersi a lavoro o a scuola. Guardavo quei volti tutti diversi l'uno dall'altro, cercando di capire le loro emozioni. Dei bambini mi passavano davanti e li osservavo invidiosa della loro età, invidiosa della loro innocenza e della loro facile vita.
Ripensavo a quando la mia vita iniziò a complicarsi, a quando mesi prima stavo percorrendo la stessa strada
*inizio flashback*