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Autore: ohbluerose    10/03/2013    6 recensioni
"Lascia che la mia anima venga trasportata in quel fiume di note che solo tu sai creare con la melodia del tuo cuore".
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Q
uella mattina il sole radioso tirava fuori una luce monotona, e un venticello sperduto che continuava a vagare a destra
e a sinistra accarezzava i miei capelli portandoli da una parte all'altra senza direzione.

Finalmente giungo a casa, ma ogni giorno è la stessa storia: come posso pretendere di afferrare le redini della mia vita se non riesco neppure a trovare
la chiave che la sera prima avevo buttato senza pensare nella mia borsa?

Dopo aver cercato e ricercato, scaraventato mille oggetti in aria, indagato in tutte le tasche finalmente ricordo di averle in tasca.
C'era un silenzio inquietante. La mia casa solitamente è sempre a soqquadro, i miei familiari sempre rumorosi, ma quel giorno evidentemente era diverso.

Sorpasso la soglia e chiudo con delicatezza la porta prima che il vento la tiri verso di sè e la sbatta con forza. "C'è nessuno?" chiesi, con aria piuttosto sospetta e alquanto impaurita: mio fratello sarebbe capace di qualsiasi cosa pur di farmi prendere uno spavento grande quanto una casa.
Entro in camera mia con passi rapidi e da lontano intravedo mia madre che frugava nel mio armadio. "Oh, eccoti Aily!" mi dice, "Smettila di chiamarmi in questo modo, lo fai apposta" controbatto io.
"Va bene Aileen. Come vuoi che ti chiami? Cucciolotta? Bimbina carina? Ciccina?"
"Non fare la spiritosa, oggi non mi va proprio di litigare". Già, non ne avevo per niente voglia, mi bastava il mal di testa terribile preso dopo aver cercato per ore quella maledetta chiave.
… "Ah, la chiave!" grido all'improvviso, senza nemmeno farci caso - "Cosa, la chiave? Te l'hanno rubata?" chiede mia madre. "Si, la chiave. No, non me l'hanno rubata, mi chiedo solo perché non mi hai aperta prima. Ho dovuto cercare per mezz'ora dentro quella borsa" - "Proprio per questo, dovevo farti capire cosa significasse tenere tanto disordine nella borsa… e nella testa". Avrei dovuto risponderle? Ha tutte le ragioni di questo mondo.

E' incredibile il modo in cui mia madre riesca a farmi chiudere la bocca. A volte mi capita di prendere fiato inutilmente, intenta a ricambiare con una risposta, magari ironica; ma poi rifletto, e caccio di nuovo fuori tutta l'aria piano piano, senza dire una parola.
Avevo mille pensieri per la testa, tutti confusi.
Ce n'erano veramente troppi - tutto ciò poteva essere ben paragonato al vento che decide di sollevare da terra tutte le foglie secche cadute dall'albero, facendole scontrare l'una con l'altra.

Entro in cucina, prendo i miei biscotti preferiti, esco e mi butto sul divano in salone.
Ma sfortunatamente - quanto ovvio - il telecomando è lontano un chilometro.
"MAMMAAAAAAAAAA" inizio a strillare.
"Cosa urli, fammi capire" rispose in tono ironico.
"Mi passi il telecomando? Grazie, ti voglio bene". Me lo lanciò senza nemmeno rispondere e tornò di là con gli affari suoi.
Accendo la televisione sul primo canale e compare un tizio. Era sicuramente un riccone con tanti soldi e poco animo, e poi aveva un viso conosciuto. <<Sono molto felice di essere quì>> diceva, <<Questo premio vorrei dedicarlo a tutti i miei fans, e agli haters. Voglio bene anche a loro>> "bla, bla, bla, come fai il carino, chissà in realtà che comportamento avrai" dicevo tra me e me nella mia mente. Se fosse passato qualcuno in quel momento non mi avrebbe sicuramente riconosciuta, con quell'aria imbronciata che mi ero stampata in faccia guardando quel cavolfiore in televisione.
<Jake, Jake per favore guardami! Sono quì! Fammi un autografo, qui, sulla spalla, ti prego! I love you!>> stava gridando una ragazzina energica e leggermente isterica. A quel punto decisi di spegnere la televisione, troppo fracasso.

"Che cos'hai, Aileen?" - "Mamma, che fai lì? Ora mi spii?" - "No, volevo sapere come stai. Sai che domani verrà la zia a trovarci?"
In quel momento non seppi se urlare o se restare immobile. Impassibile. Come un fiore che non si piega nemmeno in caso di diluvio e tempesta.
"PER FAVORE. TE LO CHIEDO PER FAVORE, CON IL CUORE IN MANO: TUTTO. SONO DISPOSTA A TUTTO. MA NON A SOPPORTARE LA ZIA" strillai, e subito dopo mi chiusi in bagno sconvolta.

 


La zia Amelie è una donna molto giovane, bella e con dei folti capelli rossi - si suppone sia tintura - ma non riesce a far nient'altro che combinare danni e guai. Oh, beh, in questo ci somigliamo tanto!
Ciò che mi da fastidio di lei? Tutto. Mi tratta come se fossi una nullità, e lei e i suoi figli sembrano la strega ed i suoi gatti. Una strega affascinante, però. Di aspetto è veramente bella, ma se dovessi parlare del suo carattere insopportabile credo finirei di straparlare con la bocca asciutta nell'anno 3051.
Fino ad ora sono riuscita a conoscere solo tre figli, i miei cugini; dell'altro non me ne ha mai parlato nessuno. Forse non vogliono, o forse… forse non possono.
Amelie non vuole dirci nemmeno il suo nome.

Ma guarda tu, sono così immersa nei miei pensieri che non mi rendo nemmeno conto che il mio cellulare sta squillando da un bel po' di tempo.

"Pronto? … Ah… ahahah… ehm… heeeey, cara zia Amelie!"
  
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