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Autore: You are not a mundane    11/03/2013    0 recensioni
Allora? A chi è che avresti rovinato la vita?
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: William Herondale
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quella sera Jem non si sentiva molto bene: era stanco, voleva riposare e rilassarsi pur di non prendere un’altra porzione di quella droga. Doveva stare attento, lo Yin fein era una droga demoniaca: prenderne troppa gli avrebbe causato la morte, ma allo stesso tempo smettere lo avrebbe portato alla stessa fine. Non aveva mai sopportato di essere dipendente da quella roba, molte volte aveva pensato a come mettere fine alla sua vita, ma l’unica cosa che gli oscurava quei pensieri era quello di Will, il suo parabatai. Si erano conosciuti qui all’istituto quando avevano soli dieci anni, Will si stava allenando, dai racconti di Charlotte stava quasi sempre lì da quando si era trasferito all’istituto e aveva lasciato la sua famiglia. Era acido ma Jem non gli aveva dato peso ed era stato grazie a questo che erano diventati parabatai e ora avevano un legame speciale. Secondo Jem era grazie a Will che era ancora vivo, lui gli dava la sua forza ogni giorno per farlo andare avanti, gli stava accanto quando aveva gli attacchi di tosse aveva bisogno della droga. Era lui che gliela procurava, andava nei bassifondi della città nelle fumerie d’oppio e gliela comprava, senza badare a spese “ perché la vita del mio parabatai non ha prezzo ” diceva. Ma quella sera stava troppo male per scendere a cena. Era troppo agitato anche per restare steso sul letto. Aveva troppi pensieri per la testa, era la sua occasione per levarsi dalla testa la persona che amava, ma non riusciva a fare pensieri aventi un minimo di senso logico, così prese il suo violino e iniziò a suonare. Era l’unico modo per uscire dal mondo e pensare con serenità a ciò che avrebbe potuto fare, il primo pensiero che gli venne in mente fu il ricordo della sera in cui conobbe Tessa… " Era tardi e, mentre suonava il violino, sentì la porta aprirsi, immaginò fosse Will invece era la ragazza nuova. Aveva una camicia da notte bianca che, alla luce della luna che entrava dalla finestra, sembrava ancora più bianca, come il suo viso sul quale risaltavano gli occhi grigi, le labbra carnose e le gote rosee per l’imbarazzo. Avevano iniziato a parlare e subito si accorse che era molto simile a lui, andavano d’accordo, era divertente, aveva un buon senso dell’umorismo e… ". << No! Jem smettila! Cosa stai facendo? Non puoi innamorarti di quella ragazza, la faresti solo soffrire solo per dimenticarti di lui e poi tu stai per morire! Lei è giovane ha tutta la vita davanti non puoi rovinargliela… >>si disse Jem.<< rovinare la vita a chi? >> disse Will che aveva ascoltato solo l’ultima frase che aveva detto Jem. << No, hai sentito male… >> disse Jem cercando di deviare il parabatai << oh no Jem, io ho sentito benissimo, tu hai detto che non puoi rovinare la vita a qualcuno, solo non ho capito chi! >> << Beh allora non lo saprai mai >> << eh no tu me lo dirai! >> disse Will, e dopo fatto ciò gli saltò addosso e iniziarono a rotolarsi sul pavimento ridendo e scherzando finché Will non fu su Jem stringendo le ginocchia attorno alla vita e bloccandogli le braccia all’ altezza dei bicipiti, lo stava guardando aspettando una risposta che sapeva non sarebbe arrivata. Così nell’istante in cui si stava per muovere Jem scattò. Si ritrovarono al contrario, stavolta era Jem a bloccare il bacino di Will con le ginocchia e le braccia all’altezza dei bicipiti. Will era scioccato non si aspettava quella mossa e, mentre stava per dire qualcosa Jem lo baciò. Will non sapeva che fare, erano parabatai, non potevano, sarebbero stati puniti ma a Jem rimaneva così poco da vivere che voleva farglielo passare nel modo più sereno possibile così ricambiò il bacio. Jem era felice, eccitato e allo stesso tempo terrorizzato: chissà cosa avrebbe pensato di lui il suo parabatai e perché stava ricambiando il bacio? Con entrambe le menti offuscate dai pensieri era il loro istinto a farli andare avanti, si stavano ancora baciando, erano attratti l’uno dall’altro volevano qualcosa di più. Erano lì che si rotolavano sul pavimento mentre si baciavano con passione con le mani che esploravano l’uno il corpo dell’altro, due corpi che aderivano come le caselle di un puzzle, come se fossero stati fatti per stare insieme, assaporando ogni millimetro di quel corpo estraneo ma allo stesso tempo così perfetto. Will gli aveva tolto la camicia e aveva iniziato a baciargli prima il corpo poi la spalla mentre Jem ansimava a quel tocco così delicato ma allo stesso tempo passionale che gli stava percorrendo l’addome, baciando ogni parte di lui trovando sempre i punti più sensibili, fino ad arrivare alla cinghia dei pantaloni. Will lo guardò chiedendogli il consenso ma Jem senza rispondere capovolse la situazione, gli aveva tolto la maglia e gli stava baciando il petto assaggiando ogni millimetro di quel corpo ,scolpito da anni di allenamenti senza sosta, mentre Will ansimava per il piacere. Percorse tutto il busto riempendolo di baci e carezze, lasciando qualche segno qua e la e facendo lo stesso anche per l’addome fino ad arrivare al bottone del pantalone, per risalire a baciarlo con foga afferrandogli i capelli come avrebbe sempre voluto fare, sentendo il contatto del suo petto nudo contro il proprio, le sue labbra contro le sue e vedere così da vicino quegli occhi blu, così profondi e trasparenti, sempre nascosti sotto i capelli. << ti amo >> disse Jem tutto d’un fiato liberandosi di quell’ enorme peso che aveva sul petto, si sentiva libero dopo aver detto quelle parole, due parole che gli portarono gioia e dolore in un sol colpo quando Will disse << ti amo anch’io >>. Gioia perché colui che amava ricambiava il suo sentimento, ma dolore perché non avrebbero dovuto dirlo a nessuno e vivere la loro storia d’amore all’oscuro di tutti… ma Will interruppe i suoi pensieri dicendo << allora? A chi avresti rovinato la vita? >>
  
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