Rating: giallo
Genere: fluff/romantico/slice of life
Questi personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà della Fox; questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro
Niff Week 2013
'Cause you're amazing just the way you are
Day 1 - Rain
Sin da bambino, Jeff Sterling amava le lunghe giornate estive, quelle piene di sole e di allegria.
La mattina si svegliava presto soltanto perché non vedeva l’ora di andare al mare, sguazzare in acqua e giocare con la sabbia.
I pomeriggi estivi erano lunghi e spensierati: Jeff andava in bici con Johnny e Joel, i suoi due fratelli, andava a fare compere con la mamma e il papà oppure andava con i nonni a fare una passeggiata e mangiare un buon gelato.
Il maltempo rappresentava una grande seccatura per il piccolo Jeff. Le sue elettrizzanti aspettative andavano tutte a frantumarsi: niente mare, niente sole, niente castelli di sabbia, niente bici, niente compere, niente passeggiate, niente gelati.
Quando pioveva, i suoi fratelli andavano in salotto a guardare la televisione oppure partecipavano entusiasti a qualche gioco di società.
Jeff, invece, preferiva rintanarsi in camera propria, a disegnare e colorare con i pastelli a cera: era il suo passatempo preferito quando pioveva.
Il maltempo si prolungò per qualche settimana, e Jeff trovò noioso anche colorare.
Voleva scorazzare per le strade con la sua bici e giocare a pallone con i suoi fratelli. Voleva fare tutto, ma doveva rimanere a casa se ci teneva a non prendersi un bel raffreddore.
Uno di quei pomeriggi, dei vecchi amici dei coniugi Sterling andarono a casa loro per fare una visita.
«Audrey! Mason! Quanto tempo!», i genitori di Jeff, emozionati, abbracciarono i due amici.
«Siamo così contenti di vedervi», asserì Kaycee, la madre di Jeff.
«Non immagini quanto lo siamo anche noi», Audrey sorrise, poi disse: «Scusatemi se siamo venuti con questo tempaccio, ma ci trovavamo in città e avevamo pensato di venirvi a trovare. Non abbiamo dimenticato il vostro indirizzo, sapete?».
Le due coppie ridacchiarono.
«E chi è questo bel bambino?», chiese Kaycee con un sorriso materno rivolgendosi ad un bambino moro e con il nasino pronunciato: «Non sapevamo aveste un figlio», aggiunse.
«Ha quattro anni», parlò Mason.
«Come Jeff», notò Peter Sterling.
«Chi è Jeff?», chiese il bambino incuriosito.
«Jeff è il nostro figlio più piccolo», rispose Kaycee, poi con un sorriso disse: «È molto simpatico, vedrai che ti piacerà stare con lui».
Il moretto annuì lentamente.
Audrey e Mason si intrattennero in cucina con Kaycee e Peter, a parlare del più e del meno e del perché non si fossero più visti per più di quattro anni: Audrey e Mason, a causa del loro lavoro, erano stati diversi anni in giro per il mondo, e in quegli anni avevano avuto il loro primo e unico figlio.
Il moretto era stato portato in salotto, dai piccoli Sterling.
«Tra voi due chi è Jeff?», chiese timidamente il bambino.
«Jeff non è qui, è nella cameretta», rispose pronto un bambino biondo certamente più grande di lui: «Lo vuoi conoscere?».
«D’accordo», rispose il moretto.
I due piccoli Sterling salirono le scale e condussero Nick in una stanzetta.
Un bambino biondo era seduto alla scrivania, con le braccia incrociate al petto e un’espressione piuttosto annoiata.
«Chi sei?», chiese Jeff curioso quando si voltò e scorse un bambino dai capelli castani.
«Io sono Nicholas Duval, ma il mio nome fa schifo e quindi puoi chiamarmi Nick», rispose il moretto.
«Per dire una cosa del genere non conosci forse il mio», asserì Jeff convinto con un sorriso: «Jeffrey Sterling, ma puoi chiamarmi Jeff».
I bambini si strinsero la mano, e improvvisamente un allegro sorriso comparve sul volto di entrambi.
Non sapevano che quello era l’inizio di una grande amicizia, nata in un noioso e piovoso pomeriggio come tanti.