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Autore: Xea    27/09/2007    4 recensioni
Vegeta e Goku si ritrovano in un tempio di un antico dio e la loro ingenuità...
Genere: Demenziale, Avventura, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bulma, Chichi, Goku, Nuovo personaggio, Vegeta
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Hola! Eccomi qui con una storia demenziale, la cui idea è mi è venuta mentre mi lavavo i denti, vedete voi...Non è il mio genere, si vede da come scrivo. Lo so che devo andattare uno stile di scrittura più semplice, ma non è proprio possibile, per me. Se non vi farà proprio ridere, spero vi strappi qualche sorriso. Sarebbe comica, e sopratutto demenziale. Ho tante ideuzze interessanti in testa, spero di continuare a scriverla. Lettura sconsigliata dai fan di Goku, in questa introduzione. xD Buon Divertimento!

Punizione Divina #Introduzione

Sul mondo era calata la notte da ormai molte ore, un'atmosfera di pace e tranquillità cullava gli stanchi lavoratori di tutto il globo.
Ma c'era chi, non lavoratore e nemmeno stanco, era raggomitolato sotto le coperte russando e fischiando come una locomotiva, contorcendosi e mettendosi nelle più improbabili posizioni. Uno di questi nullafacenti individui, divenuto molto pigro, era Goku.
Dall'altra parte della stanza, fiera di aver cambiato letto e preso le distanze dal Saiyan, Chichi, povera anima affaticata, non riusciva a prendere sonno. Accanto a lei, scatole di sonniferi vuote che avevano fallito il loro compito. Per sfuggire agli infernali rumori del marito, non era bastato nemmeno andare a rifugiarsi nel garage o in fondo alla casa. L'acuto attacco di pigrizia che aveva colpito Goku sembrava un caso irrecuperabile.
Non sopportava vederlo spaparanzato sul divano a guardare quel maledetto apparecchio che Crilin gli aveva scioccamente regalato. Lei aveva dovuto comprare mille volte il telecomando, ma il marito continuava a fracassarlo in ogni momento di "euforia": trovava divertenti programmi di stupidità immensa e , una volta scoppiata la risata, perdeva il controllo del proprio corpo, ponendo così fine alla vita breve dell'aggeggio con una "semplice" stretta di mano esagerata. A quel punto non rimaneva che chiedere aiuto all'amica Bulma, che aveva gentilmente accettato di ospitare Gohan e il fratello.
Chichi si rigirò sul letto con uno sbuffo, alzando gli occhi nell'oscurità. Nemmeno Bulma se la stava cavando bene, pensò, anche lei aveva le sue grane.

-Ma Vegeta, uffa! - esclamò la donna, seccata, spintonando il marito.- Stai nella tua metà del letto, no?-.
Però lui non accennò a volersi spostare. Per tutta risposta, insistette nel tenerle il piede premuto sul petto. Grugnì, borbottando nel sonno. Le fatiche di Bulma erano tutte sprecate. Dopo poco riprese a russare lievemente.
Rassegnata, lei tornò a fissare il soffitto. Non sapeva chi tra lei e Chichi fosse la più disperata. Vegeta era leggermente meglio di Goku e la pigrizia non lo aveva invaso completamente. Era straziante non vedere Vegeta allenarsi, ma sapeva che la sua voglia di cibo non era diminuita. Non se la prendeva nemmeno perché i figli di Kakaroth trafficavano a casa sua e si allenavano in giardino. Non era più lo stesso Principe dei Saiyan (o principe senza popolo, insomma), orgoglioso e seccante come prima. Bisognava trovare un rimedio. E presto.
Il mattino dopo...
Goku scese dalle scale dondolando, gli occhi appiccicati e la bocca sporca. In braccio portava un cuscino spiumato (che aveva preso a pugni per benino, immaginando uno scontro con un nemico immaginario nel sonno) e continuava ad andare a sbattere sul corrimano, sbandando sul muro e mugolando per il dolore. In fondo alla scala, Chichi lo aspettava con un mattarello in mano.
- Allora, Goku. - disse, battendolo sulla sua mano. - E' giunta l'ora di cambiare! Non sopporto più quello che fai e come ti comporti! -.
-Ma Chichi, tesoro - ribatté lui dolorante, massaggiandosi la testa. - Cosa c'è che non va?-.
-COME COSA C'E' CHE NON VA??- esplose la moglie, assestandogli un colpo di mattarello ben piazzato sul capo. Cercò di mantenere la calma, invano, perché appena il marito accennò a rialzarsi, lo fece volare dall'altra parte del muro. Sospirò a lungo, meravigliandosi di tanta violenza, sistemò il grembiule e prese posto sul divano. Mosse sconsolata la testa, e poi riprese ad urlare: - E' SUCCESSA LA STESSA COSA A VEGETA, PER NON SI SA CHE MOTIVO. VOI DUE STATE COMPLICANDO LA VITA A DELLE POVERE DONNE CHE SI PRENDONO CURA DI VOI, MA NON VI VERGOGNATE? -.
- Ma Chichi, tesoro , cosa...-ritentò Goku.
Lei reagì allo stesso modo. Poi si stufò, lo prese per le orecchie e lo trascinò in cucina. La donna si sistemò sul tavolo, davanti ad una quantità sbalorditiva di cibo e cominciò a mangiare come un mostro denutrito. Goku, la bocca gocciolante di bava, ammirava sorpreso quell'insolito spettacolo. A lui, invece, la moglie aveva concesso solo due brioche e mezza tazza di latte.
-Ma Chichi, tesoro - la interruppe, dopo aver inghiottito la misera colazione. Si preparò a ricevere la meritata percossa ma, vedendo la principessa proseguire imperterrita nel pasto, si apprestò a completare la frase, con un sospiro di sollievo. - Perché mi hai dato così poco e tu...-.
Sogno finito. Chichi afferrò una padella e lo centrò in faccia. Il Saiyan, incapace di reazione, si trascinò per la cucina, la testa bassa. Quando la donna latrò, spiccò un balzo dallo spavento e non fece altro che peggiorare le condizioni della sua zucca. Mentre vari cerotti gli comparivano sulla testa, si mise in posizione di difesa, determinato questa volta a non farsi cogliere di sorpresa. Fissò a lungo i fiammeggianti, grossi e assatanati occhi della consorte, e deglutì faticosamente, tentando invano di trovare un modo, anche patetico, di addolcirla.
Anche se tu, caro lettore delle affiatate avventure del "mitico Super Saiyan" starai pensando "poverino, che sfiga!" , non puoi nemmeno quanta ira e quanto sconforto avesse la dolce creatura di Juma provato, sgobbando continuamente per un insopportabile marito nullafacente, e quanta soddisfazione, ora, a prendersi una delicata e poco dolorosa vendetta.
-Cosa hai da lamentarti, eh?- fece, minacciosa, sputando a terra un pezzo di carne. - Se non ti dispiace, cocco, non continui più a vivere come prima, capito? In tutti questi anni non hai fatto nulla per me e per la tua famiglia. Cavolo aspetti di trovarti un lavoro e muovere il tuo sedere fuori da questa casa?-.
- Ma Chichi, tesoro - mugugnò Goku, sul punto di piangere. -Come non ho mai fatto nulla! E Freezer, e Cell e ...-.
-E Freezer, e Cell - gli fece il verso la moglie, scuotendo la testa. - E, niente. Erano due alienuccoli che avevano soltanto voglia di giocare con i terrestri. -.
-Ma Chichi, tesoro! Cosa stai dicendo? - si permise di esclamare, Goku. - Prima io vi ho sempre salvato da un sacco di nemici....Ho fatto tutto questo e tu lo ritieni una passeggiata? Bella questa!.
Non avessero mai , le sue dannate labbra, pronunciato simili parole, affrontato simile avversario in altrettanto demente e dannato modo: si guadagnò un bel volo fuori dalla finestra, per respirare un po' di aria fresca che tanto gli era mancata, e incontrò lungo il suo percorso uno splendido, snello e sorridente esemplare femmina di melo dai frutti succosi.
-Ecco fatto - esclamò Chichi, gioiosa, strofinandosi le mani. - Gli serviva un po' di movimento, povera creatura-. Detto questo, si allontanò fischiettando per andare a cinguettare al telefono con l'amica Bulma.
Intanto, il paladino della giustizia, che nel frattempo aveva sterminato le mele, pensava al suo amico Vegeta con fare disperato, e sperava che la sua graziosa principessa senza popolo non gli facesse passare le pene dell'inferno.

Ma...
-Le donne sono bestie, le donne sono bestie, le donne sono bestie, le donne sono bestie - ripeteva fra sè Vegeta, mentre tutto contento lavava ben pochi piatti, in un fascinoso grembiule marroncino con al centro un allegro fiorellino nero dai petali gocciolandi di schifezze grigie. Formulava quei pensieri non molto fra sé, perché Bulma tempestivamente lo corresse.
-Le donne sono bestie, ma belle. Confessalo, Veggie. Se io non fossi così affascinante ora non saresti il mio maritino dolce dolce - disse la sua donna, mettendosi in una ridicola posa che secondo lei avrebbe dovuto essere seducente.
- Tsk. Un marito lava piatti - grugnì lui, rompendo un piatto.
- Non ti permettere, sai? - sbottò Bulma, accarezzandolo sulla testa col telefono. Poi si lasciò andare una risata fragorosa, guardando compiaciuto un bernoccolo crescere fra i capelli del marito. - La vuoi una pacca sul sederino? - disse con fare premuroso, un sorriso falso steso sulle rosse labbra.
- Ahiahi, no! - ruggì Vegeta, levandosi i guanti. - Ora basta!!!-. Strinse i pugni e aumentò l'aura.
- Finalmente ti arrabbi, non vedevo l'ora. - si rallegrò la proprietaria della Capsule Corporation, sollevata. Chichi rise dalla cornetta. - Tu e Goku siete stati puniti abbastanza. Vi meritate una bella vacanza rilassante. -.
Vegeta rimase sbigottito. - Quella vecchia megera ha fatto lo stesso con Kakaroth?-.
Per fortuna, Bulma aveva messo una mano sul telefono, perché Chichi non sentisse. - Allora una vacanza non vi garba, eh? Lo sapevo che siamo troppo buone, io e Chichi. Vi viziamo troppo, ecco-.
Il Principe (NB: P maiuscola), vide la possibilità di fuggire dall'inferno svanire come fumo...-Aspetta, aspetta - frenò, ragionevolmente. - Certo che ho bisogno di una vacanza...purché...-.
-Purché?- ripeté la donna, sapendo in anticipo la risposta.
-Purché ci diate l'ultima versione della PlayStation- rispose, serio.
Lei rise. - Vedremo cosa possiamo fare-.
Vegeta annuì, soddisfatto: otteneva sempre quello che voleva.

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Tadan! Spero commentiate in tanti!
  
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