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Autore: mrmorrigan    11/03/2013    1 recensioni
Un paio di brevi dialoghi estrapolati ad un contesto che sta a voi ricostruire. Una fugace storia di tutti i tempi e tutti i periodi. Due personaggi enigmatici, ma semplici e che potrebbero essere il costuume di chiunque.
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Dialogue of Death                                              


«Ciao. Che fai qui tutta sola?»

«Cerco di morire.»

«Seduta su una panchina come se fossi venuta a goderti il paesaggio?»

«Come se fossi.»

«Capisco.»

     ...

«Posso sedermi?»

«Come vuoi.»

«Ok. Mi siedo. Che freddo che fa. Tu hai persino la pelle d'oca. Non senti niente?»

«Preferirei sentire le carezze della terra su di me, la bava dei vermi sulla pelle liscia.»

«Che cosa.. tenera. Rimango con i brividi di freddo io, è meglio. Brutta stagione l'inverno. Io se volessi andarmene, vorrei che fosse in estate. Almeno ci sarebbe più caldo.»

«Il fuoco è caldo.»

«Vero. Un po' come questo tramonto. Sembra in fiamme.»

«Già.. in fiamme. Forse è meglio sentire il sussurro del vento.»

«Il sussurro del vento?»

«Sì. Dopo la cremazione, mentre viaggi trasportato dalle correnti d'aria e il vento ti passa accanto. E' meno rivoltante degli insetti che ti zampettano addosso.»

«Oh, sì. Non ci avevo pensato. Senti, resti qui ancora molto?»

«Finchè la morte non verrà a prendermi.»

«Oh, giusto. Dimenticavo. Sta venendo buio, vuoi compagnia? Tanto non ho da fare.»

«E' indifferente.»

«Molto bene.»

     ...

«Credi che ci metterà ancora molto?»

«Cosa?»

«La morte.»

«Ha i suoi tempi.»

«Certamente, come tutti. Però potrebbe anche sbrigarsi, non credi?»

«Potrebbe.»

«Si stanno accendendo i lampioni. Che bello il parco di notte. Un po' inquietante, però. Non trovi?»

«Magico.»

«Raccapricciante.»

«Misterioso.»

«Già ci avviciniamo di più. Senti un po', ma.. un nome ce l'hai?»

«Non mi vincolo a un nome.»

«Ma certo, ovviamente. Cavolo! Ne hai di pazienza però.»

«Pazienza?»

«Sì.. voglio dire, di aspettare Signor Morte.»

«Signora.»

«Signora? Sì, potrebbe anche essere una signora. In fondo, è un po' che si sta facendo aspettare a questo vostro appuntamento. Tipico delle donne.»

«Arriverà.»

«Ma certo, certo! L'importante è avere fiducia. Ti fidi anche delle persone?»

«No.»

«Nemmeno di me? Se ti dico che può trovarti anche in un bar a bere qualcosa di caldo mentre l'aspettiamo, ti fidi?»

«...»

«Immagino sia un no.»

     ...

«Sai, stavo pensando.. E' un po' come Babbo Natale, questa tua Signora Morte; voglio dire.. aspetti con ansia e timore, perchè non sai se riceverai carbone o regali, può arrivare a qualsiasi ora inaspettatamente e può trovarti ovunque.»

«Non è la stessa cosa.»

«E perchè?»

«Babbo Natale non esiste.»

«Fisicamente, forse. Però esiste nella mente e nel cuore di chi vuole crederci. Hai mai visto la morte?»

«No.»

«Però credi che esista, o sbaglio?»

«Esiste. Si possono vedere ovunque i suoi effetti.»

«Ecco. Allora sono simili, forse con l'unica differenza che una veste nero e l'altro rosso.»

«Se lo dici tu.»

«Sicura di non volerla aspettare altrove?»

«Sì.»

«Molto bene. Io devo andare, ci si vede!»

«Forse.»

 

[...]

 

«Ancora qui?»

«Sempre.»

«Non si è ancora fatta sentire?»

«Manda segnali, ogni tanto. Ieri ho avuto delle fitte al cuore.»

«Oh, bene. Almeno comunica. Falle capire che è in ritardo di una settimana dall'ultima volta che ne abbiamo parlato, figuriamoci da quando l'aspetti tu.»

«19 anni.»

«Un po' tantino. Spero non spetti a te il costo del suo trasporto.»

«Il costo sono le delusioni, le promesse infrante, le lacrime e il dolore. Si nutre di quelle.»

«Hmm, un po' caruccia. Posso sedermi un secondo? Ti parlo meglio quando sono più vicino.»

«Come vuoi.»

«Mi chiedevo, hai mai pensato che potrebbe aspettarti su un'altra panchina? O in un altro parco, in un'altra città, fuori da questo Stato?»

«Arriverà.»

«Senza dubbio. Hmm.. Non ti senti mai sola qui ad attendere il nulla?»

«No. La solitudine è un'ottima compagna.»

«Probabile. Beh, io ero solo di passaggio. Devo scappare. Contento di averti rivista! Ti auguro di incontrarla, se è quello che ti renderebbe felice.»

«E' l'unica cosa che ci riuscirebbe.»

 

[...]

 

«Buonasera! Sei un po' in ritardo. Ti ho riscaldato la panchina, ho pensato che volessi essere presente anche oggi alla mancanza della tua amica.»

Un lieve sorriso incurvò gli angoli delle sue pallide labbra. Due stelle esplosero in mille frammenti nelle sue pupille argentate e una piccola cometa salata le segnò la guancia scarna.

«Hai visto la morte?»

«No..»

«Allora ho l'onore di essere la seconda cosa che ti rende felice.»

  
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