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Autore: chiacchia    11/03/2013    1 recensioni
Santana e Shruikan
Brittany e Moan.
Rispettivamente un drago avorio e uno nero pece
Santana figlia di uno dei rinnegati, odiata dalla comunità dei cavalieri dei draghi.
Brittany elfa e cavaliere dalle doti eccezionali.
E se Santana e Shruikan si incontrassero con Brittany e Moan?
Genere: Fantasy, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Brittany Pierce, Santana Lopez | Coppie: Brittany/Santana
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Fumo.

Un bagliore di luce nera.

Un grosso occhio color azzurro.

Poi una mano che la trascinava via e lei che reggeva una grossa pietra di un colore avorio intenso con timidi riflessi argentati.

non farla cadere, abbine molta cura” aveva bisbigliato una voce

La bambina l'aveva stretta tra le mani e il ragazzo che aveva parlato l'aveva aiutata ad avvolgerla in un panno morbido.

andate, non resta molto tempo” un'altra voce, potente, profonda, maschile le era rimbombata nella testa.

Poi le vide: due narici scure che emanavano del fumo, grandi quanto la sua testa, le sfioravano la fronte, come in una sorta di benedizione.

Poi la fuga. La sua piccola mano avvinghiata a quella del ragazzo dai capelli scuri e lui che la conduceva fuori dal palazzo.

Era l'alba e il cielo davanti ai suoi occhi si era tinto di uno strano color vermiglio.

Poi più nulla, se non la vecchia e solita sensazione di soffocamento e panico.

 

Santana si svegliò di soprassalto, ansante e madida di sudore. La flebile luce lunare trapelava attraverso una membrana color avorio, ripiegata su se stessa per dare riparo alla ragazza.

Tranquilla principessa. Torna a dormire.

Una voce roca e profonda si insinuò nella sua mente, facendole rivivere i pochi teneri ricordi.

Santana si riaddormentò.

 

Era inginocchiata su una fredda lastra di marmo. Le ginocchia sbucciate le procuravano un bruciore intenso a contatto con la superficie del pavimento, ma la ragazza, ormai venticinquenne, non ci badò e seguì l'istinto: le diceva di non staccare gli occhi dalla pietra color avorio, che si stava agitando.

Santana sgranò gli occhi scuri quando una sottilissima crepa comparve sulla superficie del sasso. Aveva fatto bene a dubitare della stranezza della pietra, ma non si era mai convinta che fosse effettivamente quello che sperava: un uovo.

Dalla prima fessura se ne aprirono altre, a ragnatela. L'uovo scricchiolò in un modo inquietante. La ragazza si guardò le spalle, per paura che qualcuno la stesse spiando, ma non c'era anima viva.

Poi un sibilo, seguito da un sordo “crac” e l'uovo si spaccò. O meglio, esplose scagliando pezzi di guscio nella stanza deserta.

Due piccole corna dietro le quali spuntavano punte acuminate fecero capolino dalla membrana e la testa di un cucciolo di drago color avorio si voltò a guardarla. Gli occhi erano espressivi, di un color verde brillante e si soffermarono sui suoi. Con un brontolio il cucciolo uscì definitivamente dai resti dell'uovo e barcollando, si avvicinò alla ragazza, intenerita. Le grandi ali bianche lo impacciavano, ma ben presto il piccolo drago capì che bastava ripiegarle sul corpo per poter camminare. Appoggiò una zampa anteriore sul braccio di Santana, quasi volesse chiederle da mangiare. La ragazza allora allungò la mano e gli accarezzò la piccola testa squamosa, attenta a non farsi pungere dalle punte acuminate che l'animale aveva sul dorso.

E così avvenne il contatto.

Un lampo di luce argento e Santana svenne.

Nello stato di trance in cui si trovava, solo un nome le girava nella testa: Shruikàn.

 

Non avendo più la membrana a proteggerla dalla luce, Santana si svegliò quando un raggio di sole la colpì dritta in viso. Con un grugnito si sollevò dalle coperte su cui aveva dormito e si stropicciò gli occhi. Spada e armatura erano appoggiate dalla sera prima contro la nuda parete della grotta, ma le provviste erano finite. Sussultò quando di fronte a lei cadde con un tonfo la carcassa insanguinata di un cinghiale.

Devi proprio fare così tutte le volte? Borbottò, con ancora la lingua impastata

Sii gentile, è come se ti avessi portato la colazione a letto

Santana allora ridacchiò e si mise a sedere, sentendo su di sé i due enormi occhi verdi del drago che la fissavano. Pose allora le mani sulla carcassa ancora calda e mormorò Brisingr. Dopo pochi secondi, il cinghiale era cotto. Con la spada ne staccò una coscia e la ragazza cominciò a mangiare avidamente. Mentre il sangue le scivolava sul mento, dando alla scena un aspetto alquanto grottesco, Santana si accorse che il drago continuava a fissarla.

Hai ancora fame?

L'enorme testa accennò un sì e le squame avorio scintillarono, illuminando il soffitto della grotta in cui si erano rifugiati.

La ragazza allora gli tirò il resto della carcassa, che ingoiò in un colpo solo.

Shruikan, mormorò Santana non appena ebbe finito di mangiare.

L'interpellato la guardò di sottecchi.

Credi che ci accetteranno?

Il drago rizzò le squame e si stiracchiò il collo.

Spero principessa. Noi non c'entriamo nulla con la violenza dei secoli passati. Il sangue non mente, ma è da stolti non tentare di comprendere l'animo dell'altro.

La ragazza annuì, ma non era affatto rincuorata dalle parole di Shruikan e del resto, riusciva a percepire una punta di nervosismo anche nella mente del drago.

Dopo aver arrotolato le coperte, indossò la cotta di maglia e l'armatura, legò la spada protetta da una fodera nera alla cinta e sellò Shruikan. L'animale, data l'imponente mole, si dovette sdraiare a terra per permettere a Santana di poggiare la robusta sella nell'incavo tra collo e ali, l'unico punto non coperto di punte acuminate. Facendo leva sulla zampa anteriore, la ragazza si issò sulla schiena del drago, mise i piedi nelle staffe e li legò con delle cinghie, per scongiurare il rischio di cadere. Quando Shruikan si alzò, il soffitto della caverna cominciò a tremare. Il drago poi si avvicinò all'uscita della grotta, fiutò l'aria e, con un balzo, si gettò nel vuoto.

 

* * *

 

Era passata poco più di un'ora quando Santana scorse l'isola. Da quella posizione, in mezzo alle nuvole, sul dorso del suo drago, sembrava un minuscolo granello di sabbia, ma sapeva che non era così: grandi catene montuose si innalzavano da terra, un grosso bosco, un lago e verdi praterie circondavano la città dei cavalieri dei draghi. Si diceva che ci fossero palazzi così grandi che persino due draghi, uno di fianco all'altro, potessero entrare comodamente. Lì avveniva l'addestramento e lì si schiudevano le uova una volta che un drago, non ancora nato, avvertiva la presenza dell'alleato e compagno perfetto per lui. Shruikan le aveva raccontato che non appena lei, da bambina, aveva posato le mani sul suo uovo, un brivido di energia l'aveva scosso fin dentro alle viscere. Tuttavia, aspettò parecchi anni prima schiudersi: sentiva che entrambi erano ancora troppo immaturi e che lo stato di trance in cui Galbatorix il Tiranno lo aveva ridotto, lo tormentava ancora.

Dobbiamo essere prudenti, mormorò Santana con la mente .

Shruikan annuì e cominciò la sua discesa circolare verso una larga radura.

Quando furono vicini a toccare il suolo, Santana aprì la mente cercando di capire se qualche incantesimo impregnasse lo spiazzo, ma non colse nulla.

Siamo fuori dai confini di Alagaesia, probabile che nessuna magia ci ostacolerà disse Shruikan, anche lui intenzionato a scandagliare la zona.

I due proseguirono a piedi in mezzo ad alberi radi, cespugli di bacche e erba alta. Man mano che si addentravano nell'isola, il paesaggio mutava: grandi rocce spuntavano dal prato e ben presto Santana e Shruikan si trovarono circondati da enormi montagne di sassi, che nascondevano una quantità spropositata di grotte. D'improvviso una voce cavernosa e profonda tuonò nelle loro menti.

Fermati Santana, figlia di Morzan. E fermati anche tu Shruikan figlio della tenebra.

I due, agghiacciati, obbedirono. Si guardarono intorno, alla ricerca di chi avesse preso possesso delle loro menti, ma videro solo alberi e sassi.

Non siete i benvenuti. Proseguì la voce

Santana sentì Shruikan fremere di collera. Stava per obiettare quando la solita voce lo interruppe.

Tieni a bada l'ardore, drago bianco. Non siete i benvenuti, tuttavia andrebbe contro il nostro codice non darvi una possibilità. Il sangue che scorre nelle vostre vene è malvagio, proviene dai tempi bui, è impregnato di terrore, odio e violenza. Ma voi due siete state vittime del destino, meritate un briciolo di fiducia.

D'improvviso Santana e Shruikan sentirono una forte pressione nella loro mente: qualcuno o qualcosa stava cercando di farsi strada nei loro pensieri e nei loro ricordi. La ragazza e il drago cercarono di ritirarsi in loro stessi, ma non bastò. Quella forza era troppo potente per cui si sostennero a vicenda, ma neppure quel tentativo andò a segno: una seconda mente accorse in aiuto della prima che aveva forzato le loro barriere e Santana e Shruikan si trovarono in balia del loro passato. Le due presenze scandagliarono immagini, sensazioni, ricordi e pensieri, rendendoli due burattini impotenti nelle loro mani. Improvvisamente com'era iniziata quella lotta finì.

Basta così. La vostra mente non è allenata, avete ceduto subito. Tuttavia, seppur controvoglia, sarò costretto a fidarmi di voi due: non ho visto nessuna minaccia.

Il tono della voce era stizzito, forse per la pessima figura che Santana e Shruikan avevano fatto o semplicemente diffidava ancora di loro.

Moan, lascia stare. Avranno tempo per perfezionarsi. Disse una seconda voce, femminile questa volta.

A volte non conta solo sapersi destreggiare con una spada, la mente è l'arma più potente. Questo dovrebbe essere insegnato subito.

Santana allora toccò con la mente il suo drago: anche lui era confuso e incuriosito. La voce femminile percepì le loro emozioni e non tardò a presentarsi.

Il mio nome è Brittany, nipote di Arya, che fu regina del regno degli elfi nella Du Weldenvarden. Sono il cavaliere di Moan occhi lucenti, il drago che vi ha accolto. Voltatevi a destra, così che possiamo vederci faccia a faccia e darvi un degno benvenuto, come da usanza per ogni cavaliere che si presenti qui.

I due, obbedienti, si voltarono.

La terra tremò e da un antro scuro che Santana non aveva notato, uscì una zaffata di denso fumo grigio. Un clangore metallico preannunciò l'entrata del drago: la prima cosa che la ragazza vide furono due bagliori arancioni grandi quando una spina della coda di Shruikan. Poi una zampa emerse dalla tenebra, grossa il doppio di quella del suo drago e di color nero pece. Nel giro di poco, la creatura immensa si stagliò davanti a loro.

Il drago era molto più grande di Shruikan, completamente nero. Le sue squame scintillavano alla luce del sole, emanando un bagliore tendente al bluastro. Occhi arancioni erano incorniciati dall'elmo che gli proteggeva testa e muso, lasciando scoperte le possenti corna.

Lo sguardo di Santana fu catturato dal cavaliere: una ragazza, la pelle colore del latte, orecchie leggermente appuntite, capelli biondi e occhi di un azzurro glaciale. Drago e cavaliere si completavano in un netto contrasto, puro delirio per gli occhi. Sentì Shruikan sotto di lei raddrizzarsi orgoglioso. D'altronde anche loro due dovevano creare un simile effetto di sbandamento: Santana, capelli corvini e occhi neri, il suo drago completamente avorio, occhi chiari.

Questo è Moan. Non fatevi ingannare dal nome: significa lamento, brontolio, il rantolo che esce dalla bocca di un uomo o di un drago morente. Combattemmo contro i rinnegati, uccidemmo i loro draghi. Durante la guerra contro Galbatorix, siamo rimasti nascosti a proteggere le ultime uova rimaste e a leccarci le ferite impresse da tua padre Santana, Morzan. Col suo incantesimo rimanemmo esangui per secoli, non avevamo più forza e più la riacquistavamo più ne perdevamo. Sul come ci siamo liberati è un'altra storia.

Fu Brittany questa volta a parlare, guardando truce Santana.

Moan fece un giro attorno a Shruikan e lo studiò.

Porti un nome potente , drago. E pericoloso. Colui che portò questo nome fu così debole da sottomettersi a Galbatorix. Mi chiedo, come mai porti il nome di quello che fu il drago del tiranno?

Shruikan era il suo nome. Io sono un suo discendente e gli porto omaggio. Replicò il drago di Santana, fiero.

Che follia è questa? Ironizzò Moan, un occhio arancione puntato su Santana, che spiegò:

A poco più di quattro anni, ero nella corte di Galbatorix. Mio padre Morzan, uno dei rinnegati, venne ucciso e rimanemmo solo io e mio fratello Murtagh. Il re si fece carico di noi ma non ricordo il periodo che passai nel suo palazzo. Piuttosto ricordo di Shruikan, il suo immenso drago nero. Un giorno mi chiamò con la mente, entrai nella stanza adibita a lui e Galbatorix e vidi mio fratello. D'improvviso mi mise in mano quella che pensavo fosse una strana pietra, ma che si rivelò essere l'uovo del mio drago. Shruikan aveva ideato un diversivo per farmi fuggire dalla corte con l'unico dei suoi discendenti, perchè non cadesse preda del suo cavaliere e re. Fu così che mio fratello e Castigo, il suo drago rosso, mi portarono ben oltre i confini di Alagaesia e mi lasciarono con una famiglia di ricchi nobili.

Shruikan mi salvò e insieme a me il mio drago. Per questo motivo ne porta il nome.

Mentre la ragazza spiegava la sua storia vide gli sguardi interessati di Brittany e Moan. Avevano guardato nei suoi ricordi e ora stavano ricollegando le immagini che avevano visto.

E perchè sei qui figlia di Morzan? Chiese Brittany, dura.

Serve qualcuno che insegni l'arte della spada ai nuovi cavalieri.

Moan le sbuffò del fumo addosso. Gli occhi le cominciarono a lacrimare, ma Shruikan non tollerò quell'offesa: sollevò il labbro superiore e ed emise un freddo ringhio guardando dritto negli occhi l'altro drago. Moan drizzò le squame infastidito, poi Brittany intervenne

E cosa te lo fa dire?

Il modo in cui combattono

Silenzio. Draghi e cavalieri si squadrarono poi Moan disse:

Bene. Voi però dovrete applicarvi nella battaglia mentale.

 

* * *

 

Erano passati circa sette mesi da quando Santana e Shruikan avevano messo piede nell'isola. Passavano le giornate a insegnare ai nuovi draghi e cavalieri inesperti l'arte della spada e come adoperare la magia durante un combattimento, senza rischiare di perdere troppe forze. La cosa che mancava a tutti, scoprì Santana, era la concentrazione: studiare le mosse dell'avversario (prevalentemente schematiche e ripetitive) senza farsi cogliere dalla frustrazione o dall'ansia.

Nel frattempo Brittany e Moan li allenavano sulla battaglia mentale, cosa in cui erano carenti. Prima soli poi in coppia. Per un paio di volte il drago e la ragazza erano stati sopraffatti dalle menti degli altri due, poi, una volta scoperti i lati deboli, il loro apprendimento era stato fulmineo.

Al centro dell'isola si stagliavano castelli e rocche circondati da un grande parco su cui nascevano piante e fiori che Santana non aveva mai visto. Tutto era a misura di drago e cavaliere e lei e Shruikan vivevano in una comodo castello ai piedi di un enorme salice. Durante quei mesi la ragazza aveva cominciato a provare un enorme stima nei confronti di Brittany: come ogni elfo, alla pacatezza non subentravano mai sentimenti forti, sapeva dominare la rabbia, la paura e l'ansia, con mente lucida e fredda riusciva a cavarsela in svariate situazioni e tutto questo unito alla sua forte personalità la rendevano una guerriera straordinaria. La stessa cosa non si poteva dire di Santana: spesso aveva ricevuto i rimproveri dell'altra perchè si faceva prendere troppo dalle situazioni e questo era sia un problema per le battaglie mentali sia, a volte, anche per quelle con scudo e spada. Ben presto però la ragazza riuscì a capire che cosa volesse intendere l'elfa quando le diceva di guardare tutto, di aprire la mente fino al più piccolo essere attorno a lei, riuscirne a capire logica e sentimenti. Una volta inteso questo, Santana e Shruikan erano diventati avversari temibili, capaci di tener testa a Moan e Brittany. Da quel momento le due ragazze cominciarono a sfidarsi spesso in duello, più per divertimento che per allenarsi e il tempo passato assieme non faceva altro che rendere il loro legame ancora più forte.

 

Quella sera Moan e Shruikan si erano spinti lontano dall'isola per impartire lezioni basi di caccia e volo ai cuccioli che crescevano a vista d'occhio. Nonostante il suo drago fosse lontano, riusciva comunque a sentire il filo dei suoi pensieri, ma decise di non disturbarlo.

ti avevo giudicato male Santana” disse Brittany.

Le due ragazze erano sedute sul ceppo di un albero proprio fuori dalla rocca di Santana e stavano consumando una cena rimediata all'ultimo momento: carne di cervo e patate.

Lo hanno sempre fatto tutti, non è una novità” scrollò le spalle la mora.

sai tuo padre tradì i cavalieri e tuo fratello si unì a Galbaorix..”

Britt, la so la mia storia, inutile che tu e Moan la ripetiate di continuo ” tagliò corto la diretta interessata.

L'elfa scrollò le spalle in segno di scusa e tornò al suo cervo.

Tu e Moan siete formidabili..” borbottò Santana

Sentì lo sguardo glaciale di Brittany posarsi su di lei.

non più di voi”

La mora sbuffò.

non ne sei convinta?”

ho imparato prima a combattere con la spada che a reggermi sulle gambe, forse non me la cavo male...tuttavia ho perso tempo”

non ci sembra mai abbastanza il tempo che abbiamo. Devi saper convivere con questa realtà perchè è la nostra vita.” mormorò criptica l'elfa.

Santana scoppiò a ridere.

parli tu! Voi elfi vivete centinaia d'anni, non puoi pensare di aver poco tempo per vivere certe cose! ”

ti sbagli, ho molti anni più di te, questo è certo, ma quelle cose, come dici tu, mi sono scivolate via dalle dita come acqua.”

Un lampo di rassegnazione balenò negli occhi chiari di Brittany.

non ho mai provato un legame speciale con qualcuno Santana” sussurrò.

Poi le due si ritrovarono a fissarsi. Quello che era nato tra loro in quei mesi non si poteva certo classificare come innamoramento, ma per Santana era di certo l'inizio di qualcosa. Quel legame con l'elfa la ipnotizzava, riusciva a intendere quello che pensava solo coi gesti, con uno sguardo. Non bastava altro. Molte volte si erano trovate in sintonia e molte volte erano rimaste turbate.

mi pare che stia accadendo proprio a noi, non credi?” rispose flebile la mora.

Brittany annuì, gli occhi che scintillavano nel bagliore lunare.

non voglio lasciarmi scappare nulla questa volta..se me ne darai l'opportunità, ovvio..”

Santana si fece più vicino alla ragazza e le prese la mano. Sentì l'elfa trasalire.

Il tempo scorre Britt e le cose devono andare come il destino vuole. E io di tempo da trascorrere con te ne ho”

le due ragazze sorrisero, poi Brittany disse:

sei diventata più saggia, figlia di Morzan”

La mora sorrise e si accoccolò tra le braccia dell'elfa.

 

 

 

 

 

  
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