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Autore: Daleko    11/03/2013    0 recensioni
[Gli ultimi giorni di Pompeo]
Attenzione: Spoiler per chi non ha letto il fumetto!
Evitò di guardare fuori; il cielo lo angosciava.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Incubo.


Pompeo si svegliò, con un urlo di terrore.
«Solo un incubo» mormorò, passando una mano sul volto. Era zuppo di sudore; si alzò dal letto, rabbrividendo nel freddo della sera. Con pochi passi raggiunse la finestra, che chiuse. Evitò di guardare fuori; il cielo lo angosciava.
Tornò a stendersi sul letto, ignorando i pantaloncini attaccati addosso. La sua non-donna non era in casa; pensò di doverla andare a trovare, ma una fitta al petto interruppe i suoi pensieri.
Pensò fosse il momento della pera mattutina, ma quando voltò lo sguardo sul comodino vide che l'orologio segnava essere poco dopo le tre. La vista del limone lì vicino lo fece tremare.
"Che mi succede?" pensò, afferrando il lenzuolo. Ci si infilò sotto, tremando. Capì che la causa era l'incubo di quella notte, ma non voleva ricordare.
Chiuse gli occhi. Un'altra fitta al petto lo avvisò che nessuna fibra del suo essere aveva intenzione di pensare ad altro.

«Mamma» mormorò fra sé; «mamma...»

Si addormentò con una lacrima che scivolava sul suo viso. La mattina dopo aveva dimenticato già il sogno; il suo unico pensiero era la roba, quella fottuta ombra bianca che lo divorava giorno dopo giorno con il suo implicito consenso.

Non ricordava nulla, o almeno così fu finché non sentì la sua voce.

«Cosa succede, dillo a mamma tua!» ripeté la voce nell'apparecchio. Pompeo non ce la fece; scappò fuori casa piangendo, ricordando il sogno, ricordando il suo futuro. Capì d'un tratto che no, non era risorto, non poteva. Risorgere equivaleva a morire, morire ogni volta di più nella consapevolezza del fallimento della sua intera vita. Risorgere con due siringhe nella vena, risorgere nella casa di uno spacciatore qualsiasi, risorgere in un fondo di lattina era un prezzo troppo alto per continuare a sentire qualcosa. Risorgere ancora una volta sarebbe stato troppo per lui, per il suo corpo, per il suo mondo. Risorgere non era più possibile, non ora, non dopo aver parlato con sua madre, non dopo essere stato strattonato giù, dal filo dell'aquilone. Non dopo essere stato riportato alla vita.
 

Qualche lacrima, per prendere un po’ di tempo?
Si buttò come fosse stato, all’improvviso, spintonato.

 

 


Nota dell'Autrice.

Scrivere questa flashfic è stato, per me, molto difficile.
Non è mai semplice scrivere una fan fiction su un personaggio complesso, e Pompeo è uno dei personaggi più complessi che io abbia mai conosciuto. Andrea Pazienza ha messo tutto se stesso in quest'opera, e mi sono sentita a disagio nel profanarla (sì, è questo che mi sembra di aver fatto).
Tuttavia, desideravo ardemente lasciare un tributo, piccolo ma di cuore, a questo non solo fumetto, ma vera meraviglia che mi ha, in qualche modo, cambiato la vita.

Grazie, Paz.







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