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Autore: Amelie    12/07/2003    3 recensioni
Si scopre perchè Vegeta è così protettivo nei confronti della piccola Bra....
Genere: Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ecco una puntata tristissima nella saga di dragonball. Come voi sapete, Vegeta e Bulma hanno avuto due figli, Trunks e Bra. Quello che voi sicuramente non sapete, è il motivo della iperprotettività di Vegeta nei confronti della sua piccola Bra. Ora vi spiegherò il motivo…

Bulma era appena tornata a casa dall’ospedale, stringendo a sé due piccoli fagotti, le sue due bambine, Bra e Tya. Bulma non aveva voluto che Vegeta venisse all’ospedale: le era bastato vedere come aveva reagito alla nascita di Trunks, cioè praticamente impedendo a chiunque di avvicinarsi a suo figlio. Come varcò la porta, vide Vegeta intento a mangiare un megapanino:- Ciao Vegeta! Guarda qua, ho una bella sorpresa per te!- Vegeta si avvicinò a Bulma, sbirciò sotto un lembo della copertina e vide… due bellissime bambine, uguali in tutto e per tutto, tranne che per un piccolo particolare: la bimba più grande, Tya, aveva i capelli neri come il papà, mentre la più piccola, Bra, aveva i capelli come Bulma:- Uff, sono due femmine. Speravo di avere un altro maschio da allenare: tu e tuoi genitori non fate altro che viziare Trunks, che si stà già rammollendo.- Infatti Vegeta aveva rinunciato da molto ad allenare Trunks come avrebbe voluto lui: Bulma gli faceva perdere un sacco di tempo tra cose inutili come la scuola, le visite mediche, i giochi… sperava nella nascita di un altro maschio da poter allenare come si deve:- Cos’hai lì da pensare? Bra deve fare una piccola visita, perciò ti lascio Tya. Fai in modo di farmela trovare viva quando torno!- E detto questo, Bulma mise Tya tra le braccia di Vegeta e se ne andò. Lui se ne stava lì a guardare quel piccolo fagottino che lo osservava sorridendo. La mise nella culla e la osservò un p0’, ma si stufò presto e andò a prendersi il panino che implorava di essere finito. Stava tornando nella sala, quando vide Tya galleggiare in aria: Trunks era sceso piano piano senza farsi sentire, e ora saltava tentando di acchiappare la sorellina che svolazzava qua e là. Trunks riuscì a prenderle la gamba, ma la sorellina gli diede un pugno tanto forte da sbatterlo per terra. In quel momento Vegeta si rese conto della forza della figlia, e decise di allenarla. Non se ne rese conto, ma in quel momento si affezionò enormemente alla piccola, perché finalmente aveva visto qualcuno che si comportasse da Sayan, in quella famiglia. Vegeta andò a recuperare Tya, la portò in camera sua e aprì un cassetto, che conteneva un tesoro inestimabile: un antico medaglione Sayan, che apparteneva alla famiglia reale da tempo immemorabile. Vegeta lo mise al collo della bambina e le disse:- Questo medaglione, appartenuto ai più grandi guerrieri dell’universo ora è tuo, Principessa Tya: fai in modo di esserne degna. - Ovviamente scherzava, visto che il medaglione era quasi più grosso della bambina!- Bene, ora andiamo a fare uno spuntino! Sarà meglio che tua mamma non sappia niente della tua forza, e soprattutto del pugno che hai dato a tuo fratello! Chissà se riesco a mascherare il bernoccolo…- Da quel giorno passarono un paio d'anni, e Tya era ormai molto più forte del fratello e della sorella. Adorava suo padre, che del resto, la venerava. Può sembrare strano, ma Vegeta lasciava molto libertà a Tya: pensava infatti che non serviva a niente proteggerla, visto che lei era in grado di farlo benissimo! Ogni giorno Tya tornava dai giardini e prima di pranzare si faceva raccontare dal padre le storie del popolo di cu era la principessa. Dopo pranzo incominciavano gli allenamenti, che andavano avanti fino a sera. Ma il destino era in agguato, pronto a infliggere un durissimo colpo a Vegeta…
Accadde un sabato pomeriggio. Goku, Vegeta, Tya, Trunks e Goten erano andati in un posto desertico ad allenarsi. Stava andando tutto bene, quando apparve dal nulla uno strano essere:- Piacere Sayan, io sono Jirfib, dal pianeta Ratsformirant. Posso anche dirvi a cosa mi servite, tanto tra poco vi ucciderò! Dovete sapere che la mia gente può trasformare le proprie gambe e braccia in ciò che vuole. Io voglio estendere questo potere a tutto il corpo, e per far uesto ho bisogno di un’energia che solo voi Sayan potete darmi!- E lo scontro incominciò. Tutti attaccavano con forza, ma venivano tagliuzzati da Jirfib. Ad un certo punto lo sguardo del mostro si fermò su Tya: aveva riconosciuto il grande potere racchiuso dentro di lei, e voleva impadronirsene. Vegeta si era accorto dell’improvviso interessamento di Jirfib nei confonti di Tya, e si era già gettato per difenderla, ma Jirfib fu più veloce: il suo braccio diventò una lama e trapassò il cuore di Tya. In un lampo Vegeta strappò comletamente il braccio di Jirfib, ma era tardi: Tya era per terra. Vegeta lanciò un Big Bang Attack e uccise Jirfib. In un attimo fu vicino a Tya che, stesa a terra, si guardava sorpresa il sangue che le macchiava la tuta:- Papà, sto morendo.- Quelle tre parole colpirono molto Vegeta:- Ma cosa dici! Una principessa non muore per così poco. Ora andiamo a casa e ti cureremo, guarirai e sarai ancora più forte.- -Papà, mi ha colpito il cuore! M-mi hai r-rac-contato che a-anche tu sei morto c-c-così. Allora c-ciao. Ora rivedrò il mio popolo e il n-n-onno…- lo sguardo di Vegeta era carico do paura e tristezza: Tya se ne accorse e gli disse:- P-papà, non fare così! Tanto prima o poi ci rivedremo…- E Tya morì così, sorridendo. Vegeta capì solo in quel momento cos’ era la morte: Tya non avrebbe più detto bugie a nessuno, non avrebbe più litigato con nessuno, non avrebbe più sorriso per nessuno… Goku stava già dicendo come riportare in vita Tya, ma Jirfib, ancora misteriosamente mezzo vivo gridò:- Tu hai ostacolato il mio sogno, e io ti maledico! La tua figlioletta non potrà tornare in vita, né ora né mai!- E diede la propria vita, in modo che la maledizione si compisse. Goku disse:- Mi sa che il Drago Shelon non potrà nulla, stavolta. Che pensi di fare?- -L’unica cosa sensata che mi viene in mente. Cancellerò dalle vostre menti il suo ricordo. Lo faccio soprattutto per Bulma, perché non sia triste.- E così fece. Il Drago rimosse qualsiasi ricordo di Tya delle menti di tutti, tranne che da Vegeta. Il giorno dopo Vegeta era in un angolo di un giardino merviglioso, e guardava un piccola lapide con scritto:

A Tya, bambina mai esistita 
Che non potrò mai dimenticare,
Pricipessa di un popolo che mai la vedrà sorridere.

Vegeta pensava al modo in cui Tya lo guardava quando le raccontava le storie. A quando diceva le bugie e le si accendeva quella luce negli occhi. Bulma lo raggiunse e gli disse:- Finalmente ti ho trovato. Ma che hai c’è Bra che ti sta cercando, deve chiederti una cosa.- Vegeta si scossa. Bra! Si era quasi dimenticato di avere un’altra figlia:- Da oggi in poi giuro di difendere Bra anche a costo della vita. Non perderò anche lei, questo è certo. È tutto quel che mi resta di Tya… – pensò Vegeta, e se ne andò. Non se ne rese mai conto, ma imparò ad affezionarsi a Bra per quello che era. 


Scusate se è un pochino corta, ma l'ho scritta di getto molto tempo fa e ritrovandola non ho avuto il coraggio di modificarla. Spero vi sia piaciuta!!!!

  
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