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Autore: Arial2013    12/03/2013    2 recensioni
Jensen era un ragazzo sordo, timido , introveso , disegnatore di fumetti .
Jared faceva l'animatore alle feste per bambini per sbarcare il lunario , e finire la scuola .
L'incontro stravolgerà le loro vite .
Genere: Angst, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Jared Padalecki, Jensen Ackles
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Jensen era nato sordo , come suo fratello Josh ma non aveva mai parlato anche se aveva fatto sedute di logopedia da sempre , Sembrava che volesse compensare la mancanza della parolo con il disegno, cosi'aveva intrapreso la carriera del disegnatore di fumetti ed era diventato il più bravo e il più richiesto . Era una persona molto schiva e riservata aveva pochi amici, faticava a relazionarsi con le persone sconosciute, non aveva mai avuto una storia vera . Così quando suo fratello lo aveva invitato al quinto compleanno del nipote Danny aveva cercato di rifiutare in tutti i modi, non aveva proprio voglia di trovarsi circondato da mamme che lo guardavano con occhi languidi , anche perché non erano proprio il suo genere,ma alla fine aveva dovuto capitolare per amore del suo nipotino . Era arrivato al centro dove si teneva la festa in anticipo per dare una mano, stava gonfiando palloncini insieme a sua cognata quando dalla porta entrò un mezzo gigante, alto e grosso che appena li vide sorrise.È quel sorriso illuminò la stanza, o così almeno sembrò a jensen che era rimasto imbambolato . Laura, sua cognata, si era avvicinata al gigante buono e ci stava parlando, era di spalle e jensen non sapeva cosa le stava dicendo ,poi si era voltata e gli aveva fatto segno di avvicinarsi . Con ancora il palloncino in mano jensen si avvicinò al ragazzo gigante sconosciuto che lo guardava sorridendo e si accorse che la cognata glielo stava presentando . Aveva letto le labbra solo a metà frase ... Gli aveva detto il suo nome e adesso si era rivolto e lui è con il linguaggio dei segni gli aveva detto " lui è' Jared l'animatore per i bambini " jensen era un po' imbarazzato Jared adesso sapeva che era sordo, certo non era una cosa che poteva nascondere a lungo, pero' avrebbe voluto aspettare, di solito dopo leggeva negli sguardi della gente una sorta di compassione e non voleva vedere quello sguardo su Jared, ma quando alzò gli occhi su di lui il suo sorriso non era mutato,gli aveva solo detto ciao e poi si era rivolto a Laura chiedendole se c'era un posto dove si poteva cambiare . Jensen era tornato ai suoi palloncini, Intanto era arrivato il festeggiato con suo fratello , Jared era uscito vestito da pagliaccio e Danny era felicissimo . La festa poteva iniziare . Il fratello di Jensen lavorava come insegnante in un istituto per sordi e avevano deciso di invitare anche bambini sordi . Come interprete c'era Laura che conosceva benissimo la lingua dei segni visto che anche lei la insegnava . Ma non ce ne fu bisogno,quando Jared si rese conto che alcuni bambini erano sordi iniziò a segnare lasciando tutti sbalorditi, i bambini erano al settimo cielo e la festa risulto un successo . La festa era finita e Jared stava sistemando le sue cose. Jensen lo guardava dal fondo della sala mentre sistemava i tavoli con Laura che lo spiava incuriosita . Così era andata a prendere una fetta di torta e l'aveva portata a Jensen dicendogli " perché non la porti a Jared ... Credo che se la sia meritata " sorrise e andò via lasciando Jensen con il piatto in mano . Così si era avvicinato a Jared ,che stava mettendo delle cose nel borsone ,lui si era alzato e gli aveva sorriso, Jensen gli aveva allungato la torta e gli aveva sorriso, Jared aveva preso il piattino e lo aveva appoggiato sul tavolo per avere le mani libere e poter segnare " grazie adoro i dolci " " di niente sei stato proprio bravo con i bambini ... Non ci aspettavamo che conoscessi la lis"rispose Jensen. " i miei genitori e mio fratello sono sordi , ho imparato a segnare prima di parlare. " " si vede " e gli sorrise . Era strano parlare con quel ragazzo, naturale, per lui non era mai naturale parlare con gli estranei, ma con Jared era diverso. Lo avevo invitato a sedersi con lui mentre mangiava la torta e il tempo si era fermato . Avevano inziato a parlare e non si erano accorti che tutti gli invitati se ne erano andati, Laura e suo fratello avevano sistemato tutto . Erano rimasti solo loro 4 . Laura si era avvicinata ai due ragazzi , aveva toccato la spalla a jensen che si era voltato e lei disse " noi andiamo. Voi potete rimanere, qui chiudono alle 19.00" sorridendo aveva salutato e si era allontanata con il marito. Jared si era alzato e aveva ripreso a sistemare le sue cose anche Jensen a sua volta si era alzato e lo aveva aiutato . Poi erano usciti e diretti verso le macchine ma come capita rare volte nella vita, non riuscivano a smettere di parlare, di sorridersi a vicenda,e ridere, e parlare ancora ...dopo un tempo indefinito il Cell nella tasca di jensen aveva vibrato così lo aveva preso e letto il msg . Era di Chris il suo migliore amico che lo aspettava per cena e voleva sapere se fosse per caso morto o finito in un fosso . Jensen aveva letto il msg con un sorriso storto e Jared gli aveva chiesto se era tutto a posto, Jensen gli aveva risposto " si tutto ok e solo un mio amico .Mi aspettava per cena e non mi sono accorto che era così tardi." " mi dispiace di averti fatto ritardare, scusami con il tuo amico. " fece una pausa e continuo " magari uno di questi giorni potremmo fare qualcosa insieme se ti va ?" Fini di segnare un po' di fretta come se fosse nervoso . Jensen rimase imbambolato . Jared gli aveva chiesto veramente di uscire??? " mi sembra una buona idea ..." Disse alla fine . Jared allora tiro fuori il suo Cell e gli chiese il numero. Lo memorizzo e fece uno squillo a Jensen così che anche lui avesse il suo numero . A quel punto si dovevano proprio salutare anche se nessuno dei due ne aveva voglia . Ma ogni uno andò alla proprio macchina e verso la propria casa .... Jared aveva vissuto tutta la vita in citta' ma dopo la tragedia che aveva portato via i genitori e il fratello , aveva deciso di trasferisi in periferia e avvicinarsi alla cognata e ai nipoti, d'altronde erano la sua unica famiglia e lui lo era per loro . Stava per diventare infermieri ma per finire di pagarsi la scuola e le bollette faceva il pagliaccio alle feste per bambini e ogni tanto il cameriere. Viveva da quasi un anno qui ma non aveva amici ... Studiava lavorava e nel tempo libero stava con i nipoti e la cognata. Non voleva fare nient'altro,anche se non gli mancavano certo gli inviti. ma quando aveva visto Jensen a quella festa era rimasto abbagliato dai suoi occhi , dalla sua gentilezza, e dalla sua bellezze . Perché bisogna proprio dirlo , jensen era proprio bello .Avrebbe potuto benissimo essere un modello capitato alla festa per bambini per sbaglio . Ma poi lo aveva conosciuto . Avevano parlato e non riusciva a pensare ad altro ! Lo aveva invitato ad uscire non ci poteva credere. Non usciva con qualcuno da almeno due anni . Il fatto che fosse sordo era una cosa che non aveva neanche considerato . Viveva con i sordi da tutta la vita . Per lui era la normalità, certo non aveva mai avuto un ragazzo sordo, ma Jensen non era il suo ragazzo..!!! Rientrando nella casa vuota per la prima volta dopo tanto tempo non si sentì solo sentiva qualcosa in mezzo al petto, e il sorriso non lasciava il suo volto . Si preparo un pasto veloce e poi steso sul divano guardava il Cell indeciso se scrivere un msg a Jensen. Poteva sembrare troppo interessato. Magari doveva fare un po' il prezioso, ma sapeva benissimo che quello non faceva parte del suo carattere, lui si dava alle persone, a volte anche troppo e alle persone sbagliate, ma anche se aveva preso tanto batoste non lo avevano ancora cambiato . Così aveva scritto il msg .... " ciao jensen spero che il tuo amico non si sia arrabbiato troppo per la cena , ma il tempo passato a parlare con te oggi e' volato troppo velocemente ... Scusami ancora con il tuo amico buona serata jared" fece un respiro profondo e inviò il msg. Adesso arrivava il bello. Aspettare una risposta. Quanto ci avrebbe messo Jensen ?? Jensen viveva nello stesso palazzo del suo amico Chris , i suoi genitori non avevano problemi di soldi e gli avevano comprato l' appartamento li così che avesse vicino un amico. Non erano stati d'accordo con la sua idea di andare a vivere da solo per loro un sordo e' meglio che viva con un udente e questo era stato un compromesso . La sera spesso cenavano insieme ,quando Chris non aveva qualche nuova fiamma , poi guardavano un po' di TV e chiacchieravano ( Chris conosceva molto bene il linguaggio dei segni visto che conosceva Jensen fin dall'asilo ) Quella sera come sempre erano sul divano a casa di Jensen, guardavano una partita . Jensen non gli aveva detto niente di Jared aveva inventato una scusa sul suo ritardo. Non voleva avere troppe aspettative , e raccontarlo a Chris significava rendere più reale quello che era successo forse troppo reale. Magari jared gli aveva chiesto il numero solo per cortesia, compassione , magari non avrebbe mai chiamato. Stava proprio pensando quello quando il Cell vibro' nella tasca dei jeans , lo sfilo e lesse il numero che riconobbe subito anche se non lo aveva ancora memorizzato ( la solita paura...) era Jared ......! Lo lesse troppe volte . Era ipnotizzato tanto che anche Chris se ne accorse e gli diede un calcio per attirare la sua attenzione chiedendo gli poi cosa fosse successo ...? Jensen rispose che era una cosa di lavoro e che doveva andare al pc , così andò in camera . Rilesse per l'ennesima volta il msg e un sorriso gli si stampò sul volto . Doveva rispondere o aspettare ?? Non aspetto, scrisse " a Chris non fa male aspettare qualche volta, tranquillo non si è arrabbiato, comunque penso anche io che il tempo trascorso insieme sia passato troppo velocemente... Spero che passerai una buona notte Jensen" e lo inviò . Con il cuore che batteva come non aveva mai fatto . La risposta non si fece attendere " domani alle 15.30 per un caffè al centro ? " " perfetto " rispose Jensen senza pensare se era meglio farsi desiderare a meno. Sapeva solo che il suo cuore non smetteva di galoppare e lo stomaco era invaso da mille farfalle .
  
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