so close
{ not enough
}
C’è stato un tempo in cui Milah era la terra, rocce salde sotto i piedi, mani
indurite dal lavoro nei campi, e neanche per un istante Rumpelstiltskin
si è sentito all’altezza di tanto fermo vigore.
Ricorda di essersi innamorato una volta
del suo essere naturale e schietta, del suo rivelarsi così testarda per
qualsiasi piccola cosa di ogni giorno. Ricorda com’è stato, poi, scoprire che
tutte le sue insicurezze avevano saputo trovare la fertilità nelle promesse
sicure di lei, quando il ventre le si è gonfiato di vita e lui ha rinunciato a
tutto – a tutto – perché niente era
più di questo, di loro, di sua moglie e suo figlio. Ricorda anche che è stato
allora che la terra ha iniziato a franare.
Milah
non ha sollevato lo sguardo dal basso orizzonte del loro villaggio piccolo e
stretto, non ha voluto vedere cosa c’era
oltre le lacrime di entrambi; gli è scivolata via tra le dita come una slavina,
e lo ha distrutto, e così lui ha distrutto lei.
«Avresti
dovuto combattere. Avresti dovuto morire!»
Neanche per un istante ha smesso di
sentirsi in colpa.
così
vicini,
C’è stato un tempo in cui Cora era il
fuoco, la passione del proibito, la scintilla nella vita buia di un mostro
ancora più buio, e neanche per una notte Rumpelstiltskin
non se n’è sentito bruciare.
Ricorda di aver pensato che era diversa,
e davvero lo era, così diversa da essere uguale a lui. Nessun’altra donna mai
avrebbe potuto bramare l’oscurità, nessun’altra donna mai avrebbe potuto
conoscere così intensamente la fiamma dell’odio e della rabbia e della vendetta
e irrorarsene e in essa purificarsi. Ma – avrebbe dovuto saperlo, avrebbe
dovuto prevederlo – il fuoco brucia
se stesso, si alimenta e poi si consuma, e l’ultimo bacio che lei gli ha
concesso sapeva di braci spente.
Cora si è strappata il cuore dal petto
con le sue stesse mani e lo ha lasciato solo a gridare nella cenere, e il fuoco
non era la sola cosa a essersi spenta; allora lui le ha preso tutto, ha preso
la figlia che non gli ha mai dato e la vita che gli ha preferito, senza
emozione, proprio come lei.
«Non
verrò via con te. Devo andare a un matrimonio – il mio.»
Neanche per una notte ha smesso di ricacciare
indietro tra i denti un ormai logoro se.
eppure
C’è stato un tempo in cui Belle era l’aria,
fresca, leggera, un soffio gentile su una ferita aperta, e neanche per un
giorno Rumpelstiltskin ha saputo di averne bisogno
per continuare a vivere.
Ricorda di aver chiuso tutte le finestre.
Ha voluto allontanarla con ogni mezzo, disprezzandola, disprezzandosi, provando
un piacere rabbioso e selvaggio al vederla poi andar via senza voltarsi – troppo
tardi ha saputo, in un bisbiglio timido nell’ombra di una villa grande e
fredda, che troppo tardi lei è voluta tornare indietro. Ricorda di averle spezzato
il cuore perché il vento non aveva il diritto di soffiare, la luce non aveva il
diritto di sfiorarlo, non adesso, non più. Eppure ha pianto, quando l’ha
ritrovata e quando l’ha persa di nuovo, e anche quando è stato lui a doverle
dire addio.
Belle non è riuscita a toccarlo finché
non è stata lontana, irraggiungibile, e allora la sua assenza ha creato del buono
là dove non ne era rimasto abbastanza per un uomo; ma lui ha distrutto anche
lei, prima volente, poi nolente, e tutto ciò che resta ora è un cuore vuoto e
una donna senza ricordi e nessuna tazza scheggiata.
«Avete
fatto la vostra scelta. E la rimpiangerete. Per sempre.»
E neanche per un giorno ha smesso di
rimpiangerla.
non
abbastanza
Ma c’è un tempo, oggi, in cui Emma Swan è l’acqua, onda forte di burrasca e lago quieto sulle
cui sponde riposare, ed è così ironico che l’unica donna che davvero non abbia
alcun motivo di amarlo sia la stessa che Rumpelstiltskin
ha aspettato per tutta una vita.
Dovrebbe volerlo veder morto; non dovrebbe
starle a cuore la sua sorte; quel che ha dovuto affrontare, quel che dovrà
affrontare ora, tutta la sua vita è colpa
sua. Eppure aveva una luce negli occhi, mentre gli diceva che l’avrebbe
salvato, mentre rispondeva a un colpo con una promessa, che gli ha fatto
pensare che forse non tutto è perduto, che la pace esiste ancora, da qualche
parte nel fulcro stesso della tempesta... E anche ora che il negozio dei pegni
è di nuovo immerso nel silenzio, che qualcosa è finito e qualcos’altro è appena
iniziato, Rumpelstiltskin le crede e in silenzio l’aspetta.
E intanto non riesce a smettere di
pensare che – acqua che inonda la terra,
che spegne il fuoco, che nell’aria si sublima – è dall’amore, da quello
stesso misterioso e sconosciuto amore, che la magia di Emma Swan
prende vita.
Fuori comincia a piovere.
per riuscire a sfiorarsi davvero.
Spazio dell’autrice
Avete
presente, qualche storia fa, quando dicevo di aver tentato di sintetizzare il
senso di tutto il mio fanshipping Golden Swan in una shot? Ebbene, dimenticatevene.
Questa, uhm, cosa strana è sicuramente ciò che più rispecchia il mio modo di shippare Gold/Emma e
Rumpel/Belle e
Rumpel/Cora, nonché il modo in cui non shippo Rumpel/Milah.
Inizio
con lo spiegare che la frase spezzettata a margine è un prompt
della mia dolcissima Ilovewrite, che manco a dirlo
giudicavo perfetto per una GS, ma che a ben pensarci riuscivo ad accostare
anche al Rumbelle e – dopo l’incredibile episodio
2x16 – anche al Rumpel/Cora. Voglio dire, nessuna
delle donne che hanno amato Rumpelstiltskin è
riuscita a toccargli fino in fondo il
cuore, non abbastanza da renderlo un uomo migliore: vuoi perché non ne sono
state capaci, vuoi perché lui stesso non glielo ha permesso. Milah non ha compreso la vera natura del suo gesto “codardo”;
Cora ha preferito il potere al suo amore per lui; Belle dapprima si è lasciata
allontanare e poi, proprio quando sembrava aver trovato la sua maniera di amarlo
incondizionatamente, gliene sono capitate di tutti i colori – e infine c’è
Emma, che sul serio ha tutti i motivi del mondo per odiarlo, ma ormai è
innegabilmente legata a lui (anche per via di Bae/Neal)
e insomma per farla breve my point
is this: a Rumpel, deluso e ferito e arrabbiato e solo, deve aver
fatto un certo effetto tanto quel suo
volerlo salvare nonostante le sue colpe quanto
il fatto che la sua magia, quasi in un paradosso, trae forza proprio dall’amore
che sulla scia di Cora anche lui ha sacrificato al potere. Quindi, al di là delle
mie dichiarate preferenze Golden Swan, questa storia
non vuole costruire una sorta di presupposto romantico, ma solo una nuova
consapevolezza generata in Rumpel dalla natura di
Emma, il frutto del Vero Amore a quanto pare destinato a diventare il
personaggio più potente di tutti, forse persino più di lui.
(Anche
perché, diciamocelo, Rumpelstiltskin non desidererebbe
mai la donna di suo figlio! D: Gli ha già fatto fin troppo del male. Ma se
questo mi impedisce di veder realizzato il mio OTP, non mi frena certo dal
continuare a vederne il potenziale e l’affinità di fondo delle mie due desperate souls preferite. ♥)
Colgo
l’occasione di queste note per ringraziare di cuore le persone meravigliose che
di volta in volta mostrano di accettare e più o meno apprezzare i miei
vaneggiamenti. Ultimamente faccio capolino qui solo per pubblicare, ma le
vostre parole mi raggiungono sempre e mi illuminano molte giornate.
Aya ~