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Autore: Newe    20/08/2004    4 recensioni
-dopo tanti anni l`ho scoperto... volevate dunque tenerlo nascosto ancora per molto?per sempre? volevate nascondermi al mondo a cui appartengo?-
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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DIN DON DAN DON… DAN DON DIN DON

DIN DON DAN DON… DAN DON DIN DON

Era un normalissimo pomeriggio di fine primavera, proprio in quel momento si udiva il suono della campana scolastica che ricordava a tutti gli alunni il momento dell’uscita di scuola. In pochi secondi il cortile di una di queste si ghermì di giovani che uscivano dal cancello principale chi correndo chi camminando…
Prof: Sparrow, prima che vai via vorrei parlarti…
In una classe una ragazzina del primo anno, quindi appena approdata alle scuole medie, era stata bloccata dalla professoressa di letteratura cinese per un motivo ancora a lei sconosciuto. La prof sembrava appena uscita da uno dei suoi libri dal modo in cui parlava e dalle sue stravaganti idee. Si mise davanti alla ragazza che la guardava con sguardo impaziente misto scocciato e si alzò gli occhiali ovali dopo aver chiuso a chiave la porta per evitare fughe.
Prof: sin dai tempi più antichi gli esseri eretici, ovvero figli di un unione negata, hanno occhi dorati e sono portatori di grandi sventure… - la prof. Che mentre pronunciava le parole aveva dato le spalle alla ragazza si girò di scatto non trovando nessuno, girò gli occhi e la vide saltare dalla finestra su un albero li vicino.
Rei: scusi professoressa, ma se vuole fare una lezione non ne ho bisogno di private! E poi ho altro da fare!
Detto questo con un’agilità quasi felina scese dall’albero e si mise a correre insieme alla mischia di ragazzi come lei…
Prof: accidenti! Quel demone mi è scappato di nuovo!
La ragazzina rispondeva al nome di Rei Sparrow, era per metà americana a causa del padre ma viveva in Giappone con i suoi e suo fratello. Era molto carina anche se ancora doveva svilupparsi completamente data la sua giovane età di tredicenne, aveva lisci capelli neri scalati fino a metà spalla e come fari sul viso risaltavano due occhi color dell’oro. Non sapeva da chi li aveva ereditati, sua madre aveva gli occhi grigi e suo padre azzurri. Per quanto riguarda il carattere era tutto l’opposto del suo fine aspetto: arrogante, menefreghista, scorbutica, asociale ma senza volerlo una leader naturale e carismatica. Aveva anche dei pregi però: sapeva capire le persone al volo anche dal solo movimento di un muscolo del viso ed inoltre era di sicuro la più brava degli alunni del primo anno. Ma non perché si buttava sui libri da mattina a sera, nei test tirava a indovinare e godeva di un’ottima memoria e intuito…
Finalmente arrivò a casa. Viveva in un tempio scintoista protagonista di tantissime leggende soprattutto il grande Dio albero che vi era al centro del giardino. Di corsa entrò in casa salutando la nonna e lo zio Souta
Rei: ciao Zio! La mamma è tornata?
Chiese impaziente
Souta: Kagome dici? No dovrebbe essere qui a momenti!
Rei: ok! I’m going to change me the suits before her arrive!
Souta: non parlare con me in inglese che non capisco niente!
Rei: Sorry
! I won’t it anymore! Stupid uncle!
Souta: smettila!
Mi dai su i nervi!
Rei scappò in camera sua dove si vestì con una maglietta larga e un paio di pantaloncini di jeans. Appena ebbe il tempo di distendersi sul letto sentì delle voci dall’ingresso. Quella che faceva più baccano di tutte era infantile e la conosceva fin troppo bene… si alzò di scatto dal letto, dalla cartella prese un foglio di carta e sparì correndo come una pazza oltre la porta.
Rei: mamma!! Guarda un po qui!
La donna che aveva davanti era sui 32 anni con i capelli lunghi, neri. Nero era anche il suo vestito, una giacca e una gonna corta tutto faceva contrasto con la sua pelle chiara e il rossetto rosso.
Ciò che porgeva la ragazza alla madre era un foglio con su scritti dei numeri a mano.
Rei: guarda e ammira! Sono praticamente un genio!! Hahaha guarda anche tu moccioso!
Disse rivolgendosi al suo fratellino di soli sette anni castano chiaro e occhi azzurri che la guardava interdetto. La donna si mise a guardare il foglio con sguardo attento lanciando di tanto in tanto delle occhiate alla figlia la quale era sicurissima di se. La donna sospirò
Kagome: per questa volta Rei ti sei salvata… ti avevo promesso il ristorante e ristorante sarà! Dopo una pagella del genere!^__^
Rei: Yuppy! ^.^
Kagome dopo aver salutato la figlia si diresse verso una stanza che una volta era degli ospiti, aprì la sua borsa e ne tirò fuori un pacco di fogli. Kagome nella vita aveva scelto di fare l’insegnante e lavorava come docente di giapponese nell’istituto superiore privato Seirin.
Kagome: cominciamo!!
Disse con allegria, nonostante il fato le aveva tolto una delle due persone a cui teneva di più non aveva perso il suo solito entusiasmo che aveva da ragazzina e sforzandosi di non pensare a gli occhi da cucciolo della sua bambina troppo simili a quelli di…
Scosse violentemente la testa, da quel giorno erano passati tanti anni. Da quel giorno che non era riuscita più ad attraversare il pozzo… aveva aspettato… invano… lui non era più venuto a prenderla. Che avesse sigillato il pozzo? Che non provasse più per lei… amore? Qual è la verità? Troppe domande senza risposta si accavallavano nella sua mente… ma non era una cosa nuova… ciò accadeva ormai da parecchi anni. E ogni volta che accadeva cadeva come in trans eppure per un breve periodo aveva dimenticato, o almeno ci aveva provato… aveva trovato un uomo che lo aveva in parte sostituito. Ogni volta che guardava l’uomo che aveva sposato, Jack Sparrow (il nome non ha niente a che fare con il peronaggio de “La maledizione della prima luna”), vedeva un uomo alto che ispirava sicurezza con i capelli neri e gli occhi color ghiaccio… aveva perennemente il sorriso sulle labbra e la cosa più importante era che l’amava talmente tanto da accettare una figlia non sua… Naturalmente la ragazzina era completamente all’oscuro di essere qualcosa di più che un normale essere umano…
Kagome: ma cosa stò facendo?
Disse la donna risvegliandosi dai suoi pensieri
Kagome: *devo smetterla di pensare a questo, ora vivo solo di ricordi…* devo correggere i compiti in classe di quegli analfabeti dei miei alunni!
Si convinse energicamente rimettendosi a lavorare per poter finire in tempo. Quando uscì da quella stanza era esausta ma non aveva tempo per riposarsi perché la sua famiglia l’aspettava impaziente davanti alla porta per andare al ristorante. La serata passò senza troppi intoppi con la cena a base di pesce. Quando arrivarono a casa avevano la pancia troppo piena e andarono a dormire.
Kagome aveva un letto stile occidentale che condivideva con Jack. Lentamente si infilò sotto le coperte e spense la luce. Mentre stava per prendere sonno sentì un rumore provenire dal giardino con a seguire delle imprecazioni di una voce familiare…
TU TUM (cuore)
Kagome: *no, non può essere lui… qualcuno che la voce gli somiglia… è tecnicamente impossibile che sia venuto!*
Non finì di formulare un altro pensiero che sentì che quel qualcuno si stava arrampicando su un albero, la donna si avvicinò a Jack per svegliarlo ma non ne ebbe il tempo perché l’uomo misterioso era entrato dalla finestra lasciata aperta. L’uomo si mise ad annusare in giro, ormai Kagome non aveva più dubbi…
…: Ka-kagome?
Kagome: Inuyasha?

  
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