“JOY! ALEX! VENITE SUBITO QUI!” urlo correndo per la casa, mentre Thomas mi guardava curiosa dal box
“NO! Io mi fermo solo quando Alex mi ridà la mia bambola. ALEX RIDAMMELA SUBITO” urla la mia prima figlia, nove anni, sgusciando dietro il divano
“No, non te la do!” conclude Alex, sei anni, volando da una parte all’altra del salone, urtando e facendo dondolare il box di Thomas, il mio terzogenito, di undici mesi, insolitamente tranquillo mentre si godeva lo spettacolo.
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Ora fatidica in casa Pattinson
Tutti pronti ai propri posti di partenza.
Due, in tre con il cane
Si alza la bandiera a scacchi
Clic, il rumore delle chiavi nella toppa.
Maniglia che gira lentamente su se stessa, come in quei vecchi film horror
Da dietro la porta spunta una chioma bionda conosciuta, anzi, di fama mondiale.
“Papà in buca d’angolooooooo” urla Alex gettandosi sul piede di Robert, mentre Joy lo guarda in modo altezzoso, andando ad affiancarsi a suo padre.
Li guardo sconcertata e vado a prendere Thomas, che sta iniziando a piagnucolare nell’altra stanza, sotto lo sguardo sofferente di Robert.
Mi giro ammiccante e ghigno, lasciando Robert in balia dei bambini.
Quando torno di là trovo Robert seduto sul divano, con Joy seduta accanto e Alex a cavallo su una gamba. Mi siedo accanto a lui e gli passo Thomas prendendomi Alex.
“Allora papà” inizia Joy con il suo fare da adulta “Come è andata al lavoro?” conclude mentre Alex annuisce.
“Tutto bene, grazie” la rassicura Robert, guardandomi di sbieco. Vedo il desiderio nei suoi occhi azzurri, e mi avvicino per baciarlo, quando una mano prepotente ci separa
“No, no e no! Non vi dovete baciare, altrimenti nasce un altro fratellino e io non voglio dividere la mia stanza” strilla convinto. Contento lui.
Joy alza le spalle e gli mette una mano attorno alle spalle
“Alex, Alex, i bambini non nascono con un bacio. Ci vuole qualcos’altro” lo rassicura con aria da saputella.
“E dì un po’, cara la mia signorinella, spiegacelo tu come si fanno i bambini, visto che sembri essere così esperta” le dice Robert, ammiccando nella mia direzione.
“Detto fatto” afferma Joy, scendendo dal divano e avvicinandosi al lettore DVD “Alex, guarda qui e acculturati un po’, perché è anche grazie a questo che mamma e papà sono così famosi e pieni di soldi”e fa partire un film.
Ho giusto il tempo di alzare gli occhi al cielo, quando sento Alex colpirmi sul seno
“Mamma, cosa stai facendo con papà in quel letto rotto e perché hai gli occhi rossi?” chiede in tutta la sua innocenza.
Strabuzzo gli occhi fissando quella scena girata un miliardo di anni prima, un miliardo di situazioni fa, e resto ferma a guardare lo sguardo soddisfatto di Joy e quello sorpreso di Alex.
“JOY!” urla Robert “Chi ti ha dato quel DVD?”  dice correndo a spegnere la televisione, onde evitare traumi futuri ai nostri figli, mentre io mi giro, ancora con Alex in braccio, verso Joy, che guarda in basso strofinandosi i piedi.
“Me l’hanno dato zia Lizzie e zia Victoria, hanno detto che sarebbe stato divertente!”
Lancio un occhiataccia a Robert, che ha un espressione schifata sul volto.
“E poi, scusa” continua Joy “Hai paura che io ti rubi il tuo bel vampiro superdotato, mamma?”
“JOY” strillo sorpresa “Chi ti ha insegnato questa parola?!”
“Ho letto Breaking Dawn” dice facendo spallucce.
Io e Robert assumiamo un espressione sbalordita e le nostre mascelle raggiungono il pavimento nel giro di due secondi, mentre Joy se la ride su per le scale.
“Io- io…”
Si voltano tutti verso di me, e la mia faccia diventa viola.
“Rob è, papà, insomma… oh, cavolo, questi non sono discorsi da fare. Non si guardano certi film e basta! E chiudiamo il discorso “fare fratelli con e senza baci”
Joy annuisce sommessamente e poi si avvicina a Robert “papà, poi stasera me lo fai vedere? Così poi domani mi spieghi perché Jacob si è innamorato della finta figlia di mamma” bisbiglia una vocina, seguita, a ruota, da una sommessa risata vampiresca.
“Certo, tesoro, certo..”
Io scuoto la testa e guardo la mia famiglia, fatta di madri pazze, figlie esperte di sesso tra vampiri e figli interessati alla discendenza sessuale.
E ahimè, non posso fare a meno di sorridere.