Ho scritto questo testo ascoltando If I Were Me dell’album Real to Reel, vi consiglio di leggerlo facendo lo stesso :)

 
Un minuto…solo un minuto.
La sua mente continuava a ripetere quelle parole insistentemente mentre Dave scendeva dalla sua auto, lasciando solo l’altro uomo che era insieme a lui.
Un minuto soltanto…
Non passava spesso da quella strada per andare allo studio 606, ma quel giorno accadde e basta.
Si ritrovò a camminare lungo il marciapiede, dirigendosi verso quell’enorme stabile in parte abbandonato che una volta era stato come una casa per lui. Custodiva alcuni dei suoi ricordi più preziosi, quell’immenso posto, ma soprattutto lo aveva aiutato ad inseguire il suo sogno.
Era già passato un minuto…
Il cancello cigolò quando lui lo aprì per farsi largo nello spiazzo, una volta usato come parcheggio.
Erano solo pochi mesi che non entrava più in quel posto, ma gli sembrava trascorsa un’eternità.
In quella giornata fredda alzò gli occhi e lesse il nome dello stabile: Sound City Center.
Si avvicinò ancora di più alla porta che un tempo era aperta a tutti e girò la maniglia, ma la trovò chiusa.
Istintivamente ci si appoggiò con la fronte, il suo sguardo si puntò sullo zerbino sotto i suoi piedi. Era logoro, sporco e consumato, ma si riusciva a leggere ancora il nome dello studio, quel vecchio studio in cui Dave si era profondamente legato alla musica e in cui aveva conosciuto Neve, che ora era un suo fedele compagno.
Sospirò.
Ancora un minuto, ti prego…
Alla fine si decise a ritornare in macchina, ma quando si voltò vide che l’altro che era con lui lo aveva raggiunto:
-Butch…- disse solo. Lo disse con un filo di voce, come se fosse una richiesta di aiuto, ma in verità era solo sopraffatto dai ricordi.
Il produttore gli si avvicinò e gli posò una mano sulla spalla, i loro respiri si condensavano ogni volta che uscivano dalla loro bocca: parevano due persone in lutto.
Pochi istanti di silenzio dopo Dave disse:
-Sai, quando registrammo Nevermind credevo che questo posto sarebbe durato per sempre…- alzò gli occhi al cielo, quel cielo freddo, invernale e sconfinato.
-Niente dura per sempre-  fu la risposta di Butch: -So che sembra la frase di un film, ma è vero..-
Grohl non disse nulla, consapevole che l’altro aveva ragione. Quest’ultimo riprese la parola:
-Comunque sia, hai reso omaggio a questo studio nel modo migliore. Tantissime persone ti sono grate per quello che hai fatto, io per primo…-
-Ti ringrazio- disse Dave voltandosi per guardarlo.
Vig gli sorrise:
-Vogliamo andare? C’è ancora molto da fare per ultimare il tuo tributo-
L’altro annuì e Butch si avviò verso l’auto, lasciandolo indietro.
Il moro fissò ancora la struttura davanti a sé e con voce bassa e leggermente rotta pronunciò solo quattro parole: -If I were me…-
-Cos’hai detto?- chiese Butch fermandosi.
Grohl lo raggiunse e gli mise un braccio intorno alle spalle:
-Niente, se mai te lo dico dopo…-
Mentre si incamminavano Dave si voltò ancora una volta indietro. I suoi occhi scuri si fermarono nuovamente sulle grandi lettere impresse sulla parete, per l’ultima volta.
Sound City Center.
 
 
Ho finalmente visto Sound City *-*, ve lo consiglio!
Questo testo è ovviamente ispiratissimo dal film e forse non è niente di eccezionale, ma ci ho messo del sentimento per scriverlo e spero si sia capito…
MadAka