SOPRA LE SPUMOSE ONDE
Il Tempio dell’Orichalcos si inabissò con un rombo
terrificante, mentre l’elicottero della Kaiba Corporation si librava in aria
cercando di sfuggire allo tsunami che s’era formato quando la piattaforma
sospesa che sovrastava il tempio era crollata nell’oceano azzurro. Nello
spazioso abitacolo, seduti scomposti sui divanetti, un gruppo di ragazzi fissava
sconsolato il vuoto.
Un ragazzo dai folti capelli scuri, e dalla corporatura
esile ma robusta fissava fuori dal finestrino, con lo sguardo perso nell’azzurro
del mare, i profondi occhi incastonati nell’ovale pallido del viso, che
scrutavano ansiosi la superficie dell’acqua, alla ricerca di qualcosa.
Di qualcuno.
“Yugi..” sussurrò, quasi senza pensarci.
Anzu alzò la testa versò di lui, con aria sconvolta: “Hai
visto Yugi??” quasi urlò la ragazza, rizzandosi in piedi. Seto Kaiba la fissò
stupito, possibile che… “No, non l’ho visto.” Rispose freddo, quasi glaciale,
voltandosi subito dall’altra parte. I suoi occhi continuavano a correre
frenetici da una parte all’altra dell’immensa superficie azzurra, scossa da
tremori, con altissime onde dalla cresta bianca di spuma che s’infrangevano le
une sulle altre.
Dentro di se, sentì che qualcosa si era
rotto.
Qualcosa di profondo, che ora irradiava un profondo dolore
nel suo animo.
Qualcosa che lo rendeva felice e triste allo stesso
tempo.
Un sentimento profondo come due occhi color ametista che lo
avevano incantato.
L’amore.
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