I 74° Hunger Games di Faccia di Volpe.

Capitolo 1.

Oggi fa caldo nel Distretto 5. Troppo caldo. Questa sensazione è ancor più accentuata dal fatto che oggi sia il 15 Giugno, ovvero il giorno della Mietitura. Qui nel nostro distretto la parola Mietitura equivale a morte, non come nei distretti uno o due, dove i diciottenni sgomitano per offrirsi volontari. Li le madri non hanno paura di vedere morire i loro figli, se sono dodicenni tanto ci sono i volontari che li risparmiano, e spesso i genitori dei volontari sono quasi sempre vincitrori di passate edizioni, e già questo di da un vantaggio sugli sponsor ancor prima di entrare nell’ Arena.
Poi ci sono quei genitori (vincitori s’intende) che anche se loro figlio per qualche sfortunata coincidenza venisse ucciso non sarebbe male di tanto, era solo un codardo o uno che non si sapeva difendere. Lì sembra che facciano figli solo ed esclusivamente per questo, per partecipare agli Hunger Games, ed e come il Papa no? Morto uno se ne fa un altro!
Qui non è così.. oh no nemmeno lontanamente. Loro, i cosiddetti Favoriti non hanno minimamente l’idea di cosa prova una madre quando vede suo figlio dodicenne affrontare per la prima volta la mietitura, e magari avere pure la sfortuna di essere scelto. Qui non ci sono forti e spavaldi volontari che ti risparmiano, qui no, qui il giorno della mietitura si vive con terrore. E se Capitol City voleva terrorizzare gli abitanti di Panem.. beh in questo Distretto ci è riuscita al cento per cento.

Ed eccomi qui, dunque, che cammino verso la piazza del Distretto, dove tra un’ora circa inizierà la mietitura, che come ogni anno porterà al macello due giovani ragazzi. L’hanno scorso furono scelti una quattordicenne e un dodicenne, potete immaginarvi anche sa soli che fine abbiano fatto.
Ecco che vedo la solita assistente di Capitol City seduta al tavolo tutta bardata (sembra uno scafandro la loro “tuta”) che, se dovesse andare in guerra sarebbe stata meno vestita.
-Il prossimo!-
Dice una di loro con voce squittente, che è talmente ridicola che mi verrebbe voglia di fargli il verso.
Le porgo la mia mano, lei mi punge con estrema precisone sempre nello stesso punto in cui sono stata bucata fin dalla mia prima mietitura; ormai non fa neanche più male.
Mi posiziono tra le quindicenni, e aspetto che la persona più buffa,brutta e ridicola del mondo salga sul palco. Ed eccola li, che come se io abbia espresso un desiderio che sale il palco – glici volgiono circa 2 minuti per salire le 13 scale tanto è grassa. Se fosse un’abitante del Distretto 5 sarebbe immediatamente giustiziata, con l’accusa di bracconaggio illegale nei boschi o furto.-
Con la sua acuta voce dice: - Signori e signore- si passa una mano sulla fronte per asciugarsi le piccole coccioline di sudore che le erano colate a causa di quella difficoltosa scalata per arrivare alla sua postazione. – Benvenuti alla settantaquattresima edizione degli Hunger Games! E possa la buona sorte essere sempre a vostro favore! Ed ora la parola al sindaco del Distretto 5, che ci leggerà il trattato di pace stipulato da Capitol City e dai Distretti! Un’appalauso!-
Ovviamente nessuno applaudì, come ogni anno. Ormai nemmeno la Capitolina ci faceva più caso.
Quando il sindaco –fnalmente- finì il suo discorso (ogni anno era sempre lo stesso) la Capitolina si alzò – con molta difficoltà- dalla sua sedia, dove poco prima era sprofondata in un bagno di sudore e si avvicinò al microfono trillando:
-Ed ora è arrivato il momento di pescare a sorte i nomi dei giovani ragazzi che quest’anno rappresenterenno il Distretto 5 agli Hunger Games. Non siete emozionati?-
Certo, l’aria era così carica di emozione che sembrava un funerale. Ogni tanto mi domando da dove le prendano certe cose, ma non vedono cosa succede ai nostri bambini tutti gli anni? .. No sicuramente no, sono troppo occupati a vedere i Favoriti che fanno a pezzi gli altri. Che schifo, riesco a pensare solo questo.
La grassa Capitolina si avvicina alla boccia delle ragazze, fruga un po’ con le corte dita paffute ed estrae un bigliettino. Adesso sento paura, come sento tutti gli anni, ma tutti gli anni non riesco a controllarla, il mio cuore batte a mille e sento i brividi lungo la schiena, mescolati a quello che è… sudore? Non lo so, voglio solo tornare a casa stasera e abbracciare la mia famiglia come tutti gli anni.
Eccola che si avvicina al microfono, scarta al biglietto, il mio cuore accellera a duemila, e legge il nome:
-Jaqueline Emerson! Vieni cara!-
Vorrei che il mio cuore si fermasse ora. All’istante. Perché quello che ho sentito è un nome conosciuto, è il mio nome. Purtroppo il mio cuore non si ferma e quindi barcollo verso il palco, all’inizio a testa bassa, ma poi penso che questo momento verrà visto da tutta Panem, compresi quelli che ormai sono i miei tributi avversari e alzo la testa e guardo dritto un punto indefinito del palco; cammino, senza espressione nel volto.
Salgo sul palco e non sento nemmeno il nome dell’altro tributo. Vedo solo un piccolo ragazzino dodicenne spaurito che sale sul palco. Quello che succede dopo non lo vedo ne lo sento, sono troppo impegnata a realizzare ciò che è appena accaduto. Ma una cosa è certa:

Se devo partecipare agli Hunger Games lo farò, ma non alle loro regole.
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Spazio dell’autrice

Ciao a tutti! ^^ Eccomi qui con la mia seconda FF! Spero vi piaccia!
Ah riguardo al nome di Foxface ho deciso di mettere quello dell’attrice che la interpreta nel film!
Fatemi sapere cosa ne pensate! Mi aspetto tante recensioni ;) Al prossimo aggiornamento!
- Emma Clove