Lottare…
"Lottare,lo
aveva sempre fatto..perchè adesso era così difficile?
Perchè adesso non aveva nemmeno il coraggio di
guardarsi allo specchio?
Perchè tutto cambia,non possiamo avere
certezze nella vita.
Tutto si può rivoltare in un secondo e caderci
addosso schiacciandoci.
E questo lei lo sapeva bene..."
Prologo
-….si tratta di una forma molta statica di tumore al sangue,il problema sta nell’emoglobina,è una forma di leucemia molto forte e rara, di solito si contrae quando si è molto piccoli o in età avanzata..prima d’ora aveva avuto problemi del genere?..-
-Nnnno…NO..-
-Lei
è il padre?Ci sono dei documenti da firmare per fare degli accertamenti e per
procedere con la chemio terapia e il conseguente ricovero se sarà necessario.-
-NO..cioè,
è come se lo fossi. –
-Mi
spiace tanto,certe cose vengono così,senza lasciarci il tempo di dire o fare
qualsiasi cosa…-
Silenzio..Cosa
altro si poteva dire in quegli istanti?
Come
puoi dire ad una ragazza di appena venticinque anni che la sua vita sarà molto,
molto più breve di quanto immaginava?
Che
non avrebbe potuto combattere e vincere quella volta?
Che
le speranze erano così poche da neanche vedersi?
Quello
era realmente troppo.
Un
troppo eccessivo e soffocante, un troppo infido e oscuro.
Fissò
quel foglio fino all’esaurimento,fino a che le lacrime non lo bagnarono del
tutto impedendone la lettura.
Lo
fissò,e più leggeva ,più aveva voglia di svegliarsi..
si
era solo un brutto sogno,un incubo.
Era
uno stupido scherzo, non poteva essere realmente così.
Era
una bugia,già..lo doveva essere.
Il
destino non poteva fargli anche questo,aveva sopportato troppo.
Davvero
troppo.
Alzò
lo sguardo,non sapeva cosa dire.
Era
incredibile,lei, non sapeva proprio cosa dire.
Impossibile.
Non
riusciva a capire più nulla ed il vuoto la inghiottiva senza permetterle di
fare qualunque cosa né di reagire.
-Buffy…-
Apri
gli occhi,è solo un brutto sogno
-Buffy..?-
Forza
svegliati!Sei pronta ad affrontare le risate di Willow,le battute di Xander,i
discorsi di Gilles,i lamenti di Down,i battibecchi con Spike..
Tutto
è solo un sogno..
-Buffy????-
No..non
è un sogno..
È la realtà.
-Signorina,lo
so che è difficile da accettare ma dobbiamo cercare di intervenire al più
presto,inizieremo subito con la che mio, vedrà che a poco a poco… -
Quelle
parole erano lame che le si infiltravano dentro,e scavavano,torcendo ogni
brandello di carne,distruggendo ogni fibra del suo essere..
-Che
possibilità..ho di..?-
-Non
lo sappiamo con certezza,un buon 40 per cento,è fortunata signorina,per la metà
della gente infetta da questa malattia di sol….-
Non
sentiva più nulla,solo la certezza del vuoto e la consapevolezza della morte.
-Sig. Giles io..-
-Non
ti preoccupare Buffy,vedrai che tutto si sistemerà,non è niente in confronto a
quello che abbiamo passato possiamo benissimo..-
-Non
è mai stato bravo a dire le bugie,lo sa perfettamente….può chiamare lei gli
altri?
Non
vorrei che si preoccupassero di non trovarmi a casa.Li faccia venire
qui,spiegherò io tutto…-
Non
ci fu né tono né emozione in quella frase.
Solo
tristezza e dolore,no..anzi c’era amarezza,e nervosismo e crudeltà,per chi
,ancora una volta era messo davanti ad un baratro.
Per
chi era costretto a vedere la morte per la terza volta,per qualcuno che aveva
sofferto troppo a lungo e che adesso rivedeva tutto il suo mondo crollare.
Tutti
i suoi sogni,per un avvenire ormai oscurato dalla notte,tutte quelle
speranza,tutti quei progetti…
Sfumati,ancora
una volta.
-Va
bene…-
Un’oretta
dopo si trovò a fissare volti irriconoscibili ai suoi occhi.
Preoccupati,severi,rigidi,inflessibili…
Willow
lottava per non far uscire le lacrime.
Ancora
non sapeva nulla di ciò che era successo,e già piangeva ,piangeva perché quegli
occhi ora erano vuoti.
Vuoti
di quella vitalità che le aveva salvato
tante volte la vita,vuoti da quell’allegria e da quell’umorismo che le aveva
risollevato il morale nei momenti più tristi,vuoti di lei.
Xander
taceva,fissava solo Buffy ,come a cercare in quelle iridi grigie una risposta
alle sue domande.
Ma
tutto era già fin troppo chiaro.
L’unica
che sembrava non aver capito ancora un granchè era Down che sorrideva,ignorando
lo sguardo torvo di tutti.
Spike
non era potuto venire,era mezzogiorno , e quindi non lo avevano neanche
avvertito.
Quella
doveva essere una semplice visita di controllo,di quelle innocui in cui ti
dicono che sei fissata e che sei sana come un pesce,non che tua madre ti ha
trasmesso alcuni geni che le hanno provocato la morte,non che ti rimane si e no
un anno di vita.
-Ragazzi
io,io….-
Come
poteva guardare negli occhi Willow e dirgli che non bastava che se ne fosse
andata Tara?
E
Xander?
Che
Anya si era sacrificata inutilmente per un mondo che non faceva altro che
chiedere vite?
E
Down..?
E a
lei ?
Come
poteva far accettare agli altri qualcosa che non aveva ancora accettato lei
stessa?
Lo
sapeva da tre minuti e già si sentiva così piena di problemi,ancora una volta
non si accorgeva di ciò che le accadeva,troppo presa da quello che avrebbero
potuto sentire o provare gli altri,dalla loro sofferenza,e non dalla sua.
Questa
volta era davvero sola.
-Bè,il
medico ha detto che ho ereditato dalla mamma una forma un po’ strana di
leucemia,tumore al sangue..o ma non vi preoccupate tutto…-
No,non
riusciva a continuare.
Le
lacrime si erano subito fatte strade in quegli occhi.
Willow
era ferma,immobile.
Come
una gazzella davanti al leone,come un topo innanzi ad un serpente.
Gli
occhi erano vuoti,il dolore non riusciva a tramutarsi in lacrime,forse per la
paura che se iniziava non avrebbe più smesso..
Xander
stava silenziosamente piangendo,gli occhi fissi al pavimento e
quell’espressione che solo una volta avevano potuto vedere sul suo viso,alla
morte di Buffy.
Quando
le si era inginocchiato e aveva pianto,e urlato al mondo quanto tutto fosse
così ingiusto..
Down
svennè….
Oramai
era a tutti certo che nulla sarebbe stato più come prima…
1 Capitolo
capire,accettare,comprendere..
-Ragazzi allora mercoledì ci sarà compito in classe ,su tutto il programma,voglio che sia ben chiaro che dovet….-
Non
ascoltava nulla,stava seduta accanto a Willow come un atomo,muta e con gli
occhi fissi sulle scarpe,semplicemente come se non esistesse.
Willow
la guardava supplicante ,come se da quello guardo Buffy sarebbe ritornata la
solita,con quelle battutine sarcastiche e con quell’allegria che mai nessuno le
aveva tolto.
Dal
giorno in cui il mondo si era fermato erano passati ben 6 mesi.
Mesi
fatti di chemio esasperanti e di dolore fisico insopportabile.
Nei
primi era riuscita a sostenere la caccia,sotto lo sguardo vigile del signor
Giles e quello innamorato di Spike,che ancora non riusciva a capacitarsi di
quello che le era successo.
Oramai
,sempre più spesso restava da lei a dormire,come a volerla proteggere da chissà
quale male.
Semplicemente
abbracciandola per tutta la notte,a volte la stringeva a se mentre piangeva e
la rassicurava dicendole che l’amava,l’amava anche se sapeva di non essere
corrisposto, almeno non nello stesso modo.
Quel
dialogo….
Quel
dialogo lo rammentava alla perfezione.
Era
appena tornato dalla sua breve “avventura” a Los Angeles,insieme al suo vecchio
“rivale” e si erano incontrati al cimitero.
Avevano
un po’ parlato del più e del meno
finche’ non erano arrivati al
loro ultimo discorso,ad un ti amo sbagliato,ad una parola di troppo e ad una
muta comprensione…
“””-Penso
che adesso noi…-
-Potremmo baciarci come fanno due coppie
normali..-
-M noi non siamo due coppie normali perché
tu sei un vampiro-
-E perché tu non mi ami…-
-Spike io…-
-Non ti preoccupare,mi accontento del tuo
affetto!-
-Tu sei importantissimo,sei la mia ancora
alla realtà,sei la famiglia che non ho
mai realmente avuto, sei quell’amico
speciale che ho sempre voluto accanto...sei il
mio tutto..-
-Lo
so, e Ti voglio bene..-
-Ti voglio bene..-“”””
Era
una coppia,certo,ma senza amore,almeno senza quell’amore che ti fa gridare,che
ti fa piangere e ridere allo stesso tempo,senza quell’amore che è capace di
ucciderti e di ridonarti la vita subito dopo.
Senza
un amore…
Dopo
i primi mesi di estenuante caccia aveva dovuto ammettere agli altri
e,soprattutto,a se stessa di non potercela fare,di non riuscire a seguire quei
ritmi,che un tempo per lei erano del tutto normali,di non riuscire più ad adempiere
al compito di cacciatrice.
Spike,Xander,Willow,Giles,
Ecco
I nuovi cacciatori,I vendicatori della notte,scherzavano appellandosi con
strani nomignoli ,come a voler far capire a Buffy che presto sarebbe stata di
nuovo la solita allegra,pazzoide, cacciatrice Buffy:
Quella
Buffy che rideva sarcasticamente e che non si arrendeva dinnanzi a nulla.
Ma
ormai quella ragazza non c’era più,e più il tempo passava , più tutte le
speranze si affievolivano …
Si
stava osservando allo specchio,se sua madre l’avesse vista le avrebbe fatto
mangiare un’intera casa di cioccolato.
Era
dimagrita,e al posto di due fianchi ben postati ora c’erano solo ossa,ossa
brutte ed evidenti ,nessun ragazzo l’avrebbe più guardata..
I
capelli le stavano inesorabilmente cadendo,il suo biondo platino era ritornato
all’originario colore…il castano scuro,che
ormai dominava quei pochi mossi capelli che le andavano un po’ sotto le
orecchie,come a ricoprirle da tutto quel veleno..
Non
si riconosceva più…dov’era l’attraente neo cacciatrice bionda?
Dov’era
la bambina capricciosa e spensierata?
Si
era persa l’ennesima volta in qualcosa più grande di lei,in qualcosa che
nemmeno la cacciatrice poteva affrontare,qualcosa che andava oltre al saper uccidere un
vampiro,o saper sventrare apocalissi,o a saper salvare il mondo ,qualcosa che
nessuno aveva il potere di evitare,una
stupida,insulsa malattia.
Nessuno
oltre a loro lo sapeva,nessuno doveva saperlo.
Se
i “cattivi” lo avessero saputo in meno di un secondo ci sarebbero state
profezie da
Cambiare,mostri
da uccidere e città da salvare,e ora come ora la cacciatrice non era in gran
forma.
Più
volte Giles l’aveva pregata di chiamare quelli di Los Angeles,per controllare i
testi di Wesley, per confrontare nuovi pareri, per essere aiutati da Faith a
sconfiggere il male,e per avvertire di quello che stava succedendo Angel..
Nessuno
aveva aperto bocca riguardo a quello,ma era chiaro a tutti quello che si doveva
fare,avvertirlo.
Non
lo avrebbero mai perdonato se fosse stata realmente male,ma come si poteva dire
ad una ragazza malata di avvertire il suo ex che stava morendo?
Soprattutto
nel LORO caso..
Un
amore mai finito,mai sfuggito alle ire del destino.
Un
amore soppresso dalle lacrime,dalle inutili bugie,dai problemi enormi e dal
male incombente.
Un
amore chiuso,represso in sconfinati e muti pensieri,in frasi piene di senso ma vuote,in parole mai
dette e baci rubati,in incubi reali e in lacrime perse..
Un
amore che non era riuscito a trovare un modo per sopravvivere se non nei loro
cuori.
Le
notizie correvano veloci,ma Buffy sapeva solo il succo..
Non
poteva dimenticare quella volta che il sig. Giles le aveva detto con molta
semplicità ciò che Angel era diventato,come la sua vita si fosse trasformata,e
con che naturalezza l‘avesse avvertita che aveva avuto un figlio da Darla,nato
da una notte di pura passione, che il bambino aveva cercato di ucciderlo finchè non avevano
chiarito ,che Cordelia era diventata una demonessa ,una specie di dea e che fra
Angel e lei c’era stato del tenero,che però lei aveva avuto un figlio dal figlio di Angel che era diventato
improvvisamente adolescente e che il bambino era speciale,e che ora vivevano
tutti insieme come una normale famiglia insieme a Faith, Wesley e due nuovi
ragazzi di cui non era a conoscenza dei nomi.
Era
rimata scioccata,ESTERREFATTA..
Quante
cose erano successe?
A
lui?A lei?
Come
erano cambiati?
Cresciuti?Maturati?
Avevano
amato altre persone,si erano legati con altra gente,avevano vissuti senza
troppi rimorsi dimenticando il loro amore e sotterrandolo sotto urla di dolore
e sofferenza,sotto nuovi baci e nuove notti .
Era
ritornato Angelus per poco tempo.
Grazie
a Cordelia, che era riuscita dove solo lei era arrivata,gli aveva fatto provare
quel prezioso attimo di felicità che solo lei era riuscita a dargli.
Improvvisamente
aveva capito come tutto era diverso da quando lo aveva conosciuto,amato
apprezzato.
Prima
lui le apparteneva ,prima c’era solo lei nel suo mondo,prima non aveva
amici,famiglia….amori,ora non si appartenevano più,si erano scissi in maniera
irreparabile e Buffy non voleva assolutamente che lui sapesse..
Sarebbe
corso da lei e l’avrebbe rivista.
Non
avrebbe retto il suo sguardo disgustato di fronte al suo corpo ormai
informe,non sarebbe riuscita a sostenere quegli occhi così belli schifiati
innanzi alla sua oramai povera chioma scura,.no,non ce l’avrebbe fatta.
Lui
la ricordava bella,allegra,bramante di vita.
Non
voleva che la vedesse così: spenta,orrenda e oramai passiva,come in una muta
attesa..di qualcosa che sapeva bene presto sarebbe arrivato.
Nonostante
tutto quello che era successo,tutti i loro litigi,tutte le loro ormai evidenti
divergenze,tutte le loro bugie,lei non riusciva a non essergli indifferente.
Era
stato il suo primo uomo,la sua prima vera battaglia,il suo primo ed anche unico
amore.
Un
amore che però ormai non c’era più,era stato oppresso da qualcosa ben più
grande di loro,qualcosa che nessuno
poteva controllare,il fato.
E
si sa, a quello non si può sfuggire.
Ora
lui aveva Cordelia,Connor,la sua famiglia.
Lei
aveva Spike,Down,la sua nuova vita.
Ora
erano separati e nulla li avrebbe più uniti,nulla doveva più unirli,perché
allora la sofferenza sarebbe stata realmente troppa e i loro occhi non si
sarebbero più incontrati per timore di trovare qualcosa di diverso da ciò che
rammentavano.
Lei
non era più Buffy Summers,e prima o poi l’avrebbe dovuto accettare.
Non
poteva più andare da Angel,parlargli,guardarlo e baciarlo,non ne aveva il
diritto.
Con
che coraggio poteva dirgli di baciare quelle nivee labbra?
Abbracciare
quell’ orripilante corpo?
Accarezzare
quegli ultimi fili di speranza ormai passata?
Non
ne aveva il coraggio,non ne aveva il diritto.
Forse
l’avrebbe rivisto solo in cielo,ma nemmeno quell’ipotesi era plausibile per un
semplicissimo motivo,lui era immortale.
Anche
la morte li avrebbe separati.
Tutto
era contro di loro,non c’era mai stata speranza,ed era stata solo una stupida a
poter credere in qualcosa senza fondamenta.
Ma
era cresciuta,e quei duri mesi l’avevano portata ad essere realista,cruda e
spietata,con tutti e soprattutto con se stessa.
Dopo
la fine delle lezioni andò a casa e si sdraiò sul letto.
Si
addormentò con un unico pensiero nella mente,con un’unica domanda che esigeva
fortemente una risposta.
Con
una muta preghiera che controvoglia continuava a sperare silenziosamente..
-Domani
mi alzerò?Un giorno..lo rivedrò?-
Non
sapeva che quel fatidico momento sarebbe arrivato troppo,troppo presto.