Quando, per la
prima volta in vita mia, qualcuno mi disse che tutto sarebbe potuto succedere…
beh, mettiamola così. Non ci ho creduto e gli sono scoppiata a ridere in
faccia. E sapete chi fu a dirmelo? Sharpay Evans, nota a tutti gli studenti
della East High School
come la Regina di Ghiaccio. La cosa divertente, è che aveva semplicemente e
stramaledettamente ragione… perché dico questo? Meglio che faccio una lista.
Punto primo. Io
e Sharpay siamo migliori amiche. Sì, anche con Taylor… solo che lei era più riluttante
di me.
Punto secondo.
Sto con un Wildcats,
e lo adoro, anche se però sento che mi manca qualcosa.
Punto terzo.
Chad Danforth e Ryan Evans, sono anche loro i miei migliori amici.
È semplicemente
impossibile che io, Gabriella Montez, dica, anzi solo pensi, queste
cose. Ragazzi… io lo odiavo Troy… odiavo Sharpay e Ryan… odiavo pure Chad… li
odiavo tutti, mentre ora siamo una banda più unita che altro. Io, Kessie (la
chiamiamo così solo io e i nostri amici… per gli altri è solo McKessie.) ed Eve
(anche per la Regina di Ghiaccio c’è il soprannome…) andiamo alle loro partite
se possiamo. Chad, Troy e Ryan ed Eve vengono alle nostre gare di chimica. Io,
Chad, Troy e Kessie andiamo a vedere i provini degli Evans. Un gruppo
semplicemente perfetto. Ma allora perché sto pensando così ossessionatamente al
mio gruppo? Cioè, andiamo… sono la fidanzata del ragazzo più popolare della
scuola, nonché più corteggiato e bello. Ho due migliori amiche che sono un
amore di ragazze. Ho due migliori amici che mi difendono sempre. Cosa potrei
desiderare di più dalla mia vita? Nulla. O almeno credo…
Stasera è una
delle tante sere in cui io e il mio gruppo usciamo per la città. Probabilmente
è per questo che mi sto fissando quasi maniacalmente davanti allo specchio a
parete della mia camera. Kessie ed Eve sono sedute dietro di me sul mio
lettone. Kessie porta, sotto consiglio quasi obbligatorio di Eve, una gonna
nera fino al ginocchio, una cavigliera argentata, dei sandali bianchi e una
maglietta bianca con delle scritte in italiano sopra. La vedo nel riflesso che
si sta spazzolando la lunga cascata di capelli castani con un mio pettine. Per
il cerchietto bianco e gli orecchini argentati ha scelto tutto lei invece. Eve,
che è semplicemente straordinaria nel vestirsi, ha un vestitino bianco
fino alle ginocchia, panta-collant neri sotto, stivaletti a tacco basso e una
giacchettina nera che le copre a malapena il petto. Ora sta strappando di mano
il pettine a Kessie.
<< Kessie!
Molla immediatamente quel pettine! Se ti spazzoli ancora una volta, i tuoi
boccoli sembreranno un nido di cicogna! >> la rimprovera, strappandole
finalmente il mio pettinino nero dalle mani.
<< Scusa,
è che non so cosa fare. >> si difende lei, facendo gli occhi dolci. Ma
non l’ ha ancora capito che con Sharpay non funziona quel trucchetto?? Sorrido,
vedendole bisticciare.
<< Tez!
(loro mi chiamano così. È un pezzo del cognome, per evitare di dire sempre i
nomi lunghi…) Allora, ti sei decisa?? Sei bellissima così! >> mi ricorda
Eve che, tradotto in lingua di Sharpay vuol dire esattamente: Muoviti lumaca
che tra poco arrivano e voglio essere puntuale. Come lo so? Ormai l’ ho
imparato.
<< Stai
tranquilla Eve! Mi metti l’ansia così, stai calma. Manca ancora un’ora…
>> faccio io che, tradotto nella mia lingua, vuol dire esattamente: Sai
calma amore, che tanto quelli sono sempre in ritardo.
Lei annuisce e
io torno a fissarmi allo specchio. Se dicessi che non mi convince come sono
vestita? No, non lo dico e mi tolgo direttamente il vestito, sotto lo sguardo
scandalizzato di Eve. Lo lancio oltre loro due sul mio lettone e mi avvio
spedita all’armadio. Maglia arancione? No, non mi piace. Gonna verde? Ma da
dove diamine viene questa? Ah, vero. Il regalo di compleanno della mamma. Okay,
sto impazzendo. Possibile che non ci sia uno stramaledettissimo paio di jeans e
una stramaledettissima maglia da mettermi per farla finita?? Uffa. Eccola…
eccola! Trovata! Mi infilo la maglia che ho appena trovato e filo allo
specchio. Come immaginavo, mi sta perfettamente. E non sono io che non sono
modesta, è solo la verità e si sa che la verità va sempre detta, anche se fa
male. In questo caso, non fa per niente male ed Eve mi da il suo tacito
appoggio morale sorridendomi. Perfetto, ora devo solo trovare dei jeans e sono
a posto. Ritorno con il sorriso sulle labbra al mio armadio e mi rimetto a
frugare. Passano cinque minuti e io ovviamente non ho trovato un cavolo. Mi
giro verso le mie amiche e le vedo che canticchiano una canzone. Una cosa che
non sapevo e che ho scoperto da qualche giorno, è che Kessie è semplicemente
bravissima a cantare. Comunque, tornando al mio enorme problema… dei jeans… dei
jeans… ma certo! La zia! No, non vado a chiamare mia zia, che, parentesi, è una
sarta favolosa, ma prendo i pantaloni che mi ha fatto lei. Sono
stramaledettamente belli e non avevo ancora trovato il momento giusto per
indossarli. Li cerco freneticamente davanti a me, e li trovo imbottigliati in
mezzo a tutti gli altri miei vestiti. Sono di quel tipo a sigaretta, con dei
bottoni lungo i polpaccio e sono chiari. Li adoro. Li infilo velocemente e
corro nuovamente allo specchio. Sono… wow!
<< Sei
bellissima così!!! >> esclama Kessie, saltando giù dal letto. Sì, per una
volta sono d’accordo con lei sul mio aspetto. Sto veramente bene. jeans sono perfetti e la maglia… ha due
tagli sulle maniche per lungo con il collo a barca. È nera con delle scritte
argentate ed un cuore nel mezzo.
<<
Ragazze, stanno arrivando. Tez, avvisa tua mamma che torneremo a casa a piedi e
di non aspettarci alzate. >> detta la mia Eve, con gli occhi che
brillano.
<< Sì tesoro, si è proposta di portarci così che poi noi non le chiedessimo di tornare… >> le faccio l’occhiolino, infilandomi le mie paperine nere. Mi faccio una coda alta lasciando qualche ciuffo fuori e sono a posto. Scendo le scale di corsa, immediatamente seguita dalle altre due. Afferro prontamente le chiavi di casa e le ficco dentro alla borsetta. Le altre escono di casa, mentre io mi fermo un secondo a guardarmi dietro. Il salotto è in ordine e, sempre in ordine, è anche la cucina. Perfetto, posso uscire. Mi chiudo la porta alle spalle e faccio il vialetto che mi separa dalla macchina di mamma lentamente. Perché? Per far innervosire Eve, che fa morire dal ridere. Sì, sono perfida, ma io non ci posso fare nulla.
Salto in
macchina e sorrido.
<< Allora
ragazze. Dove vi porto? >> chiede mia mamma, mettendo a posto lo
specchietto retrovisore.
<< Davanti
alla scuola. Grazia ma’! >> annuisce e accende la radio. Non sento la
musica che mi invade le orecchie, come sempre… è strano, non la sento dentro di
me come sempre. Sono solo felice. Felice… già… da tempo non lo dicevo. Oggi
finalmente rivediamo tutte Chad, che era partito per le vacanze estive in
Francia. Non so dire quanto mi è mancato. Mi sono mancati i suoi sguardi
luminosi, i suoi sorrisi sinceri, il suo senso dell’umorismo… è vero, io sto
con Troy… però… non so spiegarlo. Non riesco a spiegarmelo neanche io.
<< C’è
anche Chad stasera? >> chiede mamma.
<< Sì, è
tornato ieri sera dalla Francia. >> rispondo io. Eve e Kessie si guardano
un secondo negli occhi, le vedo dallo specchietto, poi si rivolgono a me con il
viso preoccupato.
<< Tez…
ehm… guarda che ha chiesto se c’era Troy… Chad non c’entra nulla… >> mi
spiega Kessie, con una strana espressione in volto. Troy? Ma mamma ha detto
Chad!
<< Avete
sentito male… ha detto Chad… Vero mamma? >> mi giro con il terrore negli
occhi verso mia mamma, che annuisce. Prendo un sospiro, rincuorata…
<< Hanno
ragione, tesoro. Ho detto Troy… >> e ora io mi sparo. Come è possibile
che io abbia capito Chad, mentre mia mamma ha detto Troy? Sto dando i numeri.
Devo parlare con Eve e Kessie, nulla da fare. Siamo arrivati, bacio sulla
guancia la mamma e scendo dalla macchina.
<< Tez che
diamine ti è successo? >> mi chiede preoccupata Eve. È strano, lo so… ma
non so spiegarmelo!
<< Non lo
so! Dovrei saperlo? Non riesco a spiegarmelo! >> stiamo camminando sul
vialetto della scuola, davanti a noi c’è la statua.
<< Allora,
ragioniamo… in questi giorni non fai altro che parlare di Chad e di quanto ti
manchi, mentre in teoria dovresti parlare solo di Troy perché è il tuo ragazzo…
>> grazie Kessie, grazie tante. Credi che non ci sia arrivata io da
sola?? Uffa.
<<
Infatti. Non ci capisco nulla!!! >> balbetto io, probabilmente non mi
hanno sentita neanche.
Mi giro un
secondo e vedo Taylor con le mani sulla bocca spalancata, immobile e con gli
occhi spalancati.
<< Kessie,
tutto bene? >> le chiedo, voltandomi completamente verso di lei. Kessie
scuote la testa e si mette a correre verso di me.
<< Sì…
cioè… ho capito tutto… Tez… ti sei innamorata di Chad! >> mi urla la mia carissima
amica che tanto adesso io vorrei fucilare all’istante. Ma ch’è, sei scema? Io…
innamorata di Chad? Di Chad Danforth??? Ma sei fuori???????????????
<< CHE
COSA?? >> biascico, con gli occhi spaventosamente fuori dalle orbite. Mi
vado a sedere sul piedistallo di pietra della statua.
<< Non è
possibile… cioè… è impossibile… io e Chad… ma sto con Troy… >> non ci
credo, è impossibilmente impossibillissimo. Cioè… andiamo… io non posso essermi
innamorata di Chad Danforth… no, non posso!
Ecco, evviva.
Chad, Ryan e Troy stanno arrivando e sono davanti a noi. Maledizione!
<< Tez,
molla Troy e vai con Chad, per favore, lo sai che non ti è indifferente…
>> mi bisbiglia alle orecchie Eve. Io la guardo stranita. E da quando è
così interessata?
<< Ciao
ragazze! >> saluta sorridente Ryan. Mi bacia le guance, poi mi bisbiglia
qualcosa all’orecchio, come la gemella.
<<
Aspettati delle sorprese, tante, tante sorprese… >> okay, sono partita,
andata per la tangente. Ma che hanno quei due???? Ecco Chad. Si avvicina… eh un
bacio sulla guancia come sempre. Beh, che cosa speravo? Un bacio vero, ecco
cosa speravo… va beh, un bacio sulla guancia di Troy e… cosa? Sulla guancia??
Un momento… io e lui stiamo insieme… e… ci devo parlare con lui, cavolo. Ecco
appunto, ma mi legge nella mente?? Ci stiamo allontanando mano nella mano. Ora
siamo fermi davanti al cancello della scuola.
<< Devo
parlarti. >> annuncia lui, guardandosi attorno quasi agitato.
<< Anche
io. >> sussurro, sperando che non mi senta.
<< Senti…
è difficile da dire… è solo che… mi piace un’altra… me ne sono accorto l’altro
giorno… lo so, adesso mi odierai… però… >> probabilmente ho gli occhi
lucidi. Sai Troy? Questa è la cosa più bella che t mi abbia mai detto! Ti
adoro, Troy! Mi guarda dispiaciuto, forse ha capito male…
<< Mi
dispiace, veramente… non prendertela male, però… >> ma io lo fermo
saltandogli al collo. Lo abbraccio forte.
<< Ti
voglio bene, Troy. Grazie, è stato un mese fantastico! >> gli sussurro
all’orecchio, baciandolo sulla guancia. Mi guarda senza capire, ma io gli
sorrido e corro dagli altri con un sorriso enorme sulle labbra.
<< Tutto
bene? >> mi chiede preoccupato Chad. Oh, tesoro, non sai quanto! Annuisco
sempre sorridendo. Sì, lo so, sono pienamente cosciente di avere un sorriso da
ebete, ma non posso farci nulla. Ci stiamo incamminando per andare in pizzeria,
ma io fermo Sharpay.
<< Ci
siamo lasciati, è tutto tuo. >> le facci l’occhiolino e poi vado ad attaccarmi
al braccio di Ryan. Quanto sono felice. Era da tanto che non mi sentivo così…
così… così leggera e allegra. Non me ne accorgo e siamo già in pizzeria. Mi
siedo per prima e afferro il menù, aprendolo alle pizze. Uhm, vediamo…
margherita, non ho voglia di mangiare molto. Alla mia destra si siede Kessie,
mentre alla mia sinistra Chad. Di fronte ho Eve, che, la vedo, sta osservando
di sottecchi Troy. Che carina!
*-*
Cavolo che
mangiata! Sono strapiena! Che ore sono? Oh miseriaccia!! Mezzanotte… sono
fregata, se la mamma è ancora ad aspettarmi… ecco appunto.
<< Sì
mamma? >>
<<
Gabriella Montez! Torna subito a casa! È tardissimo! >>
<< Ma
mamma! Torniamo a casa da sole io e le altre… eddai… e poi ci accompagnano
anche Chad, Troy e Ryan… >> guardo supplichevole Ryan, che annuisce e mi
sorride. Gli mando un bacio.
<<
Signorinella, non va bene questa piega… non diventare come la zia Giusy,
capito? >> e riattacca. La zia Giusy è troppo forte… è la sorella minore
della mamma e ha due anni in più di me. La adoro, è fantastica.
<< Ti ha
detto di nuovo di non diventare come Giusy? >> mi chiede sorridente Chad.
<<
Indovinato… >> che poi… non era mia mamma che si lamentava che ero sempre
solitaria? Beh, adesso esco ed ho degli amici splendidi… cosa vuole di più??
Ci alziamo e
paghiamo, poi usiamo. La via principale è tutta illuminata ed è costeggiata di
coppiette intente a sbaciucchiarsi o a scambiarsi effusioni. Se fossi passata
da qui l’anno scorso avrei sicuramente rimesso la pizza, il gelato e la torta.
Si, avevo detto che non avevo voglia di mangiare… ma oh, l’appetito vien
mangiando, no? Beh, mi giro a guardare dietro. Eve e Troy stanno troppo bene
insieme. Si tengono per mano e lei si morde il labbro, probabilmente si sente
in colpa. Che tenera. Le strizzo l’occhio e lei si illumina tutta, ritornando
la solita Sharpay sicura di sé. Kessie e Ryan, sono abbracciati. Sì, stanno
insieme. È così… strano… cioè, lei così chiusa e lui così aperto… sono
bellissimi insieme… e sono fidanzati da due mesetti.
Quindi, facendo
la conta, io sono rimasta sola appiccicata a… Chad. Ovvio. Mi guarda strano,
come se fosse dispiaciuto. Ma perché… perché provo così tanto desiderio di
baciarlo, abbracciarlo?? Mi legge nella mente, forse, perché mi ha messo un
braccio attorno alle spalle. Io lo imito abbracciandogli la vita.
<< Senti
Gabry… - è l’unico che mi chiama Gabry, perché le altre mi chiamano Tez e Troy
e Ryan mi chiamano per nome completo. – devo dirti una cosa… s che
probabilmente… non mi crederai… ma… >> si ferma. Sospira, io sono
incantata a fissarlo negli occhi, mentre lui guarda avanti. Si volta verso di
me, e mi guarda negli occhi. Okay, ora posso anche morire. Sono sicura di
essermi sciolta completamente. Lo incito con lo sguardo, deglutendo.
<< Allora…
io… io ti amo… cioè… sì, ti amo… ma… so perfettamente che tu stai con Troy, per
questo non ti chiedo nulla… volevo solo fartelo sapere… >> oddio. Oddio.
Oddio! Se è un sogno, per favore, non svegliatemi… è così tenero! Mi guarda
dispiaciuto. È il momento, vai, tocca a me.
<< Io e
Troy non stiamo più insieme… ci siamo lasciati prima… a me piace un altro e a
lui piace un’altra… >> spiego. Ti prego, capiscimi. Non riesco ad andare
avanti…
<< E chi
sarebbe, lui? >> deglutisce. Non parlo. Mi alzo in punta di piedi e lo bacio
sulle labbra. Un bacio veloce, a stampo, uno di quelli che si danno al gioco
della bottiglia. Ma il nostro non è senza significato. Gli ho detto tutto, ed è
stato più semplice che parlare. Per questo mi è piaciuto.
Ci guardiamo
negli occhi appena ci stacchiamo. Lui è sorpreso e compiaciuto. Io… io beh,
sono ancora confusissima. Però sono sicura di una cosa.
Tutto può
succedere, e questo glielo devo alla mia amica Sharpay. Non sa quanto ha
ragione.
Ciaooooo! Da
quanto tempo non scrivevo su HSM… beh, perdonatemi veramente ^^ allora, che ne
pensate? Premetto che non so come sia venuta, perché l’ho scritta di botto.
Volevo metterci in mezzo anche una canzone, ma non ho trovato quella giusta. Va
beh, a voi le sentenze. Baci, Barbycam…