Questa è la storia di una ragazza di nome Lucky...
Mattino presto, lei si alza
Bussano, bussano, bussano alla porta
E' tempo per il trucco, per perfezionare il sorriso
Tutti ti stanno aspettando
Si va...
"Non è carina, questa ragazza hollywodiana?"
E loro dicono...
<< Lucky??
Tesoro, apri! Tra poco devi essere all’arena! >> urlò una voce da fuori
dalla sua camera. Lucky sbuffò. Prese un profondo sospiro e si sedette sul
lettone. Si guardò attorno smarrita, come succedeva tutte le mattine. Si alzò e
ciondolante si avviò in bagno, dove si scontrò con il suo riflesso nello
specchio. “Piacere, sono Lucky Bolton - Evans, attrice professionista da quando
avevo 5 anni, con gli occhi più neri di un panda.” Si presentò mentalmente,
fissando la sua immagine allo specchio. 17 anni e già attrice professionista.
Come sua madre, del resto. Sharpay Evans era diventata un’attrice come sognava
da tutta la vita, trascinando con sé anche la figlioletta di 5 anni. Non che a
Lucky non piacesse, certo. Però le mancava qualcosa nella sua vita, qualcosa di
importante. Si lavò il viso, constatando di essere nuovamente andata a dormire
con la matita e di aver nuovamente pianto.
Lei è molto fortunata, lei è una stella
Ma lei piange, piange, piange nel suo cuore solo, pensando
Se non manca niente nella mia vita
Poi perché faccio venire queste lacrime nella notte?
Tutti pensano
che sia una stella, una reginetta del grande schermo, ma lei si sente solo una
bambina troppo cresciuta. Non ha avuto un’infanzia normale, come tutte le altre
ragazze. Beh, almeno si consolava con sua cugina Elisabeth Evans, la figlia di
suo zio e della migliore amica di sua madre, e con Michael Danforth, figlio dei
due migliori amici della madre. Già, almeno aveva loro. Anche Elisabeth era una
Vip. Sua madre e suo padre erano diventati lui attore e lei cantante, così
anche la piccola Elisabeth era entrata nel suo mondo con violenza. E pensare
che aveva 2 anni in meno di Lucky. Poi c’era Michael, sportivo fortissimo nella
squadra di pallacanestro del padre. Stessa età di Lucky. Elisabeth era la più
piccola. Si spazzolò i lunghi capelli biondi con un pettinino, per poi passarsi
sotto gli occhi azzurri la matita. “Guarda cosa mi tocca fare…” pensava sempre,
mentre apriva il suo enorme armadio. Anche quella mattina fu così. Uscì dal
bagno nella sua vestaglia rosa e si diresse all’armadio, spalancandolo. Sentì
nuovamente bussare alla sua porta.
<< Lucky!
Muoviti tesoro, che la mamma sta dando i numeri! >> chiamò suo padre.
<< Arrivo
papà! >> salutò Lucky in risposta, sorridendo. Prese dall’armadio un
vestito grigio perla, che le aveva regalato zia Taylor per il compleanno. Lo
infilò e si diresse alla scarpiera. Prese le prime scarpe grigie che trovò e le
infilò velocemente. Aprì la porta della camera e scese le scale con eleganza.
Da sua madre aveva preso il fisico perfetto, l’eleganza e il gusto per la moda,
mentre dal padre aveva preso la solarità e la spontaneità.
Persa in un immagine, in un sogno
Ma non ce n’è una quando si sveglia
E il mondo sta girando, e lei rimane vincente
Ma dimmi cosa succede quando esso smetterà?
Si va...
"Non è carina, questa ragazza hollywodiana?"
E loro dicono...
<< Sei
bellissima tesoro! >> cinguettò Sharpay baciando sulla guancia la figlia,
già vestita da festa. Era stato un caso più unico che raro far dormire Lucky di
pomeriggio prima della premiazione.
<< Grazie
mamma. Ciao papà… >> Lucky si sedette al tavolo, afferrando prontamente
una fetta di pane tostato e addentandola prima che la madre gliela potesse togliere.
<< Forza
Lucky, andiamo che staranno per cominciare. >> propose Troy baciandole la
guancia. La ragazza annuì. Insieme uscirono di casa ed entrarono nella
limousine. Sharpay e Troy cominciarono a scambiarsi opinioni su attori e su
attrici, mentre Lucky guardava persa fuori dai finestrini oscurati, sognando di
poter essere almeno una volta una ragazza come quella che stava uscendo dalla
gelateria seguita dalle sue amiche. Si perse nei suoi pensieri e si accorse che
erano già arrivati. Da fuori si sentivano le urla delle sue fan, donne, ragazze
e anche ragazzi pazzi di lei e della sua bellezza. Per prima scese sua madre,
ricevendo tantissimi applausi, poi suo padre, accolto alla stessa maniera, ed
infine lei, Lucky. Costringendosi a sorridere scese dall’auto, tenendo su il
vestito lungo. I flash la inondarono, facendole quasi male agli occhi. Seguì il
tappeto rosso che portava all’interno dell’arena dove si sarebbero tenute le
premiazioni. Mentre percorreva il tappeto rosso, sperò altamente che dentro ci fossero
stati Elisabeth e Michael, altrimenti non ce l’avrebbe mai fatta da sola. Lei e
la sua famiglia entrarono trionfanti nell’edificio, tra gli sguardi ammirati e
gelosi della platea. La ragazza notò subito sua cugina, che si stava
sbracciando per tenerle il posto. Si salutarono con un bacio sulla guancia. Sua
madre e suo padre si sedettero dietro di lei, accanto a Ryan e Gabriella.
<< La
mamma aspetta un bambino!!! >> le disse Elisabeth all’orecchio, facendola
sorridere.
<< Wow!
>> esclamò, poi si sentì un colpetto alla spalla e si girò, incrociando
gli occhi del padre.
<< Stanno
cominciando a premiare… stai attenta tesoro. >> le sussurrò. Lucky annuì
e fissò gli occhi sul presentatore.
"Miglior attrice, e il vincitore è... Lucky!"
"Sono Roger Johnson per il Pop news, sono fuori dall'arena e sto
aspettando Lucky!"
"Oh, mio Dio... lei sta venendo qua!"
Fingendosi
sorpresa, Lucky si alzò dal suo posto seguita dalle urla gioiose di sua cugina
e del suo migliore amico. Sorridendo e ringraziando, si avviò lentamente verso
il palco. Lo salì con grazia e prese delicatamente il premio che le veniva
offerto dal presentatore. Avvicinò le labbra al microfono per ringraziare.
<< Grazie,
grazie di cuore. Non credevo di vincere, veramente. Ringrazio tutti voi per
avermi sostenuta sempre. Poi ringrazio di cuore anche mia madre e mio padre che
mi seguono e i miei zii e mia cugina che sta per aver un fratellino. Ringrazio
anche il mio padrino Chad, la zia Taylor e Michael, per avermi sempre detto
quello che pensavo. Grazie a tutti! >> ormai diceva sempre quello quando
la premiavano, perché tanto vinceva sempre lei come miglior attrice minorenne
protagonista. Anche quella sera. Ma essendo un’attrice professionista si faceva
sempre scendere qualche lacrima di convenienza per rendere credibile la scena.
Non è fortunata, questa ragazza hollywodiana?
Lei è molto fortunata, ma perché lei piange?
Se non le manca niente nella sua vita
Perchè le vengono le lacrime nella notte?
Finì la
premiazione, finì la serata. La famiglia Bolton salì nuovamente sulla limousine
metallizzata che li avrebbe riportati a casa. Lucky era stanca. Appena entrò
nella sua camera, andò a sedersi sullo spesso cornicione del balcone, facendosi
cullare dalla brezza notturna che le carezzava il viso. Chiuse gli occhi e le
lacrime che l’accompagnavano sempre, cominciarono a scendere dalle palpebre.
Per una volta avrebbe voluto non vincere il premio. Per una volta avrebbe
voluto essere come tutte le ragazze della sua età, spensierate e con la mente
occupata solo dai ragazzi e da come fare per comprarsi il vestito più alla
moda. Ed invece no. Sospirò profondamente e scese dal cornicione, per entrare
dalla portafinestra nella sua camera. Si buttò sul letto e si addormentò, con
le lacrime nere che le bagnavano il cuscino.
Oh-oh… due shot in poche ore… ehm… come
posso rimediare? ^^ era da un po’ che volevo scrivere una Ficcy sulla canzone
Lucky di Britney Spears… Poi ho collegato. Sharpay… Troy… alla fine è uscito questo. ^^ spero
piaccia, baci, Barbycam