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Autore: Kyrie Fortune    30/09/2007    4 recensioni
Piccola parentesi dalla mia "opera" (se così di può chiamare) su DMC4. Questo breve racconto narra di Sparda, un demone leggendario la cui fama sovrasta la sua potenza... mi sono ispirata a un fumetto dedicato a Grombindal, il Nano Bianco. Spero che vi piaccia!
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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--- WHITE DEVIL ---

<< Sono troppi! dobbiamo trovare una via fuga! >>.
Lexun, nobile guerriero di Fortuna, urlò queste parole alla sua ormai ridottissima compagnia.
Le sue ultime parole, prima che i demoni-topo lo dilaniassero con le loro viscide unghie a forma di coltello.
Tutt'intorno ai cinque superstiti non c'erano altro che buio, fetore e quei demoni orrendi, pronti a tutto pur di tenere per loro quella piccola guarnigione sotteranea. Nelson, il sottoposto del defunto Lexun, roteava l'ascia contro i gonfi corpi dei "topi", distribuendo a ogni fendente una decina di litri di sangue verdognolo tutt'intorno. Ma a ogni demone-topo che moriva, altri cinque prendevano il suo posto.
<< Non finiscono mai! >> urlò disperato un ragazzino di appena vent'anni, dai capelli neri e un minuscolo accenno di pizzetto sotto al mento. << Credo! >> ordinò Nelson al di sopra degli squittii diabolici dei mostri. << Credo! Trova una via d'uscita con gli altri! In fretta! Sono davvero troppi! >>.
Ne sapeva qualcosa Vixo, il Fratello Penitente che era venuto con loro in quel buco dimenticato, alla perenne ricerca del sangue che avrebbe dato ammenda ai suoi peccati.
Finalmente trovò ciò che cercava.
Lo strano vecchio, alto più di due metri, che li accompagnava a un certo punto urlò << Da questa parte! C'è una porta! >>. I rimanenti quattro di quella perduta spedizione, il vecchio, Credo, Nelson e il lanciere Galbas, si buttarono a capofitto verso la stanza, fortunatamente vuota di skaven. Nelson si fece aiutare dagli altri a puntellare la porta, accorgendosi troppo tardi che erano in trappola. << Bel lavoro, vecchio! Hai ritardato la nostra ora di dieci minuti! Quella porta non durerà un secondo di più! >>. Tutti si sedettero sconsolati sul pavimento, con i ricordi che li assalivano.
Nelson pensava ai suoi figli, due ragazzi e un bimbo appena nato, tremando al pensiero di farli rimanere orfani.
Galbas ricordò con tristezza i campi di grano che erano la sua terra natia, lacrimando quando si accorse che non avrebbe mai più rivisto l'oro delle spighe.
Credo si mise praticamente a pianucolare, pensando che non avrebbe più potuto proteggere sua sorella Kyrie, di appena cinque anni.
Il vecchio era una maschera immobile sotto il cappuccio della mantella. Nelson urlò di nuovo << Brutto bastardo! >>.
<< Shhh! >> sibilò Galbas << Rispetto in questi luoghi, capitano! Guardate chi ci osserva! >>. Indicò una statua di circa tre metri, consumata ma non sfregiata dai mostri, che si trovava lungo la parete opposta alla porta. Credo la osservò intensamente con gli occhi appannati dale lacrime. << Sparda >>.
<< Già, colui che voi chiamate "Leggendario Cavaliere Nero" >> mormorò l'anziana guida, piena di indifferente riverenza << O, come lo chiamano dalle mie parti, il Demone Bianco , colui davanti al quale perfino il re degli Inferi in persona si inchinava con umiltà, colui che si pose allo stesso livello degli umani e si mise in mezzo a loro >>.
Nelson si inchinò dvaanti alla statua << Colui che da solo respinse i suoi empi simili, la cui bravura è ancora cantata nelle sale di Fortuna >>.
Credo si alzò e fissò gli occhi vuoti della statua, mentre la sua voce divenne profonda, molto più profonda di quella di un semplice leva ventenne dei Cavalieri Sacri. << Mio padre una volta mi narrò una storia, di quando Sparda da solo combattè il terribile Berial, padre dei demoni di fuoco. Per sei giorni e sei notti lottarono senza tregua, mentre Sparda uccideva Berial diversissime volte, ma l'altro si rialzava sempre grazie ai malvagi poteri del suo re Lucifero, e ogni goccia del suo bollente sangue toccando terra creava i suoi empi figli. Finchè, all'alba del settimo giorno, Sparda tagliò la gola a Berial, privandolo di gran parte del suo potere, e lo rinchiuse in un'oscura prigione nelle profondità dell'Inferno >>.
Galbas si unì al racconto di Credo << A me hanno detto che Sparda era così potente che fu cacciato dai suoi simili perchè di quel potere ne aveva troppo. La sua dannazione sarebbe stata quella di combattere chi lo aveva rifiutato, proteggendo chi invece lo temeva: noi. Condannato a combattere contro i nostri nemici: la sua razza. Dicono che a volte egli viaggia nascosto, come un vecchio mendicante, e che porga il suo aiuto ai suoi fedeli... >>.
<< Ah sì >> soggiunse il vecchio incappucciato << ce ne sono di storie su Sparda. Dicono che sia il punto di unione tra il Paradiso e l'Inferno, che il suo potere un giorno farà da ponte per riunire i due regni, interrompendo per sempre la dannazione >>.
Nelson disse, in conclusione << Finchè ci sarà un demone che minaccia l'umanità, finchè ci sarà un pericolo per il più infimo degli uomini... Sparda sarà lì per portare la pace >>.
Uno strano rumore si sentì oltre la porta, come di qualcosa che si staccava da qualcos'altro. Il sangue si ghiacciò nelle vene dei cavalieri. << Aprite la porta! >> ordinò Nelson << E siate pronti a combattere! >>.
Le ante si aprirono cigolando. Davanti ai loro occhi, vi era lo scenario più disgustoso e anche esaltante del mondo: i demoni-topo morti, tutti in grottesche posizioni, ma immobili nella morte.
E sopra di loro, un'alta figura diabolica e maestosa, dagli occhi di sangue e un terzo occhio roseo sulla fronte.
<< Abbiamo un debito nei suoi confronti... >> mormorò Nelson, ma il demone lo interruppe con un gesto. << Non avete nulla da pagare, mortali. Qui non c'è altro che Morte. Tornate alle vostre terre >>. E sparì.
Nessuno si mosse. Forse era una visione...
<< Nelson, guarda qui! >> urlò Credo. In mano aveva un mantello. << Il vecchio... è sparito! >>.
I tre guardarono il punto dove era scomparso il demone loro salvatore.

Finchè ci sarà qualcuno al mondo... la leggenda di Sparda non morirà mai.

--- FINE ---
  
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