IN SINCRONO
Jared ansimava, sempre più ansante, osservando sotto di lui lo spettacolo più bello che avesse mai visto.
Lo sentiva – il climax, le urla che aumentavano, il calore. Ah, se lo amava. Lo avrebbe fatto ancora, e ancora, così e sempre e solo così; ore a muoversi in sincrono, fino a perdere se stessi, fino a non ricordare più chi fossero – e l'aria fresca sulla sua pelle nuda e la maglietta lanciata chissà dove, ormai persa, persa come tutte le altre volte.
Aumentò il ritmo, forte, ancora più forte, lanciando un urlo animalesco.
E infine si gettò a terra, in ginocchio, guardando dritto di fronte a sé, un sorriso appagato dipinto sul suo volto.
« Grazie! » urlò al microfono.
La folla sotto il palco esplose in un boato.
… Se vi ho fregati tutti perché speravate in una Farrelleto, sono riuscita nel mio intento. MUAHAHAHAH.
Un commento anche solo per dirmi che non mi odiate?