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Autore: Directioner95    14/03/2013    0 recensioni
Era un sabato pomeriggio e mi stavo preparando per il mio primo appuntamento con Danny.
Aveva detto che mi avrebbe portato fuori a cena in posto speciale quindi aprii l'armadio e rovistando tra i vari indumenti pescai un vestitino rosso scuro con una fascia di seta all'altezza del punto vita...
Genere: Fluff, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Era un sabato pomeriggio e mi stavo preparando per il mio primo appuntamento con Danny.
Aveva detto che mi avrebbe portato fuori a cena in posto speciale quindi aprii l'armadio e rovistando tra i vari indumenti pescai un vestitino rosso scuro con una fascia di seta all'altezza del punto vita. Indossai delle scarpe col tacco nere e opache che si abinavano con la mia borsa. Entrai in bagno, mi sciacquai il viso e lo ricoprii con un velo di trucco. Presi la spazzola e cominciai a pettinare i miei lunghi capelli biondi e poi li raccolsi in uno chignon lasciando ricadere due ciocche sulle spalle. Applicai un paio di perle ai lobi delle orecchie e mi spruzzai un po' di profumo. Suonò il campanello della porta, andai ad aprire: era lui ed era bellissimo come sempre. Indossava dei jeans chiari, una camicia bianca, una giacca nera e una cravatta rossa come il mio vestito. Ci salutammo con due baci sulle guance.
D: Sei bellissima - esclamò guardandomi dalla testa ai piedi.
Io: Grazie! Anche tu stai molto bene! - dissi sorridendo.
D: Grazie! - disse sorridendo - Andiamo? 
Annuii. Mi prese per mano e mi condusse alla sua auto, mi fece entrare aprendomi la porteria come un vero gentiluomo e chiudendola inseguito. Si sedette al posto di guida, mise in moto, allacciammo la cintura e partì.
Io: Dove mi porti?
D: E' una sorpresa, lo vedrai solo quando arriveremo! - disse incuriosendomi ancora di più.
Durante il tragitto parlammo del più e del meno finquando non parcheggiò. Scendemmo dall'auto, mi cinse i fianchi con un braccio e ci incamminammo sulla ghiaia finchè non vidi un enorme palazzo tutto illuminato davanti al quale si trovava una grande fontana illuminata da luci che cambiavano colore e che rendevano l'atmosfera ancora più magica e romantica. Anche il percorso era illuminato da candele profumate. Il tutto era circondato da un grande giardino. 
Io: Wow! Questo posto è stupendo! - esclamai alla vista di quel paesaggio molto principesco.
D: Sono contento che ti piaccia - disse sorridendo e ancora una volta mi incantai nel guardare quella sua espressione così dolce. 
Arrivati all'entrata Danny lasciò il suo nome al cameriere che ci scortò fino a un tavolo appartato. 
Anche l'interno non era da meno. Erano appesi al soffitto lampadari di cristallo. Ogni tanto qualche colonna in stile corinzio sorreggeva l'edificio e il pavimento era coperto da una soffice moquette rossa che attutiva il suono dei miei tacchi. 
Mi fece sedere scostando la sedia e in seguito si sedette a sua volta di fronte a me. La tavola era ricoperta da una tovaglia di cotone color panna e al centro vi era una rosa rossa inserita in un lungo e fino vaso di vetro alla cui base vi erano due lumini. Il cameriere tornò da noi con un cesto del pane e una bottiglia d'acqua, ci chiese cosa avremmo ordinato poi si allontanò e tornò dopo qualche minuto con i piatti. 
Io: Anche l'interno è davvero bello! Hai visto come brillano quei lampadari? - dissi mettendo in bocca il primo boccone.
D: Eh si! Ma qui la più brillante qui dentro sei tu!
Arrossii. 
D: Non essere timida - disse prendendomi la mano. 
Alzai lo sguardo e incrociai i suoi occhi. Iniziò ad avvicinarsi pericolosamente al mio viso alzandosi leggermente dalla sedia. Mi avvicinai anche io inclinando il volto. Le nostre labbra si schiusero e si unirono in un bacio a stampo. Ci staccammo, tornammo a sederci come prima, ci guardammo negli occhi e sorridemmo, poi abbassai lo sguardo. Mi prese di nuovo il mento per guardarmi negli occhi e sorrise. Continuammo la cena parlando del più e del meno tra i vari complimenti che ci scambiavamo. Finito di mangiare uscimmo e ci diriggemmo verso la macchina sempre mano nella mano.
D: Hai la mano ghiacciata! Senti freddo?
Io: N-no.. - dissi lasciando che le mia labbra tremassero, mi incastrai da sola!
D: Ahah bugiarda! Tieni, metti questa - disse porgendomi la sua giacca.
Io: Ah.. grazie - dissi sorridendo e immergendomi nel suo indumento che sapeva di lui.
Entrammo in macchina e posò una mano sul mio ginocchio.
D: Si va, ti riaccompagno a casa - disse sorridendo.
Annuii. Allacciammo le cinture e partì.
Arrivati sotto casa mia mi aiutò a scendere e mi accompagnò fin sotto il portone. 
D: Allora buonanotte - disse sorridendo in modo sexy.
Io: Notte - dissi ricambiando il sorriso.
Ci abbracciammo e in seguito ci salutammo con un lungo bacio alla francese concludendo in bellezza la serata. 
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Recensite scrivendomi come avete trovato questo racconto, è il secondo che faccio ma di un genere diverso dal primo. Ditemi anche se vi farebbe piacere se ne scrivessi un altro ;)
E grazie per averlo letto tutto :D
   
 
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