“Caro Blaine…
Appena Rachel è rientrata in casa aveva la tua lettera tra le mani. Mi ha detto che era arrivata da poco, la data risaliva a pochi giorni fa. All’inizio non l’ho letta subito, devo ammetterlo.
Avevo paura.
Cinque ore prima avevo appena visto un film con Adam.
Harry ti presento Sally.
Devo confessartelo, io non l’ho visto. Lui era molto attento, cercava le mie mani che tenevo raccolte sulla pancia. Avevo gli occhi chiusi. Non volevo vedere, sai?
Ti ricordi al secondo anno? Quando ti ho detto che io e te sembravamo Harry e Sally?
E ti ricordi tu cosa mi hai detto?
-Alla fine non tornano insieme?-
E io non ce l’ho fatta a vederlo, quel film. Non con lui. E’ un film meraviglioso, ma non è un film da matrimonio. La canzone non può essere più intima del sesso tra due persone.
Allora ho chiuso gli occhi e fatto finta di non piangere. Anche se le guance erano calde, io avevo freddo.
E ti ho pensato di nuovo, nel bar, mentre mi guardavi e mi chiedevi –Alla fine non tornano insieme?-
Sì, amore. Tornano insieme.
Devo confessarti un’altra cosa.
Ti ho pensato anche io, il giorno del nostro matrimonio, mentre cantavamo Come what may.
E devo proprio dirtelo, io quei brividi non li sentivo da tempo.
Sensazioni come quelle le ho provate solo quando mi hai cantano Teenage Dream, quando sei venuto qui a New York. E quando ci siamo addormentati vicini, tenendoci per mano e mentre mi accarezzavi la schiena parlando del nome che avremmo dato a nostra figlia.
E quando sono tornato a casa e ho trovato la lettera, mi sono sentito sporco.
Sporco perché ti amo ma non voglio.
Ho fatto del male ad Adam, sorridendogli mentre mi prendeva la mano alla fine del film. Ed è un ragazzo davvero fantastico, e non se lo merita tutto questo.
Perché facciamo del male sempre alle persone sbagliate? Dimmelo Blaine.
Perché le persone che soffrono devono essere sempre le più buone e le più gentili?
Non ho più una madre.
Ho un passato di bullismo e padre malato.
Sono stato tradito, offeso, picchiato, insultato.
Tutto.
Cos’ho fatto, Blaine, dimmelo. Perché?
Sono sempre stato dall’altra parte. Sempre da chi subiva e non reagiva.
E adesso che mi trovo nell’altra metà, mi sento male. Non fa per me.
Ho fatto del male a te mentre facevamo l’amore, perché in quel momento ti stavo amando troppo, ma con cattive intenzioni. Volevo solo divertirmi un po’, era solo sesso. O almeno, mi convincevo fosse così.
Ma soprattutto, ho fatto del male a me stesso.
E non me lo merito, Blaine.
Io ti amo, ma davvero non posso sopportare l’idea di stare male di nuovo.
Farei l’amore con te tutto il giorno. Tutte le ore. Sempre.
Voglio stare con te fino alla fine dei miei giorni.
Prendere per mano la nostra bambina e prendere per mano la tua mano ruvida, quando saremo vecchi e giocheremo in veranda a scacchi insieme a Rachel e Finn.
Io le voglio davvero queste cose, amore.
Io ti voglio davvero.
Però voglio anche me stesso. Voglio smetterla di stare male. Ho bisogno di sapere che io e te facciamo l’amore anche quando ci scriviamo queste lettere e ci dedichiamo canzoni.
Quando ci guardiamo negli occhi senza sorridere, ma dentro ci sta esplodendo il cuore.
Io ho bisogno di saperlo.
Ti amo.
E se fosse per me, in questo momento farei la valigia e verrei immediatamente da te, ti chiederei di sposarmi e di scappare da qualche parte lontana, dove fare l’amore è più magico che respirare.
Ma ora sono ancora qui.
La penna trema e le lacrime hanno vita propria.
E io ti amo, ma è troppo tempo che non amo più me stesso.

Nessun rimpianto, solo amore.
Fino alla fine dei nostri giorni.
Tuo per sempre, davvero.
Kurt.”