Lucas e Priscilla sono la mia OTP di sempre. Sono miei. Li conosco. Sono ciò che mi piace dell'amore. Quello che non si dice.

Una bottiglia accanto ad un altra. Vetro contro vetro. Il rimbombo del nulla. Fumo denso e chiaro che riempie la stanza. Priscilla si sta colorando le unghia dei piedi con alcuni evidenziatori colorati e mi lancia occhiate. Ha gli occhi rossi, assonnati, fatti, completamente fatti. Sembra che si sia detta una battua da sola e ride, portando la testa all’indietro. Aspiro la sigaretta lasciando che mi esca il fumo dalla bocca e dal naso. Sorrido con lei. Si disegna dei baffi sulle guance e si allunga verso di me, volendo fare lo stesso. Le afferro un polso “Non ci provare” la intimo mentre lascia andare l’evidenziatore per bere un ultimo sorso da una bottiglia ormai vuota.

Priscilla prova a farmi lasciare la presa su di lei, ma non ci riesco. Come posso abbandonare la presa, come posso abbandonare le mie dita su di lei, la mano che la stringe, i miei occhi che le osservano le vene, la pelle candida, il capezzolo che esce dalla maglietta. Le do uno strattone e ricade su di me, su questa poltrona che ci contiene entrambi. Ride ancora, con dei baffi arancio sulle guance. E’ quanto di più bello esista al mondo. Aspira il mio fumo e chiude gli occhi, intona qualcosa che non afferro. E’ come una bambina. Una bambina troppo alta e adulta.

“Quanto ami i tuoi evidenziatori ?”

Apre gli occhi di scatto, grandi, scuri, come un pozzo profondo e senza fine, dilatati. Sorride e allunga un braccio per riprenderli e li rigira tra le mani, pensierosa “Tanto, sono ciò che più amo al mondo”