14/03/2013
3 recensioniDéjà vu
“Etciù!”.
Uno starnuto ruppe la quiete della radura nella quale si erano appena fermati.
“Sono allergica ai fiori” disse la ragazza, imbarazzata.
Ecco, il principe cercava di mostrarsi gentile e lei rovinava tutto.
Rovinava sempre tutto.
Ma non avevo potuto evitarlo.
Era davvero allergica ai fiori, lo era sempre stata.
Tenne il fiore tra le mani ben lontano dal proprio naso sensibile, mentre ricordava una situazione analoga.
Aveva solo quattro anni all’epoca e stava cavalcando al galoppo, stretta tra le braccia di suo padre.
Rideva felice mentre vedeva alberi e prati scorrere velocissimi davanti ai suoi occhi.
Con le braccia aperte, osservava curiosamente i colori che si mescolavano gli uni con gli altri e sentiva sul viso il vento fresco prodotto dalla veloce cavalcata.
Rideva ancora quando suo padre smontò da cavallo e la prese delicatamente in vita per farle fare lo stesso.
Mano nella mano, il re che teneva il destriero per le redini, si addentrarono nella foresta, raggiungendo una radura che nascondeva al suo interno un limpido lago.
Lei lasciò la stretta dell’uomo e prese a correre per il prato, inciampando poco dopo e cadendo a terra, fin da piccola vittima della sua inguaribile goffaggine.
Non pianse, no, ma, puntellandosi sui gomiti, sgranò gli occhi e si trovò davanti ad un enorme fiore rosa.
Non le era mai piaciuto il rosa, ma quel fiore era davvero, davvero così enorme che ne era rimasta affascinata.
Lo prese tra le piccole mani e lo staccò, alzandosi e avvicinandosi di corsa al re, ancora in piedi accanto al destriero, intento ad osservarla.
“Papà, papà! Guarda, papà!” gridò, gettandosi tra le sue forti braccia.
Lui la sollevò, stringendosela al petto.
“Ti piace?” le chiese, incredulo.
Lei lo guardò e, quasi offesa, fece una smorfia, prima di rispondere “No! Ma … ma è grandissimo!” disse, mostrandoglielo e facendoglielo annusare.
“Mmm …” fece il re, fingendosi meravigliato, mentre la piccola bambina bionda osservava ogni suo movimento.
“Senti come profuma, tesoro” e la principessina lo ascoltò, contemplando la corona di petali rosa con gli occhi grandi spalancati e chiari e immergendo il viso candido nella corolla, finché …
“Etciù!” starnutì all’improvviso, sollevando lo sguardo ad incontrare quello del padre, che le sorrideva divertito.
“Etciù!” fece di nuovo e poi ancora e ancora.
“Etciù! … Etciù!”.
Abbassava il capo e starnutiva, riempiendo il silenzio della radura con la sua tenera voce di bambina.
“Papà … Etciù! … Non ridere … Etciù!” disse, guardandolo negli occhi, mentre lui non riusciva a fermare quella calda risata che a lei piaceva tanto.
“Etciù! … Papà … Etciù!”.
Lui continuava a ridere e la sollevò in alto con le braccia, osservandola sereno e prendendo a girare su se stesso, mentre la teneva stretta.
“Etciù!”.
Il fiore cadde a terra, dimenticato, mentre anche la piccola si univa alla risata, felice, sempre interrotta dagli insistenti starnuti.
Lui si fermò, riportandosela al petto e posandole un bacio tra i capelli biondi.
“Oh, Elena … Sei proprio come tua madre!”.
“Etciù!” lo guardò con gli occhi grandi e curiosi “Perché, papà? Etciù! Perché?”.
“Tesoro, anche lei era allergica ai fiori” le disse, accarezzandole teneramente il viso.
Viso che, ora, si distendeva al ricordo nel quale la principessa si era persa per alcuni attimi.
Si riscosse e guardò il principe con un sorriso di scusa.
“Perdonatemi, Artù” disse, tenendo sempre il fiore donatole da lui lontano dal naso.
“Solo ...” gli sorrise “Un vecchio ricordo è tornato a farmi visita dal passato”.
Angolo Autrice:
Ecco una piccola, tenera fic senza pretese su uno dei miei personaggi preferiti della serie.
Vi è piaciuta?
Grazie per la lettura
Sweet_Juliet