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Autore: Alley    14/03/2013    7 recensioni
"So che alcune missioni durano mesi. Come se ne esce vivi? Dovrete pur avere qualche passatempo…Parole crociate? Sudoku? Ruzzle?"
"Stark-"
"No, Ruzzle no, in posti del genere Internet non sanno nemmeno cosa sia…"

La vessazione psicologica perpetrata da Tony Stark ai danni di Phil Coulson nel mezzo di una tediosa missione.
[pre Clint/Coulson]
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Agente Phil Coulson, Tony Stark/Iron Man
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"Ma come gli è saltato in mente di spedirci quaggiù?! Cosa vuole che accada in un posto del genere? Se fossi un supercattivo, ambirei a distruggere posti un tantino più noti e con almeno una dozzina di abitanti."
"Non gridare, Barton dorme."
"Come diavolo fa a dormire con questo silenzio?"
"Mi spiace sconvolgerti, Stark, ma il silenzio concilia il sonno."
"Non è vero. Io ho bisogno di confusione per dormire, del rumore della città che ti rimbomba nelle orecchie. New York non è mai veramente silenziosa e senza quel sottofondo io non riesco a chiudere occhio."
"Sei tu quello strano."
"Ovviamente. 'Normalità' è sinonimo di 'banalità' e Tony Stark non è banale."
"Non so come faccia Virginia a vivere con te. Condividiamo casa da un solo giorno e già non ti sopporto più."
"Un giorno? Veramente ho passato ventitre delle precedenti ventiquattro ore nel boschetto qui davanti e sono rientrato da due minuti."
"Beh, un’ora e due minuti ti sono bastati per consumare la mia pazienza."
"Ed è solo la prima volta che veniamo mandati in missione assieme…"
"E anche l’ultima, mi auguro."
"Ci puoi contare. Non mi farò più mettere nel sacco da Fury. Mai più missioni in Culonia."
"Sia ringraziato il cielo."
"Di che ti lamenti, Coulson? Barton non ha chiuso bocca per tutto il viaggio e tu non hai avuto nulla da ridire."
"Almeno lui alterna il parlare al dormire."
"Dormire? Io direi più all’andare in trance. Sembra morto! E senza il minimo rumore…"
"E la tua voce come me la chiami?"
"Soave melodia, Agente. E comunque, stava già dormendo quando sono entrato."
"Ascolta, perché non torni a-"
"Senza il minimo rumore e su un divano sfondato più di una parete dopo il passaggio di Hulk. Scoliosi assicurata."
"Sarebbe capace di dormire anche in piedi."
"Ah sì?"
"Sì. Perché non prendi esempio e ti riposi un po’?"
"Quante volte siete già stati in missione insieme?"
"Più o meno un milione."
"E poi sarebbe Pepper quella con spirito di sopportazione! Legolas ha girato mezzo mondo con te e non sei ancora finito all’obitorio con una freccia in fronte. Lodevole da parte sua."
"Da parte mia, vorrai dire. Non avergli piantato una freccia in un occhio."
"E perché avresti dovuto? A me Robin Hood sta simpatico. A te no?"
"Ho sentito un rumore, perché non vai a controllare se c’è qualcuno?"
"Rumore? Potevi inventartene una migliore per provare a sbarazzarti di me. In questo posto dimenticato da Dio non troveresti qualcuno nemmeno a pagarlo."
"Non c’è modo di tapparti la bocca, eh?"
"Nessuno che tu possa mettere in atto, Agente."
"Stark-"
"E nemmeno Legolas. Non sono mica la Romanoff."
"E va bene, allora me ne vado io."
"Fermo qua. Sono stanco di vagare tra i boschi, non posso dormire con questo silenzio e non ho voglia di restare qui a contemplare Barton che ronfa. Perché hai fatto quella faccia?"
"Perché il suono della tua voce comincia a darmi la nausea."
"Allora perché l’hai fatta proprio quando ho nominato la Romanoff?"
"Non ho fatto nessuna faccia."
"E invece sì."
"Ti dico di-"
"Ah, ho capito!"
"Capito cosa? Non c’è un bel niente da capire. Non ho fatto nessuna faccia e non-"
“'Le relazioni tra colleghi non sono consentite dal regolamento', giusto?"
"Sì, ma non avevo-"
"Mi spiace deluderti, Agente, ma il regolamento verrà presto infranto. Sempre che non sia già successo…"
"Stark, o la pianti o esco."
"Ok, ok. Non credevo che l’argomento ti infastidisse tanto. Parliamo d'altro."
"Non potremmo non parlare affatto?"
"E come ammazziamo il tempo?"
"Se non la pianti di straparlare ammazzerò ben altro."
"No davvero, come accidenti fate a sopportare una cosa del genere? Io sono qui da un giorno e sono già fuori di testa!"
"Lo sei da molto prima di oggi."
"So che alcune missioni durano mesi. Come se ne esce vivi?"
"Di solite c’è più azione."
"E quando non c’è?"
"Si sopravvive."
"Come?"
"Tutto passa."
"Ovvio. Ma come? Dovrete pur avere qualche passatempo…Parole crociate? Sudoku? Ruzzle?"
"Stark-"
"No, Ruzzle no, in posti del genere Internet non sanno nemmeno cosa sia…"
"Niente passatempi e niente distrazioni, Stark."
"Che noia…Allora cosa fate? Pensate?"
"Non so cosa facciano gli altri."
"Tu pensi?"
"Certo."
"A cosa?"
"A niente."
"Il niente non è pensabile. A meno che tu non sia Tony Stark, a cui tutto è concesso e che può tutto ciò che è precluso a voi comuni mortali."
"Erano ben due minuti e dodici secondi che non ti celebravi, cominciavo a preoccuparmi."
"A cosa pensi di solito?"
"A nulla."
"'Nulla' e 'niente' sono sinonimi, se l’uno non è pensabile allora nemmeno-"
"Stark, se non la smetti di vaneggiare giuro che-"
"Avanti, dev’esserci qualcosa a cui pensi! In certe situazioni se non pensi impazzisci. Lo so per esperienza."
"Penso a tante cose."
"Certo. Lavoro, minacce aliene, lavoro, salvezza del pianeta, lavoro, documenti, lavoro, Fury, lavoro…"
"Hai dimenticato 'lavoro'"
"Ma a chi vuoi darla a bere, Agente? Ero ironico. Non sono queste le cose a cui si pensa in certi casi, non è a questo che pensi quando sai di poter-"
"In effetti no."
"Appunto. Allora?"
"Non ho una ragazza, se è questo che vuoi sapere."
"Un giorno mi racconterai perché è finita con la violoncellista."
"Scordatelo, non sono affari tuoi."
"A Pepper l’hai detto."
"Pepper è Pepper."
"E io sono Tony Stark. Dunque, cos’è?"
"Niente in particolare."
"Allora perché sospiri?"
"Era uno sbuffo. E l’ho emesso per causa tua."
"So distinguere un sospiro da uno sbuffo, Agente, e quello era un classico sospiro da 'è una cosa a cui non dovrei pensare'"
"Stark, te l’ho già detto, non-"
"Mica bisogna essere per forza fidanzati o sposati. Può essere qualsiasi cosa: un cane, un amico, un posto, una canzone, un ricordo…Basta che sia qualcosa di bello, qualcosa a cui teniamo. Qualcosa che ci rende felici. Agente? Perché fissi il divano? Non temerai davvero che ci sia un serial killer nascosto lì dietro! Le tua manie di persecuzione sono peggio di…"
"No, Stark. E non stavo fissando il divano, stavo pensando."
"A quella cosa?"
"Può darsi."
"Scommetto che Pepper sa di cosa si tratta."
"Anche se lo sapesse, non te lo direbbe mai."
"So essere molto persuasivo, quando voglio. Tony Stark ottiene sempre quello che vuole."
"Ti asseconda pur di farti star zitto. Non la biasimo."
"Sono ben altri i motivi per cui mi asseconda, Coulson."
"Si chiama 'sfinimento'."
"Veramente si chiama 'scop…"
"Stark!"
"…rire quanto le argomentazioni del sottoscritto possano essere straordinariamente convincenti'. Che credevi?"
"Adesso vado. E non cercare di fermarmi, è il mio turno di fare la guardia."
"Come se ce ne fosse bisogno. La cosa più pericolosa che ho visto fino ad ora è un calabrone. E comunque, è il turno di Robin Hood."
"Lascialo dormire, vado io."
"Ma abbiamo stabilito i turni questo pomeriggio e tu hai ripetuto almeno un miliardo di volte che…"
"Stark, taci o giuro che domattina ti riempio il caffé di cianuro."
"Preferisco lo zucchero. E in quantità abbondanti, il caffé amaro mi disgusta. In ogni caso, se ti fa tanto piacere passare la notte al freddo, va'pure, io provo a fare un pisolino. Anche se sarà impossibile, con questo silenzio."














Note
Il titolo è ispirato a quello dell'operetta morale "Dialogo della Natura e di un Islandese" - no, non sto scherzando. Cercavo un titolo che ne richiamasse la struttura dialogica e tadàn, eccolo. Grazie a Giacomo per l'ispirazione.
È la prima volta che scrivo una storia interamente dialogata, diciamo che è una specie di esprimento mi sto parando il culo nel caso ne sia venuta fuori una cagata, sì
Saluti e baci e biscotti per tutti!
  
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