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Autore: JeiBieber_Smile    15/03/2013    1 recensioni
"Sai, non ti facevo così."-lo guardai stupita dalle sue parole.
"Così come?"-mi chiese, guardando la strada.
"Così..sentimentale."-dissi ridacchiando.-"Ti ho sempre visto come il solito puttaniere che si porta a letto ogni ragazza gli pssa davanti con due tette e un culo da fare invidia."
"Be'.."-sospirò.-"Ho una reputazione da rispettare, anche se certe volte vorrei semplicemente mostrare al mondo il vero Justin, quel ragazzo dolce che ama fare regali alla ragazza che gli piace. Anche se, sinceramente, fare il puttaniere con le ragazze non è male se hai diciannove anni e sei in preda agli ormoni."-ridacchio, per poi passarsi una mano tra i capelli.
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Justin Bieber
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il sole era alto in cielo, gli uccellini cinguettavano. Era la giornata perfetta per scendere, e andare a fare un giro con gli amici, oppure fare un salto in spiaggia, senza andare a farsi il bagno. E invece no, o almeno, non per me, e tutti gli adolescenti impegnati con la scuola. Se fossi stata un'altra, avrei saltato scuola per andare al parco, dato la splendida giornata, ma non potevo. Un compito di biologia mi aspettava, che bel rientro a scuola dopo un weekend passato alla grande, in montagna, col mio migliore amico. 
Diversamente da me, lui è un tipo molto conosciuto a scuola. Non che io non lo fossi, essendo la sua migliore amica quando passo molte persone si girano. Lui era il capitano della squadra di calcio della scuola, granzie a lui e i suoi goal arrivammo dritti dritti alle regionali. Molte sbavavano quando lo vedevano, ci provavano, facevano le troiette. Cosa che mi faceva incazzare, visto che lui era il mio migliore amico, e ciò lo portava ad essere solo MIO. Il suo nome? William, William Jonathan Bones, semplicemente Will per gli amici. 
Nella mia scuola, oltre al calcio, come sport c'era anche il basket. Il basket, col suo capitano, il ragazzo pari merito con Will per grado di 'popolarità'. Justin, Justin Drew Bieber. Puttaniere, si è scopato mezza scuola. Tranne me, ovviamente. Per carità, non che io fossi casta e pura. Però, dato il fatto che Will e Justin erano perennemente in conflitto, io me ne stavo di parte, e di certo non andavo a scopare con un ragazzo che ti usa e poi ti lascia. C'era solo un piccolo, piccolissimo problema: ero pazza del capitano della squadra di basket da, quanto, due anni credo? Naah, forse di più. 
Era un'amore segreto. Io ero ossessionata da lui, ogni suo movimento riesce a farmi rabbrividire. Non c'era sera, in cui non mi facevo pensieri su di lui. Di tutti i tipi! Dal camminare romanticamente nel parco, a quando saremo felici e contenti con due bambini, Micheal e Lilly. Ecco di nuovo, i miei soliti film. 
 
PERSI LA TESTA, NE SONO CONSAPEVOLE.
 
Dopo essermi alzata dal letto, andai dritta dritta in bagno, facendomi una breve doccia fredda. Amavo sentire le goccioline d'acqua sul mio corpo, era un qualcosa di troppo rilassante. Molte volte, immaginavo le mani di Justin sul mio corpo, sulla mia schiena, che mi accarezzavano, tutta. Lentamente, mi svegliai da quel sogno. Mi sciacquai per bene, levando il sapone da dosso, per poi uscire, e corpirmi con un asciugamano color oro. Misi l'intimo, poi mi lavai i denti. Tornai in camera mia, aprendo l'armadio. Che cavolo metto? Presi un paio di jeans attillati, una maglia a mezze maniche e un paio di Converse. Mi vestii, subito dopo mi truccai e raccolsi i miei capelli in una treccia.
Ero pronta. 
Presi il mio zaio, chiusi la porta di camera mia e scesi al piano di sotto, dove la colazione mi aspettava pronta in tavola. 
 
"Buongiorno, mamma. Bella giornata oggi, eh?"
"Direi splendida, tesoro."-sorrise. -"Stamattina, ho fatto i pancakes."
"Metta qui, donna."-ridacchiai. 
"Ti prendo lo sciroppo da metterci sopra?"
"C'è del burro d'arachidi?"
"Vuoi mantenerti leggera."-mi passò il burro d'arachidi. -"Da bere?"
"Un po' di succo c'è?"
"Vado a prenderti un'ârancia per una bella spremuta?"
"Sì, grazie."-sorrisi, quanto amo la mia mamma. 
 
Uscì in giardino, colse due arance per poi spremerle, il tutto nell'arco di soli cinque o sei minuti. Mi diede il mio bel bicchierone col succo d'arancia all'interno, che io bevvi subito. Eravamo solo io e mia mamma, mio fratello era a letto con l'influenza e papà in Africa per il lavoro. Lui era un medico, e spesso doveva fare questi 'viaggi di lavoro'. 
Comunque, tornando a noi. 
Presi il mio cellulare, mandando un messaggio a Will, che mi rispose dopo pochi minuti. Andavo con lui a scuola, tutte le mattine. 
 
"Mamma, io vado."-dissi prendendo la cartella e schioccandole un bacio sulle guance, per poi uscire di casa velocemente chiudendo la porta d'ingresso. 
"Bella come sempre sei."-disse Will, appoggiando le sue labbra sulla mia fronte. 
"E pure nana come sempre."-enunciai ridendo. 
"Be', io adoro le nane, te in particolare."-mi accarezzò il naso. -"La mia nanetta preferita." 
"Amo essere nana."-sorrisi, io e il mio metro e cinquantasette. -"Non andrei proprio a scuola, oggi. C'è un sole che spacca le pietre, e noi dobbiamo passare la giornata in un carcere." 
"Io sarei disposto a marinare con te."
"Meglio di no, altrimenti sono cazzi con mamma."-ridacchiai pronunciando quelle parole. 
 
Arrivammo a scuola dopo poco, scendemmo dalla sua decapottabile rossa e ci dirigemmo, come sempre, al centro del cortile della scuola, dove ci aspettavano 'i ragazzi', come li chiamava Will. 
Con lo sguardo, cercavo lui, quel lui che riusciva a farmi battere il cuore. Non lo vidi, eppure di solito formava un gruppo con la sua squadra vicino al nostro, la sua squadra e quelle ochette delle cheerleader. Eppure, quella volta, tutti c'erano. Tranne lui. 
 
"Piccola, chi stai cercando?"
"Eh? Guardavo il cielo, è splendido oggi, non cercavo proprio nessuno."
"Sai perché ti adoro?"
"Perché?"
"Perché sei troppo adorabile quando cerchi qualche scusa."
"Be', lo ammetto."-sorrisi. 
 
La campanella suonò dopo poco, si aprirono le porte della scuola. Mi precipitai al mio armadietto, quello di Will era poco distante dal mio. Presi i libri che mi sarebbero serviti le prime ore, per poi chiudere quello che definivo 'la terra nel non ritorno', dato il disordine che c'era. 
 
"Che hai alla prima ora?"-chiesi a Will aggrottando la fronte. 
"Fisica, odio quella sclerata della prof."
"Io c'ho storia, chi sta meglio?!"-sorrise. 
"Direi io."-risi. 
 
Tra i ragazzi che passavano, notai un gruppo composto a tre: avanti, lui, Justin, dietro i suoi due scagnozzi, Ryan e Chaz. Io lo seguiovo con lo sguardo, e intanto massacravo il mio labbro inferiore. Cazzo, era perfetto. 
 
"Terra chiama Yvonne. Piccola, ci sei?"-sventolò una mano davanti ai miei occhi.-"Ti sei schifata alla vista di Bieber? Oh, anch'io."-disse, cercando di farsi sentire da quel ragazzo dagli occhi color nocciola, il quale si girò fulminandolo con lo sguardo. 
"Stai parlando di me, Bones?"-s'intromise Justin.
"Io? Non oserei inquinarmi la bocca dicendo il tuo cognome."
"Mi dispiace per te, ma l'hai detto." 
"Ops, mi sarà scappato."-si avvicinò il mio amico. 
"Cosa c'è? Sei geloso perché la tua amichetta vorrebbe fare un giro sulla mia giostra?"
"Va a farti tutte quelle puttanelle che ti girano intorno, e stai al largo dalla mia amichetta."-continuò il mio amico, pronunciando con tono sarcastico l'ultima parola. -"Adesso gira al largo, che non ho tempo da perdere con te."-Justin rise sarcasticamente. 
"Solo per informarti, sei stato tu a cominciare il discorso."
"Io stavo parlando con Yvonne, mica con uno stronzo che si fa una ragazza diversa ogni sera."
"Perché, tu non fai lo stesso?"-chiese Justin, ridendo.
"Hai sbagliato."-replicò il moro.-"Io non mi scopo la prima che capita solo per provare piacere."
 
Ed io? Che fine avevo fatto? Non lo so, ero lì, ma non fisicamente. Facevo i sogni più strani, su quel ragazzo che stava litigando col mio migliore amico. Ero troppo presa, a fissare ogni suo lineamento. Ma adesso basta, dovevo fermare quella situazione prima che scappasse di mano. 
 
"Okay, okay, adesso basta. Will, andiamo."-dissi, tirando il mio amico per il braccio. 
"Hei, piccola, perché non mi chiami?"-si avvicinò Justin. 
"No, grazie."-risi, anche se dentro stavo morendo.
"Ti do il mio numero."-mi fece l'occhiolino.
"Puoi tenertelo."-dissi quelle parole, con un nodo alla gola.-"E se adesso non ti dispiace, ho un'interessantissima lezione di storia, e di certo non voglio perdermela."-sorrisi sarcasticamente. -"Adios, mon amour."-gli mandai un bacio, ovviamente scherzando. 
 
Presi la mano del mio amico, e ci dirigemmo verso le nostre classi: lui era dell'ultimo anno, io del penultimo. Lo salutai con un bacio sulla guancia, già mi mancava. 
Entrai in classe, ripensando a quello che era successo poco prima. 
Come faceva ad essere così dannatamente sexy in ogni cosa che faceva?! Non lo so, non riesco a spiegarmelo. 
Immersa nei miei pensieri, sentii vibrarmi nelle classi. 
 
Da: Numero sconosciuto. 
'Oggi. Io, te, parco. Ci stai?'^
 
A:Numero Sconosciuto. 
'E tu saresti?' 
 
Da:Numero sconosciuto. 
'Quel ragazzo che fino a qualche minuto fa litigava col tuo amichetto.'
 
COME CAZZO FACEVA JUSTIN DREW BIEBER AD AVERE IL MIO NUMERO?! Mistero. Vediamo il lato positivo, lui aveva il mio numero ed io il suo. 
 
A:Secsi Bibah. 
'Sarebbe un appuntamento, Bieber?' 
 
Da:Secsi Bibah. 
'Hai un bel caratterino, succede qualcosa di male se voglio conoscerti meglio?'
 
A:Secsi Bibah. 
'Dato il fatto che il mio migliore amico è il tuo più acerrimo nemico, credo di sì.' 
 
Da:Secsi Bibah. 
'È solo un'uscita, che vuoi che sia.' 
 
A:Secsi Bibah. 
'Mi stai supplicando? u.u' 
 
Da:Secsi Bibah. 
'Forse.'-morsi il labbro inferiore. 
'Facciamo così, io vengo a prenderti a casa tua alle tre e mezza, non chiedermi come faccio a sapere dove abiti. Lo so e basta. Io vengo, poi decidiamo da vicino. Bye, sexy lady.' 
 
Morsi il labbro inferiore, davvero Justin Drew Bieber sarebbe venuto a casa mia alle tre e mezza fuori casa mia? Sembrava un sogno, un sogno che si avvera. L'unica cosa che aspetto adesso? CHE QUESTE FOTTUTISSIME ORE FINISCANO. 


"Yvonne, c'è un ragazzo alla porta."-gridò mia mamma dal salotto. 
"Sto arrivando."-risposi. 
 
Mi guardai un'ultima volta allo specchio, per la prima volta mi definii..perfetta. Un vestitino attillato coi motivi floreali ricopriva il mio corpo, un giacchetto di jeans che arrivava a tre quarti del mio braccio era adagiato sulla mia schiena. Portavo un paio di scarpe col tacco abbastanza alto, e devo dire che se non ero ancora caduta era un miracolo. Scesi le scale, Justin parlava con mia madre. Quando sentì il rumore dei miei tacchi, si girò, guardandomi.. sorpreso. 
 
"Hei."-gli dissi sorridendo. 
"Ciao."-rispose, dandomi un dolce bacio sulle guance. -"Signora, gliela riposto per le sette."
"Bravo ragazzo."-sorrise mia madre. -"Fate i bravi."
"Tranquilla, mamma."-le schioccai un bacio sulla guancia.-"Se arriva Will, digli di aspettarmi, ti voglio bene."-Uscimmo di casa. 
"Alla fine sei uscita con me."
"Avevo voglia di..godermi la giornata." 
"E hai trovato la persona perfetta."-disse, aprendo le braccia.-"E comunque, visto che adesso non c'è tua madre.."-mi prese per i fianchi.-"Sei davvero molto sexy con questo vestitino."- mi accarezzò la schiena.-"Davvero troppo, troppo sexy."
 
Morsi il labbro inferiore, dentro di me stavo praticamente morendo. Entrai dentro la sua macchina, misi la cinta e socchiusi gli occhi, stavo per morire. I piedi già mi facevano male, ma poco m'importava in quel momento: ero con lui. 
 
"Allora, dove mi porti?" 
"Dove vuole lei, signiorina."-sorrise. 
"Ti ricordo, che sei stato tu a chiedermi di uscire."-lo guardai, inarcando la sopracciglia. 
"A questo punto, non ti dispiace se ti porto sulla spiaggia?" 
"Affatto."
 
Sorrisi, guardandolo. Il suo profilo, era perfetto. Calò il silenzio nella macchina, io ero troppo presa a fissare ogni suo lineamento, perfetto. Evidentemten capì che lo stavo fissando, perché girò per un secondo il suo viso per poi incrociare i miei occhi. 
 
"Mi stai guardando?" 
"Io? Per carità, avevo il torcicollo e guardavo verso sinistra."-viva le palleeeee! 
"Invece mi stavi guardando."-continuò. 
"E se anche fossi?"
"Ammettilo, sono troppo sexy."
"La convinzione fotte."-replicai. -"E tu sembri al quanto convinto."-ridacchiai. 
"Spiritosa la ragazza."-sorrise.-"E il tuo amichetto sa di questa uscita?"
"Will non sa nulla.."-abbassai lo sguardo, girandomi i pollici. 
"Ma che sarà mai, è solo un'uscita."
"Non lo conosci."
"Per quanto possa odiarlo, io non mi sarei arrabbiato se la mia migliore amica fosse uscita con un ragazzo che non mi garba, perché la vita è sua, e se lei è felice io sono felice."
"Sai, non ti facevo così."-lo guardai stupita dalle sue parole. 
"Così come?"-mi chiese, guardando la strada. 
"Così..sentimentale."-dissi ridacchiando.-"Ti ho sempre visto come il solito puttaniere che si porta a letto ogni ragazza gli pssa davanti con due tette e un culo da fare invidia." 
"Be'.."-sospirò.-"Ho una reputazione da rispettare, anche se certe volte vorrei semplicemente mostrare al mondo il vero Justin, quel ragazzo dolce che ama fare regali alla ragazza che gli piace. Anche se, sinceramente, fare il puttaniere con le ragazze non è male se hai diciannove anni e sei in preda agli ormoni."-ridacchio, per poi passarsi una mano tra i capelli. 
 
Arrivammo sulla spiaggia, il sole in cielo era ancora alto. Levai le scarpe, sentire la sabbia calda sotto i piedi era rilassante. Mi avvicinai all'acqua, Justin si avvicinò a me. Mi cinse i fianchi. Girai il viso per incrociare i suoi occhi, mi sciolsi. Il mio cuore stava per esplodere, voleva uscire dal mio petto e urlare tutto l'amore che provavo per lui. Mi sentivo benissimo tra le sue braccia, protetta. 
 
"Sai...sei, sei bellissima.."-gli sorrisi.
"Cosa c'è, Bieber, non sei a scuola e quindi non fai il puttaniere, oppure lo stai facendo in incognito e tutto questo è solo un modo per portarmi a letto?"
"Mi sa la prima."-mi disse, ridacchiando. -"Anche se una botta ce la darei."-ridacchiò ancora. 
"Sei uno stronzo."-risi. 
"Sì, sì, mi sto divertendo anch'io."-ricambiò la risata. 
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"Sono stata benissimo, oggi."
"Sono stato bene anch'io."
"Be'..allora..io vado,eh."
"Ci vediamo domani, a scuola."
"Certo."-sorrisi, aprii la portiera. 
"Ehm, Yvonne.."
"Sì??"
"Domani sera, visto che sarà sabato, ti va di..uscire con me?"- sorrisi.-"Mi farebbe piacere."
"Allora domani vera, vengo a prenderti alle sette, sarà una serata bellissima, parola di Bieber." 
 
Tornai a casa, col sorriso stampato sul volto. Salutai mia madre con un bacio sulla guancia, la prima cosa che mi chiese fu 'Com'è andato il pomeriggio?', sorridendo. Le sorrisi anch'io, senza darle una risposta. Salii in camera mia velocemente, presi un cuscino e ci sprofondai il viso, urlando. Ero davvero contenta di essere uscita con lui. Mi levai le scarpe, che mi stavano dando il tormento. Tornai giù, dalla mia mamma. 
 
"Allora? Non mi hai ancora risposto."
"Siamo andati sulla spiaggia, abbiamo riso e scherzato insieme.."-girai gli occhi. -"Sono stata davvero benissimo."
"Mi fa piacere, mi sembra un bravo ragazzo."-sorrise. 
"C'è solo un piccolo problema.."
"Quale?"
"Lui e Will non hanno un bel rapporto."
"In che senso, tesoro?"
"Non fanno altro che litigare, si scambiano parole pesanti.."-sbottai. -"Infatti, Will non sa niente. Ne ho approfittato, oggi, che aveva un allenamento coi ragazzi, e quindi sono uscita con Justin a sua insaputa. Se lo viene a sapere sono fritta."-abbassai lo sguardo. 
"Be', se Will ci tiene davvero a te capirà. Infondo la vita è tua, non sua."
"Lo so, ma lui vuole solo proteggermi."
"Proteggerti da cosa?"
"Justin non ha una bella reputazione a scuola, e Will ha paura che io possa essere per Justin solo una delle sue tante vittime, cioè che mi fa innamorare e poi mi lascia il giorno dopo per un'altra. Solo che lui, questa sera, mi è sembrato..diverso."-guardai il cielo. -"Era sincero con me. Ed io, sono stata davvero bene."-continuai a guardare il soffitto di quella stanza. -"Justin mi è sempre piaciuto, mamma, e Will non sa niente. Lo cerco con gli occhi la mattina, e quando passa resterei a guardarlo per ore. Adesso che mi ha finalmente notata, voglio continuare a vivere questo..sogno."-dissi quest'ultima parola, facendo con le dita delle virgolette.
"Se a te piace davvero, allora Will non può fare nulla."-sorride. -"Ooh, la mia piccolina innamorata." 
"Mamma, dai."-sbottai.-"Seeenti, domani sera..Posso uscire, con Justin?"
"A che ora?"
"Le sette, e torneremo per le ventitre!"
"Va bene, piccola."
 
Sorrisi a mia madre, l'abbracciai dolcemente per poi chiudermi in camera mia. 
È stata una giornata perfetta. 
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"Buongiorno."-dissi al mio migliore amico, dandogli un bacio sulla guancia. 
"Ogni giorno più bella, la mia amichetta."-sorrise. 
"Be', modestamente."-pronunciai, mettendo la cinta, per poi ridacchiare. 
 
Questa mattina sono di buon umore. È sabato, ultimo giorno della settimana, e a svegliarmi è stato un messaggio di Justin, troppo dolcioso. 'Stanotte ti ho sognata. Strano, eh? Forse ti ho pensata così tanto, che il mio cervello automaticamente mi ha fatto pensare a te, non lo so. Quello che so, è che non vedo l'ora di vederti, a scuola. Buongiorno, piccolo angelo." 
Stavo tutta..dvsdogjsweogjwgjw. 
Arrivammo a scuola, a pochi minuti dal suono della campanella. Ci avviammo in quell'edificio, poi agli armadietti. Presi l'occorrente per le prime ore, poi mi avvicinai a Will.
 
"Studiato per la verifica?"-gli domandai. 
"Certo....che no."
"Eh?"-ridacchiai.
"Non c'avevo palle ieri, ero troppo stanco. Però, ho già preparato tutte le risposte."-mi disse, estraendo dalla tasca del jeans tutto ciò che occorreva sapere per la verifica di matematica. 
"Tu sei unico."-dissi ridendo. 
"Lo so."-sorrise. -"Piccola, vado un secondo in bagno prima che suoni la campanella."
 
Mi stampò un bacio sulla guancia, per poi dirigersi nei bagni maschili. Dopo pochi secondi, sentii due mani coprirmi gli occhi. Le tastai con le mie mani, per poi realizzare chi fosse il proprietario. Mi girai sorridendo, ed eccolo lì. Che sorriso..perfetto. 
 
"Ciao."-gli dissi sorridendo. 
"Ciao."-replicò, stampandomi un bacio sulla guancia. Stavo per morire. 
"Ti sembra il caso di farci vedere a scuola, dato che sono la migliore amica del ragazzo che odi più di ogni altra cosa sulla faccia della terra?"
"Be'.."-si avvicinò al mio orecchio. -"Cosa posso farci se sei come una calamita?"
 
Sorrisi a me stessa, per poi stampargli un dolce bacio sulla guancia. Molti studenti guardavano la scena sbalorditi, era come se non avessero mai visto una scena simile. Cosa c'era di sbagliato nel dargli un bacio sulla guancia? Restammo qualche altro minuto a parlare, quando venimmo interrotti da una voce, la voce di Will. Oh cazzo, ricominciano. 
 
"Bieber, levale le mani da dosso."
"Non posso neanche parlare con un'amica?"-ribattè il biondino. 
"Senti, stamattina non ho voglia di litigre, quindi gira al largo."
"Will..."-dissii, cercando di calmarlo. 
"Fino a prova contraria la vita è sua, e può farsela con chi le pare."
"Appunto, con chi le pare, ma non con te."
"Tu non mi conosci, Bones."-disse Justin, con tono di sfida. 
"Ti conosco abbastanza da sapere quanto tu possa essere stronzo."-replicò William, usando lo stesso tono di Justin. 
"È possibile che dobbiate sempre litigare?! Io non lo so, non lo so proprio."-dissi irritata, per poi andare verso la mia aula. 
 
Mi sedetti sul banco, e ci restai fino a quando l'ultima campanella non suonò. Non uscii neanche per merenda, non avevo voglia di vederli litigare ancora. Il mio cellulare vibrò nella mia tasca più volte, avevo ricevuto cinque messaggi da quando stamattina ero entrata in classe. 
 
Da:Secsi Bibah. 
'Piccola, che succede? Perché sei andata via?' 
 
Da:Besttt. 
'Puffa!! Dove sei? Perché sei scappata? Cos'ho fatto?'
 
Da:Secsi Bibah. 
'Dai, piccola, rispondi! Che fine hai fatto? Non ti ho visto prima tra i corridoi, ho voglia di parlare un po' con te.'
 
Da:Bestt. 
'Nei corridoi non c'eri, mi dici dove cavolo sei?! Mi sto preoccupando seriamente..'
 
MA DOVE CAVOLO POTEVO ESSERE SE STAVAMO A SCUOLA?! 
L'ultimo non era un messaggio, bensì una chiamata, da Justin. Non gli risposi. 
La giornata passò, quelle ore strazianti sembrava non volessero mai finire. Uscii da scuola, trovandomi William davanti al volto. 
 
"Mi hai fatto preoccupare."
"Ero semplicemente in classe mia."
"Non devo più scappare così."
"Era suonata la campanella."
"Senti, Yvonne, tu sai quanto mi stia sulle palle Justin Bieber."
"Perché? Perché invece di giudicarlo non provi a conoscerlo?"
"Lo stai difendendo?! Lo vedi stesso tu, si è fatto ogni ragazza in questa scuola, e adesso ci sta provando anche con te."
"Non ci sta provando anche con me."
"E invece sì."
"E invece no."-Alzai la voce.
"Non dirmi che...che ti piace!"
"E se anche fosse?! La vita è mia, Will, lasciami uscire con chi voglio."
"Ci sei uscita?!"
"Non mi va di litigare, okay? Ci vediamo."
 
Abbassai lo sguardo, lo zaino sulle spalle, e mi diressi a casa mia. La prima cosa che feci, fu catapultarmi in camera mia, senza neanche salutare mia madre. Sprofondai la testa nel cuscino ed urlai, era il mio sfogo. Mi posizionai bene sul letto, alzai gli occhi al cielo e cominciai a guardare il soffitto. 
Dopo poco, bussarono alla mia porta. 
 
"Chi è?"-dissi, sperando che non fosse Will. 
"Tesoro, c'è Justin."
 
Non ci voleva. 
 
"È aperto."-dissi, scocciata. Mia madre aprì la porta, dalla quale entrò Justin. 
"Grazie ancora, e scusi l'orario."
"Non preoccuparti, Justin."-mia madre sorrise, per poi chiudere la porta alle sue spalle. 
"Che ci fai qui?"
"Volevo..parlare un po' con te."
"Okay."-risposi guardando il soffitto. 
"Perché non mi hai risposto ai messaggi, prima?"
"Non ne avevo voglia."-continuai a guardare il soffitto. 
"Ah, no?"
"No."-sbuffai.-"Sono stanca di vedervi litigare."
"È troppo ossessivo nei tuoi confronti, dovrebbe..lasciarti più spazio."
"Ha solo paura."
"Di cosa?"
"Ha paura che tu possa farmi innamorare per poi lasciarmi come hai fatto con la maggior parte delle ragazze della scuola."
"Ma tu non sei le altre.."-disse, fissandomi la mano. Non sapeva, se unirla alla sua oppure no. -"Le altre non sono entrare nel mio cuore così in fretta, come ci sei entrata tu."- lo guardai, lui continuava a fissare la mia mano. 
"Fa male, sai? Sapere che il tuo migliore amico e il ragazzo che ti piace si odiano a morte..Non sai da che parte schiararti."
"Quindi, io ti piaccio."-disse sorridendo. 
"Sì, cioè, no, cioè..Forse.."
"Ti piaccio."
"No."
"Sì."-si avvicinò a me.-"Ti piaccio." 
"Non mi piaci."
"Lo hai ammesso prima."
"E perché sono una testa di minchia."
"Quindi ti piaccio."
"Quindi no."
"Quindi sì."
"Oh, al diav..."
 
Non finii di parlare, che Justin incollò le sue labbra alle mie. ADESSO.POSSO.ANCHE.MORIRE. Mio Dio, stavo morendo! Tutto intorno a me assunse un colore allegro, solare. Dimenticai per un attimo la mattinata passata a scuola, e mi abbandonai a quelle labbra che sognavo di toccare da tanto..Erano morbide, proprio come immaginavo. 
 
"Quindi non ti dispiace se ti bacio, vero?"
"Quindi no.."-risposi, sognante. 
"Quindi stiamo mettendo troppi quindi in queste frasi."
"Quindi hai ragione."
 
Sorrisi, le sue labbra toccarono di nuovo le mie. Eccole di nuovo, farfalle ovunque. Mi alzai leggermente, prendendo il suo viso tra le mani e abbandonandomi alle sue labbra. Stavo morendo, sul serio. Ci staccammo, con uno schiocco. Il mio corpo si schiantò al letto a peso morto, sognante. 
 
"Justin Drew Bieber mi ha appena baciata."-mi fermai un secondo. -"MA VIENIMIM!!"-Justin mi guardò, divertito. 
"Quindi mi perdoni?"
"Quindi basta dire quindi."-lo guardai negli occhi, ridacchiai. 
"Be', mi perdoni per stamattina?"- mi chiese, con gli occhi da cucciolo. Come potevo resistergli?"
"Sì."-pronunciai.-"Ma solo, se farai una cosa."
"Tutto quello che vuoi."
"Solo se proverai a non litigare con Will."
"Te lo prometto."
 
Mi guardò negli occhi, serio. Mi sedetti sul letto, presi il suo viso tra le mani e stampai un bacio su quelle labbra perfette. Non so da dove trovai il coraggio, lo feci e basta. Si staccò dopo poco, mi accarezzò il viso con le nocche per poi ribaciarmi, e farmi toccare ancora il cielo con un dito. 
 
"Sei diverso da quello che dicono."
"Devi conoscere una persona prima di giudicare."
"Non stai solo giocando con me, vero..?"
"No, piccola."-affermò. -"Tu mi piaci, davvero. Potrà sembrarti strano, ma è già da un po' che io..insomma, che io ti seguo, ecco."
"Cosa?"
"Diciamo che ho delle fonti, che mi dicono tutto ciò che fai."
"Sei uno stalker, per caso?"-gli chiesi, ridacchiai. 
"In un certo senso.."-affermò divertito. 
"Quindi dovrei aver paura di te."-dissi, guardandolo. 
"Adesso che sono entrato nella tua vita, non ho bisogno delle fonti per sapere dove vai e con chi sei."-mi accarezzò il viso. 
 
Lo abbracciai, mi abbandonai alle sue braccia. Era così rilassante, mi sentivo protetta. Mi baciò la fronte, e proprio in quel momento si aprì la porta di camera mia. Era Will, incazzato nero.
 
"Cosa ci fa lui qui?"-disse indicandolo. 
"È venuto per chiarire alcune cose."
"E cioè?"
"Will, odio quando fai così."
"Io non voglio vederlo in camera tua."
"L'hai detto stesso tu, in camera mia."
"Cosa ti succede, Yvonne?!"
"Mi succede che mi sono stancata di tutto questo."
"Tutto questo? Cioè?"-pronunciò incazzato. 
"Cioè sta male a vederci litigare, non riesci a capirlo?! Ama te, dato che sei il suo migliore amico, ma le piaccio io. Non riesci a capire che vorrebbe vederci andare d'amore e d'accordo?"-s'intromise Justin. 
"Io, con te, non voglio averci nulla a che fare."-affermò William. 
"Ma io sì."-dissi a testa alta. -"E se tu ci tieni davvero, a me, mi lasceresti vedere Justin senza troppe esitazioni, mettendo da parte l'odio."
"Tu sai come fa con le ragazze."
"Sbagliando s'impara, no? Forse sarà uno sbaglio, ma non riesci a capire che mi piace davvero e me ne frego delle conseguenze? Anche se si rivelerà uno sbaglio, io voglio vivere l'attimo. Will, sai quanto ti voglio bene, tu lo sai, perché te l'ho sempre detto e dimostrato. Ed io so quanto tu vuoi bene me, so che vuoi proteggermi."-mi fermai un secondo. -"Almeno lasciami provare.."-pronunciai, con un filo di voce. 
"Hai perso la testa, eh?"
"Più di quanto immagini."-pronunciai, posizionandomi davanti a lui, per poi dare un'occhiata a Justin, che mi guardava sorridendo. 
"Se lo vuoi davvero, allora, non ho altra scelta."-mi sorrise. 
"Ho sentito davvero ciò che hai appena pronunciato?!"
"Credo di sì."-ridacchiò. -"Non farmi cambiare idea, Bieber."
"Oh, sì, sì, sì!!!!"-lo abbracciai. 
"Tranquillo, è in buone mani."-sentii la voce di Justin, che si alzò dal letto facendo l'occhiolino al mio amico. 
 
Sorrisi, diedi un bacio sulla guancia a William che sorrise come un'ebete. Dopo mi staccai dall'abbraccio, e andai da Justin. Lo guardi negli occhi, mi stampò un bacio veloce sulle labbra. 
 
"Quindi..."-cominciò Will. -"Dovrò sforzarmi ad essere suo amico?"
"Non necessariamente."-risposi sorridendo. 
"Solo una cosa."-disse. 
"Dica dottò."-pronunciai sorridendo. 
"NON, e sottolineo il non, baciatevi mai più davanti a me."
"Ah sì?"-disse Justin.
 
Mi prese il viso tra le mani, baciandomi a più non posso! Eravamo entrambi senza fiato, eppure lui continuava a baciarmi. William ci guardava schifati, aveva un'espressione in volto E.P.I.C.A. 
 
"Ma no, dai, che schifo!"
"Adoro farti incazzare."-enunciò Justin. 
"Rimani sempre il solito stronzo, Bieber."
"Hei, Bones, guarda il lato positivo della cosa."
"Quale sarebbe, scusa?"-chiese Will, divertito. 
"Puoi prenderti tutte le ragazze che vuoi della scuola, tanto io ho già la mia principessa."-pronunciò Justin, guardandomi sorridendo negli occhi. 
"Oh, che romantico. Mi fai venire il freddo addosso." 
"Coglione."-pronunciai, guardando Justin ma riferendomi a William. 
 
Non credevo questo potesse mai succedere, non avrei mai immaginato che Justin e William avrebbero messo da parte l'orgoglio, per me. Tutto stava andando benissimo, in soli due giorni la mia vita cambiò totalmente. E in meglio, anche. Le cose belle succedono, devi solo saperle aspettare.
Avevo tutto, tutto ciò di cui avevo bisogno. L'unica cosa che desideravo con tutta me stessa, era che non finisse mai.
   
 
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